Dott.sa Debora Rasio

Medico, specialista in oncologia medica, ricercatrice presso la Sapienza Università di Roma, nutrizionista Rai, Mediaset e La7, autrice dei bestsellers “Death by Medicine” -Axios Press; “La dieta non dieta” -Mondadori- e il recente “La dieta per la vita” -Longanesi, vanta una notevole attività di ricerca anche all’estero – fra le collaborazioni quella con il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Proprio l’attività come oncologa e i suoi studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute

Coronavirus: le cose che forse non sai

Indice

In queste ore di confusione, timore, rassegnazione, sconforto, ilarità, rabbia (e chissà quante altre saranno le sfumature con cui ciascuno interpreta le sfide lanciate dalla vita), torniamo ad occuparci del COVID-19, condividendo alcune informazioni e riflessioni sulla situazione, nella speranza di contribuire a fare chiarezza.

Cominciamo dalle informazioni.

I SINTOMI TIPICI DI INFEZIONE DA CORONAVIRUS
Il virus causa sintomi aspecifici come tosse secca e febbre. Il primo sintomo di infezione è spesso una febbre, seguito dalla tosse secca. Dopo circa una settimana alcune persone, specialmente gli anziani e chi è affetto da malattie croniche (e in particolare da quelle cardiovascolari), possono mostrare difficoltà respiratorie, segno che il virus è sceso nei polmoni dando luogo a una polmonite.

Questo Coronavirus raramente (solo nel 5% dei pazienti) causa raffreddore, starnuti o mal di gola, sintomi più spesso indicativi di infezioni da altri tipi di virus.

Il tempo di incubazione (ovvero il tempo fra il primo contatto con il virus e la comparsa dei sintomi) può variare dai due ai 14 giorni.

L’80 PERCENTO DEI CASI È LIEVE

I dati provenienti dalla Cina indicano che:

  • L’80,9% delle infezioni è lieve (con sintomi simil-influenzali) e può guarire a casa.
  • Il 13,8% delle infezioni è grave (sviluppa complicanze come polmonite e difficoltà respiratorie)
  • Il 4,7% delle infezioni è molto grave (produce insufficienza respiratoria, shock settico e insufficienza multiorgano)
  • Il 2% circa delle infezioni è fatale

Il rischio di morire aumenta con l’età.

MALATTIE PREESISTENTI CHE METTONO A RISCHIO I PAZIENTI

I pazienti più a rischio di complicanze da COVID-19 sono quelli con

  • Malattie cardiovascolari
  • Diabete
  • Malattie respiratorie croniche
  • Ipertensione

Tuttavia alcune persone considerate sane, dopo essere state infettate dal virus possono sviluppare una grave forma di polmonite.

DURATA DEI SINTOMI

  • Casi lievi: circa 2 settimane
  • Malattia grave o critica: 3-6 settimane
  • Tempo dall’inizio dei primi sintomi allo sviluppo della malattia grave: 1 settimana

TASSO DI MORTALITÀ COVID-19 IN BASE AL SESSO:
Gli uomini hanno un tasso di mortalità (ovvero la probabilità di morire) maggiore, rispetto alle donne.

SESSOTASSO DI MORTALITÀ
Uomini2.8%
Donne1.7%

Le percentuali mostrate rappresentano il rischio di morte per una persona di un determinato sesso infettata da COVID-19.

TASSO DI MORTALITA’ IN CHI HA MALATTIE PREGRESSE
Il tasso di mortalità ovvero la probabilità di morire in chi è infettato da questo Coronavirus differisce a seconda delle malattie preesistenti. Le persone più a rischio sono i cardiopatici.

MALATTIE PREESISTENTITASSO DI MORTALITÀ
Malattie cardiovascolari10.5%
Diabete7.3%
Malattie respiratorie croniche6.3%
Ipertensione6.0%
Tumori5.6%
Nessuna malattia pre-esistente0.9%

 

TASSO DI MORTALITA’ A SECONDA DELLA FASCIA DI ETA’
La probabilità di morire in chi viene infetto da COVID-19 differisce a seconda della fascia di età.

ETA’TASSO DI MORTALITA’
80+ anni14.8%
70-79 anni8.0%
60-69 anni3.6%
50-59 anni1.3%
40-49 anni0.4%
30-39 anni0.2%
20-29 anni0.2%
10-19 anni0.2%
0-9 anniNessun decesso

Questi numeri rappresentano delle medie, per cui il rischio di mortalità per ciascuna categoria di età sarà maggiore se l’infezione riguarda un uomo, rispetto a una donna, e un individuo affetto da una o più malattie concomitanti, rispetto a chi è sano.

 SITUAZIONE IN ITALIA

  • L’infezione sta continuando a divampare, come dimostra il continuo aumento del numero dei ricoveri e dei decessi (+ 30% ogni giorno). Poiché i casi gravi durano dalle 3 alle 6 settimane possiamo facilmente capire perché gli ospedali sono allo stremo.
  • L’analisi sui dati di 105 pazienti italiani deceduti al 4 marzo, condotta dall’Istituto Superiore di Sanità, rivela che l’età media dei pazienti deceduti positivi a COVID-2019 è 81 anni, di cui circa 2/3 sono uomini e 1/3 donne. Più di due terzi dei pazienti deceduti (il 67.2%) aveva tre o più patologie preesistenti, il 18.3% ne aveva due, il 15.5% una o nessuna.
  • La patologia più frequente in chi è deceduto è l’ipertensione (presente nel 74,6% degli individui) seguita dalla cardiopatia ischemica (70,4%) e dal diabete mellito (33,8%).
  • La maggior parte dei decessi (il 42.2%) si è avuta nella fascia di età tra 80 e 89 anni, il 32.4% nella fascia 70-79, l’8.4% in quella 60-69, il 2.8% in quella 50-59 e il 14.1% in quella sopra i 90 anni.

Ora qualche riflessione.

Ogni regione è potenzialmente a rischio nei prossimi giorni di eguagliare, in numero di contagi, la Lombardia e le province del Nord coinvolte dall’epidemia. Se così fosse, i posti in rianimazione potrebbero non essere più sufficienti (anche se il governo sta predisponendo un aumento significativo dei posti letto in terapia intensiva), in qual caso il tasso di mortalità aumenterebbe.

L’invito a restarsene a casa e ridurre al minimo tutti i contatti è particolarmente importante per gli over-60 con una o più delle malattie descritte in precedenza; in questa categoria di persone il rischio di mortalità da COVID-19 è particolarmente elevato (5.6%-10.5% degli infetti).

Per tutti gli altri non ancora anziani e senza patologie il panico non è giustificato ma lo è lo stare a casa per proteggere i propri genitori, i nonni, gli amici, gli anziani fragili che non si conoscono e che possono essere indirettamente contagiati.

Certo in questo modo, come mi ha fatto notare un sagace “follower”, così facendo perdiamo l’opportunità di sviluppare quell’immunità di “gregge” che, bloccando la diffusione del virus, potrebbe proteggere un domani proprio quella popolazione di anziani vulnerabili che oggi rischia di essere colpita a morte.

Tuttavia, questo virus sta correndo troppo veloce rispetto alla capacità dei nostri ospedali di far fronte alle emergenze, e il contenimento dei contagi è l’unica via possibile per limitare i danni nel breve termine.

È però altrettanto importante capire come proteggersi non solo dal Coronavirus ma da tutte le infezioni rinforzando il nostro sistema immunitario. Chi volesse saperne di più sulla rilevanza del “terreno” rispetto ai “germi”, su quali nutrienti possono frenare la replicazione dei virus –incluso il Coronavirus – e come spegnere l’eccesso di stress ossidativo che apre le porte alle gravi complicanze del COVID-19 può leggere l’articolo al link https://pleinair.reallifetelevision.it/mangiare-secondo-natura/proteggersi-dalle-infezioni-il-terreno-conta-piu-dei-germi/

Un’ultima considerazione. In Italia muoiono ogni giorno 245 persone per effetto dell’inquinamento atmosferico. Parliamo di 90.000 persone che muoiono ogni anno per l’aria che respirano. Ancora una volta, i più colpiti sono gli over-60 ma questa volta i danni non risparmiano nessuno, nemmeno i bambini: basti pensare che il loro quoziente intellettivo diminuisce in modo progressivo all’aumentare dei livelli di inquinamento, con conseguenze incalcolabili non solo sul futuro del singolo individuo ma su quello dell’intero pianeta. Eppure di questa pandemia, che miete 9 milioni di vittime nel mondo ogni anno, nessuno parla. Nessuno muove un dito per regolare i livelli di riscaldamento o di condizionamento nelle case e negli ambienti di lavoro o per favorire nelle città una mobilità diversa, meno inquinante. Perché ciò accada non mi è pienamente comprensibile, forse perché per l’inquinamento non ci sarà mai un vaccino a risolvere il problema o perché come per la rana bollita (vedi https://pleinair.reallifetelevision.it/mangiare-secondo-natura/proteggersi-dalle-infezioni-il-terreno-conta-piu-dei-germi/) manca la percezione “acuta” del problema. Non lo sapremo forse mai. Nel frattempo, però, questi numeri potrebbero aiutarci a inquadrare i problemi che oggi ci affliggono in una luce nuova.

 

Dr.ssa Debora Rasio
Laureata in medicina e chirurgia e specialista in oncologia, direttore del master di II livello in Medicina Integrata presso l’Università Telematica San Raffaele di Roma, autrice del bestseller Mondadori “La Dieta Non Dieta”, Debora Rasio vanta una notevole attività di ricerca anche all’estero – fra le collaborazioni quella con il Kimmel Cancer Center della Thomas Jefferson University di Philadelphia. Proprio l’attività come oncologa e i suoi studi nel campo della biologia molecolare l’hanno portata a interessarsi di alimentazione come strumento per tutelare la salute.

 

Fonti

https://www.worldometers.info/coronavirus/coronavirus-symptoms/

Symptoms of Novel Coronavirus (2019-nCoV) – United States Centers for Disease Control and Prevention (CDC)

Clinical Characteristics of 138 Hospitalized Patients With 2019 Novel Coronavirus–Infected Pneumonia in Wuhan, China – JAMA, Wang et al., February 7, 2020

Clinical features of patients infected with 2019 novel coronavirus in Wuhan, China – Huang et al., The Lancet. January 24, 2020

Epidemiological and clinical characteristics of 99 cases of 2019 novel coronavirus pneumonia in Wuhan, China: a descriptive study – Chen et al, The Lancet, January 30, 2020

Report of the WHO-China Joint Mission on Coronavirus Disease 2019 (COVID-19) [Pdf] – World Health Organization, Feb. 28, 2020

http://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_1_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=notizie&p=dalministero&id=4163

https://www.repubblica.it/ambiente/2017/09/29/news/smog_l_italia_maglia_nera_in_europa_90mila_morti_l_anno-176866776/

https://www.repubblica.it/ambiente/2017/10/20/news/l_inquinamento_uccide_15_volte_piu_delle_guerre-178752948/