Dott.sa Debora Rasio

Medico, specialista in oncologia medica, ricercatrice presso la Sapienza Università di Roma, nutrizionista Rai, Mediaset e La7, autrice dei bestsellers “Death by Medicine” -Axios Press; “La dieta non dieta” -Mondadori- e il recente “La dieta per la vita” -Longanesi, vanta una notevole attività di ricerca anche all’estero – fra le collaborazioni quella con il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Proprio l’attività come oncologa e i suoi studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute

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Il diabete di tipo 2 è in continuo aumento: dal 2000 al 2012 la percentuale di malati in Italia è passata dal 3,7% al 5,5% (dati ISTAT 2012). Con l’aumentare dell’età aumenta la prevalenza, salendo a circa il 13% nella fascia di età fra i 65 e i 74 anni e al 20% negli individui di oltre 75 anni. In Italia, 27.000 persone muoiono ogni anno a causa del diabete. Questo dato è ampiamente sottostimato, poiché molti decessi per cause cardio-cerebrovascolari e per tumore sono in realtà da attribuire al diabete mellito.

Un tempo chiamato diabete dell’adulto perché insorgeva tipicamente in età avanzata, oggi viene semplicemente definito “diabete di tipo 2” per il suo manifestarsi in età sempre più precoce, addirittura in adolescenza.      

Le cause di questa malattia sono esclusivamente alimentari: una dieta ricca in zuccheri, bibite gassate, succhi di frutta e farine raffinate induce nel tempo una condizione di insulino-resistenza per cui le cellule diventano progressivamente meno sensibili al segnale dell’insulina. All’inizio il pancreas compensa producendo più insulina, nel tempo, però, l’insulino-resistenza peggiora al punto che, anche in presenza di livelli molto alti di ormone nel sangue, il glucosio stenta ad entrare all’interno delle cellule e le sue concentrazioni nel sangue iniziano ad aumentare.

Quando la glicemia a digiuno supera in almeno due occasioni i valori di 126 mg/dl e/o l’emoglobina glicata (un indicatore della glicemia degli ultimi 3 mesi) è maggiore di 6.5%, si pone diagnosi di diabete.

La terapia del diabete è centrata sulla dieta appropriata, accompagnata o meno da perdita di peso, l’attività fisica e, solo qualora queste misure non fossero sufficienti, la terapia farmacologica.

Nella prevenzione del diabete, le modifiche dello stile di vita hanno un’efficacia doppia rispetto all’intervento con la metformina (il farmaco di elezione). Anche nella terapia del diabete, la restrizione calorica o un’appropriata alimentazione sono gli strumenti più potenti per ripristinare l’insulino-sensibilità e riportare i valori glicemici nella norma.

La dieta migliore per il paziente diabetico è quella basata su alimenti vegetali naturali, non raffinati, in gradi di apportare abbondante fibra solubile, vero cardine della terapia nutrizionale di questa malattia. L’eccesso di proteine animali, invece, è deleterio, arrivando addirittura a quadruplicare la mortalità di questi pazienti.

Frutta-Secca_ffLa fibra solubile è presente solo negli alimenti vegetali non raffinati: cereali integrali in chicchi, legumi, verdura, frutta, semi e frutta oleosa. Viene digerita dalla flora batterica intestinale in acidi grassi a catena corta (acido butirrico, acetico e propionico), i quali entrano nel circolo sanguigno dove agiscono come vere e proprie molecole di segnale, in grado di migliorare l’insulino-sensibilità a livello di fegato, pancreas e muscolo scheletrico. Il progressivo miglioramento dell’insulino-sensibilità porta nel tempo alla normalizzazione dei livelli di glicemia.

Da notare che, mentre la causa del diabete risiede nell’eccessivo consumo di zuccheri, fruttosio in forma liquida (presente nei succhi di frutta e nelle bibite zuccherate) e carboidrati raffinati, la cura del diabete, all’inverso, poggia sul consumo di quegli stessi alimenti in forma naturale.

Tutte le linee-guida internazionali raccomandano l’utilizzo di cereali integrali; nella pratica clinica, invece, si tende piuttosto a consigliare una dieta moderata che escluda gli zuccheri, limiti l’assunzione di pasta e pane a 60-70 grammi a pasto e preveda un consumo moderato di proteine animali. Con questa dieta, spesso accompagnata da un supporto farmacologico, alcuni riescono a ripristinare le concentrazioni di glucosio nei limiti della norma ma la maggior parte no.

Per tutti quelli che non riescono a mantenere la glicemia nei limiti normali con una dieta moderata vi è la possibilità di ottenere un completo controllo sul diabete -e persino la reversibilità di alcune sue complicanze, aderendo ad un’alimentazione prevalentemente vegetale, ricca in verdure, cereali integrali, legumi, semi e frutta oleosa -questi i risultati di diversi studi condotti nelle ultime decadi.

In uno recente studio pilota effettuato su 13 pazienti diabetici da più di 7 anni, il sopra citato regime alimentare ha abbassato in 6 mesi l’emoglobina glicata da una media di 8.2 a 5.8 (un livello considerato normale). Se ciò non bastasse, i pazienti hanno eliminato gran parte dei farmaci prima utilizzati.

Uno studio molto più antico illumina il potenziale di una dieta appropriata: Kempner e collaboratori nel 1958 hanno sottoposto più di 40 pazienti affetti da diabete avanzato ad una dieta basata esclusivamente su riso integrale e frutta, documentando una regressione della retinopatia diabetica in un quarto dei pazienti.

Un altro studio del 1979 ha dimostrato che per il miglioramento del controllo glicemico non è necessario perdere peso, basta nutrirsi prevalentemente di alimenti vegetali ricchi in fibra. Venti pazienti affetti da diabete sono stati ricoverati in un reparto di endocrinologia e hanno ricevuto per 7 giorni la dieta standard consigliata per il diabete, contenente circa 30 grammi di fibra solubile al giorno e dosi moderate di proteine animali. Trascorsi 7 giorni, i venti pazienti hanno ricevuto una dieta prevalentemente vegetale (priva di carne, uova e latticini) in grado di apportare 65 grammi di fibra al giorno. Con questa dieta l’utilizzo di insulina si è ridotto del 60%, e metà dei pazienti l’hanno del tutto sospesa! Da notare che questi risultati non si sono manifestati in anni o mesi di terapia nutrizionale, ma in soli 16 giorni!

20160323_insalata_sano_470È straordinario realizzare che pazienti ormai diabetici da anni, che necessitavano di 20 o più unità di insulina al giorno, in sole due settimane di dieta vegetale, senza perdere peso, siano stati in grado di eliminare completamente l’insulina mantenendo la glicemia a livelli più bassi di quando facevano terapia. Incredibile il potere medicinale delle piante.

Questo studio dimostra che un approccio nutrizionale moderato al diabete spesso non è la soluzione migliore, piuttosto quella in grado di apportare solo risultati moderati. Essendo il diabete una malattia indotta da un’alimentazione esageratamente sbagliata, occorrerà, almeno inizialmente, una correzione drastica, in grado di correggere il profondo disequilibrio in atto. Quando l’individuo sarà nuovamente in grado di rispondere ai segnali ormonali coinvolti nella regolazione della glicemia la dieta potrà essere meno restrittiva, ma pur sempre rispettosa della peculiare fisiologia dell’individuo prone ad ammalarsi di diabete.

Fonti

D M Dunaief, J Fuhrman, J L Dunaief, G Ying. Glycemic and cardiovascular parameters improved in type 2 diabetes with the high nutrient density (HND) diet. Open Journal of Preventive Medicine Vol.2, No.3, 364-371 (2012).

E L Lim, K G Hollingsworth, B S Arbisala, M J Chen, J C Mathers, R Taylor. Reversal of type 2 diabetes: normalisation of beta cell function in association with decreased pancreas and liver triacylglycerol. Diabetologia. 2011 Oct;54(10):2506-14.

W Kempner, R L Peschel, C Schlayer. Effect of rice diet on diabetes mellitus associated with vascular disease. Postgrad Med. 1958 Oct;24(4):359-71.

D M Dunaief, J Fuhrman, J L Dunaief, G Ying. Glycemic and cardiovascular parameters improved in type 2 diabetes with the high nutrient density (HND) diet. Journal: Open Journal of Preventive Medicine; ISSN 2162-2477; Vol. 02; Issue: 03; Start page: 364; Date: 2012.

E L Lim, K G Hollingsworth, B S Aribisala, M J Chen, J C Mathers, R Taylor. Reversal of type 2 diabetes: normalisation of beta cell function in association with decreased pancreas and liver triacylglycerol. Diabetologia. 2011 Oct;54(10):2506-14.

C B Trapp, N D Barnard. Usefulness of vegetarian and vegan diets for treating type 2 diabetes. Curr Diab Rep. 2010 Apr;10(2):152-8.

J W Anderson, K Ward. High-carbohydrate, high-fiber diets for insulin-treated men with diabetes mellitus. Am J Clin Nutr. 1979 Nov;32(11):2312-21.

Levine ME, Suarez JA, Brandhorst S, Balasubramanian P, Cheng CW, Madia F, Fontana L, Mirisola MG, Guevara-Aguirre J, Wan J, Passarino G,Kennedy BK, Wei M, Cohen P, Crimmins EM, Longo VD. Low protein intake is associated with a major reduction in IGF-1, cancer, and overall mortality in the 65 and younger but not older population. Cell Metab. 2014 Mar 4;19(3):407-17.

Dottoressa Debora Rasio
Nutrizionista presso l’ospedale Sant’Andrea
Università di Roma La Sapienza

Laureata in medicina e chirurgia e specialista in oncologia, Debora Rasio vanta una notevole attività di ricerca anche all’estero – fra le collaborazioni quella con il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Proprio l’attività come oncologa e i suoi studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute. La Dott.ssa Rasio vanta inoltre collaborazioni con le trasmissioni televisive Uno mattina (RaiUno) e Cose dell’altro Geo (RaiTre), oltre a curare la rubrica settimanale Salute & Benessere su Radio Monte Carlo.