Emilia Romagna, terra ricca di tante bellezze, tra antiche città d’arte, paesaggi appenninici e costa adriatica. E i borghi? Ce ne sono tantissimi, incastonati tra le cime dell’appennino o immersi nella natura selvaggia. Vediamo i migliori 6 da poter visitare anche in camper
Indice dell'itinerario

L’Emilia-Romagna è in assoluto una delle regioni italiane più stupefacenti, sia dal punto di vista paesaggistico che da quello storico-culturale. Si tratta infatti di una terra ricca di bellezza, impregnata di storia e fascino, dalla tradizione culinaria e popolare ancora molto forte, sopravvissute allo scorrere del tempo. Tra queste attrazioni dell‘Emilia Romagna ci sono anche i borghi: vediamo insieme i 6 scelti da noi, poco conosciuti e tutti da scoprire.

Fontanellato (PR)

A dieci chilometri dal tracciato della Via Francigena, Fontanellato è un gioiello incastonato tra i torrenti Taro e Stirone, nel paesaggio bagnato dal Po narrato da Guareschi nella saga di Don Camillo. La visita non può che partire proprio dalla Rocca Sanvitale abitata per quasi seicento anni dall’omonima famiglia fino al 1948 quando Giovanni, l’ultimo conte, la vendette al Comune che la trasformò in un museo.

Tra le altre bellezze del borgo ci sono le chiese di Santa Croce e il santuario della Beata Vergine Maria del Santo Rosario in stile barocco. Ma punto d’attrazione più famoso è il Labirinto della Masone che, oltre a essere un parco, una biblioteca e un museo, è uno straordinario giardino. Creato dall’editore Franco Maria Ricci, il Labirinto assembla armoniosamente su una superficie di otto ettari più di duecentomila bambù di venti specie differenti.

Qui le soste camper a Fontanellato e le convenzioni attive con la tessera del PleinAirClub per la tua visita nei borghi dell’Emilia Romagna!

Itinerario completo: Viaggio a Fontanellato, l’arte del bambù nella città dei Sanvitale

Dozza (BO)

Lungo la Via Emilia, a un tiro di schioppo da Bologna, vale la pena fermarsi a visitare Dozza, borgo accoccolato su una collina che domina la valle del fiume Sellustra. La visita non può che iniziare dal maniero fortificato che domina la sommità del colle raccontando i fasti della signoria dei Campeggi e di Caterina Sforza. Una leggenda popolare narra che un drago di nome Fyrstan, che agli inizi dell’XI secolo minacciava la salute dei corsi d’acqua e del bestiame, riposa nella torre e si sveglia per due giorni ogni due anni.

È d’obbligo poi la salita alla torre da cui si gode un’impareggiabile vista sulle valli circostanti coltivate a vigneti. I sotterranei ospitano, invece, l’Enoteca Regionale dell’Emilia Romagna con una raccolta di oltre ottocento etichette che declinano i vini regionali.

Per comprendere poi che ci troviamo in un luogo magico basta osservare le facciate delle case: artisti provenienti da ogni dove hanno lasciato in eredità opere sempre nuove che si aggiungono a quelle già esistenti.

Tutto è iniziato nel 1960, quando per la prima volta venne indetto un concorso a premi invitando artisti di chiara fama a decorare le mura cittadine. Grazie all’iniziativa, che ha dato origine alla Biennale del Muro Dipinto in programma nel mese settembre degli anni dispari, artisti del Novecento del calibro Sebastian Matta, Bruno Saetti, Aligi Sassu e Domenico Purificato hanno frequentato il borgo imolese lasciandovi impresso un proprio segno.

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Itinerario completo: Dozza e Castel San Pietro Terme, rocche e Pignoletto

Grazzano (PC)

La visita al borgo di Grazzano si caratterizza per i volti del Museo delle Cere, originale esposizione dei personaggi più famosi del territorio piacentino raccontata non solo con i crudi fatti storici, ma anche con le curiosità gastronomiche tipiche del territorio. Qui si scopre, ad esempio, che il tortello con la coda con cui il duca Anguissola voleva trasformare la cucina in un’arte raffinata, fu ispirato addirittura dalla visita del Petrarca.

Tra i volti cerei, a fianco della moglie di Giulio Cesare, Calpurnia, troviamo Maria Luisa d’Austria, moglie di Napoleone I. Conosciuta come la duchessa golosa, ottenne dal Congresso di Vienna la titolarità dei ducati di Parma e Piacenza dove si innamorò delle delizie della gastronomia piacentina.

Poi ci sono i Gesuiti di Albarola, che dai loro viaggi in Medio Oriente riportarono in Pianura Padana i fichi della prelibata torta, oggi tutelata da una DeCo (Denominazione Comunale). E ancora Giuseppe Verdi, amante dei tortelli e dei salumi, e il ricercatore Edoardo Amaldi, un collaboratore di Enrico Fermi che portò la cucina d’origine sin dentro il centro studi di Lipsia.

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Itinerario completo: Piacentino, in camper nei castelli del ducato

Santarcangelo (RN)

Sono tanti i motivi per i quali vale la pena scoprire Santarcangelo: per la sua forte identità romagnola e l’atmosfera di grande borgo scandito da un giusto ritmo di vita, per la sua bellezza architettonica fatta di nobili palazzi, case borghigiane, vicoli e piazzette che le hanno conferito il titolo di Città d’Arte, per le manifestazioni di respiro internazionale che la animano non meno delle sagre di paese dense di profumi e di sapori.

Da vedere sicuramente:

  • l’antica stamperia Marchi, bottega di gesti lenti e antichi, di luci fioche e ragnatele in cui è ancora presente un mangano del 1600, unico al mondo per dimensioni e peso
  • il fitto reticolo delle misteriose grotte tufacee del Monte Giove
  • il Museo Storico Archeologico MUSAS, un ricco patrimonio di arte e cultura, testimonianza unica della storia del territorio santarcangiolese e della sua gente
  • il MET – Museo Etnografico degli Usi e Costumi della Gente di Romagna, dedicato alle tradizioni popolari e all’identità culturale del luogo
  • il centro storico con la Torre del Campanone, Porta Cervese, la Piazza delle Monache, la Chiesa Collegiata, e lo Sferisterio

Qui le soste camper a Santarcangelo e le convenzioni attive con la tessera del PleinAirClub per la tua visita nei borghi dell’Emilia Romagna!

Itinerario completo: Un giro tra i borghi di Romagna e gli artigiani di Santarcangelo

Coriano (RN)

Coriano è la cittadina più grande e importante della zona e tiene ancora viva la sua tradizione agricola e contadina. Negli ultimi quindici anni, grazie al rinnovamento generazionale e all’introduzione di moderne tecnologie, è stata protagonista di una grande riscossa sul piano qualitativo, specialmente nei due principali prodotti territoriali: l’olio extravergine di oliva e il Sangiovese di Romagna.

Le maggiori attrazioni sono:

  • il museo dedicato al Sic, il campione di motociclismo Marco Simoncelli scomparso durante la tappa del MotoGP di Sepang
  • i resti del castello malatestiano, di cui rimangono le imponenti fortificazioni e la porta di accesso restaurata
  • il Museo Elisabettiano presso il convento Maestre Pie dell’Addolorata che ospita una raccolta di documenti e una mostra dedicata alla fondatrice, Beata Elisabetta Renzi, qui sepolta, nonché alcuni lavori di artigianato realizzati nel convento

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Itinerario completo: Coriano: pleinair e Sangiovese

Castell’Arquato (PC)

Castell’Arquato offre al visitatore un giro decisamente di stampo medievale. Sulla piazza centrale si affaccia il Municipio, l’antico Palazzo Pretorio della fine dell’XI secolo con la sua mole merlata. A un passo dal simbolo del potere temporale, la severa collegiata mostra curiosamente sulla piazza la sua abside, consacrata nel 1122. All’interno, nonostante una lunga storia di restauri e ripristini abbastanza controversi e invadenti, la suggestione del Medioevo è molto forte. Come per esempio i capitelli duecenteschi e alcune sculture realizzate nella stessa epoca dai maestri della scuola piacentina e ai materiali esposti nel Museo della Collegiata.

In alto, a dominare piazze e vicoli, fontane e antichi selciati, la rocca segna il punto centrale della cittadina. Fondata pochi anni prima che nel 1347 Luchino Visconti la rafforzasse, offre la possibilità di una ripida salita fino ai terrazzi panoramici del mastio. Si può salire a più di quaranta metri d’altezza al di sopra del centro cittadino. Proprio qui, tra queste pietre e stradine ripide, sono state nel 1985 girate diverse scene del film Ladyhawke, con la giovanissima Michelle Pfeiffer nella parte di Isabella d’Anjou.

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Itinerario completo: Weekend in Emilia Romagna: Castell’Arquato tra fossili e fantasy

Testo di Fabrizio Roscini

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