Dott.sa Debora Rasio

Medico, specialista in oncologia medica, ricercatrice presso la Sapienza Università di Roma, nutrizionista Rai, Mediaset e La7, autrice dei bestsellers “Death by Medicine” -Axios Press; “La dieta non dieta” -Mondadori- e il recente “La dieta per la vita” -Longanesi, vanta una notevole attività di ricerca anche all’estero – fra le collaborazioni quella con il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Proprio l’attività come oncologa e i suoi studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute

Creatina: un altro nutriente contro la mente che invecchia

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Perdere la lucidità mentale è uno dei rischi più insidiosi della vecchiaia. Non si tratta solo di peggiorare la qualità della vita individuale: la demenza senile è un allarme sanitario globale, con 50 milioni di malati stimati dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), destinati a triplicare nei prossimi 30 anni. In Italia l’Istituto superiore di sanità (Iss) calcola circa 1 milione di persone affette da demenza e circa 900mila da una forma di declino cognitivo. 

DAL CIBO UN AIUTO ACCERTATO
L’alimentazione è una comprovata arma di prevenzione, laddove una dieta povera in nutrienti rappresenta uno dei principali fattori di rischio per le malattie croniche legate al declino cognitivo e alla demenza senile. Dal salmone al fegato, passando per yogurt, frutta secca, caffè, broccoli e mirtilli, sono molti gli alimenti accertati in letteratura in grado di contrastare il declino cognitivo. Ciò avviene grazie ai preziosi nutrienti in essi presenti quali vitamina E, vitamina A, vitamina D, vitamina B12, folati, antiossidanti. Ed ora un nuovo studio statunitense mette in luce l’efficacia di un’altra preziosa sostanza: la creatina.

LA CREATINA PORTA ENERGIA
Si attinge soprattutto da cervello e muscoli ed è per questo che ne sono importanti fonti alimentari carne rossa, pollame, pesce, crostacei. Per dare un’idea, poco più di 220 grammi di manzo magro o di un etto di salmone crudi forniscono rispettivamente 1,5 e 2,5 grammi di creatina. La quale, come molti altri micronutrienti, si può assumere anche sotto forma d’integratore.

La funzione principe della creatina è produrre energia, proprio quella che viene meno alle cellule di un fisico anziano. Questa carenza, a lungo andare, contribuisce potenzialmente al declino cognitivo. I ricercatori hanno, pertanto, verificato se l’assunzione di creatina fosse associabile a un minore calo mentale negli anziani.

MENO DI UN GRAMMO AL GIORNO
Ciò è stato possibile grazie ai dati raccolti negli Stati uniti dal Sondaggio nazionale su salute e nutrizione (NHANES) condotto su 1300 persone con 71 anni di età media. Trattasi di un’indagine ampia e prolungata nel tempo che ha visto i partecipanti sostenere, tra gli altri, dei test cognitivi e rispondere in parallelo a un’intervista sull’alimentazione condotta in quel periodo. In base ai cibi consumati dai partecipanti è stata estrapolata la quantità di creatina che avevano assunto e associata agli esiti del loro test. Ne è emerso che chi aveva consumato più proteine animali e assimilato più creatina dalla dieta totalizzava punteggi più alti. Più nel dettaglio, è stato calcolato che i maggiori consumatori di creatina del gruppo si attestassero in media su 0,95 grammi al giorno, superando meglio le prove intellettive rispetto ai minori consumatori di creatina del campione.

Ne consegue che una dieta accorta all’apporto di creatina possa aiutare a prevenire il declino cognitivo che si manifesta con l’età anziana.

 

Dr.ssa Debora Rasio
Laureata in medicina e chirurgia e specialista in oncologia, direttore del master di II livello in Medicina Integrata presso l’Università Telematica San Raffaele di Roma, autrice del bestseller Mondadori “La Dieta Non Dieta”, Debora Rasio vanta una notevole attività di ricerca anche all’estero – fra le collaborazioni quella con il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Proprio l’attività come oncologa e i suoi studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute.
FONTI: Ostojic, S.M., Korovljev, D. & Stajer, V. Dietary creatine and cognitive function in U.S. adults aged 60 years and over. Aging Clin Exp Res (2021). https://doi.org/10.1007/s40520-021-01857-4