Indice dell'itinerario

Il tratto laziale della Via Aurelia regala un viaggio attraverso duemilacinquecento anni di storia. Siamo andati in camper nel Lazio tra Vulci, Tarquinia e Cerveteri: ecco le tappe.

Lazio, Parco Archeologico di Vulci
Lazio, Parco Archeologico di Vulci

Vulci, la macchina del tempo

Cosa è rimasto di una delle più potenti città etrusche del Mediterraneo? Perché questo popolo affascinante, capace di sviluppare un sistema sociale incredibilmente evoluto e liberale, si eclissò in modo tanto misterioso? Alla guida del mio camper lungo la Via Aurelia in direzione di Roma ho a portata di volante la risposta almeno alla prima delle due domande. Fra Capalbio e Montalto di Castro seguo le indicazioni per il Parco Naturalistico Archeologico di Vulci e dopo qualche chilometro di guida attraverso le campagne della Maremma laziale mi infilo in uno sterrato che conduce al parcheggio e alla biglietteria.

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Poi sarà come tuffarsi dentro un acquerello sfuggito dall’album dei ricordi di un viaggiatore del Grand Tour. Ci sono due percorsi ad anello, da due e quattro chilometri. Li imbocco e mi aggiro fra i resti monumentali dell’antica città etrusco-romana, poso un piede su tratto di basolato, lancio uno sguardo sui ruderi del Ponte del Diavolo. Faccio una sosta davanti al laghetto Pellicone, formato da un piccolo salto del fiume Fiora, circondato da un anfiteatro di rocce basaltiche: le stesse utilizzate per il basolato, l’antica pavimentazione romana. È stata girata qui una celebre scena del film “Non ci resta che piangere” con Roberto Benigni e Massimo Troisi.

Lazio, Parco Archeologico di Vulci
Lazio, Parco Archeologico di Vulci

La Tomba François e il Museo Archeologico

Mi fermo presso la Tomba François, uno dei monumenti più famosi della civiltà etrusca, i cui affreschi nel 1863 vennero trasferiti presso Villa Albani a Roma. Il percorso culmina nel Castello dell’Abbadia, fondato nel IX secolo come abbazia benedettina dedicata a San Mamiliano e successivamente trasformato nel XII secolo. Al suo interno il Museo Archeologico di Vulci, istituito nel 1975, espone una ricca collezione di reperti dalla preistoria all’epoca romana. Prima di riprendere la strada, fai una sosta al vicino ristorante Casale dell’Osteria, dotato di parcheggio.

Lazio, Parco Archeologico di Vulci, Scarabeo Dorato
Lazio, Parco Archeologico di Vulci, Scarabeo Dorato

Vulci raccontata dal direttore Carlo Casi

Incontro il direttore del Parco Archeologico di Vulci, Carlo Casi, che mi illumina raccontandomi vari aspetti della storia di quest’area. Scopro che Vulci o Volci per i latini, Olkion per i greci e Velci o Velx per gli stessi etruschi, fu forse la più florida delle città etrusche e controllò per lunghi anni il territorio che va dal Tirreno alle pendici dell’Amiata e dai monti dell’Uccellina al torrente Arrone.

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La storia

Alla straordinaria floridezza raggiunta dalla città tra il X ed il III secolo avanti Cristo segue, dopo la conquista di Roma, un netto ridimensionamento dell’area urbana e del territorio amministrato, che porterà alla completa scomparsa della città agli inizi del Medioevo. Da questo momento di Vulci si perdono le tracce. Solamente nella seconda metà del Quattrocento lo studioso domenicano Annio da Viterbo propose di riconoscere il luogo della scomparsa città nella località Pian de’ Voci, sulla sponda destra del Fiora.

Un esempio di conservazione del paesaggio

Questo totale abbandono ha fatto sì che l’ambiente (comprese le strutture ivi presenti) si potesse conservare nel migliore dei modi, consegnandoci un paesaggio praticamente immutato da allora. Questa inconsueta conservazione è forse la maggiore ricchezza di Vulci. Purtroppo gli appetiti di tanti personaggi senza scrupoli hanno dato origine e corpo a quella che è stata definita la grande razzia, iniziata già agli inizi dell’Ottocento, quando cominciarono ad essere violate le ricchissime tombe degli antichi abitanti. Il commercio di questi reperti fu così importante e capillare che testimonianze di Vulci sono esposte in tutti i più importanti musei del mondo, che hanno continuato ad acquistare indebitamente sino a pochi anni fa.

Lazio, Parco Archeologico di Vulci, Mani d'Argento
Lazio, Parco Archeologico di Vulci, Mani d’Argento

La nascita del parco e il nuovo corso

La recente nascita del Parco Archeologico e Naturalistico e le vicende giudiziarie nelle quali sono incorsi i più grandi trafficanti internazionali hanno fatto sì che per Vulci finalmente cominciasse un nuovo corso. Oggi il sito rappresenta una mirabile integrazione tra natura e cultura, tra storia e archeologia, grazie all’ambiente incontaminato e ricco di paesaggi scenografici che consentono al turista di svolgere una visita immersiva tra gli scavi in corso, facendogli rivivere sensazioni risalenti all’epoca etrusca. C’è chi ha definito per questo motivo il Parco di Vulci una Macchina del Tempo.

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Lazio, Necropoli di Monterozzi di Tarquinia, ingresso Tomba della Pulcella
Lazio, Necropoli di Monterozzi di Tarquinia, ingresso Tomba della Pulcella

Tarquinia

Proseguiamo il viaggio in camper nel Lazio tra Vulci, Tarquinia e Cerveteri. Avete presente la sindrome di Stendhal, quel senso di mancamento che dà la vista di un capolavoro dell’arte? Qualcosa di simile potrebbe impossessarsi di voi durante la visita alla Necropoli dei Monterozzi di Tarquinia. A poca distanza dalle mura della città vecchia, le tombe affrescate dell’area archeologica compongono una strepitosa pinacoteca ipogea, ritenuta una delle più importanti testimonianze di arte classica del periodo pre-romano nel Mediterraneo. Un patrimonio unico che ha attraversato i millenni donandoci un’immagine vivida e preziosa della vita quotidiana degli Etruschi e delle loro usanze.

Il legame con Cerveteri

Un doppio filo unisce questo luogo ai tumuli di Cerveteri, una cinquantina di chilometri più a sud. Insieme compongono il sito Unesco Necropoli Etrusche di Cerveteri e Tarquinia, i principali cimiteri delle antiche città-stato a cui è legata la maggior parte delle scoperte archeologiche legate a questa civiltà. Motivo in più per visitarle entrambe, la possibilità di accedervi con un unico biglietto – valido quattro mesi – che include l’ingresso ai rispettivi musei archeologici.

Lazio, Necropoli dei Monterozzi di Tarquinia, Tomba dei Leopardi
Lazio, Necropoli dei Monterozzi di Tarquinia, Tomba dei Leopardi

La necropoli dei Monterozzi, le tappe da non mancare

  • Tomba dei Leopardi Presenta scene di uomini e donne intenti in un banchetto. Prende il nome dai due animali raffigurati in alto.
  • Tomba del Guerriero Si distingue per la figura di un guerriero armato, raffigurato in una posizione dominante che cattura l’attenzione.
  • Tomba delle Leonesse Rappresenta figure femminili intente a danzare o a suonare strumenti musicali. A dominare la scena sono in realtà due pantere, animali sacri a Dioniso.
Lazio, Necropoli dei Monterozzi di Tarquinia, Tomba delle Leonesse
Lazio, Necropoli dei Monterozzi di Tarquinia, Tomba delle Leonesse
  • Tomba del Fiore di Loto Deve il nome al soffitto decorato da un grande fiore di loto, simbolo di purezza e rinascita.
  • Tomba della Caccia e della Pesca Famosa per gli affreschi che raffigurano scene di cattura di animali e pesci.
Lazio, Tarquinia, Palazzo Vitelleschi
Lazio, Tarquinia, Palazzo Vitelleschi

Il Museo Nazionale Etrusco

La sindrome di Stendhal ritornerà con prepotenza varcando la soglia del Museo Nazionale Etrusco ospitato presso Palazzo Vitelleschi, del XV secolo, che domina Piazza Cavour. Dal pian terreno alle sale superiori, ci si aggira fra riproduzioni di tombe con i loro dipinti sarcofagi, una collezione di vasi, anfore e altri oggetti in ceramica decorati e raffinati gioielli in oro e ambra.

Lazio,Tarquinia: il bassorilievo dei cavalli alati a Palazzo Vitelleschi, sede del Museo Nazionale Etrusco
Lazio,Tarquinia: il bassorilievo dei cavalli alati a Palazzo Vitelleschi, sede del Museo Nazionale Etrusco

Tra le sculture spicca il bassorilievo dei Cavalli Alati rinvenuto nel 1938 nell’area archeologica del Santuario dell’Ara della Regina (fine del V secolo avanti Cristo). Collocato in un’apposita saletta che offre un’idea della sua posizione originaria grazie alla ricostruzione grafica del contesto, raffigura due cavalli alati di profilo, uno accanto all’altro, simboli di unione tra mondo terreno e divino. Prima di proseguire il viaggio in camper nel Lazio tra Vulci, Tarquinia e Cerveteri ci sono altre cose da vedere a Tarquinia.

Lazio, Tarquinia, Museo Nazionale Etrusco
Lazio, Tarquinia, Museo Nazionale Etrusco

Cos’altro vedere a Tarquinia

  • Visita il nucleo medievale caratterizzato da vicoli stretti, edifici nobiliari – tra cui l’attuale Palazzo Comunale – e chiese romaniche.
  • Vai alle saline Tarquinia, volute da Papa Pio VI nel XVIII secolo per approvvigionare di sale la città di Roma. Protetta da una riserva costiera, questa zona umida annovera una grande varietà di uccelli stanziali e migratori, tra cui una colonia di fenicotteri rosa.
  • Goditi il mare al Lido di Tarquinia, località balneare che conserva le tracce dell’antico villaggio di pescatori, con le caratteristiche case basse e colorate.

Lungo la Via Aurelia fra Tarquinia e Cerveteri

Il viaggio in camper nel Lazio tra Vulci, Tarquinia e Cerveteri segue la direttrice della Via Aurelia, ricalcando idealmente l’antica strada consolare romana che collegava Roma alla Gallia. Questa autostrada dell’antichità fu fatta costruire nel III secolo avanti Cristo dal console Gaio Aurelio Cotta per collegare Roma a Caere, l’odierna Cerveteri. Lungo il tragitto non mancano i motivi per fermarsi.

Lazio, il Castello di Santa Severa
Lazio, il Castello di Santa Severa
  • Civitavecchia Porto di primaria importanza per la Capitale, dove spicca il Forte Michelangelo, imponente fortezza rinascimentale progettata da Michelangelo.
  • Le terme della Ficoncella, apprezzate anche dai camperisti per la comoda possibilità di parcheggio.
  • Le spiagge di Santa Marinella, ambita località di mare con eleganti ville liberty.
  • Il Castello di Santa Severa, in fantastica posizione fronte mare, la cui storia inizia con l’antica città etrusca di Pyrgi, alla quale poi si sovrapposero un castrum romano e un borgo medievale. Oggi il sito ospita il Museo del Mare della Navigazione antica, un ostello e spazi per eventi culturali.
Il Cratere di Eufronio al Museo Nazionale Cerite di Cerveteri
Il Cratere di Eufronio al Museo Nazionale Cerite di Cerveteri

Cerveteri, nella città dei vivi

L’ultima tappa del viaggio in camper nel Lazio tra Vulci, Tarquinia e Cerveteri, ci porta dritti in Piazza Santa Maria con il cinquecentesco Castello Ruspoli, dove è possibile visitare il piano nobile con il famoso loggiato. Vai alla chiesa di Santa Maria Maggiore, il cui nucleo originario risale all’XI secolo. Di fronte al Castello Ruspoli, non perdere il Museo Nazionale Cerite arricchito da due straordinari reperti. Si tratta del Cratere e la Kylix di Eufronio, due ceramiche attiche a figure rosse del V secolo avanti Cristo, trafugate durante scavi illegali nell’area di Cerveteri, portate all’estero e infine restituite allo stato italiano e ricollocate nel museo della cittadina laziale.

Cerveteri, Necropoli della Banditaccia
Cerveteri, Necropoli della Banditaccia

La necropoli della Banditaccia

Un’ottima introduzione per apprezzare l’esperienza attraverso la Necropoli della Banditaccia, a poca distanza dal centro, con un grande parcheggio sterrato adatto anche a camper di grandi dimensioni. Secondo gli studi questo sepolcreto aveva un impianto simile a un centro urbano. Per averne la percezione basta camminare tra le vie parallele intervallate da slarghi su cui si aprono tumuli di varie tipologie e dimensioni, databili tra il periodo villanoviano e quello ellenistico, ovvero tra il IX e il II secolo avanti Cristo.

Cerveteri, la Via degli Inferi
Cerveteri, la Via degli Inferi

La Via degli Inferi

Usciti dai cancelli della necropoli la meraviglia prosegue in una vasta area archeologica senza biglietto d’ingresso, composta da vari settori la cui pulizia e manutenzione è garantita grazie al lavoro di alcuni gruppi di volontari. La scenografica Necropoli del Laghetto, affaccia sul precipizio del Fosso del Manganello, contiene circa cinquecento sepolcri di varie tipologie. Poco dopo si snoda la Via degli Inferi, un’antica via cava etrusca immersa nella vegetazione sulla quale si aprono varie tombe in un contesto unico che ha davvero del surreale.

L’anello delle cascate di San Giuliano

Parte da qui l’anello delle Cascate di San Giuliano, un facile trekking di circa cinque ore che risale il Fosso della Mola e i suggestivi laghetti formati lungo il suo corso. Ritornati sui propri passi, la vista al tramonto verso il mare chiuderà in bellezza il viaggio in camper nel Lazio tra Vulci, Tarquinia e Cerveteri, scoprendo paesaggi e antiche testimonianze della Maremma laziale.

Informazioni utili

Dove sostare

  • Montalto di Castro Camping Pionier Etrusco, Via Vulsinia, tel. 0766 802807, www.campingpionieretrusco.it.
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  • Montalto Marina Camping Gitavillage California, Località Le Casalette, tel. 0766 802848, californiacampingvillage.com.
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  • Pescia Romana Camping Gitavillage Club degli Amici, Località Paglito Grande, tel. 0766 830250, clubdegliamicicampingvillage.com.
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  • Marina di Pescia Romana Area di sosta Il Prato, Strada del Tirreno, tel. 333 4627918.
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  • Tarquinia Camping Village Riva dei Tarquini, Via Aurelia km 102, SP Litoranea km. 2/5, tel. 0766 814027, www.rivadeitarquini.it.
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  • Ladispoli Gotha Beach, Via Roma 125/129, www.gothabeach.it.
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Ladispoli, sosta camper al camping Gotha Beach
Ladispoli, sosta camper al camping Gotha Beach

Cosa visitare

  • Montalto di Castro Parco Archeologico Naturalistico di Vulci, tel. 0766 89298, info@vulci.it (GPS 42°25’25.1”N 11°37’37.7”E). Aperto dal martedì alla domenica dalle 8.30 alle 19.30 (ultimo ingresso alle 18:30). Chiuso il lunedì. Ampio parcheggio adatto ai camper, non attrezzato e non custodito, nei pressi della biglietteria. Il sito comprende il Museo Archeologico di Vulci ospitato nel suggestivo Castello dell’Abbadia.

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  • Tarquinia Parco Archeologico di Cerveteri e Tarquinia – Necropoli dei Monterozzi, Via Ripagretta, tel. 0766 856308, pact.cultura.gov.it/necropoli-dei-monterozzi-di-tarquinia. Trovi un parcheggio a pagamento di fronte all’ingresso, sul lato opposto della strada. È possibile con un unico biglietto valido quattro mesi (costo 18 euro) accedere ai quattro siti del PACT: le necropoli di Cerveteri e Tarquinia e i musei archeologici delle rispettive città (pact.cultura.gov.it/orari-tariffe-e-abbonamenti).
  • Museo Archeologico Nazionale di Tarquinia – Palazzo Vitelleschi, Piazza Cavour 1/a, tel. 0766 856036. Il museo offre servizi di visita guidata, bookshop e caffetteria.
  • Santa Marinella Castello di Santa Severa, SS1 km 52+600. Ampio parcheggio a pagamento. Fra i motivi di interesse il Museo del Mare e della Navigazione, articolato in sette sale che ospitano oltre cento reperti.
  • Cerveteri Palazzo Ruspoli, Piazza Santa Maria, castelloruspolicerveteri.com.
  • Museo Archeologico Nazionale Cerite, Piazza Santa Maria, pact.cultura.gov.it/museo-archeologico-nazionale-cerite.
  • Necropoli della Banditaccia, Via della Necropoli, cultura.gov.it/luogo/necropoli-della-banditaccia.

TESTO DI MICHELA BAGATELLA

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