Dott.sa Debora Rasio

Medico, specialista in oncologia medica, ricercatrice presso la Sapienza Università di Roma, nutrizionista Rai, Mediaset e La7, autrice dei bestsellers “Death by Medicine” -Axios Press; “La dieta non dieta” -Mondadori- e il recente “La dieta per la vita” -Longanesi, vanta una notevole attività di ricerca anche all’estero – fra le collaborazioni quella con il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Proprio l’attività come oncologa e i suoi studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute

Liquido amniotico e latte materno, dalle mamme una possibile arma contro il Covid-19

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Da ormai due anni la pandemia di Covid-19 ha sconvolto le nostre esistenze. Ansia, preoccupazione e incertezza declinano purtroppo ogni piccolo grande momento della vita: dalla semplice quotidianità, come andare a lavorare o a cena fuori, agli eventi più unici e significativi, come mettere al mondo un figlio. E proprio per le donne che aspettano un bambino arrivano sempre più importanti rassicurazioni circa la loro capacità “intrinseca” di proteggere il neonato nel grembo e allattandolo al seno una volta nato.

MAMME POSITIVE NON CONTAGIANO I FIGLI
Sin dai primi mesi dello scoppio della pandemia, infatti, è stato visto che le donne incinte che contraggono il Covid-19 lo fanno principalmente in forma lieve o asintomatica e in rari casi lo trasmettono al feto o al neonato appena partorito. Partendo da questa evidenza empirica diversi studi hanno cercato di spiegarne le ragioni. Tra questi, una recente ricerca condotta nel Regno unito suggerisce che nel liquido amniotico prima, e nel latte materno poi, siano presenti delle particolari proteine che fungano da “esca” e catturino in qualche modo il virus, proteggendo i piccoli da forme severe del Covid-19.

PROTEINE “ESCA” CHE CATTURANO IL VIRUS
Gli scienziati hanno capito che l’ingresso del virus SARS-CoV-2 nelle nostre cellule è facilitato da una serie di recettori, inclusa la proteina denominata ACE2. Questa e gli altri recettori sono normalmente avvolti nelle membrane cellulari, ma sono presenti anche in forma liquida nei fluidi dell’organismo. A tal proposito, era già stato visto che le forme solubili di ACE2 agissero come esche, intrappolando il virus nei fluidi biologici e impedendogli di interagire con le membrane e infettare le cellule.

LO STUDIO
Partendo da questa conoscenza i ricercatori si sono chiesti se ciò potesse valere anche per il liquido amniotico e per il latte materno. Per appurarlo si sono avvalsi di campioni di liquido amniotico e latte materno raccolto tra le due e le sei settimane successive al parto, provenienti da donatrici, prima della pandemia. I campioni sono stati centrifugati ed è stata misurata la presenza di ACE2 in forma solubile e di altri recettori che si comportano similmente, “intrappolando” il virus. Le analisi hanno così rivelato un’alta concentrazione di ACE2 e delle altre proteine “esca” nella loro forma solubile: ciò spiegherebbe la maggiore resilienza dei feti e dei neonati al Covid-19.

ALLATTARE AL SENO PROTEGGE MAMMA E BAMBINO
Ecco, dunque, un’altra valida ragione che si aggiunge a quelle in favore della scelta di allattare al seno. Ricordiamo, infatti, che la stessa Organizzazione mondiale per la sanità (Oms) considera il latte materno l’optimum per l’alimentazione infantile e raccomanda l’allattamento esclusivo almeno fino al sesto mese di vita. Oltre a contenere tutti i nutrienti essenziali e nella giusta proporzione per una crescita sana del bimbo, il latte materno riduce anche il rischio di allergie, è disponibile in ogni momento ed è gratuito. E il beneficio è assicurato anche per la salute delle mamme poiché riduce il rischio di emorragie post-partum, di osteoporosi dopo la menopausa e quello di cancro al seno e all’ovaio. Tuttavia, per molteplici ragioni sociali, economiche, ma anche culturali, nel mondo ancora circa il 40% dei bimbi non è allattato esclusivamente al seno: anche in Italia, allerta il Ministero della Salute, vi è una diffusione “non ottimale” di questa pratica cruciale per il benessere di mamme e figlioletti. 

Tornando, poi, allo specifico problema del Covid-19, queste prime evidenze del possibile effetto inibitore del liquido amniotico e del latte materno nei confronti del Sars-Cov 2 suggeriscono importanti ambiti di ricerca per comprendere se e come sbarrare le porte del nostro corpo all’ingresso di questo nemico tanto difficile da combattere. 

 

Dr.ssa Debora Rasio
Medico, specialista in oncologia medica, ricercatrice presso la Sapienza Università di Roma, nutrizionista Rai, Mediaset e La7, autrice dei bestsellers “Death by Medicine” -Axios Press; “La dieta non dieta” -Mondadori- e il recente “La dieta per la vita” -Longanesi, vanta una notevole attività di ricerca anche all’estero – fra le collaborazioni quella con il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Proprio l’attività come oncologa e i suoi studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute.
FONTE: Potential protective effects of breast milk and amniotic fluid against novel coronavirus SARS-CoV-2 through decoy receptors. Pediatric Allergy and Immunology September 2021. https://doi.org/10.1111/pai.13672