In Istria in camper fuoristagione nei campeggi a 5 stelle

Un itinerario in camper in Istria tra casite, riserve naturali, calette e sentieri ciclabili e pedonali potendo contare su campeggi di alto livello per la sosta

Indice dell'itinerario

In vacanza fuoristagione? I vantaggi sono diversi: non ultimo il risparmio nei campeggi di alto livello con possibilità di svago per tutta la famiglia. Una vacanza balneare di fine estate condita da piacevoli divagazioni enogastronomiche. È la proposta di un itinerario in camper in Croazia, nell’Istria, che abbiamo effettuato verso la metà di settembre con un’offerta di campeggi veramente ampia.

L’Istria, a un tiro di schioppo dall’Italia

La penisola istriana è una destinazione davvero a portata di camper, almeno per chi abita nelle regioni dell’Italia settenrionale. Non ci sembra di stare all’estero: molti parlano italiano e l’architettura ricorda la nostra Venezia. Il clima in questo periodo dell’anno è ancora mite. Ma senza il caldo e l’affollamento dei mesi di luglio e agosto. In più, le acque cristalline sono ancora molto invitanti: non resta che metterci in marcia.

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uno scorcio di Cittanova

Salvore, campeggi e piste ciclabili

Attraversato il confine sloveno a sud di Portorose puntiamo subito verso il porticciolo di Salvore (Savudrija). Ci sistemiamo in uno dei due campeggi vicini alle taverne (konoba in croato) che affacciano sul molo. Al rientro dei pescatori è quasi inevitabile comprare dell’ottimo pesce fresco. Poco più a sud il faro di Salvore spicca sulla costa rocciosa. Nei pressi c’è una baia caratterizzata da tralicci di legno piantati nell’acqua usati per sollevare le barche e tenerle al riparo.

Facciamo una taoppa nel vicino camping Pineta, situato in riva al mare e non troppo affollato. Non c’è la spiaggia ma comodi lastroni di pietra che digradano verso l’acqua. Qui facciamo il primo incontro con gruppi di ciclisti che saranno una costante del viaggio. I pannelli e le frequenti indicazioni confermano l’abbondanza di percorsi adatti alle bici di varia difficoltà. Li troviamo sia lungo la costa sia verso l’interno. Uno di questi è la Parenzana, allestito lungo il tracciato della vecchia ferrovia a scartamento ridotto che collegava Trieste a Parenzo, consigliato a ciclisti allenati.

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Veduta della cittadina di Umago

Un passaggio a Umago

Umago (Umag) dopo una passeggiata sul lungomare si può mettere in conto una visita al museo civico allestito all’interno di una torre-fortezza del XIV secolo, ai resti delle mura del X secolo e alla chiesa di San Rocco risalente agli inizi del Cinquecento.

Cittanova ma è antica con ristoranti d’eccellenza

A dispetto del suo nome, Cittanova (Novigrad) ha origini antiche. Basta osservare le mura costruite nel XIII secolo che un tempo cingevano completamente il nucleo storico. Il legame con il mare è testimoniato dal Mandracchio, il porticciolo dei pescatori. Da poco nel golfo di Sant’Antonio c’è anche una moderna marina popolata di imbarcazioni da diporto. Gli ottimi frutti di mare e il pescato freschissimo sono qui esaltati da abili chef hanno portato i loro ristoranti a livelli di eccellenza.

Borghi di pietra: Bu, Grisignana e Montona

Una giornata meno soleggiata del solito si rivela ottimale per una puntata nell’entroterra. Piccoli boschi, vigne, uliveti e terreni incolti ricoprono le colline. Numerosi cartelli annunciano la presenza di cantine e frantoi. Ricorda che l’extravergine istriano è apprezzato a livello internazionale e le occasioni per assaggi e acquisti di qualità non mancano. Anche i paesini hanno il loro fascino. Dopo Bu, alla sommità di un colle circondato da ordinati vigneti, è da non perdere il borgo arroccato di Grisignana (Groznjan). Le dimore signorili, il duomo, le mura e le vie acciottolate testimoniano l’antico passato segnato dal dominio della Serenissima. Nei mesi estivi il paese si anima di eventi musicali, mentre le gallerie d’arte propongono oggetti d’antiquariato e moderne realizzazioni di giovani creativi. Il borgo è da scoprire senza fretta, dandosi il tempo di apprezzare i panorami che dai belvedere si aprono verso le valli sottostanti.

Il paese di Montona (Motovun) sorge lungo la bella vallata del fiume Quieto (Mirna). E’ un interessante borgo fortificato in posizione dominante sulla sommità di una collina. Le mura sono in parte percorribili e offrono un ampio panorama che si estende fino al bosco di Montona. Questo è una riserva che protegge una delle ultime foreste alluvionali. Da settembre a novembre qui si trova il tartufo bianco e il più comune tartufo nero, disponibile nel resto dell’anno. Numerosi negozi qui e nella vicina Livade propongono il prezioso tubero insieme a vini e ad altri prodotti tipici quali grappe e miele.

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la spiaggia del Camping Polari

Da Parenzo a Fasana

L’origine romana di Parenzo (Porec) è testimoniata dai tracciati ancora ben distinguibili del Cardo e del Decumano. Lungo di essi sorgono antichi palazzi in stile veneziano. La visita può prendere il via dal complesso paleocristiano della Basilica Eufrasiana, risalente al VI secolo d.C. e incluso nel patrimonio Unesco. L’interessante struttura è completata da un atrio che collega la chiesa al battistero e al palazzo vescovile. Nell’abside centrale risplendono mosaici di età bizantina raffiguranti la Madonna in trono circondata dai santi con il vescovo Eufrasio.

Oltre Parenzo ci imbattiamo in una serie di complessi turistici con hotel, porti e ampi spazi verdi, sulla costa fino a Orsera (Vrsar). Qui sorgono anche grandi e attrezzati campeggi ottimamente posizionati in riva al mare. Troviamo tutto ciò che serve per una vacanza all’aria aperta: sentieri da percorrere a piedi o in bicicletta a pochi metri dalla riva. Ma anche bar e locali sulla spiaggia e acque limpide dove nuotare o pagaiare.

Dopo Orsera la strada 75 si allontana dalla costa e rientra per superare il fiordo di Leme (Limski kanal). Ci addentriamo nell’entroterra per più di dieci chilometri tra verdeggianti pendii e falesie a strapiombo sull’acqua, meta apprezzata dagli amanti dell’arrampicata sportiva. Alcune sorgenti sotterranee rendono le acque del canale salmastre e pertanto adatte all’allevamento di ostriche e mitili. Li puoi assaggiare nei ristorantini sulla riva della parte più interna del fiordo.

Rovigno a piedi, in camper e in bici

Dal campeggio Polari, situato sul mare poco a sud di Rovigno (Rovinj), parte la stupenda ciclabile che conduce all’insenatura intorno alla quale sorge la cittadina. Il percorso segue la costa tra magnifiche baie, spiagge, pinete. Quindi attraversa il parco forestale Punta Corrente, un’area protetta di impareggiabile valore botanico per la ricchezza e la varietà della vegetazione. Lungo il tragitto si susseguono scorci fantastici sul mare e sugli isolotti (sono in tutto ventidue) che formano l’arcipelago di Rovigno.

Il nucleo storico della cittadina si distende su un promontorio dominato dalla collina. Sopra si erge la cattedrale barocca di Sant’Eufemia, dal cui sagrato si gode un’impareggiabile vista sull’Adriatico. Ovunque si respira aria di vacanza: lungo le viuzze lastricate e sul molo si trovano ristoranti e bar per tutti i gusti. Al tramonto alcune batane, le tradizionali barche dal fondo piatto, escono dal porto per romantiche escursioni lungo la costa.

Dignano e Pola fra casite con sosta vista mare

La strada che rientra verso l’interno e sfiora l’interessante borgo di Valle (Bale), scende poi verso Dignano (Vodnjan). Incontriamo diverse casite, le tipiche costruzioni circolari in muratura a secco utilizzate nei secoli scorsi come rifugio da contadini e pastori. Hanno una copertura a cupola in lastre di pietra. Riguadagnata la costa, il paese di Fasana (Fažana) è la più comoda porta di accesso al parco nazionale dell’arcipelago delle Isole Brioni.

Nel piccolo borgo marinaro si può sostare anche durante la notte in un parcheggio a pochi metri dal porto, ma con tariffe poco convenienti. Una buona alternativa è il campeggio Pineta, a circa mezzo chilometro. Dotato di piazzole più organizzate sotto gli alberi e un prato digradante fino alla spiaggia dove è possibile parcheggiare fronte mare con vista sull’arcipelago. Un pratico sentiero lungocosta conduce in dieci minuti al porticciolo su cui affaccia la bella piazza di Fasana.

La città di Pola (Pula) fu un importante centro industriale e il principale porto navale dell’impero austroungarico. Ha un magnifico anfiteatro romano in pietra calcarea locale che ospita durante l’estate concerti e spettacoli teatrali. E’ facilmente visitabile parcheggiando nei pressi della zona portuale.

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il porticciolo di Trget

Il sud e la costa orientale

La penisola situata una decina di chilometri a sud di Pola termina con il selvaggio Capo Kamenjak, un’affascinante e imperdibile area protetta. Pedoni e ciclisti hanno accesso gratuito mentre per scooter e veicoli, camper compresi, è richiesto un pedaggio. Le strade sono sterrate e polverose e bisogna procedere a velocità moderata per raggiungere le incantevoli piccole baie. L’ondulato e disabitato promontorio è parzialmente ricoperto da pinete che nella parte finale della riserva lasciano il posto a una vegetazione tipicamente mediterranea.

La zona è ricca di ginepri, erica, ginestre ed elicriso. I sentieri seguono per lunghi tratti la costa rocciosa giungendo a inaspettate calette dall’acqua cristallina, invito irresistibile per un bagno di fine stagione. Quando la vegetazione viene meno, il paesaggio si apre sul mare e sul faro di Porer in lontananza; le scogliere scivolano in acqua con lastroni di pietra calcarea modellati dall’erosione.

La vicina zona di Medolino (Medulin) è attrezzata con campeggi frequentati in particolare da appassionati di kitesurf e diving. Ma sono scelti anche da famiglie con bambini che apprezzano le spiagge e i bassi fondali della baia. Risalendo la costa orientale dell’Istria i rilievi si fanno più accentuatie i pendii coperti di vegetazione spontanea offrono pochi accessi al mare.

La cittadina di Albona (Labin) è il centro più importante di questa zona, con un passato minerario alle spalle. Di particolare interesse è il nucleo storico del paese, arroccato su una collina a pochi chilometri dalla moderna località balneare di Rabac. Le stradine acciottolate salgono fino al duomo di Santa Maria e al museo civico, ospitato in un bel palazzo barocco.

Dopo Plomin la costa resta alta, sassosa e coperta da bassi arbusti. Piccoli gruppi di case s’intravedono occasionalmente sugli scoscesi pendii. Mancano accessi al mare fino a Brestova, punto di attracco del traghetto per l’isola di Cherso. E con la fantasia partiamo già per un’altra vacanza.

Testo e foto di Gian Carlo Bertuzzi

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