In camper tra i castelli di Boemia e sulle tracce di Carlo IV

Sei un amante delle atmosfere fiabesche? Allora segna in agenda un viaggio tra i castelli della Boemia. Nessun luogo è in grado di suscitare le sensazioni di vivere in una favola come le dimore di re e regine. Segui il nostro itinerario facendo base nei parcheg­gi urbani a pagamento e nei campeggi. In Boemia non esistono aree di sosta destinate ai camper.

Indice dell'itinerario

La vicinanza alla capitale, dalla quale dista una trentina di chilometri, ha reso il castello di Karlštejn uno dei più visitati della regione. Il grande maniero svetta isolato sopra una rupe e domina la sottostante vallata boscosa: un paesaggio bucolico scelto dal re di Boemia Carlo IV, alla metà del Trecento, per costruire la sua dimora e custodirvi i gioielli dell’incoronazione. In omaggio all’imperatore del Sacro Romano Impero, di cui ricorrono i settecento anni dalla nascita, in tutto il paese si svolge un fitto programma di celebrazioni: e non poteva che partire da qui il nostro viaggio alla scoperta dei castelli di Boemia.

Il viaggio per i castelli di Boemia

Per raggiungere l’ingresso, partendo dal parcheggio a pagamento alla base della cittadina, ci sono tre possibilità: percorrere a piedi circa due chilometri di strada asfaltata e in salita, prendere un minibus o farsi trasportare da un romantico calesse tirato da cavalli. Dal cortile si sale fin sulla cima della Grande Torre dopo aver superato un’infinità di scale e attraversato una miriade di saloni. Gli unici ambienti originali restano la sala delle udienze e la camera da letto di Carlo IV nel palazzo imperiale. La Torre Mariana custodisce una parte del tesoro reale tra cui paramenti sacri, candelieri gotici e, soprattutto, la copia della preziosa corona boema di San Venceslao, il cui originale è custodito a Praga. Nella Grande Torre una scala a chiocciola conduce all’ampia Cappella di Santa Croce abbellita da pareti interamente decorate con pietre semipreziose e dalla volta dorata. Si può rientrare al parcheggio a piedi, attraversando il piccolo borgo tramite una comoda discesa contornata da negozi di souvenir e ristoranti.

Castello di Karlštejn

Il castello di Pruhonice

A breve distanza da Praga (autostrada D1 direzione Brno, uscita 6) troviamo anche il castello neo-rinascimentale di Pruhonice, circondato da un parco di duecentoquaranta ettari entrato a far parte del patrimonio Unesco. Di fronte al comodo parcheggio c’è l’ingresso con la biglietteria e lo shop; diverse sale del palazzo ospitano concerti, con­ferenze e mostre, mentre la piccola cappella affrescata è visitabile durante la funzione religiosa della domenica. Da non perdere il parco botanico, creato nel 1885 dal conte Arnošt Emanuele Silva-Tarouca.

A una decina di chilometri verso sud si trova Velké Po­povice, sede dell’antico birrificio Kozel dove si producono quattro varianti di una popolare Pilsner; qui è possibile visitare un piccolo museo e le cantine dove la birra matura e fermenta; volendo è possibile prenotare un pranzo a base di prodotti locali, ovviamente accompagnati da ottime birre.

Il birrificio Kozel, una tappa irrinunciabile per i buongustai in visita a Velké Popovice

I castelli di Konopište e Ceský Šternberk

Proseguiamo sulla E55 in direzione Benešov da dove deviamo per raggiungere il castello di Konopište. La strut­tura originaria, risalente al Duecento, nel corso dei secoli è stata modificata con aggiunta di nuovi corpi di fabbrica; sette torri circolari ne delimitano il perimetro e si rispec­chiano nel sottostante lago. All’interno sono custoditi arredi d’epoca, collezioni di armi e trofei di caccia, e perfino il proiettile che colpì a morte l’arciduca Francesco Ferdinando e sua moglie Sofia a Sarajevo nel 1914, segnando l’inizio della Prima Guerra Mondiale.

Da questa località ci spostiamo verso est per raggiungere il castello di Ceský Šternberk; il parcheggio è ombreggiato e dista solo cinque minuti dall’ingresso del maniero. L’im­ponente mole, appollaiata su un alto costone roccioso, si riflette nelle acque del sottostante fiume Sázava, meta frequentata dagli appassionati di sport acquatici. Costruito intorno alla metà del Duecento, è la più antica residenza privata della Repubblica Ceca tuttora abitata dai discen­denti della stessa famiglia. La presenza di pochi turisti ci permette di visitare con tranquillità le quindici stanze ar­redate in stile barocco che accolgono collezioni di armi e porcellane, oltre a una raccolta d’incisioni in rame risalenti alla Guerra dei Trent’anni.

Proseguendo verso est attraversiamo verdi colline, om­brosi boschi, vasti campi vivacizzati dal grano nascente e da piante di segale e piccoli borghi costituiti da poche case: la varietà dei paesaggi sarà una costante per l’intero itinerario.

Ceský Šternberk

Kutná Hora, la città d’argento

Kutná Hora, ovvero Montagna delle Miniere, sorse nella seconda metà del XIII secolo quando furono scoperti dei ricchi giacimenti d’argento. Il controllo delle miniere passò alla corona che iniziò a battere una moneta scambiata in tutta Europa e coniata in un edificio fortificato, la Corte italiana (Vlašský dvur) così chiamata per la presenza di maestranze fiorentine. Per accogliere degnamente i re boemi durante le loro visite alla città fu necessario costruire accanto alla Zecca – che cessò la sua attività agli inizi del Settecento – un palazzo a due piani in cui erano presenti il salone per le udienze e la cappella dei Santi Venceslao e Ladislao; oltre questi ambienti è visitabile la sala in cui sono esposte antiche monete coniate in loco.

Il giro in città non può tralasciare la Fontana di pietra, costruita nel 1495, la Casa di pietra, oggi museo sull’arte degli scalpellini, e le chiese di San Giovanni Nepomuceno e San Giacomo. D’obbligo una tappa alla cattedrale di Santa Barbara, protettrice dei minatori: la costruzione – iniziata nel 1388 ad opera di Peter Parler, l’architetto che progettò anche la chiesa di San Vito a Praga – si concluse solo agli inizi del Novecento. Lo scenografico viale d’ingresso, che affianca il candido Collegio dei Gesuiti (oggi museo d’arte), fa da quinta alla facciata posteriore della cattedrale gotica caratterizzata dai tre campanili piramidali. L’interno pre­senta la navata di sinistra ornata da preziosi altari dorati, mentre imponenti affreschi decorano le cappelle della navata opposta.

Kutná Hora, cattedrale di Santa Barbara

Sedlec

La frazione di Sedlec vanta la più antica cattedrale gotica dell’Europa centrale, opera dell’architetto di origine italiana Giovanni Battista Santini. Entrata anch’essa a far parte del patrimonio Unesco accoglie preziose pale d’altare e un grande ostensorio in oro. Nel cimitero della chiesa di Hřbitovní kostel Všech Svatých (Tutti i Santi) c’è l’ossario di Sedlec, una cappella che contiene decine di migliaia di scheletri umani con i quali sono realizzati gli arredi interni, fra cui spiccano un candeliere e uno stemma nobiliare.

Kolin, la piazza principale

Il nostro viaggio prosegue verso la vicina Kolín, colo­rata cittadina animata da un piccolo mercato nella piazza centrale, per poi ridiscendere tramite la statale 38 verso il castello di Žleby. Preannunciato da un’alta torre circolare, il maniero presenta linee architettoniche che riflettono lo spirito romantico dell’ultimo proprietario, il principe Au­ersperg, che dal 1849 ne trasformò l’aspetto. I percorsi di visita attraversano la collezione di armi, un ampio cortile in stile rinascimentale con arcate, le camere dei bambini, le sale da gioco, la biblioteca, la piccola cappella, il teatro e una grande cucina attrezzata con l’utensileria originale.

Quaranta chilometri circa in direzione nord-est ci sepa­rano da Pardubice, una tranquilla cittadina risorta dopo i danneggiamenti dell’ultima guerra. In cerca dell’ufficio turistico siamo travolti dal traffico e ci ritroviamo fortunosa­mente nei pressi dello stadio dove riusciamo a parcheggiare affacciati sul fiume Elba, vicino al centro storico e al castello.

Raggiungiamo la piazza centrale Pernštýnské nam contornata da edifici rinascimentali, dalle facciate color pastello ricche di decorazioni e dall’imponente prospetto del municipio chiuso da due torri quadrate. La città è fa­mosa per l’allevamento di cavalli e per la presenza di un ippodromo dove ogni anno nel mese di ottobre si svolge il Gran Premio, un’avvincente corsa ad ostacoli. Nell’antico Café Bajer, situato nell’area pedonale, conviene degustare il pernik, caratteristico dolce decorato a forma di cuore o in altre fantasiose figure. A piedi raggiungiamo il vicino castello, un’originaria roccaforte ristrutturata tra il 1491 e il 1560 dai signori di Pernštejn, dapprima in stile tardogotico e successivamente rinascimentale.

Pardubice

Hradec Králové: il salotto della Repubblica

L’ennesimo tracciato stradale pianeggiante ci conduce fino a Hradec Králové. Qui antico e moderno fanno a gara per attirare l’attenzione del turista: lo stile gotico si alterna al barocco, al liberty e ad esempi di arte contemporanea. Le vestigia più antiche sono tutte raccolte intorno a Piazza Grande (Velké námestí): ornata centralmente dalla Colonna della Peste, è contornata dalle facciate barocche dei palazzi e dal prospetto absidale della chiesa dello Spirito Santo incorniciata tra due alti campanili. A fianco si elevano la Torre Bianca e le due alte guglie del candido palazzo municipale. Intorno a tale spazio si aprono numerosi caffè e ristoranti che accolgono a tutte le ore la gioventù del luogo, richiamata anche da jam-session di musicisti che eseguono le loro performance sfruttando l’acustica dei portici. I più piccoli possono divertirsi all’Ac­quario Gigante e al Parco Acquatico, quest’ultimo fornito di piscine con scivoli e onde artificiali.

Molto vicini alla città sono il piccolo museo all’aria aperta di Krnovice e il Museo del Presepe di Trebechovice pod Orebem, una raccolta di Natività che fanno da cornice al monumentale presepe in legno.

Il castello di Opocno

Risaliamo ancora verso nord-est la statale 298 per rag­giungere, ad appena tredici chilometri di distanza, il castello di Opocno. Parcheggiamo nella piccola piazza Kupkovo, vicino all’ufficio turistico, e dopo una breve passeggiata raggiungiamo l’ingresso del maniero per effettuare la visita guidata (su richiesta anche in italiano). Costruito in stile rinascimentale su una preesistente struttura in stile gotico, l’edificio oggi accoglie le collezioni della famiglia Collore­do-Mansfeld. Gli ambienti visitabili comprendono sale da pranzo e da letto e un’interessante collezione etnografica. Al piano superiore da non perdere la pinacoteca – che cu­stodisce una Madonna con Bambino e Giovanni Battista del fiorentino Andrea Del Sarto – e la Libreria che raccoglie circa diecimila volumi tra cui un incunabolo del 1493 e la prima edizione dell’Enciclopedia di Diderot del 1765.

Kuks

Ripreso il nostro itinerario imbocchiamo la statale 286 in direzione Jaromer da dove deviamo per raggiungere Kuks, sede di un complesso termale del XVII secolo e di un ospe­dale per i reduci. Il locale più affascinante è sicuramente la farmacia barocca Al Melograno: ci sembra di compiere un salto all’indietro nel tempo aggirandoci tra armadi in legno policromo e scaffali in cui sono ordinatamente allineate ampolle di vetro, porcellana, ceramica e legno di tiglio.

Abbiamo raggiunto il punto più settentrionale del nostro itinerario: è il momento di dirigerci verso sud passando per Jaromer, con le case colorate che si riflettono nel fiume Elba, deviando successivamente su Josefov per visitare, a lume di candela, i camminamenti sotterranei delle casemat­te della fortezza. Fu costruita, insieme a quella di Terezín, tra il 1780 e il 1787, per difendere i confini dagli invasori prussiani.

Siamo ormai con la prua rivolta verso Praga e ci rimangono ancora due tappe di avvicinamento da effettuare. Il castello rina­scimentale di Hrádek u Nechanic, costruito nella metà dell’Ottocento come residenza estiva del conte di Harrach, s’ispira nelle sue linee architettoniche alle case aristocratiche in­glesi. Un grande giardino fa da cornice al palazzo color rosso mattone, chiu­so da due torri merlate. Dall’ingresso, decorato con una collezione di armi, si accede agli altri ambienti in gran parte adorni da quadri di antenati, alla sala dorata che deve il nome al colore delle sue tappezzerie, alla sala da pranzo e a quella dei giochi e alla biblioteca dove sono raccolti più di cinquemila volumi.

Piazza Velké a Hradec Králové, su cui affacciano la cattedrale dello Spirito Santo, la Torre Bianca e il vecchio Municipio.

Chlumec nad Cidlinou

Finalmente eccoci a Chlumec nad Cidlinou nel comodo parcheggio (sulla statale 11, direzione Podebrady, di fronte al supermercato Lidl) vicino al castello Karlova Koruna dei conti Kinský. Facciamo conoscenza col giovane rampollo, Francesco Kinský dal Borgo, il cui accento toscano tradisce la sua provenienza, che ci farà da guida durante la visita. Volendo è possibile partecipare a un tour che prevede una dimostrazione equestre con i cavalli di razza Kin­ský, un giro in carrozza nei boschi, il pranzo e la visita all’altro castello di famiglia situato a Kost.

Sulla strada del ritor­no appare all’improvviso un esteso campo punteg­giato dal rosso dei papa­veri che cercano di farsi strada tra una moltitudine di infiorescenze bianche: sarà l’ultima immagine di questa indimenticabile Boemia.

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