6 città per scoprire il Rinascimento in Olanda

La Lega Anseatica fece fiorire i commerci tra un centinaio di città dell’Europa settentrionale: scopriamo le ricchezze che quest’alleanza mercantile produsse in sette porti situati sull’IJssel, il ramo più a nord del Reno

Indice dell'itinerario

Il fiume IJssel è un ramo del Reno che attraversa l’Olanda per gettarsi nell’omonimo lago artificiale venutosi a creare negli anni ‘30 con la costruzione dell’Afsluitdijk. Ne seguiremo il corso da sud verso nord, toccando sette città che fecero parte della Lega Anseatica, l’alleanza stretta sin dal XII secolo da numerose città dell’Europa settentrionale per garantirsi privilegi nei commerci di varie mercanzie tra cui burro, aringhe e birra. I centri urbani che visiteremo riflettono l’antico splendore custodendo meraviglie architettoniche perfettamente conservate che ci permettono di intuire ciò che il Rinascimento rappresentò per l’Olanda.

Doesburg, la città della senape

Il nostro punto di partenza è un piccolo centro della Gheldria, Doesburg. Il tracciato urbano risale al Medioevo; all’interno della cerchia di mura la città annovera centocinquanta edifici risalenti a sette secoli fa. L’attrazione turistica più nota è il piccolo ma interessante Museo della Senape, nel quale è possibile osservare le fasi di produzione della mostarda, ammirare un’impressionante collezione di barattoli provenienti da tutto il mondo e acquistare la salsa fatta in loco.

A poca distanza, il museo De Roode Tooren raccoglie oggetti della storia recente del borgo, dall’Ottocento fino ai giorni nostri, mentre merita una visita approfondita il Lalique Museum, uno dei sei musei europei che raccolgono le splendide creazioni in cristallo e vetro di René Lalique, maestro dell’artigianato in stile Liberty.

Ora non rimane che degustare la birra locale, e il posto più adatto è senz’altro la Stadsbierhuys De Waag, la più antica birreria d’Olanda fondata nel 1478. A due passi dal locale, che si trova di fronte al Municipio, c’è la Grote Martinikerk, la chiesa principale; concludiamo la visita di Doesburg con una passeggiata sull’IJsselkade, il lungofiume nella zona più moderna della città (il disegno degli edifici si deve anche allo studio Natalini Architetti di Firenze), il cui panorama è segnato dalla statua De Wandelaars (i passi d’oro) che l’artista italiano Roberto Barni ha realizzato nel 2006.

Zutphen

Imbocchiamo la N348 tenendo il fiume alla nostra destra e superata Brummen arriviamo a Zutphen, celebre per l’intensa attività culturale. Parcheggiamo nella grande piazza antistante la Sint Walburgiskerk, la chiesa principale, e ci incamminiamo lungo la Lange Hofstraat che dopo pochi isolati incrocia il grande Houtmarkt dove ha sede l’ufficio turistico locale. Le particolarità di Zutphen sono i numerosi cortili (che tra giugno e luglio sono in piena fioritura) nei quali ci si può aggirare indisturbati e i canali navigabili su cui è possibile effettuare gite in barca della durata di un’ora, prenotabili presso l’ufficio turistico.

La città delle torri – così è detta – stupisce per la bellezza delle dimore dei vecchi mercanti ma anche per l’intensa vita che l’anima tra locali, gallerie d’arte e iniziative culturali che si susseguono nel corso dell’anno; passeggiando nelle strade del centro si nota come secondo un’antica tradizione gli edifici storici (se ne contano circa 180 eretti fra il XIV e il XIX secolo) non siano contrassegnati da numeri civici ma da nomi riportati su piccole targhe di pietra.

Torniamo sui nostri passi tenendo come riferimento il possente campanile: la Sint Walburgiskerk custodisce una rarissima biblioteca incatenata risalente al Cinquecento, con una collezione di testi i più preziosi dei quali furono assicurati mediante solide catene di metallo ai banchi di lettura.

Deventer

Il giorno dopo lasciamo la Gheldria e seguendo la N348 entriamo nella regione dell’Overijssel puntando su Deventer. Fondata da missionari inglesi nel 768, acquisì importanza nel Medioevo per il commercio di stoccafisso con la Norvegia; oggi è una città di centomila abitanti.

Nel percorrere la Nieustraat per raggiungere il cento storico siamo attirati da un forte odore di pan pepato proveniente dal piccolo negozio De Leeuw, con una vetrina piena di dolci, liquirizie e biscotti che ci invitano a entrare: scopriamo che la bottega dalle pareti di legno è anche una sala da tè, mentre la casa ospita un bed&breakfast e un museo del caffè a ingresso gratuito. Il profumo è prodotto dai Deventer Koek, blocchetti di panpepato dolce con miele e aromi naturali: una vera esplosione di gusti in perfetto equilibrio.

Attraverso Kleine Overstraat arriviamo nel Brink, la piazza principale; al centro dello spazio aperto, il Waag è il palazzo comunale costruito nel 1550 in stile gotico baltico (oggi sede del museo civico). Alle sue spalle si trova il piccolo ma interessante Speelgoedmuseum, un museo dei giocattoli. Sempre nel Brink ogni venerdì e sabato si tiene un animatissimo mercato che offre l’occasione di assaggiare aringhe fresche, sogliole, anguille e gamberetti del Baltico, tutto consumato in piedi e accompagnato da cetrioli, insalata di cavolo e birra. Torniamo indietro per arrivare alla bellissima Grote Lebuïnuskerk, risalente alla metà del ‘400: alle sue spalle ogni sabato si tiene un interessante mercatino d’antiquariato.

Zwolle

Dopo una tappa nella cittadina di Hattem, dove passeggiare o pedalare tra i cortili e lungo i canali fioriti, raggiungiamo il mulino e il museo della panificazione (Bakkerijmuseum). Proseguiamo quindi fino a Zwolle, fondata nell’VIII secolo dai mercanti frisoni: la topografia ricalca il sistema dei canali disposti a stella attorno al borgo medioevale in funzione difensiva. Oggi la città supera i centomila abitanti ed è capoluogo dell’Overijssel.

Guadagniamo la Grote Markt, dove sorge il Municipio del 1448 in cui erano inglobate la caserma e la corte di giustizia. Al centro della piazza campeggia una statua di San Michele Arcangelo interamente realizzata con blocchi di vetro dall’artista Herman Lamers nel 2010. Alle spalle del Comune, in Grote Kerkplein, c’è l’accesso alla chiesa madre, caratterizzata da una navata corta dominata da un grande organo ligneo.

Imbocchiamo quindi Papenstraat e passiamo dall’Odeon – un grande e modernissimo teatro – al Museum de Fundatie, la cui sagoma tondeggiante avevamo già adocchiato dalle sponde del canale. Da qui costeggiando l’acqua lungo Koestraat attraversiamo un bel parco per raggiungere Sassenpoort, la porta costruita nel 1407 che segnava l’ingresso nella cerchia di mura da sud. Oggi vi ha sede il locale ufficio turistico, mentre a pochi metri di distanza sulla Sassenstraat troviamo un negozio di articoli alimentari, Het Hanze Huis, che vende prodotti di aziende delle città della Lega Anseatica… proprio come se esistesse ancora.

Riattraversiamo il centro per raggiungere Waanders in de Broeren, una libreria realizzata all’interno della navata principale di una chiesa sconsacrata. Oltre all’architettura, del tempio restano unicamente un grande organo a canne barocco e affreschi che ricoprono le volte; in quella che fu l’abside, invece, trova spazio un accogliente e silenzioso caffè dove è possibile bere un drink leggendo un libro, senza obbligo di acquisto. Alle spalle dell’antico complesso religioso, di nuovo sul canale, l’Het Beugeltje è un ristorante storico costruito all’interno delle mura medioevali, con vista sul canale e un giardino che a sera accoglie i clienti.

Kampen

Con la N764 siamo in breve alla vicina Kampen. Entrando in città attraversiamo lo Stadsbrug, il vecchio ponte levatoio ricostruito nel 2001: guadagnata l’altra sponda dell’IJssel passeggiamo sul lungofiume verso Oudestraat, la strada principale, dove lo Stedelijk Museum – il museo d’arte locale – è ospitato nel Nieuwe Raadhuis, che a dispetto del nome fu costruito alla metà del Cinquecento.

Poco oltre si trova l’Oude Raadhuis, il Vecchio Municipio risalente al XIV secolo, perfettamente conservato e sormontato da un bel campanile a cipolla. Continuando sulla strada principale ci fermiamo al De Olifant, che oltre a essere una sala da tè molto accogliente è anche un’antica fabbrica di sigari fatti a mano dove abbiamo la fortuna di conoscere il più vecchio operaio, un signore che ha superato l’ottantina.

Torniamo verso lo Stadsbrug per recarci alla Plantage, una delle piazze principali del centro, affollata di bar e ristoranti: fra le tante possibilità – non tutte di qualità – consigliamo di provare i piatti proposti al De Vijfsprong. A pochi passi, il piccolo Ikonenmuseum custodisce una notevole collezione di icone ortodosse all’interno di un vecchio convento.

Di nuovo sul lungofiume ci rechiamo al porto vecchio, dov’è ormeggiata la fedele riproduzione di una cocca (kogge in olandese), un’imbarcazione risalente ai tempi della Lega Anseatica: visitabile a pagamento, è stata assemblata sul modello di uno scafo rinvenuto qualche decennio fa sul fondale del Noordzee. Scesi dalla nave ci incamminiamo lungo strade sulle quali affacciano antichi edifici i cui prospetti spaziano dallo stile gotico di Lubecca all’Art Nouveau, e attraversato un canale ci troviamo in vista della Broederweg, una delle tre porte medioevali arrivate fino ai nostri giorni, oltre la quale un ampio parco offre l’occasione di un riposo nel verde.

Hasselt

È ancora primo pomeriggio e decidiamo di raggiungere Hasselt tramite la N760. Si tratta di un piccolissimo centro tutto raccolto attorno allo Stadhuis, l’antico Municipio; in questo paese nacque alla fine del Cinquecento il commerciante di perle Kiliaen van Rensselaer, uno dei massimi rappresentanti della cosiddetta età dell’oro olandese, quel XVII secolo in cui le rotte mercantili davano forma alle colonie sulla costa orientale dell’America settentrionale: il suo nome è legato alla fondazione di New Amsterdam, il primo nucleo seicentesco di quell’insediamento che presto cambiò nome in New York. Il campanile della chiesa di Santo Stefano sovrasta il paese, nel quale poche strade s’intrecciano con alcuni canali abbelliti da fiori di ogni colore.

Al tramonto facciamo ritorno nel centro di Kampen lungo l’IJssel, che di sera è sapientemente illuminato per mettere in risalto gli edifici storici. Questo corso d’acqua è stato un silenzioso Cicerone che ci ha portato a conoscere città antiche e bellissime: lo salutiamo, sicuri che torneremo a contemplare le sue acque placide per godere di una piccola parte di mondo curata con una dedizione di consuetudine tradizionale.

—————————

Vuoi girare Utrecht in bici? Ecco l’itinerario fatto apposta per te!

Tutti gli itinerari di PleinAir in Olanda li puoi leggere sulla rivista digitale sul pc, sul tablet o sullo smartphone. Con un anno di abbonamento a PLEINAIR (11 numeri cartacei) hai a disposizione gli inserti speciali, la rivista digitale e l’archivio digitale dal 2015 (con gli allegati).

Con l’abbonamento a PleinAir ricevi i prossimi numeri comodamente a casa e risparmi!

________________________________________________________

Tutti gli itinerari, i weekend, i diari di viaggio li puoi leggere sulla rivista digitale da smartphone, tablet o PC. Per gli iscritti al PLEINAIRCLUB l’accesso alla rivista digitale è inclusa.

Con l’abbonamento a PleinAir (11 numeri cartacei) ricevi la rivista e gli inserti speciali comodamente a casa e risparmi!

photo gallery

dove sostare

tag itinerario

cerca altri itinerari

Scegli cosa cercare
Viaggi
Sosta
Eventi

condividi l'articolo

Facebook
WhatsApp

nuove idee di viaggio