Una proposta di viaggio auto più tenda al seguito a Vipiteno, in Alto Adige, contando su una confortevole area di sosta e un campeggio.
Indice dell'itinerario

Il tour inizia con una passeggiata nel centro storico sbirciando le vetrine che affacciano sull’elegante corso principale, diviso in Città Vecchia e Città Nuova dall’iconica Zwölferturm, la Torre delle Dodici. Completata nel 1472, nell’Ottocento venne danneggiata da un incendio che ne distrusse la guglia originaria, sostituita con l’attuale tetto merlato che rende riconoscibile anche a colpo d’occhio la cartolina di Vipiteno. Lungo la via si susseguono colorate case in stile nordico, dalle cui facciate sporgono le insegne d’epoca delle botteghe tradizionali che si alternano a negozi moderni.

Una passeggiata e un sorso di Hugo

Il tardo-gotico Palazzo Comunale sorge nel punto in cui terminano i portici ed è arricchito dagli stemmi dell’Austria, del Tirolo e della città di Vipiteno. Superiamo la porta ogivale della torre per ritrovarci in Piazza della Città, un tempo chiamata Piazza Mitra. Questo nome derivava dal ritrovamento di un rilievo del III secolo dopo Cristo – l’originale si trova presso il Museo Archeologico dell’Alto Adige di Bolzano – che testimonia il culto del dio Mitra in questa parte dell’Impero Romano. È il momento di sederci all’ombra dell’aquila nera in ferro battuto dell’hotel Schwarzer Adler per sorseggiare uno spritz Hugo, la variante altoatesina dell’aperitivo veneto che prevede l’aggiunta di succo di sambuco.

Quando il sole inizia a scomparire dietro la cresta delle montagne torniamo al nostro veicolo parcheggiato poco fuori dal centro, nelle vicinanze della parrocchiale di Nostra Signora della Palude in stile neogotico. Per la notte puntiamo verso il camping Gilfenklamm di Racines: per noi, viaggiatori con la tenda al seguito ma con il plus di poter pernottare a bordo della nostra Honda Jazz quando il meteo si fa minaccioso, le comodità di una struttura organizzata possono rivelarsi indispensabili.

Risalendo le acque

L’aria fresca e pulita di montagna invita di buon mattino a un’immersione nella natura, e qui la scelta non manca: si va da escursioni semplici, adatte anche a persone poco allenate, a percorsi impegnativi in grado di soddisfare le gambe più esigenti. Anche chi predilige la dueruote non resta a bocca asciutta: numerosi percorsi per mtb s’inerpicano sui crinali circostanti, e proprio per Vipiteno passa la ciclabile che collega il Brennero a Bolzano. A chi è meno allenato suggeriamo la passeggiata – non impegnativa, ma di grande interesse paesaggistico – che porta alla cascata delle Stanghe (Gilfenklamm in tedesco). Prima di affrontare l’escursione si può fare una sana e sfiziosa colazione a base di yogurt acquistato presso lo spaccio della Cooperativa Latteria Vipiteno, poco distante dal campeggio. Una vera delizia!

Pedule ai piedi, dall’abitato di Stanghe si comincia a camminare verso la casetta del dazio, dove occorre pagare una piccola somma destinata alla manutenzione del sentiero. Qui inizia il percorso vero e proprio che tra scalette e passerelle in legno s’inerpica lungo la stretta gola dello Stanghe, che dall’imbocco della Val Racines porta a Passo Giovo. In un’oretta si coprono centosettantacinque metri di dislivello, prendendosi il tempo di affacciarsi sugli spettacolari salti del rio Racines e di immortalarne gli scorci più suggestivi.

Giunti alla fine del tracciato scegliamo di seguire il sentiero 11A per raggiungere a piedi l’abitato di Mareta, dominato dal barocco Castel Wolfsthurn. Quando vi giungiamo è in corso la Kirchtag Fest, la tradizionale festa paesana di metà agosto allietata dalla banda musicale; dopo un sostanzioso piatto a base di Würstel e patatine eccoci pronti ad affrontare la visita al castello e il ritorno a Stanghe lungo il percorso ciclopedonale che arriva fino a Racines.

Alla maniera dei got

La seconda parte della giornata può essere piacevolmente dedicata alla visita di Castel Tasso. Dal campeggio quattro chilometri in sella alla dueruote ci portano ai piedi dell’imponente maniero gotico edificato nel XII secolo su un colle che sovrasta l’abitato di Campo di Trens. Gli ambienti riccamente decorati sono frutto del rinnovamento voluto alla fine del XV secolo dal duca Sigismondo d’Austria prima di venderlo all’Ordine Teutonico.

Andare in cerca dei personaggi nascosti nelle elaborate decorazioni della Grüner Saal (Sala Verde) è uno dei momenti più interessanti del percorso di visita attraverso dieci locali del castello, dalle ampie cucine all’oscura prigione. Non è invece visitabile la cappella di San Zeno, dove furono rinvenute otto bare di legno baiuvare (ovvero appartenute ai Baiuvari o Bavari, tribù germanica originaria della Boemia) risalenti al IV e VIII secolo; due di queste sono conservate in una sale del castello, le altre si trovano nel Museo Archeologico dell’Alto Adige di Bolzano.

La pedalata per rientrare al campeggio stuzzica l’appetito, così, sul traballante fornelletto da campeggio, cuciniamo gli ottimi canederli acquistati il giorno precedente nella storica Metzgerei Frick, innaffiati da una fresca Weißbier. 

Un cucchiaio di oro bianco

In un vasetto di yogurt su cui è impresso il logo di Sterzing si cela la storia virtuosa di lungimiranti agricoltori che da oltre un secolo fanno rete raccogliendo il latte dalle fattorie locali per lavorarlo e commercializzarlo su larga scala. È questa l’origine della Cooperativa Latteria Vipiteno, che ha fatto della produzione biologica e sostenibile la sua bandiera. Per scoprirne i segreti della filiera produttiva, dall’origine al confezionamento, è possibile prenotare una visita guidata allo stabilimento.

Testo e foto di Elena Cappiello

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