In camper in famiglia tra Carinzia e Tirolo

Dal Passo di Monte Croce Carnico a Lienz, dalla Carinzia al Tirolo, seguiamo le memorie della Grande Guerra e le testimonianze di una millenaria tradizione di collegamento e scambi

Indice dell'itinerario

La Strada delle Dolomiti Carniche sa affascinarci con i suoi splendidi paesaggi montani, le vie ferrate, le gole ben attrezzate per la visita. Qui in Carinzia si sprecano le opportunità di vacanza in camper a misura di famiglia. Vediamo insieme tutte le tappe.

Un po’ di storia delle Alpi Italo-Austriache

Nel primo secolo dopo Cristo la Via Julia Augusta univa Aquileia alla grande provincia del Norico: di quest’antica strada non è rimasto quasi nulla, a eccezione di alcune iscrizioni al Passo Monte Croce Carnico e dei resti dell’antica Aguntum, nell’odierno Tirolo Orientale, a pochi chilometri da Lienz. E forse è anche per il millenario legame fra le valli transalpine e il sud che questa località – scelta come luogo di villeggiatura persino dall’Imperatore Fancesco Giuseppe – sin dagli inizi del XIX secolo si è vantata delle sue atmosfere quasi mediterranee e dei suoi giardini fioriti, da dove ammirare le montagne più assolate dell’Austria sorseggiando un cappuccino all’ombra delle palme.

In qualche modo queste cime aspre e rosate hanno visto i popoli comunicare tra loro anche in periodi terribili. Durante la Prima Guerra Mondiale sul Passo di Monte Croce Carnico si sono combattute tremende battaglie fra lo schieramento austriaco e gli italiani, eppure nelle trincee di ghiaccio della Guerra Bianca non sono mancati momenti di grande umanità. Presso il museo di Mauthen, ad esempio, si narra la storia di un soldato italiano che, avendo catturato una vedetta austriaca, riconobbe in essa il compagno con cui aveva lavorato in una segheria. I due amici convinsero i rispettivi plotoni a iniziare una tregua che avrebbe permesso a entrambe le parti di sopravvivere ai rigori del terribile inverno 1917.

Oggi come allora, in alto nelle imponenti creste, è la roccia a dominare su ogni cosa, scavata appena dalle gallerie belliche e abitata da marmotte, aquile e stambecchi. Nelle valli invece è l’acqua a fare da padrona: ogni paese ha il suo torrente, il suo canyon e la sua cascata, sempre ben attrezzati con sentieri, passerelle di legno o vie ferrate. Sono questi i gioielli della Karnische Dolomitenstrasse (Strada delle Dolomiti Carniche), una delle vie turistiche più alte delle Alpi che taglia a metà l’antica via romana collegando la Lesachtal alla Gailtal.

La Creta senza confini

La prima tappa del percorso lungo la Via Julia Augusta è il Plockenpass (Passo Monte Croce Carnico). Appena superato il confine austriaco, dall’ampio e comodo parcheggio inizia il sentiero ad anello per la Creta di Collinetta (Cellon), che fu una postazione strategica presieduta dagli austriaci e, dopo il 1916, dagli italiani. Sulla parete ripida dello Schulter si snoda la via ferrata Senza Confini: una scalata piuttosto verticale che richiede un certo allenamento, un po’ di tecnica e l’equipaggiamento da ferrata (imbraco, longe e caschetto). L’avvicinamento può essere effettuato con il sentiero 147, che permette di raggiungere la Creta di Collinetta in circa 3 ore.

Oppure ci si arriva anche attraversando la galleria del Cellon- Schulter, un tunnel di 183 metri scavato nel 1916 dagli italiani. Anche questo tratto è attrezzato con funi metalliche e gradoni, ma non è impegnativo come il successivo (indispensabile l’uso di una torcia frontale). Dal versante opposto del parcheggio con una passeggiata adatta alle famiglie si arriva al laghetto di Grunsee, dopo aver oltrepassato la chiesetta degli Alpini.

Mauthen

Ripreso il v.r., scendendo i ripidi tornanti verso l’Austria raggiunge il piccolo paese di Mauthen dove il già citato museo della Grande Guerra – allestito nel palazzo comunale – espone foto e testimonianze che documentano la vita di soldati e civili austriaci e italiani durante gli anni del conflitto.

Da qui, proseguendo a sinistra lungo la strada n. 111, si entra nella Gailtal (valle di Gail) e s’imbocca la Karnische Dolomitenstrasse che aggira le Dolomiti di Lienz, ben visibili nelle giornate limpide grazie ai loro 2.700 metri d’altitudine. La strada registra pendenze del 18% ma è piuttosto scorrevole, nonostante i tornanti, e incredibilmente panoramica, soprattutto al passo situato a quota 1.523. La prima sosta si può effettuare a Maria Luggau, sede del santuario di Maria Addolorata e del cinquecentesco convento francescano.

Sillian

Tornati sulla Strada delle Dolomiti Carniche, dopo qualche tornante s’incontra il piccolo borgo di Obertilliach, che ospita un curioso museo delle carrozze a cavallo, e si scende infine si scende Sillian: siamo ormai nella Pustertal, il versante austriaco della Val Pusteria. Chi viaggia con i pargoli al seguito può fare una bella tappa al Wichtel Park, un grande parco avventura attrezzato con percorsi sugli alberi e ampio spazio giochi con gonfiabili, minikart e trenino. Sillan si trova lungo la Drauweg, il percorso ciclabile che collega Dobbiaco a Lienz seguendo il corso della Drava.

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Heinfels

Poco distante c’è Heinfels, pittoresco borgo su cui svettano le rovine del castello privato e la chiesa. Poco oltre un’altra irresistibile attrattiva attende le famiglie: il negozio museo dell’unico stabilimento austriaco dell’altoatesina Loacker, dove è esposta tutta la gamma dei prodotti dolciari senza coloranti né conservanti; e per i più grandi c’è la Moccaria, una caffetteria con caffè speziati e pasticceria di produzione artigianale.

Anras

Proseguendo verso nord si va ora a imboccare il bivio per Anras, con il suo castello di origine medioevale che fu a lungo sede di un tribunale. Qualche stretta curva conduce al grande maniero sormontato dall’imponente chiesa, un tempo residenza estiva del vescovo di Bressanone; qui è allestito un originale – anche se inquietante – museo dei processi e delle esecuzioni capitali.

Assling

Conviene a questo punto scendere di nuovo al fondovalle, puntare verso Assling e da qui salire per circa cinque chilometri fino al Wildpark Assling, un’altra bella l’opportunità per grandi e piccini: si passeggia tra esemplari di fauna autoctona tra cui linci, marmotte, stambecchi, caprioli, daini e cervi, e l’oasi accoglie persino qualche esemplare di bisonte e orsetto lavatore. Lungo la strada della Drava, in località Thal, si trova invece il Vitalpinum, una distilleria di pino mugo circondata da un grande parco dove crescono centinaia di erbe medicinali: l’interessante esposizione all’aperto permette di conoscere e apprezzare tutte le potenzialità del balsamico agrifoglie.

Galitzenklam

A Leisach si dovrà aguzzare la vista per trovare le indicazioni per le Galitzenklam (gole della Galizia), la prima delle numerose forre attrezzate del nostro percorso. Qui si può scegliere tra un semplice sentiero attrezzato con passerelle di legno sospese sul canyon e una breve e facile ferrata (possibilità di noleggio materiale in loco).

In alternativa è ci si può cimentare nella impegnativa ferrata chiamata – non a caso – Adrenalin, che risale tutto il corso del torrente sino alla vetta, da dove si apre una splendida vista sulle Dolomiti di Lienz. All’inizio dei percorsi è possibile effettuare una visita al mulino ad acqua o al parco giochi, dove con una piccola piscina si può imparare a costruire dighe, spostare chiatte a funi o dondolarsi sul ponte semovente.

Lienz

La strada principale conduce decisa a Lienz. Per trovare il bel castello museo e il suo comodo parcheggio occorre seguire le indicazioni per lo Schloss Bruck, che nelle sale decorate con affreschi gotici e romanici ospita le rappresentazioni della vita e dell’opera del pittore impressionista Albin Egger-Lienz. A orari stabiliti sono possibili visite guidate in italiano e inglese. Svoltando a destra alla grande rotonda, prima del ponte sulla Drava si trovano invece i parcheggi a pagamento per la visita al centro storico. Non c’è il rischio di perdersi nella cittadina, adagiata sul corso del canale Isel-Fluss.

Appena dopo aver attraversato i ponti si entra nel centro storico pedonale, caratterizzato dal bel palazzo comunale sull’Hauptplatz. Da non perdere il mercato settimanale, con vendita di prodotti a chilometri zero il venerdì pomeriggio o il sabato mattina, e la distilleria Schwart, produttrice di premiate Schnapps alla mela e al mandarino. Dal centro partono inoltre due funivie. La più lunga e ripida è quella che conduce allo Zettersfeld, il balcone d’ingresso al Parco Nazionale degli Alti Tauri.

L’area è raggiungibile prima con l’ovovia e poi con la seggiovia, che arriva a quota 2.278. Dall’ultima stazione a monte della seggiovia Steinermarndl parte un sentiero adatto per famiglie verso i laghi dello Schleintz. Seguendo le indicazioni per il numero 913 si procede in direzione nord-ovest sino al crinale, quindi si passa sul versante nord dove si salgono i quaranta gradoni di roccia che conducono al circolo glaciale Blokkar e ai laghetti Neualplseen. L’escursione dura poco più di un’ora, mentre un’altra mezz’ora è necessaria per il bel giro dei laghi.

Di malga in rifugio

L’altro impianto sale all’Hochstein, a 1.505 metri di altitudine: qui vi aspettano una fattoria didattica con animali e numerosi sentieri adatti al nordic walking e alle famiglie. In alternativa si può imboccare la strada panoramica a pedaggio che parte dal paese di Banneberg, poco prima di Lienz. Si sale per Hochsteinhütte con un tragitto soleggiato e panoramico sullo Spittzkofel, superando malghe alpine e foreste di larici, sino al parcheggio sotto il rifugio Hochstein a quota 1.900: da qui una facile escursione di due ore raggiunge la croce di vetta.

Ripreso il camper e seguendo la Drautal si tovano subito le indicazioni per il Tristacher See (il lago Tristach), l’unico balenabile del Tirolo, dotato di spiagge attrezzate e acqua park. L’asfalto sale ancora sino alla malga Kreithof, dove sono a disposizione un parcheggio a pagamento (2 euro al giorno) e le rinomate pareti con ferrate e vie per il climbing.

La Dolomitenstrasse

Proseguendo sulla stessa strada si entra nella Dolomitenstrasse, la panoramica a pedaggio delle dolomiti di Lienz (7 euro). Vale la pena raggiungere il parcheggio del pittoresco rifugio Dolomitenhütte, una baita in legno arroccata su uno sperone roccioso a 1.620 metri. Da qui infatti si può camminare per circa tre ore verso il rifugio Karlsbaderhütte. Il tracciato segue inizialmente la Rudl-Eller-Wag che conduce con ripida salita sino alla malga Weissteinalm, per proseguire poi sino a una zona rocciosa dove, pur essendo presenti funi, sono necessari passo sicuro e una certa esperienza. Numerosi tornanti conducono all’Hohne Torl, proprio ai piedi delle più famose ascensioni alpinistiche tirolesi, quindi attraversando pendii erbosi e fioriti si raggiungono il sentiero Sommerweg e infine la malga Kalrsbaderhütte. Decisamente più dolce l’escursione di poco più di un’ora alla cappella Instein.

Dölsach-Lavant

Tornati lungo la Drava si procede per Dölsach-Lavant, dove si possono ammirare i resti di Aguntum, l’unica città romana del Tirolo, riuniti nel nuovo museo inaugurato nel 2005. Due chilometri a est, sulla collina, una pittoresca chiesa vescovile occupa il sito dove in epoca celtica sorgeva un tempio e dove sono stati scavati i complessi precristiani dei santuari di Sankt Ulrich e Sankt Peter. Lungo la strada principale, invece, si troveranno le indicazioni per la cascata Frauenbach che si getta dall’Hochstadel, la terza parete più alta delle Alpi Orientali. È un sentiero comodo da effettuare in meno di un’ora anche con i bambini: unico inconveniente, talvolta viene chiuso senza preavviso in occasione di esercitazioni militari.

Greifenburg

Incrociando più volte la famosa ciclabile si costeggia ancora la Drava verso Spittal an der Drau, e a Greifenburg ci aspetta la bella e facile escursione nella forra di Gnoppnitzklamm: si risale per tre ore il ruscello sempre sotto lo scroscio impetuoso delle cascate. Per tornare sulla Strada delle Dolomiti Carniche si seguono la Valle e il Passo di Gitschtal, in un paesaggio alpestre molto caratteristico. Si supera così il lago Weissensee, dove sono possibili escursioni in battello, e si raggiunge Hermagor.

Qui, oltre alla principale cittadina della Carinzia meridionale si può visitare un’altra gola, la Garnitzenklamm, altro facile e spettacolare sentiero di passerelle in legno lungo il Gail. Per chiudere l’anello e rientrare verso Mauthen si può guidare sempre lungo la Karnische Dolomitenstrasse. Oppure si può decidere di affrontare il ripidissimo Passo di Pramollo- Nassfeldpass, con pendenze superiori al 20% (1.557 metri), per tornare in Italia da Pontebba.

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