Sei proposte tra i borghi "top" dell'Abruzzo da visitare in camper: Opi, Scanno, Aielli, Pacentro, Pescocostanzo, Loreto Aprutino
Una panoramica del borgo di Pacentro.
Indice dell'itinerario

Diciamo la verità: l’Abruzzo è una terra meravigliosa, ricca di magnifici borghi davvero “top” e in gran parte poco conosciuti. È difficile quindi stabilire una classifica! Proviamo allora a suggerire un elenco di 6 borghi “top” da vedere in Abruzzo con il camper che davvero sorprendono, fra i tanti, per bellezza e particolarità. Scopriamoli insieme!

Opi, il castello fortificato

Ci troviamo nel magnifico scenario del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise. Seguendo la SS83 Marsicana si incontra il borgo di Opi, arroccato sullo sperone roccioso che domina la Valle del Sangro, incuneata tra il Monte Marsicano e il Monte Amaro.

Annoverato tra i Borghi più belli d’Italia, il paese deve il nome al termine latino oppidum, ossia castello fortificato. Le sue abitazioni costruite una a ridosso dell’altra sul ciglio dello sperone di roccia hanno costituito per mille anni una cinta muraria a difesa del borgo. La sua vista ispirò l’artista olandese Maurits Cornelis Escher, che in una sua illustrazione lo rappresenta come una nave arenata su un colle.

Non è consigliabile salire in camper lungo la strada che porta all’abitato. Meglio proseguire per la SS83 e girare alla prima strada a sinistra per raggiungere il campeggio Le Foci. Qui oltre a un’accogliente ospitalità è possibile gustare a prezzi economici un’ottima cucina locale. Si può quindi salire a piedi al borgo di Opi seguendo la strada che si apre proprio all’ingresso del campeggio.

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Il borgo di Opi, nel cuore del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise
Il borgo di Opi, nel cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise

Scanno, l’arte in paese

Siamo ancora entro i confini del Parco Nazionale d’Abruzzo: percorriamo la SR479 che collega Villetta Barrea a Anversa degli Abruzzi. Posto a 1.015 metri quota vicino all’omonimo lago, Scanno ha un centro storico inconfondibile e suggestivo. Merita una visita la Matrice di Santa Maria della Valle (la chiesa parrocchiale del 1483), dove si ammirano notevoli opere d’arte.

Da vedere anche le chiese di Sant’Eustachio e Santa Maria di Loreto, di San Rocco, di Santa Maria delle Grazie e di San Giovanni Battista e l’abbazia di Sant’Antonio da Padova. L’oratorio delle Anime Sante ospita oggi mostre e convegni, mentre fra i monumenti civili spiccano la Casa Mosca del 1564, la Fontana Sarracco con i suoi archi decorati da mascheroni scolpiti e i palazzi Di Rienzo, Serafini-Ciancarelli, Tanturri-De Horatio, Colarossi e Nardillo. A rendere famosa Scanno è anche il costume ancora indossato dalle donne più anziane, che si è evoluto nei secoli.

La tradizione artigianale più nota di Scanno è quella dei pizzi ricamati al tombolo e utilizzati per decorare vestiti, lenzuola, coperte e centrini. Ha una notevole tradizione anche l’artigianato orafo, che utilizza come stampo un osso di seppia e per l’incisione un bulino.

Un punto sosta camper non attrezzato si trova nel parcheggio comunale in Viale del Lago.

Itinerario completo: “Un giro nei dintorni di Scanno in camper”

Uno scorcio di Scanno.
Uno scorcio di Scanno.

Aielli, un paese a colori

Cambiamo scenario e andiamo ai piedi del Parco Naturale Regionale Sirente Velino. Eccoci ad Aielli, un paese a colori! Fra le chicche del borgo ci sono infatti i coloratissimi murales che decorano le facciate degli edifici. Interessante è anche Borgo Universo, un apprezzato festival estivo di street art, musica, performance e astronomia.

Tra i motivi per spingersi fino a qui c’è la Torre delle Stelle, costruzione retta nel 1356 da Ruggero II dei conti di Celano. Ospita l’Osservatorio astronomico, la biblioteca e il Museo della Luna e dello Spazio. Da qui lo sguardo spazia verso la catena del Velino e la Piana del Fucino.

Ad Aielli non vi sono aree attrezzate o punti sosta. Per la durata della visita consigliamo di lasciare il camper nel parcheggio del cimitero, a 12 minuti di cammino dal centro storico.

Un murales nel borgo di Aielli (copyright: borgouniverso.com)
Un murales nel borgo di Aielli (copyright: borgouniverso.com)

Pacentro, di terra e di pietra

Posto su un colle alle pendici del Monte Morrone, Pacentro appare come una vedetta a guardia della Valle Peligna. Siamo nei confini del Parco Nazionale della Maiella, palestra all’aperto che attira in tutte le stagioni gli amanti dell’outdoor. Il nucleo medioevale del borgo – da cui discende la famiglia di Madonna Louise Veronica Ciccone, in arte Madonna – è caratterizzato da numerosi edifici storici di alto pregio.

Fra tutti spicca l’imponente castello Caldora-Cantelmo dell’XI secolo, una delle strutture fortificate meglio conservate in Abruzzo. Da vedere anche l’antica parrocchiale di Santa Maria Maggiore con l’altissimo campanile e il meraviglioso pulpito settecentesco.

Fra gli eventi tradizionali più suggestivi c’è la Corsa degli Zingari: ogni anno agli inizi di settembre i giovani del paese si sfidano in una gara a piedi scalzi fra le montagne. Il tutto in onore della Madonna di Loreto, a cui è dedicata una piccola chiesa entro le mura urbane.

La visita non sarebbe completa senza una tappa nel laboratorio di Bruna Angelilli, il luogo dove nascono i mummuceje, le statuine in terracotta per il presepe. Bruna realizza i piccoli capolavori in terracotta tramite stampi di sua creazione. I personaggi, ispirati ai costumi popolari abruzzesi dell’Ottocento, sorprendono per la vivacità delle espressioni, la naturalezza dei gesti e l’accuratezza nei dettagli.

A dare anima alla pietra bianca della Majella ci pensa un altro artista, Ferdinando De Angelis. Lo incontriamo mentre con colpi precisi e ben assestati sta sbozzando la figura di un leone da un candido blocco. «È un lavoro duro ma denso di soddisfazioni» ci spiega. Purtroppo l’arte dello scalpellino, un tempo assai diffusa a Pacentro, è sempre meno praticata e gli artigiani come lui ormai si contano sulla punta delle dita. La sua speranza è che i giovani siano incoraggiati a raccoglierne l’eredità prima che sia troppo tardi.

Area attrezzata comunale in Via Buccitelli 87.

Itinerario completo: Sulla neve dell’Appennino della Maiella

Piazza del Municipio nel borgo di Pescocostanzo.
Piazza del Municipio nel borgo di Pescocostanzo.

Pescocostanzo, lombardi d’Abruzzo

Restiamo nel Parco della Maiella per andare alla scoperta di uno dei borghi “top” d’Abruzzo più suggestivi. Pescocostanzo è davvero un piccolo gioiello posto alle porte dell’altopiano del Quarto Grande.

Passeggiando per le vie e le piazzette del centro storico si nota una particolare armonia dell’assetto urbanistico: a seguito di un terremoto che nel 1456 colpì l’Abruzzo, il borgo venne interamente ricostruito ad opera di maestranze lombarde che in seguito si stabilirono nel territorio creando una nutrita comunità. Il loro arrivo ebbe un tale influsso culturale che le cerimonie di battesimo celebrate nella basilica di Santa Maria del Colle seguono ancora oggi il rito ambrosiano.

Alla fine del XVIII secolo la cittadina, dopo essersi riscattata dal dominio feudale, visse un vivace periodo di fermento culturale che attirò nell’Alto Sangro alcuni tra i più illustri studiosi dell’epoca. Oggi la cultura si mantiene viva attraverso le mani di numerosi artigiani che tramandano l’arte del merletto a tombolo, dell’oreficeria e del ferro battuto. I loro capolavori si possono apprezzare nelle botteghe disseminate per il borgo e nei musei tematici che raccontano la storia della civiltà artigiana.

Pescocostanzo: la bottega di Nicodemo Donatelli, maestro nella lavorazione del ferro battuto.
Pescocostanzo: la bottega di Nicodemo Donatelli, maestro nella lavorazione del ferro battuto.


Per un’ultima immersione nella natura si può approfittare del bike park disegnato sfruttando gli impianti di risalita del comprensorio sciistico. Sei tracciati dedicati alla sola discesa e sei percorsi all mountain rappresentano una proposta varia e ben bilanciata per gli amanti delle ruote larghe, che potranno concedersi un’appagante pedalata prima di riprendere il viaggio.

Sosta camper convenzionato: agriturismo La Giuliana.

Leggi anche: “6 percorsi trekking sulla Majella col camper in bassa stagione”

Loreto Aprutino, nella terra dell’olio

Per l’ultima tappa tra 6 borghi “top” da vedere in Abruzzo andiamo sulle colline dell’entroterra di Pescara. Si lascia la SR151 svoltando in direzione di Loreto Aprutino. L’antica Lauretum distingue per imponenza, arroccata com’è intorno al suo colle. Le testimonianze artistiche non mancano.

Da Porta Castello all’abbazia di San Pietro, dal Palazzo Chiola al Castelletto Amorotti che ospita oggi un museo dell’olio. La vicina area di Pianella ha dato infatti il nome a una delle più famose cultivar di olio abruzzese: provare per credere. È bello vagare senza meta tra i vicoli, le scalette e qualche edificio abbandonato che purtroppo non manca mai nel nostro Appennino.

A Loreto Aprutino il tempo sembra essersi fermato: i panni stesi fuori dalle case, i gatti che camminano indolenti, le anziane signore sono la cifra di questo luogo solitario e silenzioso.

Sosta camper convenzionato: agriturismo le Magnolie.

Itinerario completo: Pescara e i dintorni in camper nella stagione dell’olio nuovo

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