In camper tra Moravia e Boemia meridionale, fascino mitteleuropeo

Beni tutelati dall’Unesco, castelli neogotici, cittadine dal fascino peculiare, foreste lussureggianti, e una calda e diffusa accoglienza verso i camper. Il territorio compreso fra la Moravia e la Boemia meridionale si conferma una regione amica del turismo en plein air

Indice dell'itinerario

La birra, certo. I castelli e i palazzi storici, certo. Una natura lussureggiante e spesso incontaminata: certo. Ma non solo questo invita a un viaggio in camper nel sud della Cechia, tra Boemia e Moravia. È anche e soprattutto la particolare atmosfera che si respira nelle cittadine e nei villaggi della regione e le rende così affascinanti.

E poi la straordinaria accoglienza riservata agli appassionati dell’abitar viaggiando, che possono trovare quasi ovunque spazi per la sosta a loro disposizione. Se infine si aggiungono le tentazioni della cucina, in grado di raccontare nei minimi dettagli la storia di ogni singolo territorio senza costringere a spese esorbitanti, il quadro è completo. Di seguito una proposta in camper che prende il via dalla Moravia per poi snodarsi nella Boemia meridionale.

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Sorprese morave

Il primo approccio, una volta superato il confine con l’Austria all’altezza di Langau, lo abbiamo con Vranov nad Dyjí, comune della Moravia meridionale, e il suo scenografico castello in cima a una collina affacciata sull’abitato e sul fiume Thaya: realizzato nel XII secolo, deve il suo aspetto barocco agli interventi a cui venne sottoposto dalla nobile famiglia degli Althann. Il re Carlo VI in persona, imperatore d’Austria, lo frequentò con grande assiduità, anche se gli storici sospettano che il vero motivo di interesse fosse la sua avvenente proprietaria, la marchesa Pignatelli.

Un altro splendido castello si trova a pochi chilometri di distanza presso il borgo di Bítov, collocato su uno sperone roccioso a picco sul fiume Želetavka: nelle prigioni sono ancora visibili gli strumenti di tortura utilizzati dagli antichi proprietari, una sorta di museo degli orrori dal grande impatto emotivo.

Basilica of Saint Procopius in Trebic, world cultural heritage

Poco lontano vi è la cittadina di Trebíc, il cui quartiere ebraico, uno dei più grandi d’Europa, è stato dichiarato dall’Unesco patrimonio dell’umanità insieme alla basilica di San Procopio: si tratta del primo monumento ebraico autonomo al di fuori dei confini di Israele. Sviluppatosi a partire dal XII secolo, il quartiere conta centoventitré abitazioni dalle diverse fogge architettoniche. Ad attirare l’attenzione sono le strette viuzze, articolate in un saliscendi continuo, e l’antico cimitero, dove oltre duemila lapidi addossate l’una all’altra e ricoperte di muschi e rampicanti creano atmosfere uniche.

La vera attrazione dell’ultimo lembo di Moravia chiamato Vysocina è rappresentato da Telc, il cui centro storico figura da trent’anni nel patrimonio dell’umanità. Affascina la sua lunga piazza centrale, di stile rinascimentale, le cui case hanno tutte la stessa altezza e la stessa superficie, ma si differenziano per le diverse colorazioni delle facciate e gli animati portici sottostanti. Sul lato occidentale si stagliano possenti le architetture del castello, anch’esso rinascimentale, di cui sono visitabili le stanze private degli ultimi proprietari e il giardino. Per godere di un bel colpo d’occhio d’insieme conviene camminare fino alla parte opposta del laghetto che chiude a sud il complesso.

Boemia, nel Canada ceco

Un’altra grande piazza in stile rinascimentale con facciate colorate si può ammirare nella vicina Slavonice, nel bel mezzo del cosiddetto Canada ceco, così chiamato per la presenza di fitte foreste che accompagnano il confine austro-ceco per vari chilometri. Gli edifici che affacciano sulla piazza sono decorati secondo i principi del Rinascimento italiano, e dunque non solo con colorazioni in tinta pastello, ma anche con elementi architettonici plastici di grande risalto. Il motivo di tanta ricchezza risiede nel fatto che nel XVI secolo venne qui realizzata qui una grande stazione di posta sulla tratta Praga-Vienna, che finì per aumentare il benessere di tutti i suoi abitanti.

Presenta un’analoga conformazione urbanistica Jindrichuv Hradec, considerata la porta d’ingresso al Canada ceco: anche in questa cittadina gli spunti architettonici sono ispirati al Rinascimento italiano. A dominare il tessuto urbano è però il castello che si affaccia sul laghetto prospiciente il centro cittadino: secondo una credenza locale vi abita il fantasma di una dama bianca, che continuerà a vagare fra le sue stanze in eterno. Visitandone gli interni, a dire il vero, non abbiamo avuto percezione di presenze misteriose, ma non è detto che queste non inizino a manifestarsi al calar del sole, quando i visitatori vengono accompagnati alla porta.

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Castelli e torbiere

Il castello più scenografico del territorio è quello che sorge sull’isolotto di un laghetto nei pressi di Cervená Lhota. Inconfondibile grazie al suo intonaco color corallo, può essere ammirato in tutte le sue angolazioni grazie al sentiero che circumnaviga lo specchio d’acqua, anche se il suo lato più fotogenico è quello che abbraccia la vista del ponticello di pietra a tre arcate. Non a caso è diventata una delle location preferite dalle produzioni cinematografiche locali per le scene di maggior impatto romantico.

A un centinaio di chilometri ad est si trova Tábor, cittadina fondata nel XV secolo dai riformisti ussiti. Qui si ammira l’impianto medievale del centro storico, compreso all’interno di una cinta muraria per ampi tratti ancora visibile, con le sue viuzze acciottolate e la classica piazza dove assaggiare un bicchiere di sidro, bevanda che ha reso la località famosa in tutto il mondo.

Al termine della visita si può puntare decisamente verso sud per raggiungere Trebon e la riserva della biosfera Unesco che circonda la città, con peschiere, torbiere, paludi e zone umide, aree perfette per l’allevamento della carpa. Da vedere passeggiando per il centro è il castello rinascimentale; anche se, parlando di castelli, più scenografico è quello di Hluboká nad Vltavou, tappa obbligata nella marcia di avvicinamento ai due tesori più preziosi di questa regione, ovvero la vicinissima Ceské Budejovice e Ceský Krumlov.

Quello di Hluboká è considerato il più bel castello della Repubblica Ceca, un vero gioiello architettonico neogotico. Edificato nel XIII secolo dai re boemi a difesa del territorio, deve il suo elegantissimo aspetto attuale a imponenti lavori di ristrutturazione effettuati nel XIX secolo dalla famiglia Schwarzenberg, che volle replicare lo stile romantico del castello di Windsor, con tanto di vastissimo parco all’inglese caratterizzato dalla presenza di numerose varietà arboree.

La piazza più grande

Lasciato il castello, eccoci finalmente a Ceské Budejovice, capoluogo della Boemia meridionale, città moderna e industrializzata ma dotata di un centro storico affascinante. Colpisce l’ampiezza di piazza Premysl Otakar II, intitolata al re fondatore, la seconda del Paese per dimensioni. Tutto intorno la circondano eleganti palazzi che hanno superato indenni i secoli; peccato che la presenza di automobili in sosta ne rovini la suggestione. Da non mancare una passeggiata tra i vicoli interni e lungo la Malše, il fiume che proprio qui si getta nella Moldava, ammirando le tracce della sua antica grandezza.

Fascino rurale

La tappa successiva è rappresentata da Holašovice, minuscolo villaggio ad una ventina di chilometri a ovest, diventato patrimonio dell’umanità dell’Unesco con il suo borgo rurale risalente a ottocento anni fa. Il sito ha conservato le antiche fattorie dalle elegantissime facciate barocche, la fucina del fabbro, un paio di osterie e una piccola cappella votiva dedicata a San Giovanni Nepomuceno: conseguenza di un editto reale con cui si aboliva il vassallaggio, ragion per cui i contadini ristrutturarono le loro case in modo del tutto personale. Case che oggi sono per la maggior parte abitate e dunque ancora vissute dopo tanti secoli.

Ma da quelle parti deve esserci un’aria del tutto particolare, visto che a poche centinaia di metri dal villaggio si erge quella che chiamano la “Stonehenge ceca”, ovvero un cerchio celtico in pietra con contorno di menhir e dolmen assortiti, da ammirare nel più assoluto silenzio.

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Un gioiello sulla Moldava

La tappa successiva è Ceský Krumlov, anch’essa inserita nelle liste del patrimonio dell’umanità dell’Unesco per la bellezza del suo centro storico medievale, racchiuso fra lo spettacolare complesso che comprende castello medievale e palazzo rinascimentale da un lato e i meandri della Moldava dall’altro.

Panoramic view of the covered bridge in Cesky Krumlov castle, Czech Republic

Che si tratti di un vero gioiello non vi è dubbio alcuno, con tutti i vantaggi e gli svantaggi: fra i primi un tessuto urbano davvero magico, con viuzze che salgono e scendono abbracciate dal fiume e un castello-palazzo dalle dimensioni e dalla conformazione davvero incredibili; fra i secondi il proliferare incontrollato di negozi e attività non tutti adeguati al contesto architettonico e la pressione dei visitatori che cala solo di primo mattino, il momento giusto per fare due passi in pace fra i vicoli e ammirarne la struggente bellezza.

Per il turista attivo

Lipno nad Vltavou è il centro nevralgico della vita turistica della riviera ceca, collocato com’è in posizione strategica sul lago artificiale creato da una diga sulla Vltava, il più esteso del Paese. Da poco più di dieci anni a tre chilometri dal centro è stata inaugurata una spettacolare passerella sugli alberi, il Treetop Walkway, un percorso lungo quasi 700 metri che conduce sulla cima di una torre dalla quale si può scendere tramite un ripidissimo toboga.

In zona si sviluppa una fitta rete di sentieri da percorrere in bicicletta o a piedi per la gioia degli appassionati di trekking. A pochi chilometri di distanza ecco Vyšší Brod, nota per il suo straordinario monastero cistercense, centro spirituale della regione fin dal XIII secolo: da vedere in particolare la preziosa biblioteca con decorazioni barocche custode di oltre 70.000 libri, la terza più grande della Repubblica Ceca.

Gran finale a Kvilda, da dove parte un comodo sentiero che in pochi chilometri conduce alle sorgenti della Moldava, il fiume più lungo del Paese: a segnalarlo una semplice passerella e una scultura lignea. Poco lontano sorgono i resti del castello di Velhartice, anch’esso diviso fra le architetture medievali sopravvissute a secoli di attacchi e quelle rinascimentali legate all’epoca in cui si trasformò in palazzo nobiliare. Due le cinte murarie realizzate una dopo l’altra a protezione del complesso, che negli anni si arricchì di una distilleria e di una birreria, oggi trasformate in spazi museali. Quasi a sottolineare come in Cechia cultura, gastronomia, architettura e ambiente siano coniugati ancor oggi in modo davvero armonioso.

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La migliore carpa

La tradizione locale vuole che la carpa faccia parte del menù natalizio. Quella di Trebon è considerata la migliore di tutto il Paese, grazie alle particolari condizioni delle acque in cui viene allevata. La città pullula di ristoranti in cui degustare questo pesce d’acqua dolce, ovviamente innaffiata dall’ottima birra prodotta presso la locale birreria. Uno dei più tradizionali è Šupina a Šupinka, dove la carpa viene presentata in numerose ricette insieme a luccio, anguilla e pesce gatto.

La Budweiser dei Cechi

Molti turisti arrivano a Ceské Budejovice per visitare lo stabilimento della Budweiser Budvar, una delle birre ceche più conosciute al mondo. Un’esperienza che porta nel cuore della fabbrica, dove è possibile seguire tutte le tappe della produzione, dalle grandi caldaie dove si preparano le basi del prodotto, alla zona imbottigliamento, fino all’assaggio finale. Da anni l’azienda è in contrasto con la Anheuser Busch che negli Stati Uniti produce la Budweiser, più nota agli appassionati come Bud. La disputa su chi abbia il diritto di utilizzare il nome non si è ancora conclusa, nonostante l’offerta da parte degli americani di acquistare la società ceca, peraltro respinta al mittente.

Un’immersione a tutta birra

È la moda di questi ultimi anni che si sta diffondendo sempre più nelle strutture ricettive ceche. Andare in una beer spa consiste nell’immergersi in una tinozza di birra caldissima, prodotta appositamente, e nell’idratarsi liberamente con birra alla spina a disposizione a volontà accanto alle tinozze. Un’esperienza incredibile che abbiamo voluto provare a Mirkovice, vicino a Ceský Krumlov, approfittando della disponibilità di una struttura presso l’Hotel Svachovka.

Info utili su come arrivare in Cechia

In Cechia sono soggette al pagamento del pedaggio tutte le autostrade e alcune strade definite di “prima categoria”, il cui elenco è disponibile sul sito. Dal gennaio del 2021 è in vigore il bollino autostradale elettronico, acquistabile sul sito ufficiale o presso le stazioni di servizio di confine.

Il costo varia dalle 310 corone (all’incirca 11 euro) per il bollino da 10 giorni, alle 440 (16 euro circa) per quello di un mese, fino alle 1.500 (55 euro) per 12 mesi. Si ricorda che per transitare sulle strade a scorrimento veloce dell’Austria occorre acquistare ed esporre sul parabrezza la vignette, disponibile presso le stazioni di servizio di confine.

Per quanto riguarda le comunicazione, per chiamare dall’Italia alla Cechia il prefisso internazionale è 00420 seguito dal numero di telefono. Pur facendo parte dell’Unione Europea, il Paese ha mantenuto la sua moneta, la corona: al cambio attuale 1 euro vale 24 circa corone.

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Dove sostare

Le opportunità di sosta in Cechia sono diffuse e numerose, anche grazie alla distribuzione capillare dei campeggi.

  • Trebíc Nei pressi di un laghetto sulla strada per Bažantnice (49.231659, 16.862227) c’è un parcheggio con quattro stalli non riservati, ma collocati in un’area molto tranquilla. In alternativa, a due chilometri dal centro, si possono utilizzare i servizi di base di un piccolo campeggio (13 Poušov 849, 49.216667, 15.859444).
  • Telc Camping U Roštenky (Roštýn 442, 49.193937, 15.448824), economico e tranquillo, ma privo dei servizi di carico e scarico. 
  • Jindrichuv Hradec In Via Miriovského (49.149444, 15.001345) si trova un ampio e tranquillo parcheggio al costo di 3 euro ogni 24 ore. In alternativa, nel vicino paese di Jindriš (Via Rodvínov, 49.148639, 15.065512) si trova un autocamp con servizi completi.
  • Trebon In Novohradská c’è un parcheggio aperto a tutti i veicoli (48.998902, 14.773001) al costo di 15 corone l’ora, gratuito dalle 19 alle 8. Poco più in là si trova l’Autokemp Trebon (Jirí Neubauer, 48.993048, 14.766955) con tutte le comodità, in riva al lago.
  • Ceské Budejovice La soluzione migliore è offerta dal campeggio T.J. Meteor (Jana Kollára 27, 48.954999, 14.463012), direttamente affacciato sulla Vltava.
  • Ceský Krumlov Area di sosta gratuita riservata ai camper con cinque stalli, all’ingresso del Golf Club a Mirkovice (48.827528, 14.368322); in alternativa c’è il Camping Fox in Staré Dobrkovice (48.815278, 14.285833).
  • Tábor Offre una buona opportunità di sosta gratuita l’area riservata ai camper nel parcheggio di Václava Soumara (49.422500, 14.652222), a pochi minuti dal centro; in alternativa si può usufruire dei servizi del Kemp Knížecí, in Mešice 399 (49.410833, 14.731111).
  • Lipno nad Vltavou All’ingresso del villaggio di Pekná (48.851667, 13.931944) c’è un ampio spazio erboso in cui parcheggiare a debita distanza dalla strada di scorrimento. Altrimenti ci si può servire del Camping Panorama (Lipno nad Vltavou 22, 8.638889, 14.225000), direttamente sul lago.

TESTO E FOTO DI GIANLUCA RICCI

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