Weekend in camper a Udine, all'ombra del castello

Ha conquistato il primo posto nella classifica 2023 delle città dove si vive meglio stilata dal Sole 24 Ore. Città raffinata ed elegante, capitale storica e culturale della terra friulana, Udine è un gioiellino di impronta veneziana da scoprire a poco a poco. Concedendosi il tempo per sorseggiare un tajut sotto gli eleganti portici tra Piazza delle Erbe e Via Mercatovecchio
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Indice dell'itinerario

È un imponente palazzo rinascimentale, ma qui tutti lo chiamano ciscjel, castello. Adagiato sulla sommità di una collina, il maniero è uno dei simboli di Udine. Da quel promontorio a soli 138 metri sul livello del mare lo sguardo scivola tra le piazze e per le vie del centro storico, poi si spinge fino alle Alpi Carniche e Giulie. Leggenda vuole che l’altura sarebbe stata realizzata nel 452 con la terra portata dai sudditi di Attila, per consentire al feroce condottiero di guardare verso Aquileia in preda alle fiamme.

Per i geologi l’origine è morenica, per i cittadini e i visitatori quest’angolo del Friuli-Venezia Giulia è uno dei più suggestivi della regione. Controversa anche l’etimologia: secondo alcuni il termine Udine sarebbe legato a Odino, dio della guerra dei popoli germanici, per altri alle mitologiche ninfe undine. Di certo il territorio fu abitato dall’uomo sin dalla preistoria e in ogni caso ben prima dell’arrivo degli Unni.

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Udine nella storia

La città è citata per la prima volta nel 983, anno in cui l’imperatore Ottone II donò al patriarca di Aquileia Rodoaldo cinque manieri, fra cui quello di Udine. Il turrito edificio originario fu distrutto da un terremoto nel 1511, e al suo posto venne eretto il sontuoso palazzo che ancora domina l’abitato. La parte più interessante di questo poderoso edificio progettato dall’architetto Giovanni Fontana è il salone d’onore: qui, nel cuore del piano nobile, tra il soffitto a cassettoni dorati e gli affreschi di Giambattista Tiepolo, Pomponio Amalteo e Giovanni Battista Grassi, si riuniva il Parlamento della Patria del Friuli.

Oggi il maniero ospita i musei civici e varie esposizioni temporanee. Oltre alla considerevole raccolta di terrecotte e vasi greci e magnogreci della collezione del conte Augusto de Brandis, il Museo Archeologico comprende un’ampia raccolta di materiali provenienti da Aquileia: collane, fibule, due tappeti musivi e centinaia di manufatti di ambra e vetro.

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La Galleria d’Arte Antica

Articolata in tredici sale, la Galleria d’Arte Antica ospita opere di autori friulani e veneti realizzate dal ‘300 all’800. Si possono ammirare i capolavori di Vittore Carpaccio, Giovanni Antonio da Pordenone, Palma il Giovane, Pomponio Amalteo, Giambattista Tiepolo e suo figlio Giandomenico. Merita una visita anche la galleria dei disegni e delle stampe, con le straordinarie incisioni di autori fiamminghi, tedeschi e francesi, fra cui Dürer e Rembrandt.

Dal XIII secolo il centro divenne la sede del Patriarca di Aquileia. Nell’antico maniero soggiornarono ben diciassette patriarchi fra cui Bertoldo di Andechs, che nel 1230 concesse alla città il privilegio di avere un mercato permanente. Ne seguì un importante sviluppo economico, commerciale e demografico: con oltre seimila abitanti censiti alla fine del ‘300, era la città più popolosa del Friuli.

Dal patriarcato all’impero austro ungarico

Udine subì invasioni ed ebbe vari governi; dopo il patriarcato fu dominata dalla Repubblica di Venezia, dai francesi di Napoleone Bonaparte e, in seguito al trattato di Campoformido del 1797, dalla Casa d’Austria. Nonostante le guerre e i terremoti, la città ha conservato architetture eleganti e tesori meravigliosi. La sua storia si scopre passeggiando fra i portici, le antiche mura, le rogge medioevali, tra le vie e le piazze impreziosite da palazzetti e chiese antiche, spesso custodi di opere d’arte straordinarie.

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Piazza della Libertà e il Palazzo della Loggia

Nel cuore del centro storico ecco Piazza della Libertà, da molti considerata la più bella piazza veneziana in terraferma. Circondata da splendidi edifici, scalinate e portici, è davvero spettacolare. Qui si affacciano alcuni tra i monumenti più importanti, a cominciare dal gotico veneziano Palazzo della Loggia, rivestito in pietra bianca e rosa, eretto verso la metà del ‘400 da Bartolomeo delle Cisterne su progetto di Nicolò Lionello.

Di fronte la Loggia di San Giovanni con il lungo portico e la Torre dell’Orologio, decorata con il Leone marciano. Completano la scenografia la colonna con la statua della giustizia, quella donata dall’imperatore Francesco I e quelle di Ercole e Caco. Queste ultime due sono molto care agli udinesi che le hanno ribattezzate Floreàn e Venturin: facevano parte del Palazzo Torriani del conte Lucio Antonio della Torre. L’edificio, posto nell’attuale Piazza XX Settembre, fu confiscato e abbattuto all’inizio del ‘700 a seguito della condanna al patibolo del proprietario, accusato di efferati delitti.

All’ombra della Loggia del Lionello e del portico di San Giovanni una nutrita collezione di busti marmorei porta alla scoperta di storie interessanti, legate a personaggi che hanno contribuito alla storia di Udine e dell’Italia. Come Quintino Sella, fondatore del Club Alpino Italiano, e del garibaldino Benedetto Cairoli, deputato al Parlamento del Regno e Presidente del Consiglio dei Ministri.

La chiesa di Santa Maria di Castello

A sinistra dell’ingresso del Palazzo della Loggia di San Giovanni ci si può incamminare verso il castello. Attraversato il cinquecentesco Arco Bollani, eretto su progetto di Andrea Palladio, si risale lungo l’elegante portico gotico veneziano. È un angolo incantevole soprattutto la sera, quando le luci invadono di giallo le volte mentre il crepuscolo ancora consente di individuare le due statue bronzee sulla sommità della Torre dell’Orologio.

In breve si giunge alla chiesa di Santa Maria di Castello, la più antica della città, nota per gli affreschi L’incoronazione della Vergine del XV secolo, posto nell’abside centrale, e la Deposizione di Cristo, situato in quello di destra e risalente al XIII secolo. A ridosso dell’edificio sacro svetta il campanile alto 43 metri, e poco distante sulla sommità del colle il castello e la casa della contadinanza. Un tempo ospitava i rappresentanti del contado, oggi un’enoteca dove ci si può concedere una sosta per gustare vini e prodotti tipici della regione.

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Le opere del Tiepolo

La visita di Udine sarebbe incompleta se non includesse un itinerario alla scoperta delle opere di Giambattista Tiepolo e di suo figlio Giandomenico. Giunto nella prima metà del ‘700 su invito del patriarca Dionisio Delfino, il maestro veneziano lasciò a Udine un cospicuo numero di opere.

Il Palazzo Arcivescovile, oggi sede del Museo Diocesano, custodisce alcuni suoi splendidi capolavori: il soffitto dello scalone d’onore con La caduta degli angeli ribelli e la galleria degli ospiti con varie scene dell’Antico Testamento fra cui Il sacrificio di Abramo e Il sogno di Giacobbe. Infine, nella Sala Rossa, l’affresco raffigurante il Giudizio di Salomone, considerato l’ultimo lavoro del primo periodo udinese del maestro veneziano.

Straordinaria è la biblioteca arcivescovile istituita all’inizio del ‘700 e quella Bartoliniana, frutto di una donazione fatta alla Curia vescovile da Gregorio Bartolini e della cognata Teresa Dragoni: entrambe ospitano più di 10.000 volumi, anche rari, e preziosi incunaboli.

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Il duomo e l’Oratorio della Purità

L’itinerario alla scoperta delle opere del Tiepolo continua al duomo, nell’omonima piazza. Nella Cappella del Santissimo Sacramento, oltre a una pala raffigurante la Resurrezione di Cristo, si possono ammirare nel catino dell’abside gli Angeli musicanti. Poco distante merita una visita il settecentesco Oratorio della Purità, il cui soffitto è impreziosito da L’Assunta, un altro capolavoro di Giambattista Tiepolo.

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Udine, città medievale

Affascinante anche il volto medioevale di Udine. Progettata nel 1248 Piazza Matteotti (già Piazza San Giacomo e nota ai cittadini come Piazza delle Erbe) è sede del mercato giornaliero ed è una tappa obbligata della passeggiata nel centro storico. Su Via Mercatovecchio, dove si trovava l’antico mercato voluto dal patriarca Bertoldo di Andechs, ancora si affacciano dimore nobiliari e importanti edifici storici come il Palazzo del Monte di Pietà, da più di cent’anni sede della Cassa di Risparmio.

Vini e tajut

Fiancheggiata da sottoportici su entrambi i lati, Via Mercatovecchio si anima soprattutto la sera, con eleganti negozi e locali dove è d’obbligo fermarsi per un tajut, un buon calice di vino servito come aperitivo. Secondo alcuni questo termine deriverebbe dall’abitudine di “tagliare” i vini più alcolici con altri più leggeri, per altri dalla quantità di vino da versare nei bicchieri.

E insieme ci si può concedere qualche stuzzichino: un grissino avvolto nel prosciutto crudo San Daniele, una generosa fetta di salame o un pezzetto di frico. All’osteria Pieri Mortadele, al numero otto di Riva Bartolini, non passa inosservata la mortadella di oltre 250 chili pronta per essere affettata per la gioia dei numerosi avventori. Sempre affollata è anche l’osteria Al Cappello, dove in un’ampia sala, dal cui soffitto pendono cappelli di tutte le fogge, si servono tartine calde e fredde accompagnate da ottimi bianchi e rossi friulani.

In quest’angolo fortunato del Bel Paese si contano circa 1.500 aziende vinicole disseminate dal Carso al Collio, dai Colli Orientali alle Grave. Si spazia dalla Ribolla al Pinot grigio, dallo Chardonnay al Friulano. Chi ama i rossi potrà scegliere Terrano, Refosco dal Peduncolo Rosso, Merlot e Pinot nero.

Sapori friulani

Al viandante goloso alla ricerca di specialità regionali segnaliamo un negozietto stracolmo di prelibatezze: La Baita di Tosoni, in Via delle Erbe. Si spazia dal prosciutto crudo di San Daniele a quello di Sauris, dal Montasio all’Asìno, una varietà di formaggio cremoso ottenuto lasciando riposare le forme in tini contenenti una salamoia di latte e sale, detta salmuerie. E la brovada, un piatto tradizionale della cucina friulana, inserito nella lista dei prodotti Dop. Preparata con rape macerate nelle vinacce e cotte in padella con olio e alloro, si sposa splendidamente con bolliti e arrosti.

Friuli Doc

Fulcro degli eventi enogastronomici, ogni mese di settembre, è Friuli Doc. Per quattro giorni dal mattino fino a notte fonda la città ospita stand e bancarelle con i migliori prodotti regionali. Nel centro storico interdetto al traffico oltre alle degustazioni dei tesori dell’enogastronomia friulana la rassegna comprende appuntamenti musicali, convegni, spettacoli ed esibizioni di gruppi folkloristici.

Udine non si accontenta delle sue bellezze artistiche e architettoniche, punta anche su eventi tradizionali e di tendenza. Il tutto all’ombra di un castello e di un colle che, come notò lo scrittore Carlo Sgorlon, conferiscono alla città “un carattere un po’ metafisico”.

Testo e foto di Alberto Campanile

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