Dott.sa Debora Rasio

Medico, specialista in oncologia medica, ricercatrice presso la Sapienza Università di Roma, nutrizionista Rai, Mediaset e La7, autrice dei bestsellers “Death by Medicine” -Axios Press; “La dieta non dieta” -Mondadori- e il recente “La dieta per la vita” -Longanesi, vanta una notevole attività di ricerca anche all’estero – fra le collaborazioni quella con il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Proprio l’attività come oncologa e i suoi studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute

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Il DHA è l’acido grasso omega-3 a catena lunga più rappresentato nel cervello, dove si trova particolarmente concentrato in regioni associate all’apprendimento e alla memoria, quali ad esempio la corteccia cerebrale frontale e l’ippocampo. Ne parliamo con la dr.ssa Debora Rasio, dirigente medico presso l’Ospedale Sant’Andrea di Roma che cura per noi la rubrica dedicata all’alimentazione secondo natura.

Incorporato nelle membrane, regola diverse funzioni cellulari fra cui la neuro-genesi (la formazione di nuove cellule nervose), la neuroplasticità, la formazione di connessioni fra neuroni e la trasmissione dell’impulso nervoso.

Il DHA, inoltre, aumenta il flusso di sangue al cervello e riduce l’infiammazione e lo stress ossidativo.

La maggior fonte alimentare di DHA è il pesce, specialmente quello ricco in grassi come le alici, lo sgombro, le sardine, il salmone e il tonno. Diete a basso contenuto di pesce, come quelle dei vegani e dei vegetariani, si associano a bassi livelli di DHA nel sangue.

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Anche altri acidi grassi omega-3, quali ad esempio l’ALA (acido alfa-linolenico), che troviamo in noci, avocado e semi di chia, di lino e di canapa, e l’EPA (acido eicosapentaenoico) presente nel pesce, attraversano la barriera ematoencefalica, fungendo per lo più da substrato ossidativo, in altre parole da carburante, per i neuroni e svolgendo solo in piccola parte azione antiinfiammatoria e antitrombotica.

Il DHA è particolarmente importante nel periodo di massimo sviluppo del cervello, quello che va dall’ultimo trimestre di gravidanza fino ai due anni di vita del bambino. Supplementare con DHA la mamma dal settimo al nono mese di gravidanza migliora lo sviluppo cognitivo del nascituro, come risulta da test condotti a partire dai 6 mesi fino ai quattro anni di vita del bambino.

Diversi studi hanno analizzato gli effetti di una integrazione con DHA sull’apprendimento e sui risultati scolastici di bambini di età compresa fra i sei e i dodici anni. I supplementi utilizzati, il dosaggio e la durata degli studi erano diversi, ma nell’insieme gli studi non hanno mostrato un effettivo miglioramento delle funzioni mentali.

Negli adulti la supplementazione con DHA ha dato invece risultati discordanti: alcuni studi non hanno dimostrato alcun beneficio, altri, invece, hanno documentato un miglioramento di alcune funzioni della memoria in anziani con lieve decadimento cognitivo.

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Il cervello è un organo complesso al cui corretto funzionamento partecipano numerosi fattori, non soltanto una corretta nutrizione, ma anche una vita ricca in stimoli piacevoli, le relazioni sociali, il cimentarsi con il nuovo e l’attività fisica svolgono un ruolo decisivo nel mantenerlo in salute il più a lungo possibile.

Dal punto di vista alimentare, il digiuno intermittente -mangiare in un intervallo di 6-8 ore e digiunare nelle restanti 16-18, stimola la formazione di nuove cellule nervose aumendone le connessioni, spegne l’infiammazione, riduce la formazione di radicali liberi, migliora la funzione mitocondriale -la capacità delle nostre cellule di produrre energia, e attiva l’autofagia, un meccanismo con cui degradiamo le parti cellulari più difettose favorendo il riparo e la rigenerazione. Questo modo di mangiare, riassunto nel vecchio detto: “colazione da re, pranzo da principe e cena (anticipata) da povero”, è uno dei meccanismi più semplici ed efficaci per invecchiare in salute e preservare intatte il più a lungo possibile le funzioni mentali.

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Assumere DHA non può certo essere la leva con cui spostare il funzionamento di un cervello compromesso da abitudini scorrette verso la direzione della salute, ma è certamente un tassello importante con cui contribuire al suo pieno sviluppo e ottimale mantenimento.

 

Dottoressa Debora Rasio
Nutrizionista presso l’ospedale Sant’Andrea
Università di Roma La Sapienza

Laureata in medicina e chirurgia e specialista in oncologia, Debora Rasio vanta una notevole attività di ricerca anche all’estero – fra le collaborazioni quella con il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Proprio l’attività come oncologa e i suoi studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute. La Dott.ssa Rasio vanta inoltre collaborazioni con le trasmissioni televisive Uno mattina (RaiUno) e Cose dell’altro Geo (RaiTre), oltre a curare la rubrica settimanale Salute & Benessere su Radio Monte Carlo.