Quando viaggi in camper non devi preoccuparti più di tanto dell’offerta ricettiva in una determinata stagione. Viaggiando in libertà puoi fermarti dove vuoi e decidere di partire all’ultimo momento. Ma sempre meglio farlo nei periodo di minore affollamento. Seguici in questo itinerario all’isola d’Elba in camper, un viaggio fatto in autunno con il vantaggio di non fare code per i traghetti. Hai la tessera del PLEINAIRCLUB? Prenota e risparmia con le compagnie di navigazione convenzionate.
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Senza coda, con vista
L’Isola d’Elba in camper ha il pregio di essere un viaggio facile perché Piombino è facilmente raggiungibile senza le code per i traghetti, con un’ora di navigazione. Già dal mare si evidenzia il territorio prevalentemente montuoso, coperto di fitta vegetazione, e segnato da una costa irregolare con insenature e piccole spiagge; di conseguenza le strade che ci attendono sono lente e a volte tortuose, ma regalano punti panoramici di rara suggestione. Inoltre lo scarso traffico permette di sfruttare le poche e preziose possibilità di parcheggio che sono del tutto inaccessibili in alta stagione.
Come in tante altre destinazioni turistiche quasi tutte le strutture ricettive chiudono per il periodo invernale, limitando di fatto l’afflusso di equipaggi – soprattutto stranieri – che potrebbero offrire all’Elba una piccola ma importante risorsa a sostegno della spesso invocata destagionalizzazione.
Fanno eccezione al Procchio l’area di sosta La Perla e nei pressi della bella spiaggia di Lacona il Camping Orti di Mare, aperti tutto l’anno: l’impegno di queste due realtà offre la soluzione ideale per vivere una serena vacanza autunnale all’Elba, visitando l’isola di giorno con la certezza di poter rientrare a una sistemazione comoda per la notte. Una buona notizia è l’iniziativa promossa dalla locale associazione di camperisti, che si è attivata presso l’amministrazione comunale di Portoferraio per sollecitare la realizzazione di un’area attrezzata nel capoluogo: ci auguriamo che il racconto di questa esperienza possa rivelarsi in qualche modo di sostegno al progetto.

La storia, il capoluogo
La storia dell’Elba è antica. Già nell’VIII secolo avanti Cristo gli Etruschi cominciarono a sfruttarne le ricchezze minerarie, esportando il ferro lungo le rotte mediterranee; i Romani ne utilizzarono il granito e apprezzarono l’eccellente produzione di vino che assicuravano il clima e il terreno. Nel Medioevo l’isola ebbe più dominatori e subì incursioni piratesche, finché alla metà del XVI secolo passò al controllo del Granducato di Toscana e Cosimo I fece progettare una città fortificata in luogo dell’attuale Portoferraio: per costruire Cosmopoli fu sfruttata la conformazione naturale del promontorio.
Sulla striscia di terra che chiudeva il porto fu edificata la Torre della Linguella, collegata con mura e bastioni alle altre fortificazioni. Tale possente struttura difensiva, all’epoca considerata inespugnabile, ancora domina la cittadina e protegge la Darsena Medicea. L’insenatura, detta Calata, è circondata da alti edifici e frequentata a da imbarcazioni da diporto e piccole barche da pesca. Passeggiando lungo la banchina, tra locali e negozi, si arriva alla Porta a Mare, accesso al centro storico.
Ampie scalinate salgono verso la sommità del promontorio e raggiungono Forte Stella e Forte Falcone. Dal giro di ronda di quest’ultimo la vista spazia sul centro storico, arrivando fino alle candide scogliere di Padulella e Capo Bianco. La strada che le raggiunge lambisce alcuni campeggi ora chiusi e arriva a Capo d’Enfola dove, nell’ex tonnara, ha sede il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano; il piccolo parcheggio è però precluso ai camper da una sbarra.

La montagna in mezzo al mare
Dall’area del Procchio la panoramica strada provinciale 25 ci conduce a Marciana Marina per una passeggiata sul porto e un buon pranzo nella zona pedonale intorno a Piazza Vittorio Emanuele. Lo storico borgo del Cotone è un caratteristico nucleo di abitazioni di pescatori costruito sugli scogli al riparo dalle mareggiate. Alle spalle del paese si erge il maestoso Monte Capanne (1.019 m), con i borghi di Poggio e Marciana incastonati nei suoi pendii tra boschi di querce e castagni; da aprile a ottobre la vetta è raggiungibile anche con la cabinovia che parte da Pozzatello.
La litoranea occidentale, da Capo Sant’Andrea a Cavoli, mostra la parte più selvaggia e scenografica dell’isola, da cui si ammira il profilo della Corsica con le vette innevate. La strada segue la spettacolare costa alta e attraversa i tranquilli paesi di Patresi e Pomonte fino alla Fetovaia; dal parcheggio sterrato lungo la provinciale si può scendere a una bianca spiaggia protetta da una profonda insenatura.
Nei mesi più freddi, quando la temperatura dell’aria lo consente, gli appassionati di kayak non rinunciano a pagaiare lungo la costa e raggiungono questo stupendo tratto di mare. E per chi ama camminare c’è solo l’imbarazzo della scelta: un’articolata rete di sentieri percorre l’isola, dalla più impegnativa GTE, acronimo di Grande Traversata Elbana, ai percorsi costieri, molti segnalati dal CAI, sempre in contesti naturalistici stupendi con vista mare.

Volge a mezzogiorno
Muoviamo verso la parte sud-orientale dell’isola. Fino al 1980 l’antico borgo di Capoliveri è stato un paese di orgogliosi minatori, artefici dello sfruttamento del più importante giacimento di magnetite d’Europa. La piazza principale oggi si riempie di turisti ammirati per gli stupendi affacci sull’isola di Montecristo e sui promontori della costa meridionale. Il Monte Calamita (413 m) ha mutato la sua destinazione da area mineraria a zona escursionistica, a piedi e in mountain bike: impegnative salite e spericolate discese si susseguono in scenari naturali esaltanti. Sullo sfondo, i surreali scheletri delle vecchie strutture destinate all’estrazione e alla lavorazione dei metalli.
Intorno all’ampia Piazza Matteotti di Porto Azzurro, affacciata sui moli, si sviluppano le vie del centro con numerosi ristoranti e negozi. Non mancate d’incamminarvi sull’incantevole Passeggiata Carmignani che tra agavi e nella bassa vegetazione sale verso il Forte San Giacomo, costruito dagli Spagnoli all’inizio del XVII secolo e non visitabile poiché ancora adibito a carcere. Se ne costeggiano i bastioni che dominano la Cala di Mola, un tempo protetta anche da Forte Focardo, visibile dall’altro lato della baia. Il sentiero arriva alle spiagge di Barbarossa e di Reale e prosegue poi fino al Laghetto di Terranera, uno scavo riempitosi di acqua color smeraldo, separato dal mare da una striscia di sabbia.

Occhi al continente
A grandi curve la SP26 sale verso nord nell’entroterra fino a Rio nell’Elba, che deve il nome all’abbondanza di acqua. Dalla Sorgente dei Canali, che tuttora alimenta i ben conservati lavatoi ai piedi dell’abitato, il rivo ebbe a fornire forza motrice a ventidue mulini. In zona due belle escursioni: una raggiunge lo sperone con le rovine del castello del Volterraio, recentemente restaurate e aperte al pubblico, con ampio e spettacolare veduta sulle coste e su Portoferraio. L’altra conduce al cinquecentesco eremo di Santa Caterina, isolato nell’odorosa macchia mediterranea.
Già in epoca etrusca la frazione di Rio Marina fu al centro dell’attività di estrazione e lavorazione del ferro. Il paese ospita il Museo dei Minerali dell’Elba e dell’Arte Mineraria, che offre anche la possibilità di visite guidate all’interno della vecchia area estrattiva.
Poco oltre l’abitato di Rio Marina, lungo la strada per Cavo, un comodo parcheggio sul mare consente una magnifica sosta diurna in prossimità di scheletriche e arrugginite strutture per l’imbarco del minerale. Da qui un sentiero lungomare porta a una primitiva spiaggia di sassi e sabbia rilucenti, con evidenti colorazioni dal rosso al nero, a testimonianza delle sovrastanti miniere.
Siamo infine a Rio Marina. La torre esagonale, eretta nel XVI secolo, si erge a guardia del porto e del sonnolento borgo. Sulla piazzetta pochi abitanti godono come noi del tiepido sole; alcuni parlano della pesca dei calamari. Qualcuno siede sugli scogli contemplando l’orizzonte, vite tranquille che inevitabilmente ci coinvolgono in quel fascino del mare fuoristagione che stavamo cercando. E che all’Elba abbiamo trovato.

Informazioni pratiche
Nella bassa stagione spostarsi non crea problemi. Lo scarso traffico sulle strade e le distanze contenute permettono di girare con facilità e di vivere tranquille giornate in solitario relax. Ricordiamo che l’Elba, terza isola più grande d’Italia, è abitata da più di trentamila persone, il che garantisce la presenza di negozi e supermercati per ogni tipo di approvvigionamento; bar e ristoranti garantiscono momenti di comfort. Nei mesi estivi, quando i veicoli in circolazione moltiplicano occupando ogni spazio e possibilità di sosta, l’unico modo per mantenere una discreta mobilità è affidarsi alle due ruote, lasciando il v.r. in un campeggio prenotato per tempo.
Soste camper
Procchio: Area attrezzata La Perla, località Campo all’Aia, tel. 339 1725879 o 338 2876231, www.elbaincamper.it. In bassa stagione offre solo i servizi essenziali: allacciamento elettrico, carico e scarico delle acque.
Lacona: Agricampeggio Orti di Mare, Via dei Vigneti 522, tel. 0565 964436 o 331 5867805. www.ortidimare.it. Struttura ad apertura annuale che offre due soluzioni: un campeggio con differenti tipologie di piazzole e vari servizi oppure un’area di sosta dotata di elettricità, acqua e pozzetto.
Ad anni alterni, nel periodo natalizio, è aperto il Campeggio Valle Santa Maria, con comode piazzole in riva al mare sulla spiaggia di Lacona. Molto apprezzati i servizi riscaldati e il bar-ristorante, con una buona offerta gastronomica e situato in bella posizione sul mare (tel. 0565 964188, www.vsmaria.it).
Il campeggio libero è vietato su tutto il territorio dell’isola ma per una semplice sosta si può fare riferimento alla polizia locale; a Porto Azzurro gli autori sono stati indirizzati alla parte alta del parcheggio numero 7, a due passi da Forte San Giacomo.