La contessa Matilde fu una delle donne più potenti del Medioevo: una nuova rete di itinerari escursionistici consente di ripercorrere le tappe più significative del suo dominio, in un affascinante viaggio tra storia e natura
Indice dell'itinerario

Tre giorni e tre notti. Tanto dovette attendere Enrico IV inginocchiato davanti al castello di Canossa, nel gennaio del 1077, perché gli fosse revocata la scomunica inflitta da Gregorio VII. L’episodio – tanto celebre da aver dato origine all’espressione “tornare a Canossa” – non testimonia soltanto il conflitto fra il papato e l’impero nel periodo della lotta fra le investiture: è anche il segno della straordinaria influenza di una figura femminile di primo piano del Medioevo. Andiamo sulle tracce di Matilde di Canossa lungo il sentiero della sua vita.

Una miniatura che ritrae la contessa di Canossa
Una miniatura che ritrae la contessa di Canossa

I domini della Gran Contessa si estendevano in buona parte dell’Italia settentrionale e centrale, e per decenni Matilde esercitò il suo potere a favore del papato rivestendo un importante ruolo di mediatrice. Nei novecento anni dalla sua morte il Gal Antico Frignano e Appennino Reggiano, in collaborazione con diverse realtà operanti nel territorio, ha deciso di promuovere e rilanciare una rete di itinerari escursionistici dedicata alla nobildonna: si tratta del Sentiero Matilde, un percorso interamente segnalato che collega fra loro i luoghi più significativi dell’antico feudo di Matilde di Canossa.

Le tappe del Sentiero Matilde

La mappa dei domini della Contessa di Canossa
La mappa dei domini della Contessa di Canossa

Da Ciano d’Enza a Bergogno

Tempo di percorrenza: 4 ore e 30

Dal territorio di Canossa si percorre la valle del rio Vico; lungo la via (o effettuando qualche breve deviazione) s’incontrano il Castello di Canossa e quello di Rossana e il Borgo di Cavandola; costeggiando le pendici del Monte Tesa si raggiunge Ceredolo dei Coppi e da qui il rio Bergogno e l’omonimo abitato.

Da Bergogno a Casina

Tempo di percorrenza: 3 ore

Si percorre una carrareccia che scende nel fosso del Faieto, che si attraversa per risalire alla località di Crocicchio; da qui si giunge a Monchio dei Ferri, dove sorge la corte dei Rossi. Attraversando le località il Ponte e Carrobbio si risale al castello di Sarzano, una delle sedi più importanti del potere matildico; da qui un panoramico sentiero scende alla sottostante Casina.

Da Casina a Carpineti

Tempo di percorrenza: 4 ore

Lungo la tappa si susseguono borghi e paesaggi naturali tra campi coltivati e boschi di querce e castagni. Lungo la valle di Carpineti si attraversano le località di Croce di Petrella, Giavello e Rio Minello fino alla chiesa di San Donnino di Tresinara, probabilmente edificata per volere di Matilde di Canossa. Dalla località Riana si prosegue lungo un sentiero che raggiunge Carpineti.

Il castello di Carpineti
Il castello di Carpineti

Da Carpineti a Toano

Tempi di percorrenza: 5 ore

Il castello delle Carpinete, residenza preferita da Matilde, si raggiunge in mezz’ora da Carpineti risalendo per l’antica via matildica. Sorpassata Cà Serra le tappe successive attraversano Savognatica, Cà Bazzani, Cogliolla, per poi risalire l’antica strada rurale fino a Cavola. Da qui in mezz’ora si raggiunge Stiano; si prosegue su una mulattiera fino a raggiungere la strada per Corneto e poi il suggestivo borgo di Manno. Un’altra mulattiera lungo il crinale panoramico conduce direttamente alla millenaria Pieve di Santa Maria di Toano, uno dei più importanti monumenti di architettura romanica dell’Appennino Emiliano.

Da Toano a Gazzano

Tempi di percorrenza: 4 ore

Una tappa davvero panoramica che tocca la Pieve di Santa Maria di Toano e le Sorgenti termali di Quara e segue uno dei più spettacolari sentieri dell’Appennino Reggiano, quello che supera le gole del Dolo fino a Cadignano. Da qui il Sentiero Matilde si divide proseguendo in direzione del versante modenese e delle diverse varianti in Appennino Reggiano.

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