La Grecia meno nota: l'Eubea, l'isola che non è

Un viaggio in camper in Eubea, che non è proprio un'isola ma un volto inedito della Grecia che stupisce per paesaggi e architetture

Indice dell'itinerario

Hai le ferie solo ad agosto ma non vuoi ritrovarti a dover fare file sui traghetti e nei musei? Ti proponiamo un viaggio in Eubea, per la Grecia poco nota che saprà affascinarti per i suoi paesaggi e non solo.

Non la si può dire propriamente un’isola, separata com’è dalla terraferma solo da uno stretto braccio di mare superabile tramite due ponti. A lungo tagliata fuori dalle principali mete turistiche dell’Egeo, l’Eubea concentra aspetti culturali e naturalistici di sicuro interesse: li abbiamo verificati nel corso di una capillare esplorazione a bordo di un camper.

Dimosari

Pur sempre un’isola – la seconda della Grecia per estensione dopo Creta – l’Eubea ha poco da spartire con le consorelle, legata com’è alla terraferma da due ponti che scavalcano lo stretto canale di Euripo: quello più antico, in corrispondenza di Calcide, supera un tratto di mare di soli quaranta metri, mentre l’altro, poco più a sud, ha una lunghezza di circa duecento metri.

Non per nulla fin dall’antichità i popoli che colonizzarono Evia – questo il nome greco dell’isola – la considerarono una naturale estensione della pianura che da Tebe scendeva verso il mare Egeo, e probabilmente per questo è rimasta tagliata fuori per decenni dalle tradizionali rotte turistiche. Un ottimo motivo per puntare la prua del nostro camper oltre i confini della Beozia e partire alla scoperta dei segreti di un’isola che isola non è.

La costa occidentale

Citata nell’Iliade come una delle più potenti poleis del mondo greco, Calcide fatica a sprigionare quel fascino che doveva possedere nell’antichità: del suo augusto passato conserva davvero poco. Una volta visitato il kastro con i resti della fortezza di epoca ottomana, la chiesa di Aghia Paraskevì e le vestigia dell’acquedotto veneziano, e fatti due passi in centro e sul lungomare da poco ristrutturato, conviene scendere subito verso sud facendo attenzione a seguire il cartello “N Eubea” (N sta per notos, sud).

Eretria

Prima tappa alla scoperta della parte meridionale è Eretria, città dal glorioso passato – ebbe un ruolo di primo piano nelle guerre persiane, tanto che nel 490 a.C. Dario la fece radere al suolo – di cui si conservano numerose testimonianze, anche se non tutte in buone condizioni.

Marmari

Il percorso realizzato nel parco archeologico permette di visitare il quartiere delle anfore panatenaiche, la casa dei mosaici, il tempio del culto imperiale, i bagni romani, il ginnasio, il teatro e l’heroon nel quartiere occidentale; una salita a tratti impegnativa conduce all’acropoli e ai resti del tempio di Atena, invero poco leggibili. Molto interessanti anche i reperti custoditi nel piccolo museo archeologico, ricco di pezzi significativi come le sculture del frontone del tempio di Apollo o le ceramiche per le quali la città era rinomata nell’antichità.

Karistos

Man mano che ci spostiamo verso Karistos, punta meridionale dell’isola, i centri abitati si fanno più radi e si intensificano gli impianti eolici, segno inequivocabile della forza del vento che da quelle parti soffia impetuoso per giorni e giorni. Seguendo l’unica strada che conduce nelle lande antistanti il porto di Rafina, al di là del braccio di mare che separa l’Eubea dall’Attica, si giunge a Marmari, il centro abitato più popoloso del versante sud insieme al vicino Karystos.

Di fronte alla cittadina giacciono sparpagliate nove piccole isole, chiamate Petaloi, ideale meta per un’uscita in kayak non fosse per il forte vento che soffia nel golfo in ogni stagione: non a caso sulla spiaggia sabbiosa di Zastani si danno appuntamento appassionati di kite surf da tutta Europa.

Elinika

Il luogo si presta bene a qualche giorno di sosta: la strada finisce su una seconda spiaggetta dai colori straordinari, si può disporre di doccia e acqua corrente e la distanza dal centro abitato è davvero modesta. Sono due le escursioni che suggeriamo nei dintorni.

La prima permette di ammirare il duecentesco castello Rosso (Kokkinokastro), al di sopra dell’abitato di Myli e quindi – a un’ora di cammino lungo un sentiero impervio ma ben segnalato – quella che è stata interpretata come una cava di marmo: non si spiegherebbe altrimenti la presenza di diverse colonne abbattute al suolo, alcune delle quali incompiute e ancora in attesa di essere liberate dalla pietra circostante. Come venissero trasportate a valle è tuttora un altro mistero, ma la loro presenza in siti come l’agorà di Atene o la biblioteca di Adriano conferma che un sistema, e anche efficace, era stato trovato.

La seconda escursione porta a perlustrare le gole di Dimosari, un canyon rinfrescato dalle acque cristalline di un torrente che dall’abitato di Lenosei (raggiungibile attraverso una stradina sterrata inadatta a mezzi di grandi dimensioni) si tuffa direttamente in mare presso la spiaggia di Kallianos: cascatelle, piccole piscine naturali e passaggi bucolici rendono indimenticabile il percorso lungo il sentiero.

Eretria

La costa orientale

Risalendo verso nord, dopo una sosta a Styra decidiamo di scoprire le bellezze della costa orientale, assai più scoscesa e selvaggia di quella occidentale ma ricca di spiagge di grande fascino.

La prima è quella di Armyrichi, ideale per la sosta notturna anche se in alta stagione viene invasa da tende che snaturano l’atmosfera originale del luogo; quindi ci spostiamo a Korasida, una lunga striscia di sabbia sormontata da piacevoli taverne che sfornano pesce a tutte le ore; e a Kalamos, la più bella delle tre con il suo arco naturale di roccia a separare due piccoli golfi nel primo dei quali si sovrastano l’uno con l’altro alberghetti e taverne caratteristiche. La strada però è poco adatta ad ospitare mezzi di grandi dimensioni: nei giorni di punta le auto parcheggiano in ogni pertugio libero, limitando l’ampiezza della carreggiata.

Molto belle e di gran lunga meno affollate sono anche le spiagge di Cheromilos e di Stomió, assai adatte a una sosta prolungata senza timore di essere disturbati. Parecchi chilometri più a nord si trova la spiaggia sabbiosa di Limnionas, divisa in due parti da un enorme scoglio al di là del quale sono soliti piazzarsi campeggiatori in libertà con le loro tende: alcune taverne, docce e ampi spazi per parcheggiare rendono questo luogo perfetto per qualche giorno di relax sotto l’ombrellone.

A poca distanza si trovano i lidi di Sarakiniko, dai colori caraibici, e Avlachia, dove è stato organizzato uno spazio libero per la sosta probabilmente sui resti di un vecchio campeggio. Attenzione però, perché la strada sterrata per arrivare richiede molta concentrazione, soprattutto se si incrociano mezzi in senso contrario, visto che si trova per la maggior parte a picco sul mare. Infine ecco la spiaggia di Elinika, nei pressi di Aghios Nikolaos, un doppio arenile sabbioso arricchito da un’isola raggiungibile a nuoto e presidiata da una bella chiesetta, pochi chilometri a sud del celeberrimo Capo Artemisio.

Kalamos

L’estremo nordovest

Rivolta la prua all’estremità nordoccidentale di Evia, la nostra prima meta sono le straordinarie cascate di Drimona, ricche d’acqua in ogni stagione: percorrendo il sentiero ben segnalato si raggiunge un punto del torrente Sipias in cui l’acqua precipita da una decina di metri in un meraviglioso laghetto sottostante in cui i più arditi riescono a fare… bagno e doccia insieme. Un luogo incantato che conviene però visitare la mattina presto, prima che arrivino i pullman a rovinare l’atmosfera.

Quindi facciamo rotta per Loutra Edipsou, uno dei siti termali più importanti e frequentati del paese. Inutile aspettarsi impianti, piscine e spa: qui l’acqua sgorga dal sottosuolo a temperature variabili direttamente in mare. Per goderne gli effetti terapeutici ci si può arrampicare sulle rocce, stando bene attenti che non scottino sotto i piedi, o ci si può immergere in acqua e puntare, folla permettendo, verso i getti naturali che sgorgano sotto il fondale o sbucano dalle fenditure soprastanti. La cittadina ruota intorno alla sua attrazione principale e, seppure molto lentamente, qualcosa si sta muovendo per uno sfruttamento più razionale e intensivo.

Kavos

Ultima tappa è il minuscolo paese di Kavos, all’estrema punta occidentale: di per sé assolutamente insignificante se non si trovasse davanti all’arcipelago di Lichadonisia, un gruppo di isolotti disabitati rinomato per i suoi fondali caraibici. Sistemato il camper sulla punta più a ovest della spiaggia non abbiamo resistito al richiamo di mettere in acqua il nostro kayak gonfiabile per andare a controllare se la fama del piccolo arcipelago fosse meritata.

Ebbene, oltre ad ammirare un mare dalle mille sfumature del blu, abbiamo avuto la fortuna di pagaiare e nuotare insieme ad alcune foche monache che da tempo hanno fatto di quel paradiso il loro habitat naturale. Una sensazione straordinaria, come straordinaria è stata l’atmosfera che “l’isola che non c’è” sa creare ogni qualvolta si prova a carpirne i segreti più intimi.

Stomio

Corrente alternata

Non ci si può allontanare da Calcide prima di avere assistito ad un bizzarro fenomeno fisico che avviene proprio nei pressi del ponte vecchio. Per motivi che ancora sfuggono agli studiosi la corrente marina che passa lungo il canale di Euripo si alterna da una direzione all’altra ogni sei ore, ma negli ultimi giorni del mese i cambi possono arrivare anche a una quindicina, senza alcuna apparente giustificazione; leggenda vuole che Aristotele avesse tentato di risolvere l’arcano senza successo, e che per la delusione si sarebbe suicidato proprio in quelle acque. A causa dell’elevata velocità del flusso, il fenomeno è ben visibile dal parapetto del ponte, a patto che si abbia la pazienza di attendere il momento preciso dell’inversione.

A casa dei draghi

Lungo la strada che unisce Marmari ad Eretria, vale la pena deviare all’altezza del borgo di Styra per raggiungere i cosiddetti drakospita (letteralmente, case dei draghi), resti di antiche abitazioni costruite con massi di dimensioni ciclopiche di origine sconosciuta. La loro tecnica edificatoria è un vero unicum nella storia architettonica dell’isola: enormi massi giustapposti l’uno all’altro senza l’uso della calce e lastre di pietra a copertura delle strutture, con strategiche aperture nelle parti più elevate. A poca distanza dai drakospita di Styra è possibile raggiungere il sito dell’antico castello di Armena, di cui restano poche e confuse vestigia: vale la pena camminare fin sulla cima del Monte Kliosi per godere il meraviglioso panorama sul golfo sottostante.

Dal pino al vino

Passeggiando nei boschi che ricoprono gran parte dell’isola vi imbatterete in pini alla base dei quali sono attaccati dei sacchetti di plastica, in corrispondenza di pesanti incisioni della corteccia: la resina così raccolta viene utilizzata nella produzione del retsina, il caratteristico vino bianco greco. Pare che quella di Evia sia una delle più rinomate del paese e per questo l’attività si è sviluppata su larga scala; o perlomeno nelle aree risparmiate dai furiosi incendi che hanno devastato l’isola nell’agosto 2019.

Informazioni pratiche

COME ARRIVARE

Il sistema più rapido e anche più economico è quello di raggiungere la Grecia in traghetto da Venezia, Ancona o Bari (si veda il riquadro). Per arrivare sull’isola Eubea conviene sbarcare a Patrasso, superare Atene attraverso l’autostrada costiera, infine raggiungere Calcida con la A11: da Patrasso sono duecentottanta chilometri. La distanza da Calcida a Karisthos, all’estremità meridionale, è di centoventi chilometri; quella dal capoluogo alla spiaggia di Kavos, sulla punta nordoccidentale,
è di centoquaranta chilometri.

DOVE SOSTARE

In Grecia non esistono aree di sosta organizzate. Per trovare servizi adeguati si deve fare riferimento
ai campeggi, che in Eubea si concentrano nella parte centro-settentrionale; anche per tale ragione nella fascia meridionale la sosta libera notturna è più tollerata, purché ovviamente i comportamenti siano rispettosi dell’ambiente circostante. A seguire, da nord a sud, le indicazioni relative ai camping
e ai luoghi più adatti al pernottamento presenti sull’isola.

  • Artemisio Camping Pefki (Artemisio, tel. 0030/22260/40469, www.campingpefki.gr). Immerso nel verde e dotato dei servizi essenziali.
  • Aghia Anna Oasis Village Camping, Spiaggia di Aghia Anna, tel. 0030/697/6865037,
    www.oasisvillage.gr. Dotato di piscina e bungalow.
  • Loutra Edipsou Al termine di Makedonomachon, all’altezza dell’asilo si apre un ampio parcheggio (GPS 38°51’14”N 23°03’03”E), proprio sopra le rocce termali; comodo, anche se non in piano.
  • Kavos Prima che la strada asfaltata per Aghios Georgios alla fine dell’abitato svolti a gomito, è possibile imboccare una strada sterrata ampia e agevole lungo la spiaggia (GPS 38°49’37”N 22°49’49”E) utilizzata per la sosta dei camper; per fare rifornimento d’acqua si può fare riferimento ai rubinetti pubblici di Aghios Georgios, centro di riferimento a otto chilometri di distanza.
  • Rovies Camping Rovies (strada regionale Rovies-Edipsos, tel. 0030/22270/71120, www.campingrovies.gr). Ben ombreggiato, sulla spiaggia, dispone di ristorante, minimarket e campi da gioco.
  • Pili Ampio parcheggio sulla spiaggia del paese, con docce (38°45’48”N 23°35’27”E).
  • Vlachia Su una spiaggetta tra Vlachia e Sarakinikò si trova un’area di sosta improvvisata sul sito di un campeggio abbandonato, molto frequentata (38°45’07”N 23°40’55”E).
  • Limnionas Ampi spazi in cui parcheggiare sia davanti alle taverne che dietro alla seconda spiaggia, dotata di docce (GPS 38°42’50”N 23°45’03”E).
  • Politika Camping Ploutarchos (Spiaggia di Politikà, tel. 0030/22280/32889, www.campingploutarchos.com). Ombreggiato e dotato di tutti i servizi.
  • Eretria Camping Milos (strada regionale Calcida-Eretria, tel. 0030/22290/60420, www.camping-in-evia.gr). All’ingresso della città, ben ombreggiato, con piscina, bar e market.
  • Kalamos Punto sosta adatto a piccoli mezzi (38°27’03”N 24°11’00”E). Si può chiedere al ristorante Ora il permesso di sostare in cambio di una consumazione presso il parcheggio in cemento soprastante la spiaggia.
  • Stomio Parcheggio in spiaggia (GPS 38°25’41”N 24°11’02”E) con docce e taverna.
  • Almiriki Il parcheggio della spiaggia è ampio e libero (GPS 38°15’42”N 24°15’05”E), con due taverne a cui fare riferimento.
  • Marmari Spiaggia di Zastani, sopra le scuole di kitesurf (GPS 38°01’58”N 24°18’22”E): si parcheggia al lato della strada sterrata che finisce presso la spiaggia; nel punto di discesa si trovano una doccia e un rubinetto per l’acqua.
  • Karistos Lunga spiaggia alberata ad ovest del paese (Galida Beach, GPS 38°00’35”N 24°24’08”E), dotata di docce e acqua corrente.

INDIRIZZI UTILI

Il sito ufficiale dell’ente turistico greco, visitgreece.gr, dedica un approfondimento all’Eubea. Ricchi di informazioni sono anche i siti goevia.com, dal quale è possibile scaricare in formato pdf una guida alle bellezze dell’isola, e aroundevia.com.

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