Per immergersi nell’atmosfera affascinante e mitteleuropea di Trieste, suggeriamo di lasciare il camper e vivere la città a piedi. Tante le strade e luoghi d’interesse che si trovano nel centro storico.
Piazza Unità d’Italia e Molo Audace
Tra gli scorci più belli di Trieste: Piazza Unità d’Italia. È il simbolo della città ed è una delle piazze sul mare più grandi d’Europa. Unica e affascinante sia di giorno, che di notte, quando decine di luci la illuminano.
Scopriamo qualcosa dei 7 maestosi palazzi che la circondano:

Palazzo del Municipio
L’imponente Palazzo del Municipio, che guarda verso il mare, è stato realizzato in stile eclettico tra il 1873 e il 1875. E’ composto da due corpi laterali di quattro piani, e da un corpo centrale più alto caratterizzato dalla torre dell’orologio, in cima alla quale le statue di due mori in bronzo, scandiscono il tempo ogni quarto d’ora.
Le statue originali in bronzo sono state sostituite con delle copie per evitarne il deterioramento; le originali sono collocate all’ingresso del castello di San Giusto.
Al piano terra del Palazzo del Municipio, nella Sala Tergeste al numero civico 4/d, vengono celebrati i matrimoni, è quindi facile imbattersi nelle coppie di sposi che festeggiano la loro unione.
Palazzo Modello
Guardando il Palazzo del Municipio, a sinistra si trova Palazzo Modello. L’edificio di quattro piani, realizzato tra il 1871 ed il 1872, è arricchito da decorazioni floreali, mensole e capitelli terminanti con sculture. Il suo nome è legato al fatto che fu costruito come “modello” per gli edifici da costruire in futuro nella piazza.

Palazzo Stratti
Continuando il giro della Piazza a sinistra, dopo Palazzo Modello, non passa inosservato il bellissimo Palazzo Stratti. Gioiello neoclassico venduto alle Assicurazioni Generali nel 1872, che ne ristrutturarono la facciata dandogli un aspetto più eclettico, ricco di fregi floreali, festoni e statue di divinità classiche.
La facciata è caratterizzata da un gruppo scultoreo che rappresenta la città – la donna al centro – e i simboli della crescita culturale ed economica della città, come lo sviluppo tecnologico raffigurato dalla locomotiva di George Stephenson data all’Austria nel 1837 per la tratta ferroviaria Trieste-Vienna.
Al piano terra del palazzo si trova il celebre Caffè degli Specchi fondato nel 1839, considerato dai triestini il salotto della città e da sempre punto di ritrovo per letterati e artisti.
Palazzo del Governo
Accanto a Palazzo Stratti si trova il Palazzo del Governo, costruito tra il 1901 ed il 1905 in sostituzione di un edificio preesistente molto più modesto.
Caratteristiche principali della bella facciata sono l’alto porticato centrale e la vasta balconata che lo sovrasta, impreziosita da mosaici in vetro di Murano.
Dal loggiato si gode di una bella vista sulla piazza, sul porto e sul Golfo. Oggi il palazzo è sede del Commissariato del Governo nella regione Friuli Venezia Giulia e della Prefettura.
Palazzo della Regione
Sul lato opposto al Palazzo del Governo, si trova il Palazzo della Regione, prima sede della compagnia di navigazione Lloyd Triestino.
Costruito tra la fine del 1880 e il 1883 in stile rinascimentale, presenta sull’imponente facciata principale apprezzabili decorazioni, tra cui spicca il simbolo dei Lioyd con ai lati due vittorie, due giovani e le statue di Vulcano, Nettuno, Eolo e Mercurio.

Ai piedi della facciata, alle estremità, si trovano due nicchie con delle statue femminili: quella di sinistra raffigura Teti, simbolo dell’acqua dolce, quella di destra Venere, simbolo dell’acqua di mare.
Sulla facciata verso il mare si trovano le due statue di Leucotea, dea protettrice dei marinai e Urania, protettrice della poesia astronomica.
Il Grand Hotel Duchi d’Aosta
Accanto al Palazzo della Regione Il Grand Hotel Duchi d’Aosta. Edificato nel 1873, presenta una facciata di stile eclettico, rimasta immutata da allora ma recuperata all’originario splendore dal recentissimo restauro.
Sulla balaustra a colonnine è indicata la data di costruzione, e le due statue raffigurano Trieste e Mercurio, il dio del commercio.
All’interno, l’elegante albergo in stile mitteleuropeo, conserva inconfondibili mobili d’epoca, tappeti, drappeggi, quadri e grafiche d’autore.
Palazzo Plenario-Pitteri
Tra il Palazzo del Municipio e il Grand Hotel Duchi d’Aosta si trova il Palazzo Plenario-Pitteri. L’edificio è stato realizzato nel 1780 e nonostante le varie ristrutturazioni, la facciata conserva il suo aspetto originario.
Nel palazzo ebbe la sua prima sede la Società di Minerva, la più antica associazione culturale della Regione Friuli Venezia Giulia, istituita il 1° gennaio 1810 da Domenico Rossetti, e ancora operante.
In un appartamento dello stabile abitò nei suoi ultimi anni, dopo il ritorno alla città d’origine, il musicista Lelio Luttazzi.
Di fronte al Municipio si trova la fontana dei Quattro Continenti, realizzata tra 1751-54 in interessante stile barocco. L’angelo in cima rappresenta Trieste baciata dalla fortuna.

A fianco della fontana, la colonna con la statua dell’imperatore Carlo VI a cui è stato riconosciuto un posto d’onore perché nominò la città porto franco garantendone l’ascesa.
Il Molo Audace
Di fronte alla piazza si spinge sul golfo di Trieste il Molo Audace, una passerella sul mare di 246 metri, dove ammirare i tramonti e il colpo d’occhio della piazza.
Il molo sorge tra il 1743 e il 1751 sul relitto della nave San Carlo affondata in porto. Venne ribattezzato Molo Audace nel 1922 in onore del cacciatorpediniere Audace – la prima nave della Marina Militare Italiana arrivata a Trieste il 3 novembre 1918 – contestualmente venne apposta sul molo una rosa dei venti in bronzo a ricordo dell’avvenimento.

Sempre di fronte alla piazza, sulla Riva Caduti per l’italianità di Trieste, sono presenti due statue di Fiorenzo Bacci. Una raffigura un Bersagliere mentre sale le scale, in ricordo dell’arrivo di questo corpo militare nella città il 3 novembre 1918. L’altra statua invece, intitolata “Le Ragazze di Trieste“, raffigura due figure femminili sedute mentre cuciono il tricolore. Le due statue sono state installate nel 2004 in occasione del 50° anniversario del ritorno di Trieste.
I Castelli
Castello di San Giusto

Il Castello di San Giusto fu eretto sull’omonimo colle, che domina la città, sui resti di una rocca medievale. Voluto dagli Asburgo, fu edificato in stadi successivi dal 1468 al 1636, raggiungendo l’aspetto attuale di fortezza triangolare con tre bastioni ai vertici.
Negli anni 30, il castello diviene proprietà del Comune e viene trasformato in Museo e centro di attività artistico-culturali. Grazie alla sua posizione strategica offre un panorama senza paragoni della città e del golfo di Trieste.

All’entrata si possono ammirare le statue originali di “Mikeze e Jakeze”, i due bronzi della torre campanaria del Municipio di Trieste.
Castello di Miramare

Lontano dal centro, il Castello di Miramare si trova in posizione panoramica meravigliosa e circondato da un rigoglioso parco.
Su una roccia, si protende a picco sul mare con il suo stile eclettico e la sua bianca pietra d’Istria.
Massimiliano d’Asburgo, fratello minore dell’imperatore d’Austria Francesco Giuseppe, volle questa residenza – inaugurata nel 1860 – ma nel 1867 venne ucciso in Messico. Nello splendido maniero soggiornò anche la Principessa Sissi nel corso dei suoi lunghi viaggi in Europa.
È possibile visitare la dimora storica con tutti gli arredi originali e il meraviglioso parco di oltre 22 ettari, ricco di piante rare, sculture e laghetti. Il mare ai piedi di questo promontorio è protetto da una riserva gestita dal WWF.
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Cattedrale Di San Giusto

La basilica cattedrale di San Giusto Martire è il principale edificio religioso cattolico, nonché duomo della città di Trieste. L’aspetto attuale della Cattedrale deriva dall’unificazione, avvenuta nel Trecento, delle due chiese preesistenti.
Sulla facciata un ampio rosone gotico, una statua di San Giusto, alcuni stemmi e un portale derivante dal taglio di una stele funeraria romana.
Gli interni a cinque navate offrono un colpo d’occhio molto suggestivo.
Preziosi i mosaici che rivestono le due absidi, tracce di pavimentazioni musive del V secolo, affreschi e oggetti rilevanti oltre l’alabarda di S. Sergio, divenuta l’emblema di Trieste.
Il Faro della Vittoria

Alto circa 70 metri il Faro della Vittoria accoglie il visitatore che arriva a Trieste, sia dal mare che dalla strada Napoleonica. Venne progettato nel primo dopoguerra e oltre ad illuminare il Golfo di Trieste aveva lo scopo di celebrare il passaggio della città al Regno d’Italia e commemorare i caduti in mare nel corso del conflitto.
Il faro è costituito da una grande colonna scanalata, da una lanterna , -visibile ad una distanza di circa 20 miglia- e da una Vittoria alata che innalza una fiaccola e stringe una colonna d’alloro. Alla base della colonna c’è la scultura dedicata al Marinaio Ignoto e l’ancora del cacciatorpediniere Audace. Sul basamento è inoltre leggibile la frase di D’Annunzio “Splendi e ricorda i caduti sul mare”.
La Sinagoga

La Sinagoga di via San Francesco, inaugurata nel 1912, è fra le più grandi d’Europa. A livello architettonico l’edificio è molto originale e caratterizzato da influssi stilistici orientali. All’esterno presenta tre facciate con fregi e ornamenti che si ripetono. Su tutte spicca il caratteristico rosone centrale, dove è disegnata la stella di David. L’ingresso principale si trova in via Donizetti, dove il grande portale è sormontato da una torre.
Non è possibile visitare la Sinagoga autonomamente, l’accesso è consentito esclusivamente in alcuni orari, con le guide e con un abbigliamento appropriato: capo, addome e spalle coperti e pantaloni lunghi per uomini; ginocchia, addome e spalle coperte per donne.
Risiera di San Sabba

Il grande complesso di edifici nacque, nel rione San Sabba, come stabilimento per la lavorazione del riso alla fine dell’800 e nel 1943 fu utilizzato dai nazisti come Campo di detenzione di polizia.
Lo stabilimento fu destinato: alla detenzione e allo smistamento dei deportati razziali e politici verso altri lager in Germania e in Polonia, allo stoccaggio dei beni razziati e all’eliminazione di ostaggi, partigiani e detenuti politici italiani, sloveni e croati. Nel 1944 entrò in funzione anche un forno crematorio. È stato l’unico campo di concentramento munito di crematorio dell’attuale territorio italiano. Nel 1965, La Risiera di San Sabba è stata dichiarata Monumento Nazionale e nel 1975 trasformato in civico museo. Sono rimaste inalterate le 17 celle e quella della morte.
Grotta Gigante

La spettacolare grotta carsica, contenente la sala naturale più grande al mondo, è uno dei luoghi più visitati del Friuli Venezia Giulia. Situata sull’altipiano del Carso nel Borgo Grotta Gigante, è stata esplorata per la prima volta nel 1840.
La Grotta Gigante una cavità alta quasi 100 m, lunga 168 m e larga 76 m. con una temperatura interna costante di 11°C. L’accesso è consentito solo con visita guidata, durante la quale si percorrono 850 metri e si scende fino a 100 metri di profondità.
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Tram di Opicina

Tutti a Trieste conoscono il tram di “Opcina”, È uno dei simboli della città ed è molto amato dai suoi cittadini. Si tratta di una trenovia in funzione a Trieste fin dal 1902, che collega il centro di Trieste (piazza Oberdan) ad Opicina, nel Carso triestino.
Il tragitto, lungo circa 5 km, con un dislivello di 329 metri e una pendenza massima del 26% è molto panoramico e consente una piacevole gita. Si arriva infatti al punto più elevato e panoramico l’Obelisco da dove parte una suggestiva passeggiata panoramica sulla strada Napoleonica.
Il rischio purtroppo è quello di trovarlo fermo per i frequenti lavori in corso. Se passate per Piazza Oberdan e avete la fortuna di trovarlo in funzione, non perdetevelo.
I caffè

L’importanza del caffè a Trieste ha radici profonde. Durante la dominazione austriaca, la città era il porto dell’impero e divenne uno dei principali centri europei di importazione del caffè. Da qui, lo sviluppo di fabbriche di torrefazione, la nascita dei caffè letterari e la diffusione di una vera e propria cultura del caffè.
Già nella metà dell’Ottocento in città diversi esercizi pubblici servivano la miscela e favorivano la lettura delle stampe nazionali ed estere. Questi luoghi di aggregazione politica, culturale e ideologica divennero testimoni della commistione di nazionalità e culture di Trieste. Celebri ancora oggi i locali frequentati da: Italo Svevo, Umberto Saba, James Joyce, Franz Kafka, Giani Stuparich, Scipio Slataper, Marco Lovrinovich e molti altri. Purtroppo, i caffè storici rimasti in città non sono molti, fra i più noti il Caffè degli Specchi, il Caffè Stella Polare, il Caffè Garibaldi e il Caffè San Marco.
Tuttora il distretto del caffè di Trieste è un centro di eccellenza mondialmente riconosciuto e in città hanno sede importanti aziende per la lavorazione del caffè.
Ordinare un caffè a Trieste non è così banale considerando le infinite varianti che i triestini hanno saputo inventare; ma ricordate il caffè a Trieste si chiama “nero” e il famoso “capo in b”, è il caffè macchiato servito in un bicchiere di vetro.
Kleine Berlin
Il rifugio antiaereo denominato Kleine Berlin, risalente al periodo della Seconda Guerra Mondiale, è uno dei più estesi in Europa. Il ricovero è composto da due sezioni distinte collegate tra loro, una costruita dagli italiani e destinata alla popolazione civile, l’altra parte costruita dall’esercito tedesco e riservata ai militari.
In realtà il nome Kleine Berlin – Piccola Berlino – è errato, perché in tedesco Berlin è maschile e sarebbe Kleines Berlin.
Sono molto suggestive, all’interno tutto è rimasto come in origine per rendere l’impressione di cosa provavano le persone che si rifugiavano li durante i bombardamenti. Solo grazie al CLUB ALPINISTICO TRIESTINO è possibili visitarle.
BONUS +4
Trieste custodisce luoghi insoliti e particolarità tutte da scoprire. Andiamo a conoscerle insieme!
Le “Osmize”

Se fate un giro nell’altipiano Carso e vi imbattete in una frasca, cioè un ramo d’albero appeso ad un incrocio, seguitelo e arriverete ad un’osmiza.
Le osmize sono aziende agricole dell’altopiano del Carso, dove è possibile acquistare e consumare vini locali (Terrano, Vitovska, Malvasia) e prodotti tipici a km zero (uova, prosciutto, salami, sottaceti e formaggi).
Osmiza deriva dal termine sloveno “osem”, in italiano “otto”, come i giorni di apertura consentiti in origine per legge. Lo spirito originario prevedeva l’apertura solo tre volte all’anno per pochi giorni e la vendita solo di cibo e bevande di produzione propria e solo prodotti freddi già pronti. Nel tempo si è iniziato a chiamare “osmize” anche altre attività, come agriturismi con vere e proprie cucine. Se volete andare in un’osmiza consultate il portale dove trovate il calendario delle aperture.
Vi consigliamo di chiamare prima per essere sicuri che siano aperte e abbiano posto. Anche perché spesso si trovano fuori dai centri abitati, sperduti in campagna, dove non c’è altro, in luoghi non sempre facili da raggiunger in camper.
La Barcolana

La Barcolana è la regata velica internazionale, che si tiene ogni anno nel Golfo di Trieste la seconda domenica di ottobre. Nel 2018 è entrata ufficialmente nel Guinness dei Primati come regata più grande del mondo, con 2689 imbarcazioni iscritte.
Nel 1969 10 ragazzi triestini decisero di organizzare una regata, creando inconsapevolmente uno degli eventi più famosi nel mondo della vela. La sua particolare formula che fa gareggiare fianco a fianco velisti professionisti e semplici appassionati, su imbarcazioni di varie dimensioni, la rende un evento unico nel panorama velico.
Se il secondo weekend di ottobre sei libero regalati un viaggio a Trieste, per vivere la regata più grande al mondo e la bella città che la ospita. Non importa se andrai in camper anziché in barca: è una grande festa sia per i partecipanti che per gli spettatori.
“El Pedocin”
“El Pedocin” per i Triestini, stabilimento balneare Lanterna per tutti gli altri, è l’unico in Europa che divide gli uomini dalle donne. Nato nel 1903 durante il dominio austriaco, è un luogo molto amato a Trieste, dove la ferrea divisione inizia fin dall’ingresso. Un muro bianco alto 3 metri divide la spiaggia in due, e finisce in acqua dove la separazione delle zone prosegue con una fune con le boe.
Triestini di tutte le età affollano il bagno, soprattutto d’estate quando si possono raggiungere le 3000 presenze giornaliere. Tra i frequentatori più assidui le “Babe” (signore di una certa età in dialetto triestino) che arrivano addirittura prima dell’apertura, per trovare il miglior posto in spiaggia”.

Il Tramonto
Lo sapevi che Trieste è l’unica città italiana sull’Adriatico da cui si può ammirare il tramonto sul mare? I tramonti di Trieste sono imperdibili spettacoli naturali, tutto si colora di arancione e il sole si immerge completamente nel mare e si diffonde una magica atmosfera.
E come dimenticare la magia di piazza Unità al tramonto. E che tramonto!
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