Le atmosfere medioevali del borgo di Priverno

Un breve itinerario nel Basso Lazio tra il borgo di Priverno e lo splendore cistercense dell’abbazia di Fossanova, nei luoghi di San Tommaso d’Aquino.
Borgo di Priverno con Monti Lepini sullo sfondo

Indice dell'itinerario

A ovest dei Monti Lepini, oltre la linea orizzontale della Pianura Pontina si profila in lontananza la luce del mare. Poco più a sud, proprio allo sbocco della valle che separa i Lepini dagli Ausoni, il borgo di Priverno conserva un impianto di epoca medioevale che vale una visita. Anche perché gli immediati dintorni riservano sorprese e promettono un bel finesettimana.

Il borgo di Priverno

Siamo a poca distanza da Roma, per cui – partiti di buon’ora – arriviamo in paese con il sole ancora basso. Ci incamminiamo a piedi per le stradine del centro, tra portali e case d’impronta medioevale. Il borgo è piccolo e in pochi minuti siamo in Piazza Giovanni XXIII, dove sulla destra una gradinata e un portico duecentesco con bei leoni stilofori precedono la cattedrale di Santa Maria Annunziata.

Duomo Santa Maria Annunziata e palazzo Comunale

Ci affacciamo all’interno: sebbene sia stata completamente rifatta nel Settecento, la chiesa è arricchita da notevoli dipinti quattrocenteschi. Alla sua sinistra si erge elegantissimo il palazzo comunale, risalente a un periodo compreso tra il XII e il XIV secolo. La piazza è chiusa sul lato opposto dalla facciata a motivi geometrici rosso-grigi di Palazzo Valeriani Guarini, in stile rinascimentale. All’interno trova posto un piccolo museo archeologico dove sono raccolti molti reperti, tra cui terrecotte e mosaici della Privernum romana.

Proseguiamo la nostra passeggiata e scopriamo altre piccole bellezze come la chiesa di San Benedetto, di aspetto duecentesco ma di fondazione più antica. Due simpatici anziani ci consigliano di fare un salto al castello di San Martino, che sorge su una collinetta a meno di cinque chilometri dal centro. Recuperiamo il mezzo e in pochi minuti giungiamo a un elegante e sobrio palazzetto del XVI secolo, chiamato anche Villa Tolomeo Gallio, che ospita il Museo della Matematica. Tutt’intorno si estende un parco in cui è raccolta una piccola collezione di meridiane antiche e moderne.

Castello San Martino, Villa Tolomeo Gallio

L’abbazia di Fossanova dove morì Tommaso d’Aquino

Ancora tre chilometri e siamo all’abbazia di Fossanova, situata al centro di un piccolo gruppo di case. Il complesso, fondato nel IX secolo dai monaci benedettini sul sito di antiche terme romane, dal XII secolo fu amministrato dai cistercensi che gli diedero l’aspetto attuale. Il nucleo dell’abbazia è la chiesa, costruita all’inizio del Duecento. L’imponente rosone della facciata ci invita a entrare, preannunciando uno dei capolavori dell’architettura cistercense in Italia.

Abbazia di Fossanova

Camminiamo nella silenziosa penombra delle ampie e sobrie navate; la poca luce filtra da finestre alte e strette rette da slanciate colonne a base rettangolare. Tramite una porticina situata sul lato destro della chiesa accediamo all’altro gioiello dell’abbazia: il chiostro, decorato da eleganti colonnine e capitelli, dove ci attardiamo a osservare i bassorilievi ornati con motivi animali e vegetali. Quindi visitiamo gli altri ambienti, tra cui la bellissima sala capitolare e il refettorio gotico. L’ala occidentale era destinata ai conversi, i confratelli laici che partecipavano alla vita del monastero occupandosi ad esempio di lavori manuali. Tra le celle dei monaci c’è quella che nel 1274 ospitò Tommaso d’Aquino fino alla morte, avvenuta il 7 marzo.

Abbazia di Fossanova, affreschi porta dei monaci

Uscendo dal chiostro ci dirigiamo verso i locali dell’antica foresteria, dove oggi trova posto un piccolo museo ricco di reperti medioevali. Di quell’epoca restano anche alcune case che circondano l’abbazia e contribuiscono a regalare a questo luogo un’atmosfera speciale.

Abbazia di Fossanova, interni

Il museo di Piana delle Orme a Borgo Faiti

Decidiamo di spostarci dal borgo di Priverno di circa 25 chilometri in direzione della Pianura Pontina verso la località Borgo Faiti, dove si trova il museo di Piana delle Orme. Su trentamila metri quadrati sono ordinate con criterio ricchissime raccolte sulla civiltà contadina e in generale sul periodo tra le due guerre, ma anche giocattoli e soldatini di ogni dimensione. C’è infine una vastissima sezione dedicata alla Seconda Guerra Mondiale, compreso lo sbarco di Anzio avvenuto a pochi chilometri da qui. Una tappa ideale per chiudere l’itinerario, anche perché il museo dispone di spazi verdi attrezzati, ideali per trascorrere un’intera giornata.

Palazzo Valeriani Guarini

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