Un viaggio da sogno in Patagonia, tra Argentina e Cile: con un camper 4x4 in carovana da Buenos Aires a Ushuaia, la fin du mundo
Il ghiacciaio Perito Moreno
Indice dell'itinerario

Hai mai sognato di esplorare la Patagonia in camper? In carovana, a bordo di fuoristrada a noleggio dotati di cellula abitativa, partiamo per un viaggio da sogno che ci porterà tra l’Argentina e il Cile, attraverso la Patagonia, fino alla Terra del Fuoco. Dai barrios storici di Buenos Aires ai richiami di Plaza de Mayo e alle tentazioni delle milonghe. Dalle sconfinate praterie senza alberi della Pampa ai vertiginosi strapiombi della Cordigliera delle Ande. Fino a Ushuaia, la fin du mundo, capolinea terrestre affacciato sul Canale di Beagle. Questa esperienza di viaggio è stata organizzata e guidata da Rotta 360, operatore specializzato in viaggi organizzati in camper verso varie destinazioni, inclusi pacchetti fly and drive e itinerari in fuoristrada.

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Una balena franca australe si inabissa nelle acque della Penisola di Valdes
Una balena franca australe si inabissa nelle acque della Penisola di Valdes

I numeri del viaggio

  • Durata totale 30 giorni
  • Periodo Dal 26 gennaio al 28 febbraio 2024
  • Partecipanti 15 persone incluso il coordinatore
  • Veicoli utilizzati 5 veicoli 4×4 con cellula abitativa e 1 furgonato
  • Chilometri percorsi 8.800 circa
  • Stati visitati 2
  • Riserve e parchi naturali visitati 8
Una suggestiva immagine al crepuscolo di Avenida 9 Julio, una delle principali arterie di Buenos Aires
Una suggestiva immagine al crepuscolo di Avenida 9 Julio, una delle principali arterie di Buenos Aires

Argentina: Buenos Aires

Le luci di Buenos Aires si distendono come un enorme tappeto scintillante del quale non si vede la fine mentre ci si appresta ad atterrare in terra argentina. Dai finestrini possiamo scorgere il “mare” del Río de la Plata, il grande estuario formato dai fiumi Paraná e Uruguay. È l’alba quando lasciamo l’Aeroporto Internazionale di Ezeiza, a sud est della città, avvolti dalla luce e dal calore che preannunciano una giornata splendida. La navetta s’insinua nel cuore di questa megalopoli da dieci milioni di abitanti.

Non vogliamo perdere nemmeno un minuto. Sistemati i bagagli in un centralissimo hotel, guidati dal tour leader che ci accompagnerà per tutto il viaggio ci tuffiamo nel mosaico dei barrios, i quartieri di Buenos Aires. O più semplicemente “Baires”, come la chiamano qui.

Buenos Aires: Casa Rosada, sede del governo argentino affacciata su Plaza de Mayo
Buenos Aires: Casa Rosada, sede del governo argentino affacciata su Plaza de Mayo

La reina del plata

Iniziamo il tour da Plaza de Mayo, posta all’interno del quartiere di Monserrat. Attorno a essa sorgono numerosi palazzi storici tra i quali il Cabildo di Buenos Aires, antica sede dell’impero coloniale spagnolo; l’edificio della Casa Rosada, monumento nazionale e attuale sede del governo; e la cattedrale metropolitana della Santissima Trinità, principale chiesa cattolica di Buenos Aires dove prestò servizio l’arcivescovo Jorge Mario Bergoglio, il futuro Papa Francesco. Con un bus panoramico compiamo un tour nei vari quartieri mentre l’audioguida illustra la storia, le curiosità e le caratteristiche dei palazzi testimoni di epoche gloriose.

Buenos Aires, le case colorate del quartiere La Boca
Buenos Aires, le case colorate del quartiere La Boca

Il quartiere La Boca

Ma la vera anima antica di Buenos Aires la si riconosce nel quartiere La Boca, sviluppatosi grazie alla forte presenza di immigrati italiani, soprattutto di origine genovese, che lavoravano nelle attività legate alla navigazione. Delle loro usanze rimangono gli edifici multicolori, dovuti all’abitudine tipicamente ligure di dipingere le case con le rimanenze delle vernici impiegate per le imbarcazioni.

Buenos Aires, ballerini di tango nel quartiere La Boca
Buenos Aires, ballerini di tango argentino nel quartiere La Boca

Puerto Madero e San Telmo

Dalla Bombonera, il famoso stadio dedicato a Alberto José Armando che ha condiviso le glorie della squadra calcistica del Boca Junior, si passa alle pittoresche viuzze dagli edifici coloratissimi, ricchi di negozi di souvenir e ristoranti animati da spettacoli di tango argentino. Un tripudio di suoni, colori e tanta confusione prima di fare ingresso nei quartieri più pacati e snob come Puerto Madero, recente sviluppo urbano dai grattacieli moderni e scintillanti.

Non resta che chiudere in bellezza in una parrillas con una cena a base di asado (carne di vitello o agnello alla griglia) ed empanadas, i classici fagottini ripieni. Il nuovo giorno ci porta lungo il Pasaje de la Defensa, storica via del quartiere San Telmo dove ogni domenica prende vita l’omonimo mercato, considerato uno dei più grandi al mondo, noto soprattutto per le bancarelle di artigianato.

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Buenos Aires: veduta di Puerto Madero
Buenos Aires: veduta di Puerto Madero

Attraverso la Pampa

Il giorno seguente, pronti ed emozionati, raggiungiamo il centro noleggio dove ritiriamo i veicoli che saranno casa, auto e rifugio per i prossimi venticinque giorni. Poi subito in marcia per uscire da questa città che sembra non volerci lasciar andare, tenendoci stretti nella morsa dei suoi edifici. Di colpo la campagna esplode in tutta la sua grandezza: campi coltivati, moltitudini di bovini e cavalli, centri agricoli dove si respira l’aria di un’intensa attività rurale.

Verso il Colorado

La carovana si snoda nella provincia di Buenos Aires, uno dei ventitré stati federati in cui è suddivisa l’Argentina, e poi in quella della Pampa, inframmezzati da soste nelle stazioni di servizio dove rilassarci, pranzare e usufruire del Wi-Fi per metterci in contatto con amici e familiari.

Due intense giornate tra paesaggi agresti che sembrano non finire mai, poi il territorio cambia ed eccoci a Neuquen, al confine della Patagonia, marcato dal fiume Colorado. Una veloce ispezione da parte del Servicio Agricola y Ganadero (servizio agricolo e zootecnico) conferma che non “importiamo” verdura, frutta, latticini e prodotti freschi, regole severe per evitare una contaminazione del territorio.

La carovana di Rotta 360 lungo le zone più desertiche della Patagonia.
La carovana di Rotta 360 lungo le zone più desertiche della Patagonia.

Sulle Ande, nella terra dei laghi

All’orizzonte appaiono i profili delle Ande e le prime visioni delle cime innevate. Poi a poco a poco iniziamo a salire di quota. Il territorio ora è brullo, poi cosparso di verdi arbusti, sino a incontrare le prime piante di pehuén o araucaria del Cile, una conifera autoctona ritenuta sacra dagli abitanti di queste zone. Siamo nel regno dei Mapuche, il più grande gruppo indigeno del Sud America meridionale: il loro nome deriva dalle parole “mapu”, terra, e “che”, popolo. Agricoltori e nomadi, resistettero alla sottomissione da parte dagli Inca e furono fieri oppositori ai conquistatori spagnoli.

Il Lago Aluminé

Raggiunto il passo di Primeros Pino inizia il ripio, lo sterrato; ma il territorio ora conteso tra medie alture e le più alte vette all’orizzonte rapisce il nostro sguardo facendoci dimenticare le difficoltà della guida. Poi di colpo appare il blu intenso del Lago Aluminé, incastonato tra rilievi coperti da conifere. Un contrasto di colori che ci accompagna sino a Villa Pehuenia, graziosa località dove ci rilassiamo sulle sponde del lago.

Sulla Strada dei Sette Laghi

Di buon mattino siamo già in marcia lungo la pista che, costeggiando il confine cileno, conduce in un ambiente da favola. Lasciato il Lago Aluminè ecco l’attiguo Moquehue, poi i bacini di Nompehuen e Norquinco con i loro affascinanti panorami.

La piccola Villa Aluminè ci accoglie per la sosta pranzo prima di riprendere il cammino racchiuso tra le sponde del torrente Aluminè e i rilievi ricchi di vegetazione. A Junín De Los Andes troviamo di nuovo l’asfalto sul quale scorriamo velocemente sino a San Martin de Los Andes. Sosta in un bel campeggio e il tempo di visitare questa cittadina turistica adagiata sulle sponde del lago Lacar, caratterizzata da abitazioni in stile montano.

Argentina, una veduta area di Villa La Angostura
Argentina, una veduta area di Villa La Angostura

La Strada dei Sette Laghi serpeggia tra verdi boschi di conifere dove appaiono all’improvviso le innumerevoli sfumature di blu degli specchi d’acqua che la lambiscono: già sappiamo che le numerosissime foto scattate non renderanno giustizia alla bellezza dei luoghi.

Il paesaggio di San Carlos de Bariloche, sulle rive del lago Nahuel Huapi
Il paesaggio di San Carlos de Bariloche, sulle rive del lago Nahuel Huapi

Raggiungiamo il Lago Nahuel Huapi, inserito nell’omonimo parco nazionale, per pranzare nella deliziosa Villa La Angostura, vivace cittadina dove riforniamo anche le nostre cambuse. Poi San Carlos De Bariloche, all’estremo sud del lago, con la fantastica penisola di Llao Llao dalla quale stupefatti ammiriamo un panorama mozzafiato. Un’altra giornata indimenticabile.

Argentina, Cholilla: la capanna del film western Butch Cassidy and The Sundance Kid
Argentina, Cholilla: la capanna del film western Butch Cassidy and The Sundance Kid

Verso sud

L’itinerario prosegue a sud con l’affollata e turistica El Bolson, città prediletta in passato dagli hippy che l’hanno resa famosa. Poi il Lago Puelo, ottimo punto di sosta per un pranzo in tutto relax. Il tragitto si scosta ora dalle Ande e ci porta in un ambiente brullo; poi di nuovo si cambia in direzione di Cholilla dove visitiamo l’antica capanna dei protagonisti del film western Butch Cassidy and The Sundance Kid, qui ritiratisi dopo la loro vita da fuorilegge con la famigerata banda Mucchio Selvaggio. Entriamo nel Parco Nazionale Los Alerces con i laghi Rivadavia e Verde sino al grande Lago Futalaufquen. Anche questo percorso sterrato emoziona tutti noi con le superbe vedute verso i bacini d’acqua.

Argentina: la mitica Ruta 40
Argentina: la mitica Ruta 40

La Ruta 40, sulle tracce di Chatwin

Ma la Patagonia evocata nella celebre opera prima di Bruce Chatwin inizia a Esquel, inghiottiti da un territorio dagli spazi deserti che si perdono all’infinito. Gli unici punti noti sono i minuscoli centri abitati e le estancias (fattorie), invisibili e lontane dalla mitica Ruta 40, un filo che unisce gli antipodi di questo paese svelando l’anima della Patagonia. Ecco i primi guanachi, mammiferi simili a piccoli lama, e i nandù, uccelli simili a piccoli struzzi e anch’essi incapaci di volare.

Un esemplare di rhea pennata, conosciuto anche come nandù di Darwin
Un esemplare di rhea pennata, conosciuto anche come nandù di Darwin

Los Tamariscos

Trecento chilometri più a sud, tappa obbligata a Los Tamariscos, locale storico fondato nel 1938 da un immigrato di origine tedesca che vi installò il suo emporio, un albergo, un distributore di carburante, un ufficio postale e un magazzino. Los Tamariscos divenne un passaggio obbligato per gli abitanti dei campi circostanti; camionisti e viaggiatori si fermavano qui per fare rifornimento e riposarsi prima di proseguire il loro cammino. Ora, gestito dai discendenti del fondatore, rimane un luogo dal valore storico e una piacevole sosta per tutti coloro che transitano in questo territorio inabitato. La notte nella cittadina di Perito Moreno chiude un’altra bellissima giornata.

Argentina, pitture rupestri di età neolitica nella Cueva de Las Manos
Argentina, pitture rupestri di età neolitica nella Cueva de Las Manos

La Cueva de Las Manos

A un centinaio di chilometri da Perito Moreno, nel cañon del Rio Pinturas, circa 9.000 anni ci dividono dalla Cueva De Las Manos, con le pitture rupestri dichiarate Patrimonio Unesco dal 1999. Lasciano a bocca aperta per la nitidezza dei colori e le composizioni le impronte di mani dipinte al negativo sulla roccia. Furono realizzate soffiando dei pigmenti naturali formati da un impasto di terra, urina, sangue, calce o gesso con una primitiva cannuccia ricavata da un osso cavo di animale. Un’opera d’arte lontanissima nel tempo eppure capace di toccare corde profonde nell’osservatore contemporaneo.

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Nel regno del ghiaccio

Scorriamo ancora tra ripio e asfalto attraversando pochi nuclei abitati dove fare rifornimento o fermarsi per una sosta notturna. Poi di nuovo ci riavviciniamo alle Ande ed ecco, all’improvviso, l’azzurro intenso dei laghi Viedma ed Argentino. La vivace cittadina di El Calafate è la nostra base di partenza per le escursioni verso i ghiacciai nel Parco Nazionale Los Glacieres.

Il ghiacciaio Perito Moreno

Il primo è il celebre Perito Moreno, l’unico ghiacciaio al mondo in continuo movimento. Ogni anno, nel suo lento avanzare rigenerandosi a monte, entra nel lago Argentino appoggiandosi alla Península de Magallanes, dividendo il lago in due rami. Quando la pressione dell’acqua e le temperature fanno crollare questo sbarramento artificiale, le due parti del lago si ricongiungono sino al successivo inverno.

Camminando lungo il percorso che ci porta all’estremità della penisola, il ghiacciaio appare all’improvviso. Un’impressionante parete bianca – della lunghezza di oltre un chilometro e alta circa 60 metri – che si staglia dall’azzurro del lago dove galleggiano enormi iceberg. L’indomani, a bordo di un catamarano, ci avventuriamo lungo il braccio più grande del lago Argentino per ammirare i ghiacciai Upsala e Spegazzini, che svettano tra enormi blocchi di ghiaccio galleggianti. Entrambi fanno parte del campo di ghiaccio patagonico Hielo Sur, terza massa gelata del pianeta per estensione.

Cile, la distesa ghiacciata del Lago Grigio
Cile, la distesa ghiacciata del Lago Grigio

In terra cilena

Lasciamo alle spalle queste meraviglie dirigendoci al confine con il Cile per raggiungere il Parco Nazionale Torres del Paine. Oltrepassata la frontiera rimaniamo subito colpiti dalla bellezza e dal colore blu cobalto del Lago Sarmiento; oltre la Laguna Amarga, regno dei fenicotteri, ecco i monoliti di roccia imponenti e austeri delle Torres del Paine. La tipica colorazione ocra e nera di questi massicci è dovuta all’affioramento di diversi minerali durante l’attività vulcanica. L’azione erosiva dovuta ai ghiacci, all’acqua e ai venti ha sbriciolato la parte di terreno più friabile che li circondava, lasciando a nudo le rocce granitiche.

Cile: la carovana in sosta nei pressi del Lago Grigio
Cile: la carovana in sosta nei pressi del Lago Grigio

Trascorriamo la notte in prossimità del lago Grigio, pronti all’escursione prevista l’indomani per intercettare gli iceberg che si sono staccati dall’omonimo ghiacciaio visibile in lontananza. Un bel percorso pedonale ci porta nel punto più estremo dove contempliamo la bellezza del panorama.
Usciamo dal parco e proseguiamo in terra cilena con una breve visita alla Cueva del Milodon, dove sono stati ritrovati i resti di un bradipo vissuto nel Pleistocene. Poi via verso Puerto Natales, colorata e tranquilla cittadina adagiata sul fiordo che la congiunge all’Oceano Pacifico.

La carovana di Rotta 360 lungo le piste della Patagonia cilena
La carovana di Rotta 360 lungo le piste della Patagonia cilena

Nella Terra del Fuoco

Ushuaia, l’estremo sud

Il percorso per raggiungere la Terra del Fuoco passa da Punta Arenas, città che si è sviluppata grazie ai commerci prima dell’apertura del Canale di Panama, quando le navi erano costrette a percorrere il grande canale naturale dello stretto di Magellano, facendo qui tappa per i loro rifornimenti.

Punta Arenas, sullo Stretto di Magellano
Punta Arenas, affacciata sullo Stretto di Magellano

Sbarcati sulla riva opposta siamo nella Terra del Fuoco cilena e di seguito al confine per l’ingresso nella Terra del Fuoco argentina. Dopo La città di Rio Grande, la notte sulle rive del lago Fagnano ci ritempra e la nostra soddisfazione si evidenzia durante la cena comune nel locale comune del campeggio. La strada sale lungo la catena montana; al Passo Garibaldi una sosta per fotografare dall’alto il lago Fagnano ed Escondido, poi giù tra belle vallate sino a Ushuaia, la città più a sud del mondo: raggiungere questa meta tanto a lungo sognata è per noi tutti una forte emozione.

Argentina: una veduta di Ushuaia
Argentina: una veduta di Ushuaia

Nel Parco della Terra del Fuoco

La visita al Parco della Terra del Fuoco porta all’estremo sud raggiungibile con un mezzo motorizzato, là dove finisce la Strada Nazionale 3. Lungo percorsi ben segnalati ci dedichiamo a escursioni a piedi in un ambiente ricco di vegetazione e piccoli torrenti dove è possibile osservare le dighe artificiali create dai castori, razza non autoctona importata con lo scopo di allevare questi mammiferi per la loro pelliccia. Purtroppo la mancanza di controllo e di predatori ne hanno favorito il proliferare con danni importanti per l’ecosistema.

Il giro di boa

Siamo al giro di boa. Da questo momento la nostra marcia sarà tutta verso nord, seguendo la costa atlantica. Tolhuin, Rio Grande, un’ultima visione dello Stretto di Magellano, poi ancora in terra cilena per rientrare in Argentina poco prima di Rio Gallegos. Ora il territorio è solo piatto e in alcuni tratti monotono; marciamo in colonna seguendo l’accompagnatore che, ancora una volta, dimostra la sua conoscenza del territorio, in questi spazi infiniti e inabitati dove le poche cittadine sono distanti centinaia di chilometri. A volte, nel nulla, una stazione di rifornimento offre l’occasione di una gradita sosta per uno spuntino o un caffè, ma anche per la sempre desiderata connessione Wi-Fi che ci lega all’Italia.

Poi la tappa di Rada Tilly ci offre un comodo campeggio. Di seguito la graziosa città di Puerto Madryn con il suo lungomare animato da locali.

Un branco di leoni marini nella Penisola di Valdes
Un branco di leoni marini nella Penisola di Valdes

La Penisola di Valdes

L’Area Naturale Protetta della Penisola di Valdes regala l’incontro ravvicinato con leoni marini, elefanti marini e colonie di pinguini di Magellano. L’escursione nei vari punti di avvistamento prende il via da Puerto Pirámides e si snoda lungo un tratto di costa sorprendente, che ora degrada dolcemente verso l’Oceano, ora si presenta con ripide scogliere a strapiombo.

Penisola di Valdes: un pinguino di Magellano
Penisola di Valdes: un pinguino di Magellano

Ma l’incanto è dovuto anche ai colori di questa terra che contrasta con il blu dell’acqua e l’azzurro del cielo. Poi sempre più a nord eccoci ad attraversare di nuovo il fiume Colorado. Abbandonata con nostalgia la Patagonia siamo di nuovo nella provincia di La Pampa, e il territorio ritorna verde e ricco di coltivazioni. A Bahia Blanca deviamo per Tornquist, grazioso villaggio che ci accoglie nel bellissimo e attrezzato parco cittadino.

Il ritorno

Solo due giorni ci dividono da Buenos Aires. Qui, consegnati i nostri veicoli, saliamo sul bus per rientrare nel cuore della città dove trascorreremo gli ultimi due giorni in terra argentina. Sul volo che ci riporta verso casa ripensiamo alle indimenticabili giornate trascorse in questi luoghi, alla grande ospitalità del popolo argentino, alle meraviglie viste… alla fine del mondo.

Giovanni Folli

Patagonia in camper, Road Map

Patagonia-Argentina-mappa

Da Buenos Aires alla Pampa

  • 1°-2°-3° GIORNO Partenza dall’Italia e arrivo a Buenos Aires. Tour della città con bus drop off-drop on, esplorando vari quartieri del centro e visitando la Fiera di San Telmo. Pernottamenti presso il Concept Hotel di San Telmo.
  • 4° GIORNO Ritiro dei veicoli a noleggio. Inizio del trasferimento alla volta delle Ande. Pernottamento presso il Camping Municipal di Guamini. Km 520
  • 5° GIORNO Attraversamento del fiume Colorado e ingresso in Patagonia. Sosta in un parcheggio libero a Neuquén. Km 670

Sulle Ande, nella terra dei laghi

  • 6° GIORNO Superamento del Passo Primeros Pino e ingresso nel territorio Mapuche.
    Sosta notturna in un parcheggio libero a Villa Pehuenia. Km 310
  • 7° GIORNO Durante questa tappa si toccano i laghi Aluminé, Moquehue e Ñorquinco, quindi i centri di Aluminé e San Junín De Los Andes. Pernottamento presso il camping A.C.A. di San Martin De Los Andes. Km 260
  • 8° GIORNO Lungo la Strada dei Sette Laghi, con sosta a Villa La Angostura e lungo la Penisola di Llao Llao. Sosta notturna a San Carlos de Bariloche presso il camping Petunia. Km 230
  • 9° GIORNO Trasferimento a El Bolson, porta di accesso al Parque Nacional Lago Puelo, Cholilla, e ai laghi Rivadavia e Verde; tappa a Villa Futalaufquen, sull’omonimo lago, nel Parque Nacional Los Alerces. Pernottamento presso il campeggio Los Maitenes di Esquel. Km 404

Lungo la mitica Ruta 40

  • 10° GIORNO Futalaufquen, Esquel, Gobernador Costa, Rio Mayo, Perito Moreno. Sosta notturna al Mini Camping Raúl di Perito Moreno. Km 580
  • 11° GIORNO Visita alla Cueva De Las Manos Pintada; quindi in marcia verso Gobernador Gregores. Sosta notturna presso il campeggio municipale Ntra. Stra. Del Valle. Km 470

Nel regno di ghiaccio

  • 12°GIORNO In viaggio tra i laghi Viedma, Tres Lagos e Argentino, nel Parco Nazionale Los Glacieres. Sosta notturna a El Calafate presso l’Hotel Patagonia Suites. Km 335
  • 13° GIORNO Visita al Parque Nacional Los Glaciares e al ghiacciaio Perito Moreno. Km 150
  • 14° GIORNO Tour in barca nel lago Argentino con visite ai ghiacciai Upsala e Spegazzini.

In terra cilena

  • 15° GIORNO Trasferimento a Cancha Carrera, al confine tra Argentina e Cile, porta di ingresso
    al Parque Nacional Torres del Paine. Sosta notturna in un parcheggio libero presso il lago Grey. Km 330
  • 16° GIORNO Visita alla Cueva del Milodon e arrivo a Puerto Natales, sul Golfo Almirante Montt. Sosta in un parcheggio libero. Km 140
  • 17° GIORNO Arrivo a Punta Arenas. Pernottamento in un parcheggio libero. Km 260
  • 18° GIORNO Navigazione sullo stretto di Magellano e arrivo a Bahia Azul-Punta Delgada. Ingresso nella Terra del Fuoco cilena, passaggio nella Terra del Fuoco argentina. Tappe a Rio Grande e Tolhuin. Sistemazione e pernottamento nel Camping Hain del lago Khami. Km 525

L’estremo sud: Ushuaia

  • 19° GIORNO Arrivo a Ushuaia, estremo sud argentino affacciato sul Canal Beagle. Ingresso nel Parque Nacional Tierra del Fuego. Sosta notturna in un’area adibita a campeggio. Km 140
  • 20° GIORNO Visita al Parque Nacional Tierra del Fuego. Rientro a Ushuaia e di seguito a Tolhuin. Sosta notturna nel parcheggio di un distributore. Km 130
  • 21° GIORNO Inizio dell’itinerario di rientro. Arrivo a Rio Grande, ingresso nella Terra
  • del Fuoco cilena, attraversamento dello stretto di Magellano, ingresso nella Patagonia cilena, ingresso nella Patagonia argentina e arrivo a Rio Gallegos. Sosta notturna in un piazzale libero. Km 470

La via del ritorno

  • 22° GIORNO Lunga tappa di trasferimento toccando Puerto San Julian, Caleta Olivia, Rada Tilly. Sosta notturna nel campeggio municipale. Km 770
  • 23° GIORNO Trasferimento in direzione Trelew e arrivo a Puerto Madryn. Pernottamento in un campeggio A.C.A. Km 440
  • 24° GIORNO Ingresso nell’Area natural protegida Peninsula Valdes. Arrivo a Puerto Pirámides e pernottamento nel campeggio locale. Km 100
Un cucciolo di elefante marino nella Penisola di Valdes
Un cucciolo di elefante marino nella Penisola di Valdes
  • 25° GIORNO Visita alla Penisola di Valdes (Punta Delgada, Valdes, Punta Norte). Arrivo a Sierra Grande. Pernottamento in un’area di sosta presso una stazione di servizio. Km 420
  • 26° GIORNO Tappa di trasferimento passando per San Antonio Oeste, General Conesa, Rio Colorado (uscita dalla Patagonia), Bahia Blanca, Tornquist. Pernottamento nel parco comunale. Km 590
  • 27° GIORNO Prosegue il trasferimento di rientro verso Buenos Aires con tappe a Saladillo e Laguna Lobos. Pernottamento presso il campeggio Bahia De Los Lobos. Km 500
  • 28°-29°-30° GIORNO Arrivo a Buenos Aires, riconsegna veicoli e trasferimento presso il Concept Hotel. Km 140. Visita libera della città. Trasferimento verso l’aeroporto e rientro in Italia.

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