Cammino di San Cristoforo in Friuli: tappe, durata e difficoltà

Il nuovo Cammino di San Cristoforo invita a scoprire a ritmo lento un angolo nascosto del Friuli

Indice dell'itinerario

L’iconografia sacra lo rappresenta come un gigante con le gambe immerse in un corso d’acqua. E un bambino, il piccolo Gesù, issato sulle spalle. Martirizzato in Licia nel III secolo dopo Cristo, San Cristoforo è una delle figure più amate del Medioevo: non a caso il patrono dei viandanti e dei pellegrini è venerato in modo particolare nei luoghi in cui abbondano fiumi e corsi d’acqua. Come il Friuli occidentale, dove la sua effigie fa capolino un po’ ovunque: sulle pareti di minuscole chiesette nascoste tra le campagne e sulle facciate di edifici religiosi imponenti.

L’arrivo al Duomo di Spilimbergo, punto di arrivo del Cammino di San Cristoforo.


Valorizza un territorio affascinante e poco conosciuto il Cammino di San Cristoforo, un progetto realizzato con il sostegno di Montagna Leader che si articola in tre percorsi. Il cammino lungo la pedemontana pordenonese; un itinerario adatto alle mtb attraverso il sito di interesse comunitario dei Magredi; e un anello montano fra Meduno, Tramonti e Clauzetto, al cospetto di intimi scenari prealpini e alpini.

Di seguito approfondiamo il cammino di San Cristoforo che si snoda tra Stevenà, nel Comune di Caneva, e Spilimbergo. Ci attendono sorprese inaspettate tra le Prealpi Carniche e la pianura, attraverso boschi, campagne, pievi millenarie, borghi accarezzati da corsi d’acqua e silenzi da assaporare a ritmo lento.

ll tracciato pedemontano del Cammino di San Cristoforo

Il tracciato pedemontano del Cammino di San Cristoforo unisce in un filo invisibile i principali corsi d’acqua del territorio: dal Livenza al Tagliamento, passando per i greti del Cellina, del Meduna e del Colvera. Attraverso siti palafitticoli tutelati dall’Unesco, piccoli borghi che hanno conservato le architetture rurali, sentieri ricchi di biodiversità, pievi millenarie impreziosite da cicli di affreschi firmati da alcuni tra i massimi esponenti dell’arte rinascimentale.

Un viaggio fra la natura e l’arte di un’Italia nascosta dove “l’anima incontra la bellezza”, come si legge sul portale del percorso. Dove ogni pietra è un invito ad attingere a piene mani fra le memorie del passato e le intatte suggestioni del presente.

Lunghezza km circa 150
Tempo di percorrenza 8 o 9 giorni
Difficoltà turistico, escursionistico
Periodo consigliato tutto l’anno

Il Sentiero del Gor tra Polcenigo e Budoia

Prima tappa: da Stevenà a Polcenigo (18,7 km)

Dal castello di Caneva si raggiunge il sito palafitticolo del Palù del Livenza, presso le sorgenti del fiume omonimo, inserito nel Patrimonio Unesco. E si procede alla volta di Polcenigo, uno dei Borghi più Belli d’Italia (qui trovi la nostra intervista al presidente), un gioiellino dominato dal castello di origine millenaria, anche se i suoi ruderi e affacciato sulle limpide acque del Gorgazzo.

SOSTA CAMPER Nuova area attrezzata a Polcenigo, in Via Livenza, vicino alla chiesa di San Rocco. Su fondo pavimentato con autobloccanti, dotata di pozzetto, prese per la corrente, illuminazione, sbarra di accesso, pagamento automatico, costo 15 euro.

La piazza di Castello d’Aviano.

Seconda tappa: da Polcenigo a Aviano (15,7 km)

Il sentiero naturalistico del Gor accompagna fino alle porte di Budoia tra cascatelle ed endemismi rari avvolti da una rigogliosa vegetazione. Poi Dardago accoglie con le sue case rurali prima di puntare verso il nucleo medievale di Castello d’Aviano; è da non perdere una tappa nella chiesetta di Santa Giuliana, con notevoli cicli di affreschi di varie scuole.

Sul Cammino di San Cristoforo tra Aviano e Malnisio.

Terza tappa: da Aviano a Malnisio (22,9 km)

Ci si immerge tra i sentieri boscosi del Colle San Giorgio per poi salire di quota al santuario della Madonna del Monte, che offre un bel balcone verso la pianura. Poi seguendo il percorso ciclopedonale che si snoda tra campi e boschetti si raggiunge Malnisio: corona la giornata la visita all’ex centrale idroelettrica Antonio Pitter, splendido esempio di architettura industriale del primo Novecento.

Leggi anche: “In camper e in bici tra Sacile, Maniago e Gemona”.

Quarta tappa: da Malnisio a Maniago (9 km)

I preziosi affreschi della chiesetta di San Rocco a Montereale Valcellina preludono agli affacci sulle acque del Cellina, sull’imponente diga di Ravedis e sull’area dei Magredi, un sito di interesse comunitario dai paesaggi lunari. Maniago accoglie con il Museo delle Coltellerie, dedicato a un’attività secolare che ancora oggi è il motore dell’economia locale.

SOSTA CAMPER a Montereale Valcellina

Quinta tappa: da Maniago a Meduno (17,6 km)

Dal centro storico di Maniago, con una delle piazze più grandi del Friuli Venezia Giulia, ci si addentra nell’isolata Val Colvera scoprendo le caratteristiche borgate di Frisanco, Poffabro e Preplans.

SOSTA CAMPER Maniago Parcheggio in Via Battiferri.

Sesta tappa: da Meduno a Paludea (14,5 km)

Il cammino prosegue di nuovo in pianura, mentre nel cielo si librano in volo i parapendii e i deltaplani che partono dal Monte Valinis. Toppo, uno dei Borghi più belli d’Italia, accoglie con i suoi scorci suggestivi, mentre a Travesio è da non perdere una tappa a Pieve di San Pietro Apostolo, con affreschi di Giovanni Antonio de Sacchis (noto come il Pordenone) e sculture del Pilacorte.

Settima tappa: da Paludea a Anduins (14,2 km)

Fra saliscendi si raggiunge Clauzetto, dove la vista spazia fino all’Adriatico, con la chiesa di San Giacomo che richiama i pellegrini sin dal Settecento. Un percorso nel bosco tocca la preziosa pieve di San Martino e raggiunge Vito d’Asio, paese natale di Girolamo Ortis, personaggio a cui è ispirato un celebre romanzo foscoliano.

Un affresco di Giovanni Antonio de Sacchis detto Il Pordenone a Valeriano.

Ottava tappa: da Anduins a Valeriano (12,8 km)

Seguendo le acque del torrente Arzino lo sguardo in lontananza incontra la distesa della pianura solcata dai fiumi incontrati sino ad ora; sorprende il panorama da Pinzano sul Tagliamento, uno dei pochi fiumi d’Europa con il letto ancora integro. In discesa tra boschi e ruscelli si arriva a Valeriano.

In cammino nella piana del Tagliamento tra Valeriano e Spilimbergo.

Nona tappa: da Valeriano a Spilimbergo (8,5 km)

Nella centrale chiesa dei Battuti di Valeriano sorprende l’affresco di Giovanni Antonio de Sacchis che ritrae San Cristoforo: una versione stilizzata appare sulla facciata mentre l’originale, danneggiato dal terremoto del 1976, è stato restaurato ed esposto all’interno; nella chiesa spicca dello stesso autore, una Natività del 1527. Si costeggia il greto del Tagliamento fino a Spilimbergo, città del mosaico: la sagoma del santo protettore dei viaggiatori, che spicca su una parete esterna del duomo, annuncia al viandante che il cammino è giunto al suo epilogo.

SOSTA CAMPER Spilimbergo Area di sosta in Piazzale Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

a cura di Michela Bagatella

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