La Spagna inaspettata: Estremadura in camper

Città storiche, macchia mediterranea, sport all’aria aperta, percorsi ciclabili: sono tanti gli ingredienti per una vacanza a tutto pleinair

Indice dell'itinerario

La Spagna non è solo l’Andalusia con l’architettura mudejar, gli stravaganti edifici della Catalogna di Dalì o il paesaggio lunare di Lanzarote. C’è una regione, nella zona sud occidentale, l’Estremadura, la più grande comunità autonoma della paese, che vanta una natura prorompente, riserve naturali dall’alta concentrazione di biodiversità e il famoso Jamón Ibérico de Bellota. Ci siamo andati in camper.

Spagna-Estremadura-Parco Nazionale del Monfrague-castello
Monfrague castle at Extremadura province in Spain

Il colpo d’occhio sul Parco Nazionale di Monfragüe, un tappeto di lecci e sughere tagliato con un coltello dal fiume Tago, è l’emozione forte che corona il viaggio. Il lungo corso d’acqua color glauco scorre lento sotto i nostri occhi. Sgorga in Aragona nella Sierra de Albarracín, a 1.593 metri di altitudine, e avanza per oltre mille chilometri fino a tagliare l’Estremadura e poi la terra lusitana, dove cambia nome in Tejo e sfocia nell’Atlantico accarezzando Lisbona.

Spagna-Estremadura-Il Salto del Gitano sul fiume Tago

Qui, in Estremadura, i resti del Castillo de Monfragüe sono un ottimo punto di osservazione per avvistare i grifoni che volteggiano sopra il Salto del Gitano. Si tratta di un picco roccioso appollaiato sul fiume che sembra sbucare da racconti di streghe.

Birdwatching nel Monfragüe

Spagna-Estremadura-Sierra de las Corchuelas-grifone
il grifone, abitante della Sierra de las Corchuelas

Con l’aiuto di un potente binocolo e le spiegazioni di una guida del parco, il bottino degli avvistamenti si arricchisce. Avvoltoi autoctoni, cicogne nere, gufi reali, capovaccai e aquile imperiali che nidificano nella vicina Sierra de las Corchuelas. Un vero paradiso per ornitologi e amanti del birdwatching, nel cuore di un parco che è Riserva della Biosfera Unesco.

Si tratta di un’area di macchia mediterranea tra le più vaste e meglio conservate al mondo. Non è un caso se il Monfragüe accoglie ogni anno la Fiera Internazionale del Turismo Ornitologico (Estremadura Birdwatching Fair) e se, dal 2016, è una destinazione certificata Starlight per la nitidezza del suo cielo stellato. Merito della bassa antropizzazione e dell’irrilevante inquinamento luminoso. Insomma una terra promessa di naturalisti, astronomi e – perché no? – innamorati. Vuoi mettere un dopo cena romantico sotto un cielo così?

La casa nella Dehesa

Carmen Carbonei de Solis è un’anziana signora di origini catalane che ha lasciato l’insegnamento per gestire un podere di 150 ettari immerso negli ambienti della dehesa, nel bel mezzo del Parco Nazionale di Monfragüe. Las Corcheluas è una casa rurale che dispone di otto camere con arredi d’epoca, giardino, piscina; non mancano un allevamento di oche, pecore, cavalli e suini per una piccola produzione di Jamòn Ibérico, e un orto per la cucina a base di ricette casalinghe e prodotti tradizionali preparata dalla signora Carmen, stuzzicando il palato di ospiti e visitatori alla ricerca di natura e autenticità (Crta. Plasencia – Trujillo km 32+100, Torrejón el Rubio, tel. 0034/608/821961).

A pedali sulla via verde

Spagna-Estremadura-Cáceres-Via Verde Ruta de la Plata-foto di Massimiliano Rella
ciclisti sulla Via Verde, pista ciclabile lungo i binari della ferrovia ottocentesca Astorga-Plasencia

L’esplorazione della natura continua – a nord della cittadina di Cáceres – in sella una bicicletta a pedalata assistita: si segue la Via Verde Ruta de la Plata creata lungo la ex ferrovia Astorga-Plasencia, a sua volta tracciata a ridosso dell’antica Via de la Plata. Il percorso collega in quarantadue chilometri Casas del Monte e Béjar (regione di Salamanca) e attraversa numerose località della valle dell’Ambroz.

Spagna-Estremadura-Cáceres-Segnaletica-foto di Massimiliano Rella
Segnaletica sulla Via Verde, pista ciclabile lungo i binari della ferrovia ottocentesca Astorga-Plasencia

In questo territorio, che si è aggiudicato nel 2019 il premio europeo Eden (European Destinations of Excellence) per la gestione sostenibile, domina su tutto il mantello della dehesa, il tipico ecosistema mediterraneo costituito da lecci e sughere.

Estremadura-Spagna-Hervás-foto di Massimiliano Rella
Veduta di Hervás, in fondo la chiesa di S. Maria

Attraversiamo Segura de Toro, con altri venti minuti tocchiamo Gargantilla, passiamo il ponte di ferro e finalmente smontiamo di sella a Hervás per una sosta – o siesta? – nella vecchia stazione trasformata in ostello con bar e ristorante. A gestire il Via de la Plata c’è Eva, una simpatica ragazza spagnola “scappata” dalla città.

Spagna-Estremadura-Hervás-scorcio-case sul torrente
The small town of Hervas – Spain

La scoperta dell’arte

La chiamano la piccola Siviglia per lo stile mudéjar dei suoi palazzi. Zafra è un’incantevole cittadina della Bassa Estremadura dal passato cristiano, arabo ed ebreo, cresciuta lungo la Via dell’Argento della Hispania Romana.

Spagna-Estremadura-Zafra-il castello dei duchi di Feria
il castello dei duchi di Feria a Zafra

Sono da vedere il castello dei duchi di Feria, la piazza Grande cinta dai portici e la plaza Chica (piccola) collegata alla prima attraverso il passaggio sotto un arco. E ancora la chiesa collegiata della Candelaria, costruita nel 1546, che conserva al suo interno una pala d’altare di Francisco de Zurbarán, pittore del XVII secolo.

Spagna-Estremadura-Zafra-Chiesa collegiata della Candelaria
chiesa collegiata della Candelaria a Zafra

Ma anche una ad opera di José Benito de Churriguera, architetto e scultore vissuto tra XVII e XVIII secolo.

Un’insolita cantina

Spagna-Estremadura-Almendralejo-Cantina all'interno della Plaza de Toros-infoprovincia.net

Da Zafra ad Almendralejo ci separano appena trentacinque chilometri in direzione nord. Nella Plaza de Toros, costruita a partire dal 1843 e successivamente ampliata e ristrutturata in un revival di stile mudejar, la tradizione spagnola della tauromachia si fonde con una curiosità insolita. Nella metà del Novecento fu acquistata da un produttore di vino, Alfonso Iglesias Infante, che per sfruttare l’ambiente fresco e ventilato delle gradinate sotto gli spalti vi collocò ventinove vasche di cemento da venticinquemila litri.

Ciascuna era posta davanti a una finestra sul piano stradale, da dove il mosto veniva versato a fermentare negli contenitori. I cruenti combattimenti contro i tori e le spremute d’uva coabitarono a lungo, fin quando la struttura cambiò di proprietà e, negli anni Ottanta del secolo scorso, fu venduta al comune di Almendralejo. Ad oggi è ancora l’unica cantina dentro una Plaza de Toros (seppur non più produttiva). Si può visitare in occasione di degustazioni guidate di vino, formaggi e del celebre prosciutto Jamón Ibérico de Bellota.

Gioielli di Estremadura

Spagna-Estremadura-Mérida-Teatro romano
il Teatro Romano di Mérida

Ci lasciamo alle spalle Almendralejo e dopo altri 29 km verso nord siamo a Mérida, capoluogo della comunità autonoma dell’Estremadura che soge sulla riva destra del fiume Guadiana. Il nome rimanda alla gloriosa Emerita Augusta, fondata nel 24 a.C. e una fra le più sviluppate città romane della Penisola Iberica.

Quasi totalmente distrutta dall’invasione musulmana cominciò a ristabilirsi sotto il dominio arabo; ma fu secoli dopo, con gli scavi archeologici del XIX, che dissotterrò il suo antico splendore, reperti e statue che attirano migliaia di turisti alla settimana. Tra i monumenti principali si annoverano il teatro romano, l’anfiteatro, l’acquedotto di Los Milagros, il tempio di Diana, l’arco di Traiano e le arcate del ponte romano che si ergono sulle acque del fiume Guadiana.

Da vedere anche il Museo Nazionale di Arte Romana di Mérida (MNAR) che si trova in Calle José Ramón Mélida s/n a Mérida (Badajoz) (tel. 0034/924/311690). Inaugurato nel settembre 1986 nella sua sede attuale, fu progettato dal noto architetto Rafael Moneo. Oltre a ospitare i reperti archeologici dell’antica città romana di Augusta Emerita si configura come un vero e proprio centro di ricerca e divulgazione della cultura romana nella Penisola Iberica. Custodisce lapidi funerarie, oggetti in ceramica e vetro, monete, sculture, pitture, mosaici; nella sua parte inferiore continuano le campagne di scavi archeologici. Ingresso 3 euro.

Tra il gotico e il barocco

Spagna-Estremadura-Cáceres-Plaza Mayor al tramonto dall'alto
Plaza Mayor al tramonto a Cáceres

Ultima tappa verso nord e arriviamo a Cáceres, cittadina dichiarata dal Consiglio Europeo “Terzo Complesso Monumentale d’Europa” – dopo Praga e Tallin – per la bellezza del suo centro storico. Una passeggiata fra le antiche mura consente di ammirare lo sfoggio di palazzi medievali e antiche torri: la torre gotica de Carvajal, la torre de Sande, la torre de los Plata; e di tante architetture religiose, tra cui la Concatedral de Santa Maria la Mayor, la chiesa di San Matteo e quella sconsacrata di San Francisco Xavier, in stile barocco; ma anche la bellezza dell’arte contemporanea nel nuovo museo Helga de Alvear.

Il Museo de Arte Contemporáneo Helga de Alvear

Al museo si accede da Calle Pizarro 8 e da Camino Llano s/n in Plaza Marrón (tel. 0034/927/626414).
Aperto nel 2020, raccoglie la collezione d’arte contemporanea della collezionista Helga de Alvear. Il museo di architettura contemporanea – progetto di Tuñón y Albornoz Arquitectos – sorge sulle fondamenta della Fondazione Helga de Alvear, ente pubblico-privato senza scopo di lucro creato nel 2006 con lo scopo di promuovere la conoscenza e la fruizione dell’arte contemporanea. Sono presenti opere di artisti quali Kandinsky, Picasso, Ai Weiwei, Almeida, insieme a importanti testimonianze dell’arte iberoamericana. Chiuso lunedì, ingresso gratuito.

Il Museo del Jamón, una perla enogastronomica

Spagna-Estremadura-Monesterio-Jamón Ibérico de Bellota-foto di Massimiliano Rella
Prosciutti Iberici de Bellota nel negozio Iberllota, a Zafra

Nel piccolo villaggio di Monesterio il Museo del Jamón racconta la storia e i segreti della produzione del Jamón Ibérico de Bellota, ottenuto dalle carni di un suino di piccola taglia e dal manto grigio che si aggira indisturbato a grufolare nella dehesa, il caratteristico paesaggio naturale dell’Estremadura. Come suggerisce il nome “de bellota”, di ghianda, a dar peso, spessore, identità e qualità a uno più saporiti e costosi prosciutti del mondo non sono soltanto razza, età e peso dell’animale ma anche la sua particolare alimentazione. I prosciutti Ibérici de Bellota sono ottenuti da animali che si cibano prevalentemente allo stato brado di ghiande a terra, cadute tra i lecci e le querce della dehesa. Il museo si trova in Ctra. Badajoz Granada/N-432 (tel. 0034/924/516737).

Granadilla, la città fantasma

Spagna-Estremadura-Granadilla-panorama dall'alto
veduta aerea di Granadilla

E poi, quasi a voler ritrovare il silenzio solitario del Monfragüe, attirati da un opuscolo che decanta il fascino misterioso di un borgo abbandonato, puntiamo decisi la prua su Granadilla. Questo piccolo insediamento fortificato, fondato dai Mori nel IX secolo, rimase disabitato dalla metà del XX secolo in seguito alla costruzione della diga e del lago artificiale Gabriel y Galán. In realtà il paese non fu mai sommerso dalle acque: le sue case sono ancora lì, ancorate su una sorta di penisola. Oggi è un museo all’aperto e location di film e rievocazioni storiche: un’ultima immagine scolpita nella memoria di un indimenticabile viaggio in Estremadura.

L’outdoor del futuro

Spagna-Estremadura-Granadilla-El Anillo di Guijo-imbarco vele
il punto di imbarco per le attività veliche


Voluto dal governo della comunità autonoma dell’Estremadura, El Anillo è un centro d’alta formazione sportiva creato con l’intento di stimolare la nascita di imprese e attività outdoor da parte dei giovani e promuovere il turismo sostenibile generando positive ricadute economiche sul territorio.

Spagna-Estremadura-Granadilla-El Anillo di Guijo-Osservatorio astronomico-foto di Massimiliano Rella
Osservatorio astronomico del centro di formazione sportiva El Anillo

Nella sede situata in località Guijo de Granadilla – un’avveniristica galleria circolare costruita tra i lecci con ben seicentocinquanta metri di circonferenza, realizzata senza abbattere neppure un albero – è possibile apprendere e praticare canoa, vela, windsurf, arrampicata, bicicletta, yoga; si organizzano inoltre corsi di guida ambientale e per bagnini. Completano l’offerta della struttura due punti d’osservazione astronomica all’aperto e un osservatorio con telescopi notturni e diurni (Centro Internacional de Innovación Deportiva en el Medio Natural El Anillo).

Sosta camper

Spagna-Estremadura-Camping Monfrague-camper-foto di Massimiliano Rella
ESTREMADURA – 068/070 Il Camping Monfragüe

A Malpartida de Plasencia c’è il Camping Monfragüe (C.tra Plasencia, Puerta de Trujillo,
km 9, tel. 0034/92/7459233). Circa 150 piazzole ombreggiate e con servizi completi, bungalow, ristorante, caffetteria, piccolo supermercato, impianti sportivi, noleggio bici e possibilità di visite guidate al Parco Nazionale di Monfragüe. Costo 22,80 euro al giorno per un equipaggio di due persone elettricità inclusa.

Spagna-Estremadura-Merida-Area di sosta municipale-foto di Massimiliano Rella
ESTREMADURA – 053/056 Vedute di Granadilla, villaggio “fantasma” abbandonato dopo la costruzione della diga Gabriel y Galán

A Mérida è disponibile l’area di sosta municipale Caravan Park (C. Cabo Verde) a ridosso dell’area mercato e della ferrovia, tel. 0034/927/208764, merida@areasautocaravanas.com). Recintata e gratuita, offre 27 piazzole dotate di elettricità, pozzetto di scarico e servizi igienici. Permanenza 2 notti, prenotazione online.

Dove mangiare

A Monesterio puoi mangiare da Rinconcillo in Paseo de Extremadura 67 (tel. 0034/924/517001) che propone una cucina moderna e rivisitata per una pausa gourmet. Tra i piatti, insalatina di pernice rossa marinata con peperoni, carotine e prezzemolo; a seguire millefoglie di foie gras e mele, con prosciutto, granella di nocciole e riduzione di vino rosso dolce. Chiusura “di bosco” con il sautè di porcini e Ibérico de Bellota.

A Zafra (Badajoz) c’è, invece, Parador de Zafra in Plaza Corazón de María 7 (tel. 0034/924/554540). Il ristorante di un parador spagnolo, un palazzo d’epoca riconvertito a uso turistico e all’accoglienza. Cucina iberica rivisitata con un tocco moderno. Si comincia con un’insalata di peperoni arrosto, ventresca di tonno e uovo di Corral. Si prosegue con un controfiletto di Ibérico alla griglia, salsa di formaggio e tortino di patate dolci. In chiusura torta di formaggio di Las Villuercas e sorbetto al mandarino.

Se vuoi un’esperienza indimenticabile a Zarza de Granadilla devi assolutamente provare Versátil
(tel. 0034/927/486236), ristorante stellato dei tre fratelli Hernandez Talavan: Josè e David in sala e cantina, lo chef Alejandro ai fornelli. Carta dei vini spagnola e piatti creativi preparati con ingredienti di territorio: antipasto di acciuga marinata con salsa mojo di peperone, patata violetta, pomodoro confit e cipollotto; tra i secondi filetto di manzo dell’Estremadura arrostito al carbone, con gambi di bietola stufati, clorofilla e riduzione del suo succo. Menù da sette portate 69 euro, più selezione di 4 vini 28 euro.

L’ex magazzino della stazione dismessa di Hervás è oggi un ostello e caffè-bar. Si trova in Via de la Plata Paseo de la Estación (tel. 0034/61/1129521) e ha cucina e tavolini all’aperto accanto ai vecchi binari, gestito dalla giovane Eva. Tra i piatti le immancabili mijas (molliche di pane fritto nel lardo con pezzetti di chorizo), taglieri di formaggi, patate alla escabece, in pastella di uovo e farina, fritte e marinate in aceto.

Prodotti tipici

Immancabile un salto da Iberllota a Zafra (Badajoz) in C. López Asme 36 (tel. 0034/616/622055). Negozio di prodotti tipici dell’Estremadura (tra cui Iberico, formaggi di capra, torta del Casar, olio), situato alle spalle del Parador di Zafra.

Per organizzare il viaggio in Estremadura puoi fare riferimento all’Ente Nazionale Spagnolo per il Turismo e all’uffico del Turismo de Extremadura.

testo di Massimiliano Rella

Ti è paciuta questa proposta in Estremadura, la regione più sottovalutata della Spagna?

Leggi anche L’itinerario dei fari della Galizia in camper

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