Borghi più Belli d'Italia, intervista al presidente Fiorello Primi

La riscoperta delle località minori è protagonista di un grande fenomeno culturale capace di modificare le dinamiche dei flussi turistici e l’approccio del visitatore. Ce ne parla Fiorello Primi, fondatore della rete dei Borghi più Belli d’Italia
Fiorello Primi, presidente de I Borghi più Belli d'Italia

Ha compiuto ventuno anni l’associazione dei Borghi più Belli d’Italia, creata nell’ambito dell’ANCI con l’obiettivo di far uscire dall’isolamento l’Italia dei luoghi meno noti. Due decenni in cui la rete – che attualmente annovera 355 località – ha raccontato un’altra Italia, divenuta da marginale a protagonista di una diffusa riscoperta. Un ruolo di primo piano lo ha giocato Fiorello Primi, fondatore e attuale presidente dell’associazione. Lo abbiamo intervistato.

Apricale (IM)
View of Apricale in the Province of Imperia, Liguria, Italy.

La promozione, dal Borgo dei Borghi agli ambassador

D. Negli ultimi anni l’attenzione verso le località minori ha avuto un impulso crescente. Quale ruolo ha rivestito Il Borgo dei Borghi, la sfida del programma Kilimangiaro tra i Borghi più Belli d’Italia?

“La trasmissione di Rai3, giunta all’ottavo anno, ha portato sul piccolo schermo praticamente tutte le località che aderiscono alla nostra associazione: il programma è stato però solo un punto di arrivo nel percorso di visibilità della rete. Quando eravamo ancora agli inizi Famiglia Cristiana ci dedicò per varie settimane le quattro pagine centrali; poi arrivò la collaborazione con Geo di Rai3, che ci riservò una cinquantina di trasmissioni.

La nostra promozione include la guida cartacea, una rivista, un sito web, i social: il nostro account Instagram ha raggiunto 967.000 follower, la pagina Facebook ne conta più di 222.000. Grazie a un accordo con l’ENIT e il Ministero degli Esteri siamo presenti ai più importanti appuntamenti internazionali dedicati al turismo.

E poi c’è la rete degli influencer. Accanto a Osvaldo Bevilacqua, che Ambassador de I Borghi più Belli d’Italia, abbiamo una rete di circa ottanta professionisti che raccontano i nostri borghi”.

Cefalù (PA)
The Cathedral-Basilica of Cefalù, a Roman Catholic church in Cefalù, Sicily, Italy.

Una ricetta per fermare lo spopolamento

D. Qual è la ricetta di un turismo dei borghi che sia al tempo stesso sostenibile e capace di contrastare lo spopolamento?

“In venti anni siamo passati dal binomio borgo uguale turismo al binomio borgo uguale comunità.
Il turismo gioca un ruolo importante, però da solo non è sufficiente per sostenere l’economia locale e garantire la permanenza degli abitanti nel borgo. Bisogna innanzitutto garantire i servizi essenziali: altrimenti si assiste al drammatico fenomeno – tuttora in atto – dello spopolamento.

Possiamo permetterci di vedere sparire le comunità da questi borghi che sono luoghi dell’anima, della memoria, delle tradizioni, delle biodiversità? Occorre fare leva sul sistema politico perché investa in una strategia nazionale per la rigenerazione urbana e sociale dell’intero territorio per mettere in relazione la città, le periferie e i borghi come se fossero un unicum, dove ciascun abitante, ovunque si trovi, abbia la possibilità di usufruire dei servizi più o meno con la stessa qualità e quantità.

Ci vuole una strategia a lungo termine per contrastare le problematiche legate all’abbandono dei territori, dalla prevenzione sismica alla viabilità e ai trasporti pubblici; e una strategia a medio-lungo termine per garantire lavoro e migliorare la qualità della vita dei residenti, anche attraverso l’economia digitale e la valorizzazione delle produzioni tipiche.

Venendo alla domanda: il turismo nei borghi non deve impattare pesantemente sui ritmi delle comunità: un eccesso di presenze rischia di favorire proprio il temuto abbandono. Un altro nodo fondamentale è puntare sul recupero degli immobili, in particolare quelli abbandonati, azzerando il consumo di suolo”.

Borghetto sul Mincio (VR)
Borghetto sul Mincio (VR)

Il turismo pleinair e la rinascita dei borghi

D. Come si inserisce in questo quadro il turismo en plein air?

“Molte piccole località non dispongono di una rete ricettiva: il turismo all’aria aperta, insieme all’albergo diffuso, rappresenta una risposta sostenibile. Per questo la nostra associazione incoraggia i Comuni a realizzare aree di sosta. Il camperista è un turista che va al ristorante, acquista i prodotti tipici e al tempo stesso non impatta minimamente sul sistema. Il campeggio, benché sia una struttura più complessa da gestire, si inserisce perfettamente in questa logica. Io stesso ho frequentato i campeggi per quarant’anni e ne apprezzo la libertà, il contatto con la natura e la possibilità di seguire i propri ritmi senza obblighi né orari preordinati ».

D. Nella vostra ottica quale ruolo può e deve svolgere il turista nei borghi?

Cerchiamo di promuovere itinerari che non mettano l’accento solo sui luoghi ma anche su esperienze che creino coinvolgimento, impiegando al tempo stesso un maggior numero di operatori del luogo: dalle attività sportive alle passeggiate in montagna, dalle attività manuali alle visite guidate con un taglio particolare… Ecco, questo per noi è il turismo moderno: coinvolgere il turista trasformandolo da consumatore a consum’attore, ovvero protagonista della propria vacanza”.

I borghi e la tutela ambientale

D. Cosa fa la rete dei Borghi più Belli d’Italia nei riguardi della tutela ambientale?

“Nella nostra carta di qualità, e di conseguenza nella scheda di valutazione necessaria per l’adesione alla rete, un punto specifico è dedicato proprio alla tutela dell’ambiente in cui un borgo è inserito, perché riteniamo il paesaggio un bene comune da salvaguardare. Un borgo è l’elemento fondamentale per l’utilizzo, la conoscenza, la tutela del territorio circostante. Tutela che deve avvenire anche attraverso la realizzazione di ciclovie e percorsi pedonali: non a caso all’interno dei nostri criteri di valutazione ci sono dei punteggi che riguardano il turismo green e le infrastrutture per una fruizione sostenibile dell’ambiente naturale. È questo il futuro del turismo: nella mobilità dolce, nel cosiddetto turismo esperienziale, nelle proposte su misura per un viaggiatore che vuole muoversi, vedere, fare”.

View at the Fountain and Bell tower of Church of Saint Pierre from Main sqaure of Autoire village in France

Les Plus Beaux Villages de la Terre

D. Sbirciando il suo curriculum si apprende che lei è vicepresidente dell’associazione Les Plus Beaux Villages de la Terre. Ci vuole dire qualcosa a proposito di questa realtà internazionale?

È stata fondata nel 2012 e annovera realtà presenti in vari Paesi e Regioni del mondo. Per noi è un momento di confronto importante perché fa emergere quanto sia intraducibile il termine “borgo”. Il cui significato profondo è chiaro a noi italiani e probabilmente anche a francesi, spagnoli e tedeschi. Ma in gran parte del mondo si ignora il concetto di un luogo con una piazza centrale in cui ci si ritrova e si socializza. Non vi c’è la consapevolezza di cosa voglia dire essere una comunità chiusa all’interno di una cinta muraria che è stata costruita sin dalle origini per essere inaccessibile. Per far comprendere a un americano che cos’è un borgo glielo dobbiamo spiegare e rispiegare. Ma alla fine stiamo riuscendo a far comprendere che il popolo italiano, pur nelle sue diversità, è accomunato dal fatto di stare insieme, parlare, raccontare… Sono concetti propri di una italianità che va ben oltre il mandolino, la pizza e gli spaghetti: raccontano un approccio forte, filosofico, di socializzazione, di comunità che vive, che lotta per mantenere in vita le proprie tradizioni e le proprie culture.
È su questi temi che ci stiamo muovendo ormai da diversi anni. È un lavoro molto complesso, però credo che sia importante non solo per noi come associazione, ma per l’Italia intera».

Testo di Michela Bagatella

La rete dei Borghi più Belli d’Italia in cifre

  • 21 anni di attività
  • 355 Comuni italiani con meno di 15.000 abitanti che aderiscono
  • 72 parametri
    di valutazione per l’adesione alla rete
  • 1 milione 209 mila spettatori e 7,5% di share per la sfida di Rai3 Il borgo dei borghi
  • 80 Digital Ambassador, tra cui il testimonial Osvaldo Bevilacqua
  • 800 località internazionali aderenti alla rete Les Plus Beaux Villages de la Terre, che annovera 6 tra Paesi e Regioni (Francia, Italia, Spagna, Vallonia, Québec, Giappone) a cui si affiancano altre 5 realtà associative presenti in Svizzera, Sassonia, Russia e Libano

——–

Tutte le news di PleinAir su camper, caravan e accessori le puoi leggere sulla rivista digitale sul pc, sul tablet o sullo smartphone.

Con un anno di abbonamento a PLEINAIR (11 numeri cartacei) hai a disposizione gli inserti speciali, la rivista digitale e l’archivio digitale dal 2015. Con l’abbonamento a PleinAir ricevi i prossimi numeri comodamente a casa e risparmi!

tag articolo

condividi l'articolo

Facebook
WhatsApp

ultimi articoli