Vienna: valzer in giardino

I suoi duecentottanta parchi e giardini urbani offrono uno spunto in più per una visita alla capitale austriaca, custode di un incomparabile patrimonio di tesori storico-artistici e di un vivace ambiente culturale che ne fanno una delle mete turistiche più apprezzate. Anche d’estate e con le modalità dell’abitar viaggiando.

Indice dell'itinerario

Con i suoi meravigliosi giardini urbani Vienna è una meta ideale anche d’estate. Un fiume maestoso, spiagge, canali, vigneti aggrappati alle colline, parchi e giardini, acque convogliate dalle montagne, fioriture a macchia di leopardo. Non è il ritratto di un’oasi protetta ma il cuore di una delle metropoli più grandi d’Europa: Vienna, non a caso eletta fra le città più vivibili al mondo.

Artisti di strada a Vienna

È una capitale a misura d’uomo, dove la qualità della vita regna sullo stress e la frenesia dei tempi moderni, e non mancano i polmoni verdi che coprono più di metà della superficie e danno ossigeno a oltre 1.700.000 abitanti. Basta girare l’angolo o attraversare la Ringstrasse per ritrovarsi in qualche elegante parco urbano, o salire sulle colline intorno a Grinzing a godersi un buon bicchiere di vino in qualche Heuriger (sorta di trattorie) guardando scorrere il grande Danubio.

Il Naschmarkt

Il mercato delle pulci di Vienna

Giungiamo nella capitale austriaca di sabato, giorno in cui un buon numero di contadini e produttori si riversa in città per affollare il Naschmarkt, il mercato ortofrutticolo al quale si aggiunge uno dei mercati delle pulci più grandi d’Europa. Solo a Vienna i banconi stipati di stoffe e oggetti d’antiquariato hanno come quinta scenografica un’ininterrotta fila di palazzi liberty realizzati tra la fine dell’800 e i primi del ‘900 da grandi architetti dell’epoca quali Alois Ludwig, Koloman Moser, Otto Wagner.

È un museo a cielo aperto lungo quanto l’immensa piazza, dove fa uno strano effetto vedere volti d’ogni latitudine (qui vivono in armonia etnie da ogni angolo del mondo) sotto i ghirigori a motivi floreali e vegetali che decorano finestre, statue e balconcini in ferro battuto. Si nota una rigorosa delimitazione degli spazi: da una parte il mercato delle pulci e dall’altra, nel lato sud della piazza, una sequela ininterrotta di ristorantini con specialità che vanno dalla cucina viennese a quella indiana, da quella vietnamita alla cinese o libanese.

Il Wienerwalkd

Poi ci sono gli agricoltori provenienti dalla cornice verde che cinge la metropoli o dai dolci declivi del Wienerwalkd, la cosiddetta selva viennese. Molti di loro, in sintonia con lo spirito ecologista della città, vendono prodotti biologici coltivati senza sostanze chimiche o altri veleni.

Vienna

Rasserenati da queste piacevoli immagini, iniziamo a gironzolare con la bici per le vie del centro. Non esiste infatti mezzo migliore delle due ruote per esplorare la meravigliosa metropoli: ben 1.200 chilometri di piste ciclabili permettono di sgusciare nel traffico e di raggiungere ogni angolo di Vienna. E se il tragitto è troppo lungo o vi sentite stanchi, potete caricarla sulla metro.

I giardini urbani

La Stadpark

Con la bici, dunque, se già vi trovate nel cuore della città potete arrivare rapidamente ai parchi urbani che si susseguono lungo il Ring, l’anello che circonda il centro storico. Come lo Stadpark, la prima area verde pubblica, inaugurata nel 1862 dopo l’abbattimento delle mura cittadine, dove si possono ammirare il monumento di Schubert, il busto di Anton Bruckner e la statua dorata di Johann Strauss che suona il violino.

Lo Stadtpark è la prima area verde pubblica di Vienna

Il Burggarten

Anche nei prati del vicino Burggarten, l’antico giardino privato dell’imperatore Francesco Giuseppe I, aperto al pubblico nel 1919, si trovano statue che raffigurano lo stesso imperatore, Francesco I in sella a un destriero e Mozart con la grande chiave di violino fatta di fiori rossi. Sull’altro lato del giardino invece, è situata la serra delle palme, struttura liberty progettata da Friedrich Ohmann che oggi ospita voli di farfalle tropicali e un caffè ristorante.

Il Volksgarten

È molto frequentato anche il terzo parco accanto al Ring, il Volksgarten, dove molti turisti non si perderebbero per nessuna ragione al mondo una visita al monumento della principessa Sissi. E nemmeno il metafisico tempio di Teseo in marmo bianco, realizzato dall’architetto austriaco Peter von Nobile come copia di quello greco di Efesto del V secolo a.C., che presenta una statua bronzea dallo sguardo enigmatico.

Il Burggarten era l’antico giardino privato dell’imperatore Francesco Giuseppe I

Ma il parco offre uno spettacolo in più: in primavera si può assistere alla fioritura di ben quattrocento specie di rose, e non per nulla il Volksgarten e il Burggarten fanno parte del patrimonio mondiale dell’umanità. Come il settecentesco giardino barocco del belvedere, fatto costruire dal principe Eugenio di Savoia, che d’estate esplode di colori. Nell’adiacente giardino botanico, che si estende per otto ettari, si ammirano invece piante esotiche da ogni angolo del mondo e centotrenta specie di api.

Il castello di Schönbrunn a Hietzing

La meravigliosa serra delle palme nei giardini di Schönbrunn

Un discorso a parte merita il parco del castello di Schönbrunn a Hietzing, nella periferia sud di Vienna, aperto al pubblico nel 1779 quando tutto intorno c’erano solo mulini. Qui ogni prato, ogni aiuola è un capolavoro di geometrie floreali ritagliate come arazzi da un esercito di giardinieri.

In questo immenso quadrato di un chilometro per lato, antica sede della casa asburgica dal 1730 al 1918, progettato da Jean-Nicolas Jadot e Adrian von Steckhoven su ispirazione dell’imperatrice Maria Teresa, potrete passeggiare tra finte rovine romane e fontane monumentali come quella settecentesca dell’Obelisco, con divinità fluviali, o del Nettuno; perdervi nel Grand Parterre, l’immensa area centrale tra file di alberi e statue; salire alla Gloriette per godere dall’alto il panorama dello sconfinato giardino, magari sorseggiando un buon caffè sotto le storiche volte del 1775.

Ma non perdetevi anche la voliera barocca dal tetto di rame e la meravigliosa serra delle palme, struttura in vetro e ferro battuto, alta 25 metri, progettata nel 1880 dall’architetto Franz Xaver Segenschmid per volere dell’imperatore Francesco Giuseppe I. Il castello conta ben 1.441 stanze sfarzose ed eleganti, ed è in una di queste, la grande galleria (lunga 40 metri), antica sede delle celebrazioni di corte, che nel 1961 si svolse il celebre incontro tra Kennedy e Kruscev che inaugurò il periodo del disgelo fra gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica.

Schönbrunn

Numerosi visitatori si riversano ogni giorno a Schönbrunn, ma se arrivate all’orario d’apertura, alle 6 del mattino, avrete il parco tutto per voi. Avvolti dal silenzio, sentirete solo gli  zampilli d’acqua delle fontane e il ronzio degli insetti: è in questi momenti che Schönbrunn assomiglia al dipinto realizzato dal Canaletto nel 1758.

Hundertwasserhaus, opera dell’architetto e pittore Hundertwasser

Il silenzio più grande, però, è quello dei cimiteri viennesi, aree verdi che da queste parti non sono affatto considerate luoghi di dolore e rassegnazione, ma oasi di serenità dove ritemprare lo spirito. Per arrivare al cimitero centrale, il Zentralfriedhof, si può caricare la bici sulla metro fino alla fermata Simmering. Una volta scesi si pedala lungo Simmeringer Hauptstrasse raggiungendola nel XIII distretto (Vienna ne conta ventitré).

Se a Schönbrunn si deve lasciare la bici all’entrata, qui si può girovagare liberamente sulle due ruote, pedalando per i sentierini di questo immenso camposanto costruito intorno alla chiesa di San Carlo Borromeo, opera del 1908 in stile art nouveau di Max Hegele. E c’è un piccolo angolo in cui l’uno accanto all’altro sfilano i monumenti sepolcrali di alcuni immortali musicisti: Beethoven, Schubert, Brahms, gli Strauss. Si possono inoltre visitare il cimitero di Hietzing con le tombe di Klimt e Otto Wagner e quello di Sankt Marx, museo a cielo aperto d’architettura Biedermeier, dove il 5 dicembre 1791, in una fossa comune, fu gettato il corpo di Mozart.

Sulla collina di Leopoldsberg

La ruota panoramica del Prater

Con la bici potreste quindi dirigervi nella zona verde a nord di Vienna, sulle colline sopra Nussdorf e Grinzing (ma ci vogliono gambe d’acciaio a causa della pendenza). Scesi alla fermata Nussdorf della metro, proseguite lungo la veloce ciclabile che costeggia il Danubio e imboccate Eisernenhandgasse, una tortuosa e bucolica strada che s’inerpica tra le vigne con una pendenza iniziale alquanto faticosa.

Salendo, avrete sulla destra i fitti boschi che ricoprono la collina di Leopoldsberg con la chiesa omonima sulla sommità. Siete nel grande cuore verde della città, culla della cultura enologica, attraversato da una ragnatela di stradine che serpeggiano fra le colline, in un triangolo di natura che a nord ha come vertice Kahlenberg e a sud appunto i villaggi di Grinzing e Nussdorf.

Le colline di Nussdorf, appena fuori città

Qui potete effettuare escursioni a piedi lungo sentieri nella natura (alcuni sono circuiti ad anello segnalati) oppure ritemprare corpo e spirito in qualche tradizionale Heuriger. Come ad esempio Mayer Am Nussberg, con sdraio rosse sistemate in mezzo ai vitigni dove ci si può sedere a contemplare la campagna con un calice di vino in mano, oppure Heuriger Hirt, i cui tavoli danno sui vigneti della tenuta. E’ piacevole sostare in quest’ultimo locale per assaggiare qualche specialità viennese, osservando il Danubio che scorre a valle e lo skyline della città in lontananza.

L’isola di Donauinsel

Il Donauinsel è l’isola del Danubio

Tornati sulla ciclabile a Nussdorf, percorretela di nuovo verso sud costeggiando il fiume, poi imboccate uno dei ponti che attraversano Donauinsel, la grande isola del Danubio lunga 21 chilometri, che divide il fiume dal canale artificiale Neue Donau. Si tratta di un’affusolata striscia di terra con boschi, spiagge e spiaggette, alcune incontaminate e lambite da acque tranquille.

Nelle afose giornate estive vedrete migliaia di viennesi riversarsi nella loro amata isola per fare picnic, nuotare o crogiolarsi al sole, vegliati dalla vicina Donauturm, la torre del Danubio alta ben 252 metri, realizzata nel 1964 dall’architetto Hannes Lintl. Dalla vetta, a cui si accede tramite veloci ascensori che la raggiungono in poco più di quaranta secondi, si domina un panorama spettacolare. In alternativa potete fare un giro sulla ruota panoramica del Prater, a bordo delle sue basculanti cabine rosse.

Il parco di Prater

Statua dorata dedicata a Johann Strauss

Qui siete nel cuore di un altro parco: il Prater, appunto, amatissimo dai viennesi, immenso polmone verde di sei milioni di metri quadrati dove svetta, tra i fragori del vecchio luna park, la nostalgica ruota costruita nel 1897 per festeggiare i cinquant’anni di regno dell’imperatore Francesco Giuseppe I. Nel 1944 un incendio la distrusse, ma fu ricostruita l’anno successivo. Nel 1898 venne usata come simbolo di rivendicazione sociale da Maria Kindle che fece un giro da brivido sospesa nel vuoto, appesa a una finestra della cabina per protestare contro la miseria che l’affliggeva.

Statua realizzata in onore di Mozart

E che dire di madame Solange d’Atalide, che nel 1914 il giro se lo fece addirittura sopra una cabina in sella al suo cavallo? Mentre si sale i panorami si spalancano molto lentamente sull’Hauptallee, il viale lungo oltre 4 chilometri che taglia l’area verde, ombreggiato da più di duemila alberi: una caratteristica consueta per la città più ecosostenibile del mondo, dove per legge ogni albero abbattuto deve essere sostituito da un altro. Di nuovo a terra, resta da scoprire un angolo di Vienna nato alla metà degli anni ’80, quando nell’ambito di un piano di sviluppo dell’edilizia popolare fu chiamato l’architetto, pittore ed ecologista Friedensreich Hundertwasser, detto Friz.

L’Hundertwasserhaus

E lui non deluse le attese, realizzando tra Löwengasse e Kegelgasse il suo testamento spirituale: un incredibile complesso abitativo, l’Hundertwasserhaus, che sembra la casa di marzapane della favola di Hans e Gretel. In passato si poteva entrare in questo condominio per dare un’occhiata alle fantasie architettoniche tra le più bizzarre ed eccentriche del mondo, ma vista la folla che vi si riversava a ogni ora del giorno oggi è possibile ammirarne solo l’esterno.

Per conoscere gli interni è stato allestito il museo dove scoprire lo spirito di Hundertwasser, nemico giurato della linea retta. I suoi edifici sono infatti un trionfo di linee curve, colonne a clessidra, torrette dorate, ceramiche policrome, piante rampicanti e alberi sul tetto a rappresentare l’armonia tra uomo, arte e natura, l’ossessione della sua vita.

Il Donaukanal

Una piscina sul Donaukanal, il canale del Danubio

Non siamo molto lontano dal Donaukanal, il canale che taglia il centro storico di Vienna. Se percorrete in direzione nord la ciclabile che lo costeggia, arriverete a un’altra incredibile creazione di Undertwasser, lo Spittelau, un fantasioso inceneritore di 160 metri in ceramica dorata che bruciando i rifiuti fornisce energia pulita a un terzo della città.

Come l’Undertwasserhaus anche lo Spittelau ha un grande potere: mette allegria e gioia di vivere. Forse Friz non aveva tutti i torti quando affermava: «L’assenza di kitsch rende insopportabile la nostra esistenza. Senza romanticismo non ce la possiamo fare». E’ con questa piccola lezione di vita che concludiamo la nostra visita a questa affascinante metropoli mitteleuropea dal cuore verde.

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