Dott.sa Debora Rasio

Medico, specialista in oncologia medica, ricercatrice presso la Sapienza Università di Roma, nutrizionista Rai, Mediaset e La7, autrice dei bestsellers “Death by Medicine” -Axios Press; “La dieta non dieta” -Mondadori- e il recente “La dieta per la vita” -Longanesi, vanta una notevole attività di ricerca anche all’estero – fra le collaborazioni quella con il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Proprio l’attività come oncologa e i suoi studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute

Vitamina D e salute della flora batterica intestinale: un possibile legame

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Nota per la sua funzione protettiva delle ossa e preventiva dell’osteoporosi, la vitamina D – che in realtà non è una vitamina bensì un ormone – si sta rivelando molto efficace anche nella prevenzione dei tumori e delle malattie cardiovascolari di varia natura, tra cui ictus e infarto. Non è ancora confermato, invece, un legame diretto tra carenza di vitamina d e la salute del microbiota – la popolazione di miliardi di batteri buoni che vive nel nostro intestino – ma si susseguono gli studi che collezionano prove in tal senso. Uno dei più recenti è stato realizzato dall’università di Vancouver ed ha stabilito come l’esposizione alla luce solare migliori la biodiversità ovvero la varietà di specie batteriche che abitano l’intestino che è uno dei primi indici di un intestino sano.

UN NUOVO STUDIO CANADESE
Pubblicato sulla rivista specializzata Frontiers of microbiology lo studio è stato condotto su un gruppo di 21 donne adulte, in buona salute. Sono state divise in due gruppi: a un primo gruppo di nove persone sono stati forniti supplementi a base di vitamina D per tre mesi, alle restanti no. Il tutto è avvenuto durante l’inverno quando l’esposizione al sole – la principale fonte naturale di vitamina D – è pressoché nulla. Terminato il trimestre chi aveva integrato la vitamina D mostrava livelli accettabili di questo ormone nel sangue, le altre, invece, ne erano deficitarie.

UN BAGNO DI RAGGI ULTRAVIOLETTI
A questo punto tutte le partecipanti sono state sottoposte a tre sessioni di esposizione a raggi ultravioletti UVB per vedere gli effetti sul microbiota. Se tutte le donne dopo “il bagno” di raggi ultravioletti hanno registrato un aumento dei livelli di vitamina D, solo quelle che non l’avevano assunta prima attraverso degli integratori – quindi erano partite con una deficienza – hanno avuto benefici sulla composizione della flora intestinale. Nello specifico, nelle donne appartenenti a questo secondo Gruppo è stato visto un aumento dei batteri delle famiglie LachnospiraceaeRuminococcus, e Clostridiaeae, tutte associate a un microbiota in salute. Lo stesso è stato visto per i batteri Lachnospira and Fusicatenibacter.

 

PREFERIRE LE FONTI NATURALI
Di particolare interesse la circostanza per cui prima dell’esposizione ai raggi UVB il microbiota delle donne con deficienza di vitamina D risultava meno diversificato ed equilibrato rispetto a quelle che avevano raggiunto regolari livelli di vitamina D grazie ai supplementi. Dopo le sole tre sessioni di esposizione al sole, però, le donne inizialmente deficitarie avevano raggiunto i livelli di salute intestinale delle altre. Tutto ciò è indicativo perché sottolinea l’importanza di produrre vitamina D, prima ancora che di assumerla, per quanto sia utilissimo ricorrere a integratori per compensare le deficienze legate principalmente ai periodi invernali. Eppure, ove possibile e quindi alle nostre latitudini specialmente in estate, dovrebbero sempre essere preferite le fonti naturali di questo nutriente poiché l’esposizione al sole offre innumerevoli altri benefici tra cui l’aumento della serotonina e della dopamina, i neurotrasmettitori del benessere e della vitalità, la produzione di ossido nitrico, una molecola ad azione ipotensiva, il miglioramento delle funzioni del sistema immunitario.

VITAMINA D, DOVE TROVARLA
Ricordiamo dunque che la vitamina D, non essendo una vitamina, non è facilmente reperibile negli alimenti. Si può trovare in yogurt e formaggi solo se prodotti con latte proveniente da animali allevati all’aperto e dunque esposti alla luce del sole, in pesci grassi come salmone, sgombri e sardine, in ortaggi come i funghi. Ma il sole, e in particolare la radiazione UVB, quella calda che alle nostre latitudini raggiunge la crosta terrestre solo in estate e nelle ore più calde, dalle 11.00 alle 14.00, ne resta la principale fonte ed esporvisi nella giusta dose, evitando a tutti i costi di scottarsi, rappresenta un vero e proprio investimento di salute consentendoci di fare scorte di questa preziosa sostanza per i freddi e bui mesi invernali.

BATTERI INTESTINALI, COME NUTRIRLI
L’altro aspetto fondamentale da sottolineare è l’importanza della salute del nostro intestino considerato, non a caso, il nostro secondo cervello. Digerire bene significa ragionare bene, spegnere l’infiammazione, prevenire un’ampia gamma di malattie: da quelle legate alla demenza senile come l’Alzheimer a cancro, obesità e disfunzioni metaboliche, ad esempio il diabete. Insomma, la salute dei nostri batteri intestinali dovrebbe esserci particolarmente a cuore ed esplorare ogni strada per perseguirla, inclusa quella della vitamina D, è preciso dovere degli scienziati. Ma la via maestra resta l’alimentazione e già possediamo tutti gli strumenti per agire in tal senso e assicurare il nutrimento ideale ai nostri batteri intestinali. Sono ghiotti, ad esempio, di prebiotici, sostanze presenti in numerosi alimenti come legumi, avena, banane, bacche, topinabur, asparagi, tarassaco, aglio, porro e cipolla. Ci sono, poi, i probiotici, in questo caso veri e propri organismi vivi che, una volta ingeriti, vanno a rafforzare le truppe della flora intestinale: li troviamo in yogurt con fermenti lattici vivi, kefir, formaggi e altri alimenti fermentati. Una delle più ricche fonti di probiotici in natura è il Kimchi, verdura di origine coreana fermentata e speziata. Ancora, sono da evitare le fonti d’infiammazione quali cibi ultra-processati e ricchi di zuccheri. Preferiamo i cerali integrali, la frutta e le verdure ricche di fibre. Fare di queste scelte un’abitudine può significare la vera differenza per la salute di testa e pancia.

 

FONTE: Bosman ES, Albert AY, Lui H, et al. Skin exposure to narrow band ultraviolet (UVB) light modulates the human intestinal microbiomeFront Microbiol. 2019; 10:2410. doi: 10.3389/fmicb.2019.02410.