Andalusia in camper: viaggio di 4 giorni in terra moresca

Appuntamento della rubrica dei nostri diari di viaggio. Viaggio in primavera in Andalusia per un itinerario di amici in van, con foto, dettagli sulle soste camper e informazioni pratiche

Indice dell'itinerario

In viaggio in camper in Andalusia, tra i magnifici parchi nazionali che si susseguono lungo l’itinerario dei Pueblos Blancos, una delle attrazioni andaluse più autentiche 

Diario di bordo in camper in Andalusia

Il viaggio che desidero raccontare nasce dall’idea di avvicinare i miei amici alla scoperta di una nuova esperienza, quella del van, per esplorare nuovi posti e goderci a pieno ciò che la natura è in grado di darci.

Siamo un gruppo di ragazzi amanti dei viaggi e della musica, in particolare dei festival. A marzo veniamo a sapere di un evento da non perdere a Siviglia e acquistiamo subito i biglietti. Proviamo a fare lo stesso con l’aereo, ma è troppo caro. Memore del viaggio di Capodanno da Roma a Lubiana in van, propongo ai miei amici di vivere la stessa esperienza. Non avremmo potuto fare scelta migliore.

L’equipaggio

Un gruppo di amici con la passione dei viaggi, in cerca di esperienze ed emozioni da raccontare e ricordare per tutta la vita:

  • Antonio ed Enrico, rispettivamente trader e broker nella finanza e instancabili autisti dei van con cui siamo partiti. Abituati coi numeri, i 500 chilometri di guida non sono stati un problema per loro.
  • Alessio, dategli dello jamón serrano e lui non avrà nulla da ridire su tutto il resto.
  • Valerio, al suo primo viaggio in van, è stato incaricato di gestire la spesa: prova superata, il nostro mezzo è stato un ristorante aperto 24 ore su 24
  • Paolo, un romano emigrato a Milano, anche lui economista con il ruolo di contabile del gruppo (e l’abilità di saper fare tutto tranne che cantare, seppur abbia i baffi alla Freddie Mercury)
  • Edoardo (autore dell’articolo), con la passione per la fotografia e la videografia, che con le sue parole cerca di mostrare una zona della Spagna che lascia senza parole

Road map dell’Andalusia in camper:

  • 1° GIORNO: Arrivo all’aeroporto di Málaga da Roma e noleggio dei van. Spesa e partenza per il Caminito del Rey. Pernottamento libero fra Gobantes e Peñarrubia
  • 2° GIORNO: Visita di Setenil de las Bodegas e Ronda. Spostamento serale a Siviglia
  • 3° GIORNO: Visita ai principali monumenti della città di Siviglia e cena a base di tapas
  • 4° GIORNO: Spostamento verso Málaga, riconsegna dei van e relax al mare prima di riprendere l’aereo

Sospesi nel vuoto, 15 aprile

L’itinerario che ho disegnato risponde a tre condizioni: stare in mezzo alla natura, fare sport e vedere posti unici prima del festival che ha motivato la nostra avventura. Il viaggio parte da Málaga, dove ritiriamo due van su base Fiat Ducato dal noleggiatore e ci rechiamo in un supermercato a fare le provviste per i giorni seguenti.

La prima tappa è il Caminito del Rey, tra Ardales e El Chorro. Nel 1921 il re Alfonso XIII inaugurò questa grande opera che da lui prende il nome. A quei tempi era uno dei percorsi a piedi più pericolosi al mondo, ma è stato messo in sicurezza per esser vissuto in piena serenità. L’esperienza è unica! Camminiamo dall’inizio alla fine su passerelle distese a oltre 100 metri d’altezza sopra il fiume Guadalhorce, con un panorama mozzafiato. Siamo immersi in uno scenario naturalistico emozionante, dove con un po’ di fortuna è possibile vedere grifoni e aquile reali in volo, e stambecchi sulle montagne che circondano il cammino.

Tornati ai van, cerchiamo un posto per pernottare. La zona è suggestiva, sembra di stare in un grande parco americano. Il Guadalhorce con i suoi affluenti forma una zona naturalistica davvero particolare nel suo genere che giriamo con piacere, prima di fermarci in sosta libera tra Gobantes e Peñarrubia. Immersi nella natura, il sole tramonta davanti a noi, dietro una fila di pale eoliche, enormi lancette di un orologio che hanno scandito il tempo, trasformando un istante in un attimo eterno, come in una fotografia. Poco dopo, tra jamón serrano e formaggio, miriadi di stelle ci accompagnano in una notte luminosa e divertente.

Canyon e case bianche, 16 aprile

L’alba ci regala un’altra palette di colori emozionanti. Colazione, pronti e via. La strada è un continuo cambiamento di ecosistemi. Tra un deserto roccioso e una vallata di ulivi troviamo villaggi suggestivi dalle case bianche, che danno il nome al percorso: la Ruta de los Pueblos Blancos. Il primo che spunta improvvisamente, sotto un’imponente parete, è Setenil de las Bodegas, incastonato in un canyon scavato nei secoli dalle acque del fiume Guadalporcún. Il borgo è costruito su due livelli, una parte sopra le rocce e una sottostante.

Il nome del paese deriva dalle parole latine septem nihil, cioè “per sette volte nulla“, con riferimento ai vari e vani tentativi di conquista da parte dell’esercito cristiano. “Bodegas” richiama invece le diverse grotte adibite a magazzini e cantine. Setenil è un labirinto di case bianche e le strade sono tunnel e cavità, in cui le correnti di vento sono un piacevole rinfresco contro un clima torrido già in primavera. Le due vie principali sono Calle Cueva de la sombra e Calle Cueva del sol. Decidiamo di pranzare nella seconda.

Tornati ai van ci dirigiamo verso Ronda, la cittadina più grande e importante dei Pueblos Blancos. In uno scenario cinematografico è arroccata sopra il Tajo, una spaccatura a strapiombo sul torrente Guadalevín. In città visitiamo la più antica Plaza de Toros di tutta la Spagna. Per vedere i bagni arabi attraversiamo il Puente Nuevo e raggiungiamo la città vecchia moresca. Da questo quartiere parte un percorso che porta al punto panoramico Mirador La Hoya Del Tajo. È quasi il tramonto e ci spostiamo al Camping Villsom, vicino Siviglia.

Leggi anche: “10 cose da vedere a Ronda, la città dei poeti arroccata sul canyon”

Incontro di culture, 17 aprile

Il centro storico di Siviglia, la capitale andalusa, è di origine medievale ed è composto da un groviglio di strade strette, da quartieri sfarzosi e giardini nascosti, quasi segreti. I palazzi sono visibilmente ornati e le architetture romana, islamica, gotica, rinascimentale e barocca rappresentano il segno distintivo di questa città.

Visitiamo il palazzo reale dell’Alcázar e la cattedrale con all’interno la monumentale tomba di Cristoforo Colombo e accanto la Giralda, il campanile. Poi la Real Maestranza, l’arena di Siviglia. Infine, Plaza de España, una delle piazze più belle che abbia mai visto, dove è previsto il festival musicale. Prima di andare a ballare ci rifocilliamo al Casa Tomate Bar – piccolo locale a pochi passi dalla cattedrale – dove gustiamo più di trenta tapas in sei persone: assolutamente consigliato! Per la notte torniamo al camping Villsom.

Leggi anche: “10 cose + 1 da vedere e da fare a Siviglia”

Spiaggia e shopping, 18 aprile

Torniamo in centro a Siviglia per fare colazione e qualche giro nei negozi, come il Fitini Vintage. Poi ci dirigiamo al deposito dei van a Málaga e, lasciati i nostri fedeli compagni di viaggio, ci facciamo accompagnare alla spiaggia Playa de La Misericordia per goderci il nostro ultimo momento di relax, prima della partenza in aereo per Roma. Concludo con una frase di Tiziano Terzani che rappresenta a pieno la nostra esperienza:

Fermati ogni tanto, fermati e lasciati prendere dal sentimento di meraviglia davanti al mondo.

Tiziano Terzani

Edoardo Boni

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L’Andalusia

Distese di coltivazioni di frutta tropicale. Vallate desolate, colorate dal verde delle piantagioni e dall’ocra della terra arida. Pareti rocciose a interrompere lo sguardo che per lunghi tratti si congiunge all’orizzonte. Colline popolate da imponenti pale eoliche. Borghi dalle case bianche. Ponti sugli strapiombi a ricordarci la forza dell’acqua, che insieme all’influenza araba ha fatto la storia di questa regione. Il cielo azzurro sovrasta perennemente le nostre teste, in una zona dove la pioggia si vede di rado come le nuvole. Il sole dell’Andalusia scalda il cuore di chi solca questa terra.

L’importanza del van

Un amico ma anche un’esperienza, un’opportunità, una casa e un sinonimo di libertà. Senza il furgonato avrei dovuto impostare l’itinerario in tutt’altro modo, perdendo tutte le emozioni del viaggio. Chi, come me, ha la passione per la fotografia e la videografia, sa che scegliere gli orari migliori per produrre i contenuti è fondamentale, e che non c’è nemico più grande dell’imprevedibilità della natura.

Ma il van ti permette di scegliere quando e dove spostarti, in comodità e con la consapevolezza che avrai comunque a disposizione un tetto e un letto. Inoltre, potersi riconciliare con la natura fa del furgonato il miglior albergo che si possa desiderare. Per due dei miei amici è stata la prima esperienza e mi piacerebbe che molti altri coetanei (e non solo) si avvicinassero a questa tipologia di viaggio, perché con il van torniamo a dedicare tempo a noi stessi.

Scopri tutto quello che c’è da sapere sui van

Dove sostare in camper in Andalusia

  • Dos Hermanas Camping Villsom, Carretera Sevilla-Cádiz km 555, tel. 0034/954/720828, campingvillsom@hotmail.com, campingvillsom.com. Campeggio spazioso dotato di bar aperto da colazione a cena e piscina attiva in estate. 25 euro a notte con allaccio alla corrente incluso. Collegato a Siviglia con autobus M-132.
  • San Nicolás del Puerto Camping Batán de las Monjas, Vereda de las Moreras km 3+500, tel. 0034/661/845647, info@batandelasmonjas.es, batandelasmonjas.es.
  • Cazalla de la Sierra Camping la Fundición, Carretera Cazalla-San Nicolás del Puerto km 2, tel. 955 280027, info@campinglafundicion.es, campinglafundicion.es.

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