Dott.sa Debora Rasio

Medico, specialista in oncologia medica, ricercatrice presso la Sapienza Università di Roma, nutrizionista Rai, Mediaset e La7, autrice dei bestsellers “Death by Medicine” -Axios Press; “La dieta non dieta” -Mondadori- e il recente “La dieta per la vita” -Longanesi, vanta una notevole attività di ricerca anche all’estero – fra le collaborazioni quella con il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Proprio l’attività come oncologa e i suoi studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute

Troppe proteine animali fanno invecchiare le arterie

Indice

Mangiamo una bistecca e immediatamente i nostri batteri intestinali si attivano per metabolizzarla. È un lavoro molto faticoso e non è gratis in termini di salute. Il prezzo più caro di un consumo eccessivo di proteine animali, in particolare carne rossa, sembrerebbero pagarlo proprio le arterie: invecchiano un po’ ogni volta che ne mangiamo. Lo hanno scoperto i ricercatori dell’università del Colorado che, in uno studio appena pubblicato sulla rivista specializzata Hypertension, sono riusciti a stabilire un legame diretto tra alimentazione e salute delle arterie: è vero che da tempo mangiare troppa carne rossa è associato a un maggiore rischio di problemi cardiovascolari, ma per la prima volta si è arrivati a fornire una possibile spiegazione di come e perché ciò avvenga.

UN POSSIBILE IMPUTATO
Sembrerebbe, infatti, tutta colpa della trimetilammina-N-ossido, più comunemente chiamata TMAO, una sostanza secondaria che i batteri intestinali producono ogni volta che entrano in campo per digerire la L-carnitina e la colina, due sostanze di cui sono ricche le proteine animali come carne e tuorlo d’uovo.

Già in passato era stato visto che le persone con alti livelli di TMAO nel sangue corressero un rischio doppio di ictus e infarto e tendessero a morire prima.

Partendo da queste evidenze gli studiosi hanno condotto esperimenti su uomini e animali. Nel primo caso hanno misurato lo stato di salute delle arterie di 101 anziani e 22 adulti vedendo, innanzitutto, che i livelli di TMAO aumentano significativamente con l’età. In coloro, poi, con maggiore presenza di TMAO nel sangue non solo le arterie funzionavano meno bene che negli altri, ma sono stati riscontrati anche alti livelli di stress ossidativo e danno dei tessuti. Insomma, sembrerebbe che ogni volta che il nostro intestino produce TMAO e questo arriva nel sangue le nostre arterie ne risentono e invecchiano.

INVECCHIAMENTO ASSICURATO
Ciò è stato visto più chiaramente sui topini. È infatti bastato aggiungere TMAO alla loro dieta per “trasformarli” in topini anziani: dopo aver mangiato TMAO per qualche mese un topino di 12 mesi (corrispondente a un uomo di 35 anni) presentava le condizioni di uno di 27 (praticamente un ottantenne!). Altri dati ricavati sui topini hanno messo in luce che quelli con maggiore TMAO nel sangue mostravano peggioramenti nell’apprendimento e nella memoria, suggerendo che la sostanza possa giocare anche un ruolo nel declino cognitivo legato all’invecchiamento.

LA CONTROPROVA: GLI ANTIOSSIDANTI “RINGIOVANENTI”
Come controprova ad alcuni topini anziani è stato somministrato dimetil-1-butanolo, composto presente in due alimenti molto antiossidanti come olio d’oliva e vino rosso e che si ritiene prevenga la produzione di TMAO. In effetti in questi animali la disfunzione arteriosa è migliorata, come se le loro arterie fossero “ringiovanite”. Ciò è particolarmente rilevante perché suggerisce come attraverso l’alimentazione sia possibile non solo fermare il processo d’invecchiamento delle arterie, ma persino renderlo reversibile e tornare a condizioni migliori di quelle di partenza. Si pensa, infatti, che il dimetil-1-butanolo prevenga la produzione di TMAO.

LA SCELTA A TAVOLA: PEGGIORARE O PREVENIRE
Chiunque di noi, persino un giovane vegano o un soggetto sanissimo produce un po’ di TMAO ma eccedere con le proteine animali può comportare un prezzo da pagare: più carne rossa mangiamo, più alimentiamo i batteri che producono questa pericolosa sostanza che erode le arterie sin dalla giovane età. Anche gli abbinamenti fanno la differenza: consumare la carne insieme a una verdura e a un bicchiere di vino rosso riduce la produzione di TMAO. Le nostre scelte alimentari si confermano ancora una volta una delle principali armi di prevenzione che abbiamo a nostra disposizione.

 

FONTE: Trimethylamine-N-Oxide Promotes Age-Related Vascular Oxidative Stress and Endothelial Dysfunction in Mice and Healthy Humans. Hypertension, 2020; 76 (1): 101.

Dr.ssa Debora Rasio
Laureata in medicina e chirurgia e specialista in oncologia, direttore del master di II livello in Medicina Integrata presso l’Università Telematica San Raffaele di Roma, autrice del bestseller Mondadori “La Dieta Non Dieta”, Debora Rasio vanta una notevole attività di ricerca anche all’estero – fra le collaborazioni quella con il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Proprio l’attività come oncologa e i suoi studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute.