In Danimarca nello Jutland tra villaggi di pescatori e piste ciclabili

Un viaggio con il camper e la bici al seguito nello Jutland, penisola divisa tra Germania e Danimarca tra fari, dune di sabbia e villaggi color pastello

Indice dell'itinerario

Anche il camperista si sente a casa nello Jutland. Seguici in questo itinerario: la Danimarca è un paese dove il ritmo della vita scorre a misura d’uomo e con la bici al seguito puoi goderti spazi sconfinati potendo contare sulla sosta libera, ben tollerata, e sui parcheggi a pagamento.

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Møgeltønder, il paesino fiabesco

Lasciata l’autostrada A7 che attraversa la Germania fac­ciamo ingresso nello Jutland meridionale per giungere a Møgeltønder, dove troviamo sistemazione in un’area di sosta gratuita. Dopo le due lunghe tappe di avvicinamento che ci hanno portato fino a qui, passeggiamo senza fretta in questo tranquillo paesino dall’aria fiabesca.

Fra le attrazioni turistiche c’è il castello Schackenborg, residenza del figlio minore della regina, dove il principe si dedica alla coltivazione dei circostanti terreni. Non bisogna lasciare la zona senza essere entrati da Højer Pølser, uno dei salumifici più famosi della Danimarca: i suoi variegati prodotti pluripremiati vengono fatti degu­stare con un bicchierino di vino, e sarà impossibile uscire dal negozio senza aver rifornito la cambusa del camper.

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in bici al porticciolo dell’isola di Romo

Sull’isola di Rømø trasportati dal vento

Per un primo assaggio con la natura danese puntiamo sull’isola di Rømø, collegata alla costa da una lingua di terra lunga qualche chilometro. Alla ricerca di tranquillità raggiungiamo la spiaggia di Sønder, che ci accoglie tra decine di aquiloni e persone dedite al landsailing, sport che si pratica con piccoli carri a tre ruote su cui è issata una vela. Il divertimento consiste nel farsi trasportare dal vento sulla battigia. Ne approfittiamo per scaricare le bici e arrivare fino al porto attraverso una ciclabile che si snoda tra la natura circostante e la spiaggia. I chioschi gastronomici invitano a concedersi una saporita frittura di pesce.

Ribe, la città più antica

Tornati sulla costa il viaggio prosegue in direzione nord verso Ribe, la più antica città della Danimarca. Viottoli acciottolati, case a graticcio e oltre cento edifici protetti come monumenti nazionali ci fanno fare un tuffo nel passato. Da giugno ad agosto, tutte le sere una sentinella in costume medioevale accompagna i turisti in un giro del paese tra storie e stornelli.

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uno scorcio di Ribe

Esbjerg e l’installazione bianca

Per la tappa successiva parcheggiamo il camper vicino al porto di Esbjerg e saliamo sul traghetto che in cinque minuti ci porta sull’isola di Fanø, abitata da pescatori e molto frequentata nel periodo estivo. Ci colpisce l’insegna “Terra di Toscana” di un negozietto: il titolare, manco a dirlo, è un italiano che ha pensato di far conoscere i prodotti della sua terra a 1.700 chilometri di distanza dai suoi luoghi d’origine.

Una volta ritornati a Esbjerg ci dirigiamo verso il monumento principale di questa città, il Mennesket ved Havet (L’uomo incontra il mare). Quattro sculture dalle sembianze umane alte nove metri di un bianco abbagliante che guardano i flutti. L’installazione fu voluta per festeggiare il centenario della città e rappresenta per i turisti un irresistibile invito a scattare una foto ricordo.

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le impontenti sculture bianche di Esbjerg

Continuando a risalire la costa, ci fermiamo in una spiaggia nei pressi di Blåvand. Qui durante la Seconda Guerra Mondiale furono costruiti numerosi bunker che un artista danese ha trasformato in muli, aggiungendo una testa e una coda in metallo alla struttura di cemento armato. L’atmosfera particolare del luogo è resa ancora più suggestiva dalla presenza di un faro bianco, posto nel punto più occidentale dello Jutland.

È ancora un faro, il Lyngvig Fyr, ad attirare la nostra attenzione a Hvide Sande. La salita dei suoi duecentoventotto scalini è premiata da una vista mozzafiato, e le rose selvatiche presenti sul sentiero che conduce alla spiaggia completano uno scenario davvero da cartolina.

Søndervig e le sculture di sabbia

Nel vicino paese di Søndervig ogni estate viene allestita una mostra delle sculture di sabbia: opere di dimensioni imponenti vengono realizzate da artisti provenienti da svariati paesi. La sera ci dirigiamo al Bovbjerg Fyr di Lemvig; parcheggiato il camper sulla scogliera, nonostante il forte vento ci soffermiamo a lungo ad ammirare uno di quei tramonti che non si dimenticano.

Una pista ciclabile consente di raggiungere la Trans Kirke, una suggestiva chiesetta con una vista fantastica. L’indomani ci rimettiamo in marcia alla volta del piccolo borgo di Thyborøn. La principale attrazione del luogo è la Sneglehuset, un’abitazione che un pescatore del luogo ha completamente rivestito di conchiglie componendo svariate decorazioni.

Løkken e il museo delle dune di sabbia

Giungiamo a Løkken nel tardo pomeriggio, in tempo per compiere la piacevole passeggiata di circa un chilometro che separa il parcheggio dal faro di Rubjerg Knude. Costruito agli inizi del Novecento su uno strapiombo a duecento metri dalla costa, venne progressivamente ricoperto dalla sabbia, al punto che negli anni Sessanta fu dismesso. Nel 1980 fu riaperto come museo dedicato alle dune di sabbia in movimento, ma nel 2002 venne nuovamente chiuso e nel giro di pochi anni le strutture alla base subirono dei crolli inghiottite dalla rena. Ormai la costruzione ha il tempo contato. Si calcola che nel giro di una decina di anni dovrebbe cadere in mare.

Hirtshals e l’oceanario più grande dell’Europa del nord

Dopo una tappa a Hirtshals per visitare il Nordsøen Oceanarium, l’acquario più grande dell’Europa settentrionale, puntiamo verso la cittadina di Skagen per visitare la Råbjerg Mile, il deserto danese con le dune che raggiungomo quaranta metri. Ogni anno si muove di una quindicina di metri verso l’entroterra lasciandosi dietro uno strato di sabbia umida.

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il Nordsøen Oceanarium a Hirtshals

Skagen, il paese della sabbia

A Skagen un ulteriore richiamo alla sabbia è la Tilsande-de Kirke, una chiesa dedicata a San Lorenzo. Anche qui si lotta con la natura: la sabbia che circonda questa zona cominciò a sotterrare l’edificio a partire dal XVII secolo. Per poterlo raggiungere fu necessario scavare un sentiero. La lotta impari continuò fino al XIX secolo, quando la chiesa fu quasi completamente demolita. Oggi rimane in piedi solo la torre.

Per la sosta notturna ci rechiamo al porto di Skagen, dove anche i turisti itineranti possono usufruire dei servizi a disposizione dei diportisti. Una parte delle banchine è occupata dai tipici ristorantini dove l’immancabile pesce viene proposto in numerose e appetitose varianti. La mattina vale la pena svegliarsi presto: al mercato del pesce i pescherecci scaricano il frutto della loro notte di lavoro. Si trova in un grande capannone poco distante affacciato su una banchina. Le casse vengono portate all’interno del capannone, dove un banditore comincia ad elencare il contenuto ed il prezzo, con una nenia da predicatore, tra rilanci e offerte. Nulla rimane invenduto.

Conviene salire in sella alla due ruote e pedalare per circa cinque chilometri fino a Grenen, l’estremità orientale della Danimarca continentale. Una stretta lingua di sabbia dove il Mare del Nord e il Mar Baltico si congiungono, anzi si scontrano. La differente salinità e il diverso colore sembrano infatti marcare una linea di confine nell’acqua. È possibile raggiungere il punto d’incontro tra i due mari a piedi o a bordo dei Sandormen, ovvero trattori che trainano un rimorchio adibito al trasporto di passeggeri.

La moderna Århus e Jelling, la città delle pietre runiche

Siamo al giro di boa del viaggio. E’ tempo di iniziare la nostra discesa verso sud. Århus, città universitaria vivace, moderna e ricca di attrazioni, merita sicuramente una sosta non affrettata. La meta successiva è la piccola cittadina di Jelling, dichiarata patrimonio dell’umanità dall’Unesco per la presenza di due importanti pietre runiche, così chiamate per la presenza d’incisioni in caratteri runici. E’ la grafia utilizzate dalle antiche popolazioni locali.

La Pietra di Gorm, la più piccola e antica, risale agli inizi del 900 dopo Cristo e fu fatta erigere da Re Gorm in onore della moglie, la regina Thyra. La Pietra di Aroldo Dente Azzurro fu commissionata dal figlio di Gorm, Aroldo I, per consacrare l’espulsione degli svedesi dal suolo danese e la conversione della Danimarca al Cristianesimo. Una curiosità: il protocollo di connessione Bluetooth ampiamente utilizzato dai telefoni cellulari e da altri dispositivi elettronici deriva proprio dal soprannome di Aroldo I.

Danimarca-Jutland-la vetrata all'interno del museo ARoS ad Arhus
la vetrata all’interno del museo ARoS ad Arhus

Legoland e i mattoncini più amati dai bimbi

Se viaggiate con i bambini al seguito dovrete assolutamente mettere in conto una tappa a Billund per visitare Legoland, il parco divertimenti dedicato a uno dei giocattoli più celebri e famosi del mondo. Fu il carpentiere Ole Kirk Kristiansen a creare la fabbrica di giocattoli in legno Lego (dal danese Leg Godt, ovvero “gioca bene”) e poi a riconvertire l’attività producendo i mattoncini in plastica che dagli anni Cinquanta i nostri giorni sono utilizzati dai bambini di tutto il mondo.

Oltre alle più disparate giostre il parco offre la ricostruzione in mattoncini dei principali siti danesi e del mondo, con l’aggiunta di effetti di movimentazione meccanica per riprodurre la vita quotidiana. Per realizzare le attrazioni ci sono voluti sessanta milioni di mattoncini, che messi in fila uno accanto all’altro coprirebbero una distanza di 1.500 chilometri: più o meno la distanza che ci accingiamo ora a percorrere per tornare a casa.

Testo e foto di Alessandro Bacci

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