Piatti tipici della Sicilia

La pasticceria in Sicilia ha raggiunto il suo massimo splendore nel Cinquecento nei conventi. Un patrimonio insieme a arancino, pane cunzato e panella

Arancina o arancino? Si può chiamare in entrambi i modi. Tra i piatti tipici della Sicilia ai primni posti c’è questa specialià a base di riso. Il nome dipende dalla zona di produzione: l’arancina è tipica della Sicilia occidentale e della zona di Palermo. La stessa specialità è chiamata arancino nella parte orientale, da Catania e a Messina, dove la forma appuntita sembra essere legata alla sagoma dell’Etna. E poi ci sono il cannolo e la cassata, passando per piatti come il cous cous e la caponata di melanzane. La Sicilia è un assortito paniere di piatti e tradizioni.

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Gli antipasti

Per iniziare un buon pasto nel migliore dei modi e degustare così i principali piatti tipici della Sicilia, si deve partire dagli antipasti. Si può cominciare dalle classiche panelle, un cult dello street food. A base di farina di ceci, si prepara con l’acqua e l’aggiunta di prezzemolo fresco e sale. L’impasto viene cotto sul fuoco moderato fino a che non diventa una polenta. Il composto è poi trasferito su un tagliere e una volta raffreddato tagliato in pezzi che poi vengono cotti al forno.

Molto gustoso anche il pane cunzato, di semplice preparazione. Il termine “cunzato” significa condito con olio extravergine, formaggio, origano e acciughe, le varianti sono tante e diverse a seconda della zona, ma la ricetta originale prevede l’utilizzo ci un pane siciliano, preferibilmente con il sesamo. Un altro piatto tipico è la nfigghiulata o ‘mbriulata, una focaccia che contiene tutti i principali sapori locali. Sembrano delle rose di pasta lievitata condite con formaggio, salsiccia e verdure.

I primi piatti

Tra i piatti tipici della Sicilia un posto d’onore lo meritano i primi piatti. Dalla classica pasta con le sarde, tra le ricette più tradizionali dell’isola, cucinata aggiungendo i pinoli e il finocchietto selvatico, o quella alla Norma, tipica delle zone di Catania e Messina preparata con pomodori, melanzane fritte e ricotta salata. Curiosa soprattutto per il nome la pasta ncasciata, proposta nella zona di Messina. Preparata con caciocavallo, carne tritata e melanzane.

Famoso e tipico anche il pesto alla trapanese, diverso rispetto a quello classico alla genovese cucinato con il basilico. In questo pesto compaiono le mandorle e i pomodorini. Un piatto particolare e della tradizione è il macco. Una minestra preparata con le fave. Originaria della zona di Agrigento e in particolare del paese di Raffadali, la pasta con il macco in antichità sembra fosse il piatto del buon auspicio e che venisse offerto ai contadini per festeggiare la fine del raccolto.

I secondi

I secondi piatti in Sicilia variano da quelli a base di pesce e quelli di carne e verdure. Il baccalà si mangia in molte salse, cucinato alla siciliana è un secondo piatto tradizionale nella zona di Palermo. Saporito e cucinato con il pomodoro, i capperi, le olive e i pinoli viene accompagnato dalle patate. Passando alle verdure, i peperoni ripieni di pane sono un tradizionale piatto povero e tipicamente estivo. Imperdibile un buon piatto di melanzane alla parmigiana e sempre parlando di verdure il cavolo cappuccio che è un contorno sfizioso cucinato con aglio e pomodoro, una ricetta semplice per accompagnare piatti di carne o formaggio. Buono anche lo sformato di patate e salsiccia: le patate vendono tagliate a cubetti, lessate fino a diventare morbide, la salsiccia tritata in modo grossolano grazie anche al sapore del finocchietto selvatico con cui viene condita, conferisce al piatto un gusto unico.

I dolci

Impossibile andare via dalla Sicilia senza aver assaggiato i tanti e buonissimi dolci. Dal classico cannolo alla brioche con granita e alla cassata, passando per altre prelibatezze. Alcune particolari perché consumate come vuole la tradizione durante le feste. Come la sfincia di San Giuseppe preparata per la festa del papà: è una crema di ricotta con l’aggiunta di granella di pistacchi e canditi. Ma anche la pasta di mandorle che in Sicilia va assolutamente provata. Tipico delle feste natalizie è il buccellato, un dolce che assomiglia ad una ciambella farcita con fichi secchi, frutta secca, noci e uva sultanina, cioccolato e cannella.

La pasticceria in Sicilia ha raggiunto il suo massimo splendore nel Cinquecento nei conventi:
qui le monache sfornavano la frutta di martorana, la cassata e svariati dolci a base di mandorle. Sul finire dell’Ottocento, in seguito alla decadenza della nobiltà e all’espropriazione dei beni ecclesiastici, per mantenersi cominciarono a vendere le loro delizie attraverso la ruota. Un patrimonio mai disperso
che in Sicilia – e a Erice in particolare – ha raggiunto livelli di originalità e di fantasia come in pochi altri territori.

Altre golosità

Particolarmente curiosa è la pasta cu furnu (non al forno) come si sente spesso. Un timballo davvero gustoso conosciuto dai palermitani e sconosciuto ai più. La particolarità di questo piatto è il formato di pasta utilizzata. Sono rigorosamente gli anelletti. Questo è un regalo della dominazione araba in Sicilia, questa pasta nasce nel Medioevo e secondo alcune leggende riprende la forma degli orecchini che le donne arabe indossavano in Sicilia.

Oltre al pane con la milza o pani câ meusa, uno dei simboli più amati del cibo di strada, tra le altre ricette particolari e poco note ci sono le stigghiole palermitane, un piatto povero e di recupero, preparato con l’intestino di agnello, pecora e capretto, avvolti su gambi di cipollotti e prezzemolo, arrostiti sulla brace. Per quanto riguarda i vini, molto particolare e sempre più apprezzato è il Nerello Mascalese, tipico della zona dell’Etna.

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