Dott.sa Debora Rasio

Medico, specialista in oncologia medica, ricercatrice presso la Sapienza Università di Roma, nutrizionista Rai, Mediaset e La7, autrice dei bestsellers “Death by Medicine” -Axios Press; “La dieta non dieta” -Mondadori- e il recente “La dieta per la vita” -Longanesi, vanta una notevole attività di ricerca anche all’estero – fra le collaborazioni quella con il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Proprio l’attività come oncologa e i suoi studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute

Pancia grassa: possono arrivare infarto e ictus

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Chi è sopravvissuto a un infarto o a un ictus ha molte più probabilità di subirne un secondo se presenta un eccesso di grasso addominale. Lo dimostra un recente studio condotto in Svezia e pubblicato dalla rivista della Società europea dei cardiologi.

LA “PREVENZIONE SECONDARIA” NON SEMPRE BASTA
Si è sempre pensato che l’obesità addominale rappresentasse un importante fattore di rischio per incorrere in problemi cardiovascolari perché associata ad altri fattori noti come colesterolo e glicemia alta, insulino-resistenza e ipertensione. Questo studio, invece, per la prima volta ha dimostrato un collegamento diretto tra una pancia grassa e un secondo ictus o infarto, a prescindere dagli altri fattori di rischio. Normalmente, dopo il primo evento cardiovascolare un paziente viene sottoposto a un rigoroso regime di terapie mediche per evitare che se ne verifichi un altro: si tratta della cosiddetta “prevenzione secondaria” concentrata sull’abbassare i principali fattori di rischio utilizzando farmaci per controllare la pressione sanguigna, gli zuccheri e il colesterolo nel sangue e che però non include un approccio mirato all’obesità addominale, centrato sulla dieta. Una “svista” che potrebbe rivelarsi fatale.

UNO STUDIO VASTISSIMO
Questo studio, attualmente il più completo in materia, è stato condotto su un campione molto vasto di 22mila individui, uomini e donne, di età compresa tra i 35 e i 77 anni, tutti reduci da un primo episodio cardiovascolare. I ricercatori hanno preso in esame proprio la circonferenza addominale e cercato una relazione tra essa e l’insorgere di un secondo episodio legato, in particolare, all’ostruzione delle arterie: infarto e ictus.

La maggior parte dei pazienti – il 78% degli uomini e il 90% delle donne – presentava obesità addominale (valori di circonferenza della vita superiori o uguali a 94 cm per gli uomini e a 80 cm per le donne).

Tutte le persone oggetto dello studio sono state tenute sotto osservazione per circa quattro anni durante i quali il 7,3% degli uomini e il 7,9% delle donne ha avuto un secondo problema cardiovascolare. I pazienti con i livelli più alti di circonferenza vita hanno avuto un rischio aumentato del 20 percento di incorrere in nuovi eventi cardiovascolari nonostante fossero in trattamento con farmaci come gli antiipertensivi, gli ipoglicemizzanti e le statine che abbassano i tradizionali fattori di rischio.

GRASSO ADDOMINALE PEGGIO DI FUMO E DIABETE
I ricercatori hanno inoltre visto che l’associazione tra obesità addominale e infarto o ictus è indipendente da altri fattori come fumo, diabete, ipertensione, alto indice di massa corporea: la sola pancia grassa è più pericolosa per un secondo attacco di cuore di un corpo interamente obeso.

STILE DI VITA E ALIMENTAZIONE GLI ALLEATI CONTRO IL GRASSO ADDOMINALE
Insomma il grasso addominale rappresenta un fattore di rischio indipendente non solo per il primo attacco al cuore, ma anche per il secondo. Mantenere la circonferenza della vita entro certi limiti significa prevenire infarti, ictus e altri problemi indipendentemente da quante medicine si prendano o quanto le analisi del sangue siano nella norma. Il grasso addominale è quello che infiamma ed è proprio l’infiammazione il nemico n.1 della nostra salute. Ancora una volta riceviamo conferme che stile di vita e alimentazione sana mirata a ridurre il grasso addominale rappresentano la migliore arma a disposizione di un malato di cuore per mantenersi in salute e in vita.

Dr.ssa Debora Rasio
Laureata in medicina e chirurgia e specialista in oncologia, direttore del master di II livello in Medicina Integrata presso l’Università Telematica San Raffaele di Roma, autrice del bestseller Mondadori “La Dieta Non Dieta”, Debora Rasio vanta una notevole attività di ricerca anche all’estero – fra le collaborazioni quella con il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Proprio l’attività come oncologa e i suoi studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute.

FONTE: Mohammadi H, Ohm J, Discacciati A, et al. Abdominal obesity and the risk of recurrent atherosclerotic cardiovascular disease after myocardial infarction. Eur J Prev Cardiol. 2020. doi:10.1177/2047487319898019.