Slovenia in camper: giro nella Pomurje tra terme e castelli

C’è una Slovenia diversa da quella che conosciamo ai confini con il Friuli. La più lontana regione di Pomurje – nota in italiano con il nome di Murania – si spinge verso l’Ungheria, stretta fra l’Austria e il nord della Croazia: scopriamone le principali ricchezze del territorio, le acque termali e i vini, con i ritmi lenti propri dei viaggiatori pleinair

Indice dell'itinerario

Dove un tempo c’era il Mare Pannonico ora ci sono colline dai profili dolci, boschi e fertili campagne. Situata al limite nord-orientale della Slovenia, Murania e la regione Pomurje appartenne per un millennio al Regno degli Ungheri, poi passò agli austro-ungarici e solo nella prima metà del Novecento divenne Slovenia. La sua storia si scopre dalle architetture, dalle chiese, dai castelli possenti, dai minuscoli villaggi nascosti in una terra di confine, stretta fra Austria, Croazia e Ungheria. Tagliata in due dal Mura, restò isolata per secoli: a unire le sponde del fiume c’erano un ponte e alcuni traghetti mossi da argani manuali, in parte ancora funzionanti.

Non c’è quindi da meravigliarsi se il Pomurje conserva un fascino antico, non sempre presente in altre regioni: musiche, architetture e folklore sono legati alla tradizione. Qui i grandi flussi turistici devono ancora approdare, ma non mancano i luoghi d’interesse storico e naturalistico, le piste ciclabili e i sentieri per escursionisti. A nord di Ormoz, in un’area incastonata tra la Drava a meridione e il Mura a settentrione, il paesaggio mostra vigneti e fattorie dove si producono alcuni tra i migliori vini sloveni, complici il suolo ricco di minerali e l’escursione termica legata al convergere di correnti umide subalpine con più miti venti continentali.

Fermi o frizzanti, invecchiati in botti di rovere o prodotti con il metodo classico, eccellono i bianchi: dal Riesling renano allo Chardonnay, dal Furmint al Traminer, dal Sylvaner verde ai moscati; il più rinomato è lo Jeruzalem Doc, un bianco apprezzato anche oltreconfine. Qui come in tutta la Slovenia, soprattutto negli ultimi anni, si preferisce privilegiare la qualità a scapito della quantità. La tradizione vinicola in quest’angolo del paese ha radici antichissime, addirittura risalenti ai Celti, agli Illiri e ai Romani.

Jeruzalem, Cantina Ormoz
Jeruzalem, Cantina Ormoz

Jeruzalem

Tra le colline punteggiate da cipressi, che ricordano quelle della Toscana, s’insinuano alcune strade del vino. La più famosa Vinska Cesta è quella di Jeruzalem. Compresa tra Ormoz e Ljutomer, si snoda per una ventina di chilometri tra saliscendi e curve, i filari disposti ad anfiteatro e le aziende vinicole secolari. Con più di tre secoli di storia alle spalle, la cantina Malek a sud-ovest di Jeruzalem occupa un edificio signorile affacciato su un podere appartenuto nel Cinquecento ai conti friulani del casato di Codroipo. La struttura comprende un piccolo museo enologico, un grande torchio, una cappella con affreschi del Seicento dai colori vivaci e una cantina.

Secondo la leggenda, nel XIII secolo, un gruppo di crociati al rientro dalla Terrasanta decise di fermarsi stabilmente apprezzando il paesaggio idilliaco, i vini e – secondo i soliti bene informati – anche le belle donne. In quegli anni fu eretta una chiesetta dedicata alla Madonna, in seguito sostituita da un edificio barocco oggi fiancheggiato da piante esotiche. All’interno è conservato un quadro proveniente da Gerusalemme che raffigura l’Addolorata.

Lendava le terme
Lendava le terme

Lendava

Un’altra zona nota per la produzione vinicola è quella di Lendava, cittadina un tempo attraversata dalla Via dell’Ambra (circa 30 chilometri a est di Ljutomer). Un castello medioevale domina il settecentesco centro storico e una campagna rigogliosa; meritano una tappa la chiesa di Santa Caterina, la sinagoga e il ristorante italiano Bella Venezia. In questo locale, tra riproduzioni di statue e quadri del Belpaese, si servono bigoli con l’anatra, risotti e tiramisù preparati da una giovane cuoca veneta. Piatti che ben si sposano con gli ottimi vini locali, bianchi e rossi. Natura vuole che questa cittadina sia nota anche per l’acqua: quella termale, ricchissima di paraffina e particolarmente indicata nei trattamenti estetici, per la cura di reumatismi e delle malattie della pelle.

Terme Banovci
Terme Banovci

Banovci

Altrettanto famosa per i soggiorni termali è Banovci (34 chilometri a ovest di Lendava). Il Ministero della Salute ha riconosciuto all’acqua di queste terme “virtù medicinali”: pescata a oltre 1.300 metri di profondità, ricchissima di fluoruri e di anidride carbonica, è consigliata per la cura di patologie delle articolazioni e della muscolatura. Il complesso termale, apprezzato soprattutto da famiglie, comprende due campeggi (uno per naturisti), una piscina interna e tre esterne, attrezzate con scivoli e toboga.

L’elegante ingresso al centro di Radenci
L’elegante ingresso al centro di Radenci

Radenci

A Radenci (14 chilometri a nord-ovest di Banovci) s’imbottiglia l’acqua più bevuta e rinomata della Slovenia, già apprezzata nella prima metà dell’Ottocento dalla corte imperiale di Vienna e dal Vaticano. Le bottiglie si riconoscono dall’etichetta verde con tre cuoricini rossi. Secondo una delle tante leggende, quest’acqua sgorgherebbe da una sorgente calda alimentata da streghe indaffarate a cuocere gnocchi. Di certo è speciale, ricca di sodio, potassio, magnesio e anidride carbonica in quantità talmente elevate da indurre i produttori a diminuirne la concentrazione prima dell’imbottigliamento.

I medici la consigliano ai pazienti affetti da malattie renali, disturbi circolatori e cardiovascolari, ipertensione arteriosa e problemi di metabolismo. Radenci può essere il punto di partenza per escursioni in bicicletta o in barca lungo il Mura. Un tempo il fiume era caratterizzato dalla presenza di numerosi mulini galleggianti; fino all’inizio del secolo scorso se ne contavano oltre novanta, oggi sono pochissimi quelli in funzione.

Il mulino di Verzej
Il mulino di Verzej

Verzej

Al Babicev Mlin, nei pressi di Verzej, il tempo sembra essersi fermato; fissata tra due imbarcazioni, la ruota di legno mossa dalla corrente aziona la mola che ancora macina frumento, grano saraceno e altri cereali. Un altro mulino ben restaurato si trova a Izakovci nei pressi di Beltinici, nell’Isola dell’Amore (Otok Ljubezni), raggiungibile in auto quando il fiume non esonda (a circa 20 chilometri da Radenci). In questo fazzoletto di terra cinto da un braccio del Mura secondo alcuni si trovano piante che favorirebbero lo scoccare della freccia di Cupido.

Oltre al mulino galleggiante, merita una visita anche il vicino museo etnografico: ospita diversi attrezzi agricoli e pannelli informativi sulle attività molitorie e sulle pratiche dei büjrasi, impegnati nel consolidare le rive del fiume per limitare i rischi di esondazione. Se l’irruenza del Mura era ed è un pericolo per i contadini, non lo è per canoisti e rafter.

La scorsa estate circa quaranta equipaggi parteciparono al Mura Boat Ride, un evento annuale della durata di più giorni che si tiene fra Austria, Slovenia e Croazia: è una splendida occasione per scoprire villaggi, mulini e angoli unici altrimenti poco raggiungibili. Lungo il fiume si dipana un’area naturalistica di grande pregio; qui prosperano oltre duecento specie di uccelli, seicento tipi di piante e più di un migliaio di farfalle. Il periodo migliore per programmare un’escursione in gommone va dalla primavera all’autunno.

Il castello di Murska Sobota
Il castello di Murska Sobota

Murska Sobota

Chi preferisce stare con i piedi per terra può raggiungere Murska Sobota (12 chilometri da Izakovci), capoluogo amministrativo del Prekmurje con circa 19.000 abitanti. In un miscuglio di stili di varie epoche, spicca il quattrocentesco castello che si erge nel cuore di un bel parco cittadino con laghetto e alberi secolari. Caratterizzato da elementi barocchi e rinascimentali, il maniero ospita il Pokrajinski Muzej che comprende ampi saloni arredati e affrescati, una ricca collezione etnografica, manufatti preistorici e varie opere dall’antichità al Medioevo.

A Murska Sobota inizia e termina un lungo percorso escursionistico ad anello: circa 330 chilometri, percorribili in venti giorni di cammino da persone ben allenate. Per lo più si articola in una zona priva di dislivelli importanti e di difficoltà tecniche, tra vigne, frutteti, boschi e campagne. Tocca le colline di Lendava Gorice e di Jerusalem, la zona di Radgonsko-Kapelske gorice e il parco regionale del Goricko. L’area protetta abbraccia un territorio di 462 chilometri quadrati poco urbanizzato e caratterizzato da un clima più stabile rispetto al resto del paese. Lontano da insediamenti industriali hanno trovato un habitat ideale aironi bianchi e cinerini, lontre e cicogne; queste ultime sono un simbolo locale e figurano anche sulla moneta da un centesimo di euro.

Nel Pomurje sono stati censiti un centinaio di nidi; molti di questi si trovano a Velika Polana (a nord-est di Murska Sobota), noto come il villaggio europeo delle cicogne. Il parco del Goricko è un paradiso per gli appassionati di trekking ed escursioni in mountain bike; numerosi sentieri e strade forestali attraversano un territorio ancora incontaminato, inserito nella rete ecologica europea Natura 2000 per la tutela della biodiversità. Emblema del parco è la lontra, un predatore mammifero che predilige laghi dalle acque purissime come l’Hodosko Jezero nei pressi del confine con l’Ungheria.

Una piscina d’acqua nera – ricchissima di proprietà benefiche – all’albergo Livada di Moravske Toplice
Una piscina d’acqua nera – ricchissima di proprietà benefiche – all’albergo Livada di Moravske Toplice

Moravske Toplice

Da Murska Sobota si può raggiungere Moravske Toplice (10 chilometri), noto in tutta Europa per i centri termali. Oltre mezzo secolo fa in quest’angolo della pianura pannonica cercavano il petrolio e invece trovarono un’acqua termominerale dal colore e dall’odore di nafta, poco invitante ma straordinaria per le sue proprietà benefiche. Le terme di Moravske Toplice sono le più famose della Slovenia, frequentate da turisti e sportivi di tutta Europa.

Oltre a tre alberghi e un campeggio ben organizzato, il complesso vanta piscine coperte e scoperte, scivoli vertiginosi, un campo da golf e un efficiente centro terapeutico. Prelevata a una profondità compresa tra 1.175 e i 1.467 metri, arriva in superficie caldissima, ricca di paraffina e di idrocarburi. I bagni sono consigliati a chi soffre di malattie della pelle, reumatismi e per i trattamenti post-traumatici; inoltre facilitano l’abbronzatura.

La rotonda di San Nicola a Selo
La rotonda di San Nicola a Selo

Da Moravske Toplice si perviene a una bella campagna attraversata da piacevoli piste ciclabili, punteggiata da case basse con i tetti di paglia e piccole chiese. La più antica, del XIII secolo, è dedicata a San Nicola e si trova a Selo (circa 15 chilometri a nord-ovest di Moravske Toplice); all’interno si possono ammirare due affreschi tardomedioevali raffiguranti L’adorazione dei Magi e la Vita e passione di Cristo.

Progettata nella prima metà del Novecento dall’architetto sloveno Joze Plecnik, la parrocchiale di Bogojina (a 5 chilometri da Moravske Toplice) è realizzata con materiali assai diversi ma tutti reperibili o prodotti in loco: marmo e legno, ottone e ceramica. Poco lontano merita una visita il lago Bukovnisko; un comodo sentiero conduce a ventisei cosiddetti punti energetici dove sostare – come recita la pubblicità – per eliminare vari disturbi e ritrovare l’equilibrio psicofisico. Ciascun punto avrebbe un’influenza positiva per una patologia specifica: calcoli renali, mal di testa, indigestione, allergie respiratorie e via dicendo.

Bukovnisko Jezero
Bukovnisko Jezero

Grad

Effetti terapeutici li avrebbe anche l’acqua della sorgente di San Vito che sgorga nei pressi dell’omonima chiesetta costruita lungo una “linea energetica” che interessa anche il castello di Grad (a 26 chilometri da Moravske Toplice). Eretto su uno scenografico sperone, il monumentale edificio (ristrutturato solo in parte) conta ben 365 stanze: oltre a ospitare la sede del già citato parco del Goricko, custodisce una collezione etnografica; non manca un punto vendita di oggetti d’artigianato locale, manufatti di paglia intrecciata, merletti e ceramiche tipiche del Pomurje.

Uno scorcio del castello di Grad
Uno scorcio del castello di Grad

Cosa mangiare in Slovenia

In un viaggio con tanti spunti d’interesse non può mancare un appuntamento con le specialità della cucina tradizionale; il bograc, è un gustoso spezzatino preparato con carne di maiale e manzo, cipolle, pancetta, patate, vino… e paprika in abbondanza. Si serve con il perec, una varietà di pane simile ai brezel. Speciale è il prosciutto crudo di Prekmurje, prodotto in modeste quantità da Kodila a Murska Sobota: qui da tre generazioni si lavorano le carni in modo artigianale, utilizzando esclusivamente cosce di animali nati, allevati e macellati nel territorio. Leggermente affumicata a freddo e poi stagionata per un massimo di sei mesi, la carne acquista un sapore eccezionale. Tra i migliori vini da abbinare a questa delizia spiccano quelli della cantina Marof di Mackovci, più volte premiati in concorsi internazionali.

Terme-Lendava, la preparazione del bograc
Terme-Lendava, la preparazione del bograc

Non si può lasciare la Slovenia senza assaggiare la prekmurska gibanica, una torta fatta con vari strati di pasta di grano saraceno, intervallati con una farcitura a base di formaggio fresco, mele, noci e semi di papavero. Si può gustare in tanti ristoranti o al Festival dei Sapori di Prekmurje, dedicato alla cucina locale. Nel periodo estivo si concentrano vari eventi gastronomici: dal Bogracfest di Lendava alle sagre paesane, allietate da musiche e da gruppi folkloristici in costume. Un po’ come da noi, ma di là dalle Alpi, in Slovenia.

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