Dott.sa Debora Rasio

Medico, specialista in oncologia medica, ricercatrice presso la Sapienza Università di Roma, nutrizionista Rai, Mediaset e La7, autrice dei bestsellers “Death by Medicine” -Axios Press; “La dieta non dieta” -Mondadori- e il recente “La dieta per la vita” -Longanesi, vanta una notevole attività di ricerca anche all’estero – fra le collaborazioni quella con il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Proprio l’attività come oncologa e i suoi studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute

Una bibita zuccherata a settimana può frenare il cervello di un bambino

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Il consumo abituale di bevande zuccherate o ricche in fruttosio come succhi di frutta, bibite dolci o energy drink rappresenta uno dei principali fattori di rischio per lo sviluppo di malattie croniche come obesità, tumori, problemi cardiovascolari, diabete e altri problemi metabolici. Fortunatamente consumatori sempre più informati e consapevoli hanno iniziato a ridurre negli anni il consumo di queste “bombe di zucchero” e proprio il nostro paese risulta tra i più virtuosi in Europa con poco più del 5% della popolazione over 15 anni che ne fa uso quotidiano, a fronte di una media UE del 9% (la maglia nera spetta al Belgio con una quota superiore al 20%). Eppure, non si deve considerare vinta la battaglia di medici e nutrizionisti contro questi prodotti poiché tra i principali consumatori troviamo ancora bambini e giovanissimi, coloro che sono più esposti ai potenziali danni dei troppi zuccheri.

L’ALLARME DALLA CINA
Se, infatti, è ormai accertata una connessione tra l’abuso di zuccheri e problemi cardiometabolici negli adulti, meno esplorati sono i possibili effetti negativi sulle funzioni cerebrali dei più piccoli che proprio durante l’infanzia sviluppano abilità cognitive di alto livello come il ragionamento complesso, l’attività mirata a un obiettivo, l’autoregolazione. Un nuovo studio condotto in Cina lancia l’allarme: basterebbe una sola bibita zuccherata a settimana per rallentare le performance cognitive di un bambino.

UNO STUDIO SU 6000 BAMBINI
Per arrivare a questa conclusione i ricercatori hanno preso in esame 6000 bambini cinesi di età compresa tra i 6 e i 12 anni. I genitori hanno dovuto compilare un approfondito questionario circa il consumo di bibite zuccherate (gasose, succhi di frutta, energy drinks) da parte dei figli, le loro abilità cognitive (controllo delle emozioni, organizzazione, memoria), le condizioni socio economiche della famiglia. Sulla base delle risposte raccolte i bambini sono stati divisi in tre gruppi: quelli che consumavano zero, una, due o più bibite zuccherate a settimana.

PERFOMANCE RIDOTTE CON UNA SOLA BIBITA A SETTIMANA
Paragonati ai non consumatori, i bambini che consumavano anche solo una bibita a settimana hanno avuto punteggi inferiori in tutte le valutazioni della funzione cognitiva, inclusi l’autocontrollo e la metacognizione. Questa tendenza è risultata più accentuata nei bambini consumatori di due o più bibite zuccherate a settimana i quali, rispetto ai non consumatori, avevano il 45% in più di possibilità di uno scarso autocontrollo e il 70% in più di scarsa metacognizione. Questi risultati sono rimasti inalterati affinandoli per sesso, età, indice di massa corporea.

PIU’ PICCOLI, PIU’ ESPOSTI
Non solo succhi di frutta o bibite gasose, anche snack, merendine e cibi preconfenzionati fanno dei nostri bambini i più esposti ai pericoli legati all’eccessivo consumo di zuccheri aggiunti. Tanto per fare un esempio le linee guida OMS sull’alimentazione raccomandano che gli zuccheri non superino il 10% delle calorie giornaliere assunte dai bambini (una soglia frutto delle pressioni di lobby, fortemente criticata da molti esperti della salute perché ritenuta “non sicura”), ma le statistiche calcolano che questa raccomandazione è praticamente del tutto disattesa nella fascia d’età tra i 9 e 18 anni. Tutto ciò rappresenta una corsia preferenziale verso l’obesità infantile e problemi di vario genere da adulti, a partire dalle malattie cardiovascolari. Senza escludere, come stiamo iniziando a scoprire, i danni al cervello e allo sviluppo cognitivo.

Dr.ssa Debora Rasio
Medico, specialista in oncologia medica, ricercatrice presso la Sapienza Università di Roma, nutrizionista Rai, Mediaset e La7, autrice dei bestsellers “Death by Medicine” -Axios Press; “La dieta non dieta” -Mondadori- e il recente “La dieta per la vita” -Longanesi, vanta una notevole attività di ricerca anche all’estero – fra le collaborazioni quella con il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Proprio l’attività come oncologa e i suoi studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute.

FONTE: Gui, Z.; Huang, S.; Chen, Y.; Zhao, Y.; Jiang, N.; Zhang, S.; Chen, Y. Association between Sugar-Sweetened Beverage Consumption and Executive Function in Children. Nutrients 2021, 13, 4563. https://doi.org/10.3390/nu13124563