Il rione Garbatella – parte del quartiere Ostiense, a ridosso del Tevere, nella zona meridionale di Roma – è un luogo dove perdersi a passeggiare con gli occhi attenti a percepire gli infiniti particolari, le orecchie aperte per assaporare i suoni di una zona ancora a misura d’uomo, con il naso pronto a cogliere gli odori di una Roma genuina, a lungo considerata borgata popolare e un po’ malfamata.
Fondato nel 1920 per la mano augusta di S.M. il Re Vittorio Emanuele III – come si legge nella lapide murata a Piazza Benedetto Brin – la Garbatella doveva fungere da quartiere abitativo per i lavoratori di un costruendo porto fluviale di Roma, collegato a Ostia con un canale navigabile che non fu mai realizzato. Per questo motivo però gran parte delle sue strade sono dedicate al mondo navale. Il nome del rione, invece, potrebbe derivare da una garbata ostella, la proprietaria di un’osteria della zona dai modi assai cortesi.
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Una questione di stile
Con uno stile architettonico predominante che è stato definito barocchetto, dove abbondano fregi e modanature di sapore medievale e figure di animali e di piante, il quartiere fu suddiviso in lotti, con basse costruzioni che circondano cortili e parchi, sul modello inglese della città giardino. Elevato il rapporto verde/spazio edificato, concepito per rendere meno traumatica l’immigrazione in atto al tempo dall’Agro laziale, creando alla fine un ambiente molto rurale dove abbondavano gli orti.
L’intero quartiere, caratterizzato da archi, fontane, villini e palazzine con fregi e balconi, nonché da murales di chiaro orientamento politico, può essere considerato un grande monumento diffuso dove perdersi a passeggiare con il naso all’insù.
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Alla scoperta della Garbatella
Pizza bianca con la mortadella batte croissant uno a zero, e iniziata bene la giornata in uno dei gustosi forni del quartiere (ad esempio il Panificio Marè o il Forno Antico), siamo pronti per andare alla scoperta dei sentori e delle suggestioni del rione. Una visita che si può risolvere in un paio d’ore ma cui è preferibile dedicare una mezza giornata, pranzando eventualmente in uno dei ristorantini della zona o anche alla Casetta Rossa (Via Giovanni Battista Magnaghi 14) o alla Villetta Social Lab (Via degli Armatori 3), con proposte a metà fra una gustosa mensa e il centro sociale.
Il quartiere è un dedalo labirintico di strade e di scalette, dove occorre a volte entrare all’interno dei cortili per respirare l’atmosfera più genuina della vita quotidiana. Difficile quindi dettare un itinerario obbligato: queste sono comunque le attrattive da non perdere.
Ponte Settimina Spizzichino
Se arriviamo col treno o con la metropolitana saremo accolti dalle forme armoniche e avveniristiche di questo viadotto.
La Scoletta
In Piazza Nicola Longobardi, che i meno giovani ricorderanno nella sigla iniziale di Caro Maestro, una serie televisiva di successo degli anni ‘90 con Marco Columbro, Sandra Mondaini e Franca Valeri.
La Fontana di Carlotta
In Piazza Ricoldo da Montecroce, che dovrebbe rappresentare la garbata ostella. Vicino troviamo anche il murales dedicato a Peppe er Faticone, al secolo Alvaro Amici: cantante popolare degli anni ’60 che nel quartiere aveva avuto i natali, autore fra le altre della oggi politicamente scorretta Ali Mo e Taci Tu, in un 45 giri che grazie alla rete ancora si può ascoltare.
Piazza Geremia Bonomelli
Con la scritta La Garbatella sotto il busto di una ragazza e con la scritta elettorale “Vota Garibaldi Lista N°1”, risalente alle elezioni del 1948. Garibaldi ovviamente non era l’Eroe dei due mondi, ma il nome di una lista unica fra il Partito Comunista di Palmiro Togliatti e il Partito Socialista di Pietro Nenni. La storica iscrizione nel 2019 fu cancellata da un solerte operaio comunale che la ritenne uno scarabocchio e poi prontamente ripristinata.
Alberghi Suburbani
Costruiti intorno a Piazza Michele da Carbonara, sono conosciuti come Albergo Rosso, Albergo Bianco e Albergo Giallo: grandi edifici realizzati per ospitare – in teoria temporaneamente – gli sfollati del centro storico, oggetto in quegli anni di lavori di riqualificazione. Basati sull’esperienza delle kommunalka sovietiche, erano residenze dotate di servizi comuni, come mense, asili, lavanderie, cucine, e di parti destinate invece all’alloggio privato. Questo complesso della Garbatella fu visitato dal Mahatma Gandhi durante la sua visita a Roma nel 1931.
Il bar dei Cesaroni
La nota fiction con Claudio Amendola e Max Tortora, in Piazza Giovanni da Triora.
Le casette modello del Lotto 24
Fra Via Cristoforo Borri e Via Giustino De Jacobis, edificate nel 1929 in occasione del XII Congresso Internazionale delle Abitazioni e Piani Regolatori. Agli ingressi sono visibili i marmi con i nomi degli architetti; il concorso fu vinto dall’edificio all’angolo tra Via delle Sette Chiese e Via Borri, dell’architetto Mario De Renzi.
Piazza di Sant’Eurosia
Con l’arco dove passa Nanni Moretti durante il suo tour in Vespa nel film Caro Diario del 1993.
I murales di Via Francesco Passino e dintorni
Zona rossa e operaia di Roma, la Garbatella esprime un pensiero politico evidente che troviamo esposto in suggestivi murales sparsi un po’ in tutto il quartiere. In questo quadrante si concentrano però i più belli, con quello dedicato a Bobby Sands e quelli in stile Brigada Ramona Parra, i ragazzi che nel 1972 in Cile dipinsero i muri del viale verso l’aeroporto di Santiago.
Scuola Cesare Battisti
In Piazza Piazza Damiano Sauli. Qui cambiamo completamente stile per approdare al razionalismo trionfante del ventennio, con tanto di quattro aquile littorie. L’edificio appare nella penultima scena del delicato e brillante C’eravamo tanto amati, film del 1974 di Ettore Scola.
Piazza Bartolomeo Romano
Con la palazzina del Lotto 8 e il Teatro Palladium, vero centro del quartiere.
Piazza Benedetto Brin
Con gli edifici del primo nucleo della Garbatella e la lapide della posa della prima pietra il 18 febbraio 1920. Addentratevi sotto l’arco per ammirare lo stile costruttivo dell’edificio, completo di doccioni a foggia di animali fantastici.
Come arrivare alla Garbatella
La Garbatella è ottimamente collegata tramite la stazione omonima della linea B della metropolitana di Roma e la stazione ferroviaria Ostiense. Le aree di sosta per camper più vicine distano appena 500 metri. Park Bus Roma Ostiense e Park Colombo.
Testo e foto di Marco Sances
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