Dott.sa Debora Rasio

Medico, specialista in oncologia medica, ricercatrice presso la Sapienza Università di Roma, nutrizionista Rai, Mediaset e La7, autrice dei bestsellers “Death by Medicine” -Axios Press; “La dieta non dieta” -Mondadori- e il recente “La dieta per la vita” -Longanesi, vanta una notevole attività di ricerca anche all’estero – fra le collaborazioni quella con il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Proprio l’attività come oncologa e i suoi studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute

Indice
Sempre più studi dimostrano un rapporto stretto fra alimentazione, salute e malattia. Che ruolo svolgono le scelte che compiamo a tavola nel controllo di malattie complesse come le artriti ? Ne parliamo con la dr.ssa Debora Rasio, dirigente medico presso l’Ospedale Sant’Andrea di Roma che cura per noi la rubrica dedicata all’alimentazione secondo natura.

 

Le artriti sono malattie infiammatorie ad andamento frequentemente cronico  che coinvolgono una o più articolazioni e possono insorgere a qualunque età, essendo purtroppo in aumento anche nei bambini. Si manifestano tipicamente con dolore, rigidità articolare e ridotta capacità funzionale e in alcune forme particolarmente gravi possono esitare in disabilità.

Gli alimenti contengono numerose sostanze in grado di ridurre o aumentare l’infiammazione che è alla base di queste malattie e possono pertanto migliorare, o, al contrario peggiorare, i sintomi della malattia.

Ecco le principali sostanze ed alimenti in grado di controllare l’infiammazione

Omega-3

Gli omega-3 sono un tipo particolare di grassi che si inseriscono nelle membrane delle cellule e danno origine, tramite reazioni a cascata, a sostanze anti-infiammatorie. Li possiamo assumere con gli alimenti (sono presenti in noci, semi di chia, semi di lino macinati al momento, pesci grassi come alici, sgombri e salmone) o  in forma di integratori come l’olio di pesce. Fra tutti, il migliore risulta quello di krill, ottenuto da un minuscolo gamberetto che vive nei freddissimi mari antartici, ricco fra l’altro in astaxantina, un potente carotenoide che lo protegge dall’ossidazione.
Numerosi studi confermano che l’assunzione di olio di krill ha effetti benefici sul controllo dell’infiammazione nei malati di artrite reumatoide.

Gli omega-3 entrano in competizione con gli omega-6, un altro tipo di grasso presente nelle membrane cellulari, da cui originano, invece, sostanze pro-infiammatorie.
Per stabilire un giusto rapporto fra omega-3 e omega-6 è dunque importante non solo assumere omega-3 con l’alimentazione o attraverso  i supplementi, ma anche ridurre il consumo di omega-6, presenti soprattutto negli oli vegetali usati nei prodotti da forno, nelle fritture, nelle margarine e in molti cibi precotti.
Cellule ricche in omega-3 e povere in omega-6, infatti, produrranno più sostanze anti-infiammatorie che pro-infiammatorie, e fungeranno da freno alla malattia.

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Probiotici

Numerose evidenze indicano che uno squilibrio nella flora batterica intestinale potrebbe svolgere un ruolo importante nelle artriti. Non dimentichiamo che la maggior parte delle cellule immunitarie è localizzata nelle mucose di questo apparato dove ci proteggono da virus, batteri, tossine e antigeni presenti negli alimenti. Una reazione del sistema immunitario associato alle mucose contro batteri presenti a livello intestinale attiverebbe una reazione crociata contro strutture articolari che manterrebbe l’infiammazione a questo livello.

Non dimentichiamo poi che l’intestino ha una superficie complessiva equivalente a quella di un campo da tennis: è facile intuire come un’infiammazione a livello intestinale possa riverberarsi anche a livello sistemico. In effetti, diversi studi hanno dimostrato che la supplementazione con probiotici -e dunque il miglioramento della composizione della flora batterica intestinale- migliora i sintomi e  lo stato infiammatorio nei malati di artrite reumatoide.

Collagene non denaturato di tipo II

Le nonne, come al solito, sapevano bene. Preparavano i brodi di carne facendo cuocere per ore le ossa di pollo o di bovino e riservavano la preziosa gelatina che si addensava in superficie durante il raffreddamento, agli anziani che soffrivano di dolori articolari.

Oggi la scienza ci conferma che assumere piccole dosi di collagene non denaturato di tipo II per bocca induce tolleranza a livello delle cellule immunitarie presenti a livello intestinale, e questa tolleranza viene trasferita a livello sistemico con riduzione della reazione autoimmune contro il collagene di ossa e articolazioni. Ad oggi, otto studi clinici sull’uomo hanno dimostrato che l’assunzione orale di piccole dosi di collagene non denaturato di tipo II è in grado di migliorare i sintomi in pazienti affetti da artrite.

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Curcuma

La curcuma è una radice utilizzata da millenni nella tradizione indiana come ingrediente di molte ricette, fra cui il curry, e come rimedio medicinale. Negli ultimi anni questa spezia è divenuta nota anche in ambito scientifico per i potenti effetti antiinfiammatori, dipendenti principalmente dalla presenza di particolari polifenoli che vanno sotto il nome di “curcumina”.
La curcumina è liposolubile e difficilmente assorbibile. Per aumentarne l’assorbimento va associata a pepe, zenzero, olio, burro o enzimi digestivi. Studi condotti sugli animali e sull’uomo utilizzando curcumina in forma di supplemento confermano la sua azione anti-artritica, con riduzione dei dolori articolari e dell’infiammazione in pazienti affetti da artrite reumatoide.

Tè verde e tè bianco

Ricchi in catechine, questi tè hanno una potente azione antiossidante e antiinfiammatoria e sono pertanto preziosi alleati nei malati di artrite esposti, oltre che ad infiammazione, ad elevato stress ossidativo. Possono essere assunti come bevande, rigorosamente non zuccherate, o in forma di supplementi.

Cipolla

La cipolla oltre ad avere proprietà antiinfiammatorie ha un’azione drenante e riduce l’imbibizione a livello articolare diminuendo così il dolore. Può essere consumata cruda o in zuppa, facendola appassire lentamente in poca acqua.

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Avocado

Contiene elevate concentrazioni di quattro diverse categorie di composti ad azione anti-infiammatoria: i fitosteroli, i carotenoidi, antiossidanti quali i polifenoli, i flavonoidi, la vitamina C, la vitamina E, lo zinco ed il selenio e, in ultimo,  gli acidi grassi omega 3. Molti studi dimostrano il ruolo protettivo dell’avocado nelle patologie infiammatorie articolari. Possiamo aggiungerlo all’insalata o ridurlo in crema con una forchetta e condirlo con olio, limone, sale e pepe per ottenere una salsa in cui intengere le cruditè.

Crucifere

Le crucifere (fra cui cavolo cappuccio, cavolo verza, cavolo nero, cavolo rosso, cavolfiore, cavolini di Bruxelles, broccolo, broccoletti e rucola) sono ricche in una classe particolare di fitomolecole chiamate glucosinolati, che conferiscono il tipico sapore pungente-amaro. I glucosinolati aumentano la capacità del fegato di eliminare sostanze tossiche e pro-ossidanti, fortemente aumentate nei malati di artrite.

Il digiuno intermittente

Mangiare durante un arco ristretto di tempo di 6-8 ore, anche solo qualche giorno a settimana, sembra essere la chiave per resettare i potenti segnali ormonali del corpo e favorire la rigenerazione ed il riparo. Il digiuno intermittente:

– riduce la formazione di radicali liberi

– riduce l’infiammazione

– migliora la funzione mitocondriale, ovvero la capacità delle nostre cellule di produrre energia

– attiva l’autofagia, un meccanismo con cui degradiamo costituenti cellulari danneggiati per ricavarne energia, promuovendo così il rinnovo cellulare

– attiva la produzione di GH (ormone della crescita), un ormone che, oltre ad attivare il riparo e la rigenerazione cellulare, rallenta l’invecchiamento

– migliora il microbiota, ovvero la composizione della flora batterica intestinale, essenziale per un buon funzionamento del sistema immunitario

 Il digiuno intermittente si può attuare saltando la colazione e mangiando in un arco di tempo di 6-8 ore, idealmente smettendo di mangiare intorno alle 17.00-18.00 del pomeriggio. Oppure si può mangiare solo a colazione e pranzo, saltando la cena, prediligendo abbondanti verdure, frutta, buoni grassi (avocado, noci e altra frutta oleosa, olio extra-vergine di oliva, olio di cocco) e pesce non di allevamento.

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Sostanze ed alimenti in grado di peggiorare l’infiammazione

Se da una parte è utile introdurre alimenti protettivi, altrettanto importante è ridurre il consumo di cibi e sostanze che peggiorano l’infiammazione.

Zucchero, farine raffinate, carni rosse, carni di maiale, oli vegetali, conservanti, coloranti, additivi, esaltatori di sapidità

Promuovono l’infiammazione e sono pertanto da evitare o ridurre al minimo.

Le solanacee

Pomodori, patate, melanzane e peperoni contengono solanine, sostanze alcaloidi irritanti prodotte dalla pianta per difendersi dall’aggressione di virus, batteri, funghi, insetti e vermi. Le solanine possiedono una struttura simile alla vitamina D e sembrano in grado di far precipitare i sali a livello di ossa e articolazioni, peggiorando così il dolore in chi soffre di disturbi articolari.

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Glutine

Alcuni individui reagiscono al glutine presente in frumento, farro, orzo, segale con un’attivazione del sistema immunitario che può peggiorare i sintomi della malattia. Per capire se il glutine rappresenta un problema si può tentare una dieta di eliminazione astenendosi dal consumarlo per un certo periodo di tempo (sostituendolo con cereali aglutinati come riso, quinoa, miglio, amaranto e grano saraceno), e verificando se alla sua reintroduzione si ha una recrudescenza di sintomi.

Dottoressa Debora Rasio
Nutrizionista presso l’ospedale Sant’Andrea
Università di Roma La Sapienza

Laureata in medicina e chirurgia e specialista in oncologia, Debora Rasio vanta una notevole attività di ricerca anche all’estero – fra le collaborazioni quella con il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Proprio l’attività come oncologa e i suoi studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute. La Dott.ssa Rasio vanta inoltre collaborazioni con le trasmissioni televisive Uno mattina (RaiUno) e Cose dell’altro Geo (RaiTre), oltre a curare la rubrica settimanale Salute & Benessere su Radio Monte Carlo.