Vigne e torbiere

E' nota come Franciacorta la bella fascia di colline moreniche a sud del lago d'Iseo compresa tra l'Oglio e il Mella; famosa per i vini, è anche una splendida meta per il cicloturismo grazie alla sua rete di quindici piste, su un territorio di appena 232 chilometri quadrati, realizzate da varie associazioni locali.

Indice dell'itinerario

Per cominciare, un po’ di bibliografia: procuratevi l’ottima e indispensabile guida ai percorsi ciclabili Franciacorta e Riserva Naturale delle Torbiere del Sebino (pianta in scala 1:16.000) curata dall’agenzia Orizzonte, che organizza in loco anche vari servizi per singoli, gruppi e scolaresche. I percorsi, in media dai 15 ai 20 km con saliscendi non impegnativi, sono indicati per tutti. Assai vario il paesaggio: vigneti, campi coltivati, torbiere e sullo sfondo le montagne; ma anche monasteri, chiese e castelli, irresistibili richiami a sostare.
Vi proponiamo i percorsi 6 e 7 presso la Riserva Naturale delle Torbiere e in quella parte della Franciacorta nota col nome di Cortefranca: dalle “corti franche” (abbazie e monasteri un tempo numerosi), che godevano di particolari privilegi. Le bici si possono anche noleggiare il sabato e la domenica presso la stazione ferroviaria dismessa di Provaglio d’Iseo sulla Brescia-Iseo-Edolo (la linea che collega Franciacorta, lago d’Iseo e Valcamonica, su un percorso turistico tra i più interessanti della Lombardia).

Percorso n. 6
L’itinerario parte dal parcheggio di Colombaro di Corte Franca ed è uno dei più suggestivi perché un tratto del percorso passa fra le acque delle torbiere; munitevi di un binocolo per avvistare la fauna. Dal parcheggio una leggera discesa ci porta fuori paese verso la località Fornaci (ma il posto delle fornaci è stato occupato da capannoni). La strada reca un divieto d’accesso, ma le bici possono passare. Superate alcune case in curva, si prosegue dritto fino all’altezza di una fabbrica da dove una strada asfaltata porta a Clusane. Qui una piccola deviazione offre una veduta sul lago e sul castello del Carmagnola (XVI secolo). Tornati sulla pista, dove lo sterrato si dirama in tre strade si imbocca quella di mezzo, in leggera salita. Alla fine del rettilineo che passa fra laghetti isolati si incontrera una cascina semiabbandonata (il cartello della pista è poco visibile, ma c’è). Con una leggera salita si raggiunge l’abitato di Cremignane; chi vuol compiere una deviazione può puntare su Iseo, a soli 3 km. Proseguendo invece sul percorso ciclabile, sterrato dopo l’incrocio con la statale, si giunge alle torbiere. Da qui si effettua un giro quasi ad anello e si torna indietro.
Tornati a Timoline si può proseguire sull’asfalto oppure, imboccata la provinciale Rovato-Iseo, prendere la prima stradina non asfaltata sulla destra, dove continua la pista segnalata che riconduce al punto di partenza.

Percorso n. 7
Si parte da Nigoline dopo aver posteggiato nel parcheggio delle scuole sulla strada per Colombaro, dove c’è il cartello del tragitto. Andando verso la pista si incontrano Palazzo Monti della Corte (XV secolo) e la parrocchiale (XII secolo); in fondo alla strada una segnalazione indica il n. 2 (anziché 7). La via Sant’Eufemia, un acciottolato fra le vigne con murales laterali, conduce lontano dal traffico. La partenza in salita porta fino al cimitero (da visitare la chiesa di Sant’Eufemia del X secolo). Da qui si prosegue lungo una bella strada sterrata tra i vigneti; superata la casa col cartello “Campo cross”, si imbocca la prima diramazione. All’altezza di una quercia, a una curva della strada si prosegue dritto. Quando la pista sembra fermarsi presso una siepe, bisogna prendere lo stretto sentierino sulla destra (facendo attenzione ai legacci metallici delle vigne, che spuntano dal terreno).
Una leggera discesa porta davanti alla cascina Saline, dove ricomincia l’asfalto, fino ad immettersi sulla provinciale all’altezza del santuario dedicato alla Madonna della Neve (il parcheggio con fontanine e servizi è un ideale punto sosta per la notte). A questo punto bisogna seguire attentamente la cartina perché mancano parecchi cartelli. Attraversati alcuni campi e superata la cascina Cinquino (unico punto segnalato) incroceremo prima una provinciale e poi la trafficata Iseo-Rovato in località Fornaci; qui si prosegue per circa 1 km in direzione Passirano fino ad incontrare la segnaletica di un ‘Percorso cultura’ (di cui la cartina non fa menzione).
Dopo una salitina, la carraia è per un tratto parallela alla strada prima di inoltrarsi in un boschetto di querce. Mancando i cartelli anche in questo punto, bisogna seguire attentamente la cartina per raggiungere Borgonato (cascine rurali e una bella cantina). Poi si continua in mezzo ai campi avendo come riferimento la Madonna del Corno, visibile sulle rocce di Provaglio. Superate le cave e la cascina Luogonuovo, s’incontra la chiesetta abbandonata detta Madonna delle Inquine.
Ancora un tratto di sterrato e si arriva sulla provinciale Timoline-Provaglio. Una deviazione porta al monastero di San Pietro in Lamosa, fondato dai Cluniacensi nel 1083: lo si raggiunge girando verso Provaglio e, superata la stazione, imboccando la nazionale Iseo-Brescia in direzione Iseo (per visita e informazioni rivolgersi al custode, tel. 030/983729).
Tornati indietro, dalla provinciale la pista conduce a Timoline evitando ancora per un tratto l’asfalto. Dopo il semaforo della cittadina, una bella strada asfaltata ma senza traffico ci riporta a Nigoline.

PleinAir 309 – aprile 1998

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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