All'origine del gusto: storia di 5 piatti tipici italiani

Preparati a un viaggio gustoso che ti farà scoprire l'Italia in ogni boccone, unendo tradizione, sapore e un pizzico di magia

Eccoci per un’avventura culinaria attraverso l’Italia: oggi esploriamo l’origine di alcuni piatti tipici italiani, rivelando le storie e i segreti dietro le ricette che li hanno resi famosi. Qui ti suggeriamo un menù completo tricolore, che celebra i sapori della cucina italiana da Nord a Sud. Scopriremo come ingredienti semplici si trasformino in capolavori gastronomici, testimonianza della passione e dedizione che caratterizzano la cultura culinaria italiana.

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1. Scrippelle (antipasto) – Abruzzo

Ph e credit. Ristorante Romeo

In Abruzzo sono presenti diversi piatti insoliti che mischiano sapori contrastanti, dall’aglio rosso di Sulmona ai fichi secchi reali di Atessa; ma tra i più particolari abbiamo le scrippelle teramane. Sono sfoglie di pasta salata fatte con uova, farina e acqua che ricordano molto le crepes che si mangiano in Francia.

Il piatto ha infatti origini nell’Ottocento quando il messer Enrico Castorani, assistente del cuoco addetto alla mensa degli ufficiali francesi di stanza a Teramo, pensò di servire ai commensali le crepes, ritenendole più gradite e appetibili dell’umile e rozzo pane di granoturco e del pane nero.

Tradizione vuole che un vassoio di crepes cadde proprio dentro un recipiente colmo di brodo di gallina, creando la versione ‘mbusse, ossia bagnate in brodo, che è ora ricetta tipica del teramano. In alcune trattorie le servono ancora oggi con il brodo di carne e una spolverata di pecorino.

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2. Cous Cous (primo di pesce) – Sicilia

Come proposta di pesce tra i piatti tipici italiani, abbiamo scelto il cous cous, un piatto vibrante di semola di grano duro cotta al vapore che trae origine dalle ricche tradizioni del Medio Oriente e del Nord Africa. In tempi antichi, era al centro di rituali serali, condiviso a mani nude intorno a un unico piatto, simbolo di convivialità. Una leggenda avvincente lo lega al re Salomone e alla regina di Saba, sottolineando il suo ruolo nei momenti di unione familiare.

Approdato in Italia nel Settecento via Mediterraneo, il cous cous ha trovato una seconda casa, soprattutto a Trapani, dove è nato il celebre “Couscous alla trapanese”, ricco di pesce e cotto in pentole di terracotta. Ogni variante regionale o familiare del piatto oggi aggiunge un tocco personale, ma la cottura a vapore sopra uno stufato o brodo arricchito con verdure, uvetta, ceci e spezie rimane un rito immutato, testimone di una tradizione culinaria senza tempo.

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3. Agnolotti (primo di carne) – Piemonte

Gli agnolotti, tesoro della cucina piemontese, nascono da un mix di leggende e tradizioni. Secondo alcuni, il loro nome omaggia Angiolino, detto Angelòt, inventore del piatto; per altri, deriva da “anolòt”, strumento per modellarli in forma circolare. Questa pasta ripiena, passata da forme rotonde a quadrati, incarna la sapienza culinaria del Piemonte: un uso creativo degli avanzi di arrosto per un ripieno ricco e sostenibile.

Si distinguono dagli altri tipi di pasta ripiena per questo tocco unico. Serviti in brodo, con sugo di carne, burro e salvia, o ragù piemontese, gli agnolotti si accompagnano perfettamente a vini rossi locali come il Dolcetto e il Barbera. Tra le varianti, spiccano gli “agnolotti del Plin”, piccoli e rettangolari, e quelli di Calliano, unici per il loro ripieno di carne d’asino. Un piatto ricco di storia, gusto, e tradizione.

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4. Aragosta alla catalana (secondo) – Sardegna

Potrebbe essere scambiato per un classico della cucina spagnola, ma in realtà si tratta di una prelibatezza tipica della Sardegna, particolarmente apprezzata ad Alghero. Vi chiederete perché venga chiamato aragosta alla catalana se è distintivo della Sardegna. La risposta risiede nella lunga storia di dominio spagnolo sull’isola, con i catalani che la occuparono nel XIV secolo. Le influenze di questa presenza sono ancora evidenti ad Alghero, talvolta chiamata Barceloneta (piccola Barcellona), non solo nella lingua che vi si parla ma anche in alcune delle sue ricette tradizionali.

Così, l’aragosta alla catalana è una pietanza che riflette il legame storico con la Spagna: ma come si prepara? La ricetta è semplice ma ricca di sapori: l’aragosta bollita viene affiancata da un’insalata di cipolle rosse e pomodori, il tutto spruzzato con una vinaigrette zestosa di olio, limone, sale e pepe. Dopo un riposo in frigo, i sapori si fondono in un connubio perfetto, rendendo l’aragosta alla catalana un’esperienza culinaria che celebra il meglio dei due mondi.

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5. Tiramisù (dessert) – Veneto


Il Tiramisù non è solo uno dei dolci più amati al mondo, ma porta con sé una storia affascinante e poco nota. Nato nella “Gioiosa Marca” di Treviso tra il XVIII e il XIX secolo, questo dessert ha radici curiose. La leggenda vuole che una creativa maitresse di una casa di piacere trevigiana ne sia l’ideatrice, pensando a un dolce afrodisiaco per rivitalizzare i suoi clienti.

La semplicità e i ricchi ingredienti del Tiramisù—uova, zucchero, savoiardi, mascarpone, caffè e cacao—ne fanno una vera delizia accessibile a tutti, consolidando il suo posto tra i dolci più celebri e apprezzati a livello internazionale. Il suo nome, che evoca un messaggio di rinnovato vigore, deriva dall’espressione dialettale “Tireme su”, diventata poi in tutto il mondo il simbolo di un piacere che riconforta e solleva lo spirito.

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