La ciclabile del Mincio: un itinerario camper più bici

Un itinerario camper più bici lungo la ciclabile Mantova-Peschiera, una della zone più godibili della Lombardia, dove non mancano aree di sosta camper, parcheggi per il camper, fattorie didattiche e agricampeggi che riservano un trattamento speciale agli iscritti al PLEINAIRCLUB.

Indice dell'itinerario

“Siede Peschiera, bello e forte arnese…”. Dante, per bocca di Virgilio, nel ventesimo canto dell’Inferno descrive come le acque emissarie del Garda, cominciando a scorrere verso il Po attraverso verdi pascoli, diano origine al Mincio. Peschiera del Garda è ritratta come una bella e solida fortezza, e tale si conferma ancora ai giorni nostri. Noi l’abbiamo visitata oltrepassando la magnifica ciclabile del Mincio.

Strategica postazione già dal Medioevo, tra il XV e il XVII secolo fu dotata di fortificazioni dalla Repubblica di Venezia, che conferì alle mura e ai bastioni difensivi – inseriti dal 2017 nel patrimonio mondiale dell’Unesco – la forma pentagonale visibile ancora oggi. Fra le località gardesane Peschiera ha tanti motivi di richiamo per il viaggiatore pleinair. Ai bei locali all’interno delle mura, agli edifici storici, alle lunghe passeggiate sulle sponde del lago o alle gite in battello si aggiunge uno straordinario percorso ciclabile che, tra natura e storia, segue le rive del Mincio arrivando fino a Mantova.

Da Peschiera a Monzambano

Uscendo dalla cittadella attraverso Porta Brescia, si prende a sinistra e si scende su uno stretto sterrato che costeggia il lungo canale difensivo dei bastioni. I cartelli segnalano l’inizio della Ciclovia Mantova-Peschiera, parte integrante dell’asse Eurovelo 7 che collega Capo Nord a Malta. Si ritrova subito l’asfalto e, nel tratto qui proposto, si raggiunge il paese di Pozzolo dopo circa venti chilometri.

Il percorso è pianeggiante, in parte ombreggiato, riservato a ciclisti e pedoni. Al Mincio, che qui ha appena lasciato il bacino del Garda, fanno da sentinella alti filari di pioppi cipressini. Seguendo il corso del fiume si pedala quasi ininterrottamente nel territorio del Parco Regionale del Mincio, che comprende la ciclabile quasi per il suo intero percorso. Già dopo poche centinaia di metri è visibile sulla destra l’indicazione per Forte Ardietti, al confine tra Veneto e Lombardia, costruito tra il 1856 e il 1861.

È questa una delle quattordici costruzioni volute dal maresciallo Radetzky per rafforzare il quadrilatero difensivo austriaco, di cui Peschiera faceva parte: un capolavoro architettonico, di forma ottagonale con murature a secco, visitabile grazie alla passione e all’impegno di un gruppo di volontari. Dopo la centrale termoelettrica il percorso si sposta sulla sponda sinistra attraversando il ponte-diga di Salionze, che ha la funzione di regolare il livello del Lago di Garda e la portata d’acqua del Mincio. In questo punto al fiume si affianca il canale Virgilio, una rilevante opera idraulica costruita all’inizio degli anni Trenta al fine di prelevare l’acqua necessaria all’irrigazione delle campagne a sud-ovest del lago.

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L’ambiente del Mincio

Cigni, germani e folaghe sono di casa sul corso del fiume mentre nei dintorni, in ambienti un po’ più appartati, si possono incontrare aironi e garzette. In primavera questo splendido lembo di terra regala la rigogliosa e variegata fioritura di moltissime essenze spontanee: pedalare sotto una volta di bianchi e profumati grappoli di fiori di acacia è sicuramente un’esperienza emozionante.

Anche le diverse varietà di pioppi danno spettacolo con nevicate di lanugine che vola nell’aria, per favorire la diffusione dei semi. Non sono da meno il sottobosco e i bordi erbosi, punteggiati da viole, gialli denti di leone, iris e una moltitudine di altri fiori Il percorso prosegue avendo come riferimento in lontananza la sagoma della chiesa di San Michele Arcangelo, che domina il corso del Mincio dalla sponda destra.

Siamo giunti a Monzambano, località che si presta ottimamente come base per la sosta grazie alla presenza di un’area attrezzata gestita dalla locale associazione di camperisti. Oltre alla chiesa di San Michele meritano una visita il castello medioevale, eretto in posizione dominante sulla valle del Mincio, e la chiesa di Santa Maria Annunciata, nota anche come chiesa della Disciplina.

Le colline moreniche circostanti conservano ambienti naturali di grande valore botanico – caratterizzati da torbiere, boschi, fontanili e prati incolti – che hanno consentito il mantenimento di un alto grado di biodiversità, dalle specie tipiche della flora alpina a preziose varietà di orchidee selvatiche. Il clima mite e la buona esposizione dei versanti collinari hanno favorito lo sviluppo di pregiati vigneti e l’insediamento di piante mediterranee come l’ulivo e il mandorlo.

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Dal ponte di Gian Galeazzo a Pozzolo

A circa sei chilometri da Monzambano, con una deviazione – in bici o volendo in camper – si raggiunge il piccolo borgo fortificato di Castellaro Lagusello attraversando paesaggi di collina con boschetti misti di roverelle, frassini e carpini e incontrando, solitari o disposti in filari, i cipressi che punteggiano il paesaggio. Dopo l’attraversamento pedonale della SP74, ai piedi dell’abitato di Monzambano, il nostro itinerario in bici continua sulla sponda sinistra costeggiando campi coltivati e aziende agricole, fino all’apparire delle torri merlate del castello scaligero di Valeggio sul Mincio, in territorio veronese.

Qui si oltrepassa il fiume grazie all’imponente Ponte Visconteo, costruito alla fine del XIV secolo per volontà di Gian Galeazzo Visconti. La massiccia struttura, costituita da un largo e alto basamento, fungeva da diga e permetteva di controllare il deflusso delle acque. Al tempo stesso svolgeva un’importante funzione difensiva tra il ducato di Milano e i domini scaligeri di Verona: le grandi torri d’accesso erano munite di porte con ponti levatoi e postazioni di guardia. Dal ponte si ammira il piccolo e antico nucleo di Borghetto, caratterizzato dai mulini ad acqua che per secoli hanno macinato cereali sfruttando la corrente; molti di loro sono stati trasformati in caffè, ristoranti e piccoli alberghi diffusi. Inserita nel circuito dei Borghi più belli d’Italia, la località invita a una sosta ristoratrice assaggiando pietanze locali come i tortellini fatti a mano e il luccio in salsa.

Leggi anche: “Camper friendly, le località amiche dei camperisti: Borghetto sul Mincio”

Il Parco Giardino Sigurtà

Da primavera ad autunno inoltrato il vicino Parco Giardino Sigurtà richiama con le sue magnifiche fioriture migliaia di visitatori. Oltre Borghetto la ciclabile continua sulla sponda sinistra, lontana dal traffico. Alcuni tratti delle rive sono angoli allo stato naturale dove a pioppi e salici si sono aggiunti arbusti di biancospino, rosa canina e rovi. Anche d’autunno il percorso ha grande fascino, con lo spettacolo del continuo variare dei colori delle foglie, declinato in tutte le tonalità di giallo, rosso e marrone.

Nelle campagne circostanti molte cascine si sono aperte all’accoglienza trasformandosi in agriturismi. I membri più piccoli dell’equipaggio troveranno molto divertente La Fattoria sul Fiume, un’azienda didattica dove si possono osservare gli animali in aree a loro riservate e gustare i prodotti tipici. Con la tessera l’iscritto al PLEINAIRCLUB ha 3 euro di sconto su un biglietto intero.

Il Chiosco dei Mulini

Poco oltre, attraversando il Mincio, si raggiunge il Chiosco dei Mulini, un’apprezzabile punto sosta ottimamente gestito che costituisce un buon punto di ristoro ed è in grado di fornire assistenza tecnica alle biciclette. Lasciando il fiume alle spalle, una deviazione della ciclabile permette di arrivare, dopo circa cinque chilometri e superando un piccolo dislivello, a Volta Mantovana.

Il borgo fortificato, documentato già dall’anno Mille, racchiude al suo interno un castello e Palazzo Gonzaga, residenza di campagna fatta costruire a metà del XV secolo da Ludovico II per la moglie Barbara di Brandeburgo. Lo storico edificio – ora sede del municipio – è visitabile insieme ai giardini all’italiana che ospitano annualmente, alla fine di aprile, una mostra nazionale di vini passiti. Il sagrato della pieve è uno straordinario balcone sulle ultime colline moreniche e offre una bella vista sulla pianura mantovana.

Tornati al Chiosco dei Mulini e pedalando ancora per un paio di chilometri si raggiunge il paese di Pozzolo, traguardo dell’itinerario da noi proposto. Chi avesse ancora tempo ed energie può proseguire lungo il fiume per circa altri venti chilometri fino a Mantova, toccando altre interessanti tappe storico-naturalistiche tra cui la Riserva Naturale Bioenergetica di Bosco Fontana e la Riserva Regionale Valli del Mincio. Assaporando a ritmo slow uno dei percorsi ciclabili più apprezzati del Nordest.

Testo e foto di Roy Berardi

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