SFC – Efoy GO!

l’Efoy GO! racchiude in un contenitore moderno e compatto una potente batteria di tipo LiFePO4 e un inverter.

Poco rumore per molto

Parafrasando il titolo di un’opera immortale di William Shakespeare si arriva dritti all’essenza delle prestazioni offerte dalla nuova unità portatile Efoy, il modello GO!, che può rappresentare un interessante e silenzioso complemento per moltissime attività che si svolgono lontano da fonti di alimentazione elettrica. Contrariamente al suo ben noto fratello maggiore, l’Efoy Comfort (vedi il riquadro), non siamo in presenza di un generatore a celle di combustibile e in realtà nemmeno di un generatore. Si tratta di qualcosa di più semplice ma al tempo stesso complesso: in pratica l’Efoy GO! racchiude in un contenitore moderno e compatto una potente batteria di tipo LiFePO4 e un inverter. La sinergia di questi due elementi permette di sfruttarlo in molti modi grazie alle quattro uscite di alimentazione presenti su uno dei due lati corti. Ne abbiamo infatti una a 230V, una a 12V con presa tipo accendisigari, e due di tipo USB. Grazie all’inverter integrato, la prima è in grado di fornire 400W con uno spunto massimo di 750W e una tensione sinusoidale pura; la presa a 12V invece arriva invece a 10A mentre le due prese USB forniscono i tipici 2,1A a 5 volt. I due circuiti di erogazione elettrica sono separati, non solo fisicamente con due interruttori differenti ma anche graficamente e cromaticamente: in verde la 230V e in grigio la 12V.

Portatile ed elegante

L’Efoy GO! ha un design piacevole e compatto e in virtù del peso ridotto a soli 5,6 chilogrammi e alla pratica maniglia di trasporto, non si fa fatica a portarlo in giro per tratti a piedi non troppo impegnativi. Cominciamo così a introdurre un argomento fondamentale e cioè quali potrebbero essere i possibili campi di utilizzo di un simile accessorio, dal momento che in camper dovrebbero essere presenti entrambi i tipi di alimentazione, a 12 e a 230 volt. A bordo del mezzo stesso potrebbe svolgere una funzione di sicurezza, una sorta di “unità di continuità”, che in caso di emergenza permetta di alimentare dispositivi come caricabatterie, computer, piccoli elettrodomestici e altro ancora. In realtà però pensiamo che il campo privilegiato delle possibilità di utilizzo dell’Efoy GO! sia quello delle attività da svolgere en plein air a una certa distanza dal camper o dalla caravan, là dove non sia possibile ottenere un collegamento elettrico diretto, se non sfruttando un’unità portatile. E qui i campi di applicazione si moltiplicano a dismisura, nell’ottica di un utilizzo del v.r. anche di tipo strumentale e non solo per il semplice circolo vizioso viaggio-dinette-veranda-letto-viaggio. Ci spieghiamo meglio con qualche esempio: potreste essere amanti del rafting e dopo aver portato nel gavone il vostro battello sgonfio e ripiegato, lo lasciate vicino alla base di lancio e quindi andate a parcheggiare il camper, delegando a una pompa elettrica collegata all’Efoy GO! il compito del gonfiaggio. Stesso discorso se siete in vacanza al mare e non potete alare un gommone con facilità ma dovete portarlo sgonfio vicino alla riva. Cambiando totalmente soggetto, se siete amanti del birdwatching, con l’Efoy GO! sistemato nel capanno dell’appostamento potrete alimentare un computer oppure dei caricabatterie per la reflex o addirittura un piccolo frigorifero portatile, senza bisogno di fare su e giù con il camper che presumibilmente non avrete parcheggiato proprio nelle vicinanze.

Batterie à gogo

Abbiamo voluto sperimentare le potenzialità dell’Efoy GO! con una classica attività ludica che si svolge di norma lontano dai veicoli parcheggiati, in campo aperto, e che è nota per il continuo consumo di batterie da rimpiazzare ogni volta: far volare un drone. Un piccolo drone giocattolo, per quanto ben fatto, ha sovente il punto debole nella durata delle batterie che raramente hanno più di dieci o quindici minuti di autonomia e vanno quindi ricaricate spesso. Avendo avuto l’accortezza di dotarsi di due o tre batterie di ricambio, si potranno mettere alternativamente in carica permettendo di dare sfogo alla propria passione più a lungo, senza la necessità di tornare al camper prima del tempo.

Mantenere l’efficienza

Anche l’Efoy GO! ha ovviamente bisogno di essere ricaricato e qui le scelte sono molteplici: si può optare per il semplice collegamento alla rete a 230V ma anche, tramite la presa per accendisigari, ci si può allacciare a una presa a 12V veicolare o collegare un pannello fotovoltaico portatile grazie all’apposito connettore. Dulcis in fundo, non poteva mancare un connettore specifico per collegare l’Efoy GO! al suo fratello maggiore e cioè il generatore a celle di combustibile Efoy Comfort, che ha già sul pannello di controllo l’opzione specifica da selezionare. Per una ricarica completa si va dalle due ore e mezzo necessarie in presenza di un collegamento con l’Efoy Comfort 210 alle cinque per il collegamento con la rete o la 12V, per arrivare alle dodici ore se si è allacciato l’Efoy GO! a un pannello fotovoltaico portatile da 20W.

Pregi e limiti

L’Efoy GO! è una unità moderna, versatile e tutto sommato sufficientemente potente, dotata di numerose caratteristiche di protezione da problemi generati da alte temperature, cortocircuiti, carichi eccessivi o altro. Quello che ci è piaciuto meno è il grado di protezione IP22 (vedi il riquadro) che mal si accorda con un tipo di accessorio impiegato quasi sempre all’esterno del mezzo, e quindi soggetto a polvere e schizzi d’acqua: in caso di emergenza bisognerà ricorrere a un po’ di nastro adesivo almeno per coprire i contatti più delicati. Anche il prezzo d’acquisto, nonostante l’elevato livello tecnologico offerto, ci è sembrato impegnativo, situandosi poco al di sotto dei mille euro. A parte queste considerazioni, non abbiamo mai avuto problemi di sorta. L’Efoy GO! ha silenziosamente ma energicamente fornito corrente a qualsiasi utenza gli avessimo collegato nei limiti delle potenze erogabili, sia a 12 che a 230V, ed è diventato anche la piccola mascotte di cene e barbecue dagli amici garantendo l’illuminazione e anche qualche birra fresca a chi si era preso cura della carbonella (www.efoy-go.com/it).

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