Dott.sa Debora Rasio

Medico, specialista in oncologia medica, ricercatrice presso la Sapienza Università di Roma, nutrizionista Rai, Mediaset e La7, autrice dei bestsellers “Death by Medicine” -Axios Press; “La dieta non dieta” -Mondadori- e il recente “La dieta per la vita” -Longanesi, vanta una notevole attività di ricerca anche all’estero – fra le collaborazioni quella con il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Proprio l’attività come oncologa e i suoi studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute

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Noci: lo snack che salva pancia e cuore

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Chiusi in casa come siamo in questo periodo di emergenza straordinaria ci stiamo tutti più o meno raffrontando con uno dei più grandi nemici della forma fisica: lo sgranocchiare, mangiucchiare, spiluccare. Resistere non è facile ed è quasi inevitabile finire con l’ingerire molte più calorie di quanto necessitiamo, soprattutto in una condizione di limitata attività fisica. Tanto vale trasformarle in buone queste calorie, evitando rinunce costrittive, ma preferendo allo snack zuccherato o al pezzo di pane fuoripasto una bella manciata di frutta secca, ad esempio di noci. Ricche come sono di ‘grassi buoni’ incidono su molteplici aspetti della nostra salute, inclusa la flora batterica intestinale che, a sua volta, contribuisce a un cuore sano. E’ quanto suggerisce un recente studio condotto dai ricercatori dell’università della Pennsylvania e pubblicato su Journal of nutrition.

AIUTARE IL CUORE PASSANDO PER L’INTESTINO
Già in precedenza esisteva un’ampia letteratura scientifica a sostegno degli effetti benefici del consumo di noci sulla salute del cuore come riduzione dell’infiammazione, minori livelli di colesterolo, abbassamento della pressione sanguigna. Ma questa volta ci si è voluti concentrare su come le noci agiscano in favore del cuore attraverso la flora batterica intestinale. Per capirlo gli studiosi hanno esaminato 42 persone in sovrappeso o obese, di età compresa tra i 30 e i 65 anni, tutti sottoposti a due settimane di dieta a basso contenuto di grassi saturi. Dopodiché sono stati suddivisi causalmente in tre gruppi con tre diete diverse, tutte a basso contenuto di grassi saturi, ma solo una che prevedeva il consumo di noci (le altre due avevano una quota equivalente di grassi in forma di oli vegetali mono o poli-insaturi). I partecipanti hanno seguito la nuova dieta per sei settimane. Settantadue ore prima di cominciare lo studio, i ricercatori avevano loro prelevato un campione di feci, poi confrontato con quello preso alla fine del periodo di sperimentazione.

NUTRIRE I BATTERI BUONI
Ne è merso che la dieta a base di noci aveva arricchito una serie di batteri “buoni” per la salute dell’intestino: la Roserburia, associata alla protezione del rivestimento intestinale, il Butyricicoccu e l’Eubacterium eligens, associato a una diminuzione della pressione sanguigna. Così, era aumentata la presenza di Lachnospiraceae, batteri associati a una riduzione della pressione e del colesterolo. Questa correlazione tra maggiori batteri e minori fattori di rischio per il cuore non è stata riscontrata nelle altre due diete che non prevedevano il consumo di noci. Tali evidenze dimostrano in concreto come poter nutrire in modo corretto il microbiota (la popolazione di miliardi di batteri ‘buoni’ intestinali) innescando processi metabolici salutari per tutto il corpo.

30 GRAMMI DI FARMACI NATURALI
Ricordiamo che le noci sono infatti ricche di “farmaci naturali”: minerali, omega 3, melatonina, vitamina E, antiossidanti. E che se ne dovrebbero consumare una ventina di grammi al giorno per beneficiare dei loro effetti positivi sul sistema immunitario, cerebrale e cardiovascolare.

Dr.ssa Debora Rasio
Laureata in medicina e chirurgia e specialista in oncologia, direttore del master di II livello in Medicina Integrata presso l’Università Telematica San Raffaele di Roma, autrice del bestseller Mondadori “La Dieta Non Dieta”, Debora Rasio vanta una notevole attività di ricerca anche all’estero – fra le collaborazioni quella con il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Proprio l’attività come oncologa e i suoi studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute.

FONTE: Alyssa M Tindall, Christopher J McLimans, Kristina S Petersen, Penny M Kris-Etherton, Regina Lamendella. Walnuts and Vegetable Oils Containing Oleic Acid Differentially Affect the Gut Microbiota and Associations with Cardiovascular Risk Factors: Follow-up of a Randomized, Controlled, Feeding Trial in Adults at Risk for Cardiovascular Disease. The Journal of Nutrition, 2019; DOI: 10.1093/jn/nxz289