Svezia, a casa di Pippi

Scandinavia in camper con i pargoli? Vi proponiamo un itinerario nella Svezia meridionale che non lascerà loro il tempo di annoiarsi

Indice dell'itinerario

 Circondate d’amore i vostri bimbi, amore e ancora amore. E il buon senso verrà da sé”. Parola di Astrid Lindgren, autrice di Pippi Calzelunghe e di molti altri libri per l’infanzia, ma soprattutto maître à penser della Svezia del secolo scorso. Quale migliore destinazione dunque del paese scandinavo per cercare insieme ai propri piccoli il senso profondo dell’eredità lasciata dalla grande scrittrice scomparsa nel 2002? In più pochi altri luoghi al mondo offrono tante opportunità per i bambini.

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A cominciare da Göteborg, vivace metropoli sul Kattegat, il braccio di mare del Nord che separa la penisola scandinava dalla Danimarca. Almeno quattro i motivi per un seppur breve soggiorno: oltre al museo della Volvo, dove sono esposti tutti i più bei modelli della casa automobilistica svedese, camion, mezzi da lavoro, imbarcazioni e aerei inclusi, non si possono perdere l’Universeum – cinque piani di scienza e natura a misura di bambino con la riproduzione di un enorme lembo di foresta tropicale, fauna compresa, e un’amplissima sezione dedicata all’avventura umana nello spazio  e il Maritiman, una sorta di museo navale ricavato a bordo di imbarcazioni storiche ormeggiate sul fiume Göta, fra cui un cacciatorpediniere e un sommergibile della marina svedese in disarmo.

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Irrinunciabile una tappa al Liseberg, l’enorme parco dei divertimenti cittadino: una volta compreso il cervellotico sistema di pagamento, le sue quaranta attrazioni saranno in grado di soddisfare tutta la famiglia. Prima di andarsene si può approfittare dell’attenzione riservata ai ciclisti, per un giro in centro e per scopri- re le peculiarità architettoniche delle casette di legno e mattoni edificate nel caratteristico quartiere di Haga. Quindi rotta verso nord, lungo il Göta, dove all’altezza di Kungälv troneggia sulle acque del fiume la fortezza Bohus, complesso difensivo di straordinaria efficacia dato che ha resistito a ben quattordici assalti.

Pochi chilometri ed ecco Trollhättan, dove si trovano gli studios più importanti dell’industria cinematografica locale, il museo della Saab e l’Innovatum Science Center, dove si può giocare con la scienza in modo interattivo. Nelle immediate vicinanze parte la cabinovia che conduce verso l’area delle centrali idroelettriche, altro polo d’attrazione; da non perdere lo spettacolo delle cascate nei pressi dell’impianto Hojum: d’estate, ogni giorno, vengono aperte le paratie e l’acqua del Göta precipita nel suo alveo originale per una decina di minuti prima di tornare a muovere le turbine. Gran finale nell’elegante parco urbano ricavato intorno alle chiuse, alcune delle quali sono veri e propri reperti di archeologia industriale.

Per raggiungere Stoccolma la strada corre parallela alla sponda sud-orientale del lago Vänern, uno dei più grandi d’Europa. Una deviazione la merita, all’altezza di Lidköping, il seicentesco castello di Läckö, edificato sulla punta di una penisola rocciosa protesa nelle acque. Nelle vicinanze, ben visibile per l’originale architettura, Naturum mostra una sintesi espositiva delle meraviglie florofaunistiche del lago. Più di 300 chilometri ci separano da Stoccolma, elegantemente distribuita su quattordici isole affacciate sul Mar Baltico.

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Gli adulti possono ammirarvi l’imponente palazzo reale, la cattedrale e le animate viuzze della Gamla Stan, la città vecchia; i più piccoli sono rapiti dalle atmosfere dello Junibacken, l’omaggio che la città ha voluto fare alla sua Astrid Lindgren sull’isola di Djurgården: qui sono stati ricreati alcuni ambienti descritti dalla scrittrice nelle sue opere, compresa Villa Villacolle, la strampalata casa dove viveva Pippi Calzelunghe; l’attrazione più sorprendente è però rappresentata dal cosiddetto treno delle favole, una sorta di cabinovia su rotaie che attraversa scenari in miniatura dove si muovono i personaggi delle storie della Lindgren.

A breve distanza si trova poi uno dei più sorprendenti musei del mondo: il Vasamuseet è costruito intorno al relitto di un galeone del Seicento, colato a picco poco dopo il varo e recuperato nel 1961, quando iniziò un minuzioso e lunghissimo restauro, terminato pochi anni fa. Poco oltre, il parco dei divertimenti del Tivoli e soprattutto lo Skansen: definire quest’ultimo una sorta di Svezia in miniatura sarebbe riduttivo, visto che al suo interno si trovano sì le ricostruzioni di alcuni dei paesaggi più tipici, ma anche un piccolo zoo, un acquario, una cremagliera e molte attrazioni per i bimbi.

Un’isola delle meraviglie, insomma, che rimane fortemente impressa nella memoria dei più piccoli. Difficile da dimenticare è anche lo zoo di Kolmården, poco fuori Norrköping, circa 150 chilometri a sud-ovest dalla capitale. Innanzitutto per l’ampiezza dei recinti in cui sono rinchiusi gli animali, e poi per le modalità della visita: giunti nell’area Safari si sale su una cabinovia dalla quale è possibile osservare dall’alto gli animali della savana, leoni compresi. Se invece si vogliono ammirare da vicino le tigri, basta entrare nella carcassa di un vecchio pulmino – munito di solidissime sbarre  e attirare verso di sé gli animali. È possibile assistere a spettacoli di falconeria e aiutare gli addetti a nutrire foche e otarie, ma il fiore all’occhiello della struttura è l’acquario dove si esibiscono i delfini ammaestrati. E se resta un po’ di tempo, tra un recinto e l’altro ci sono anche giostre e montagne russe.

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Della vicina Norrköping colpisce in particolare l’ex area industriale, un tempo costruita ai limiti del centro lungo il fiume Strömmen e oggi restituita alla città attraverso un efficace intervento di maquillage architettonico che ha trasformato le antiche fabbriche in musei, università e sale polivalenti per concerti e conferenze. Il matrimonio fra gli edifici e le acque è davvero riuscito, tanto che l’industrial landscape, come viene chiamato, si è trasformato nella più importante attrazione turistica della città.

Di Linköping invece, a una cinquantina di chilometri di distanza, resterà vivido il ricordo del museo dell’aeronautica, con straordinari esemplari della storia del volo svedese, postazioni interattive e simulatori; particolarmente interessante il piano interrato, dove è stata ricostruita la misteriosa vicenda del DC3 da ricognizione svedese abbattuto da un Mig russo nel 1952 sulle acque del Mar Baltico. In città merita una visita il Gamla Linköping, un museo all’aria aperta dove si torna indietro nel tempo osservando come si viveva da quelle parti più di un secolo fa: case, negozi, giardini, ma anche abitanti e strumenti di vita quotidiana rimandano alla fine dell’Ottocento.

Particolarmente interessanti i musei dei treni, dei trattori e delle carrozze ricavati all’interno della Valla Farm, raggiungibile attraverso un sentiero nel bosco a piedi o con il trenino. Quindi rotta verso sud, destinazione Vimmerby: fu lì che nacque Astrid Lindgren nel 1907, fu lì che trascorse la sua infanzia, ed è lì che le è stato reso omaggio con un parco tematico davvero originale in cui, a intervalli regolari, vengono messe in scena vere e proprie rappresentazioni teatrali su set all’aperto ispirati ai libri più fortunati della scrittrice. Seguitissime, ovviamente, quelle di Pippi Calzelunghe e di Emil, i personaggi di maggior successo. E anche se recitate in svedese riescono comunque a calamitare l’attenzione dei bimbi di ogni nazionalità.

Fra uno spettacolo e l’altro è possibile godere delle attrazioni presenti nel parco, poco tecnologiche ma non per questo meno affascinanti, o aggirarsi nei tanti negozietti a caccia di originali souvenir lindgreniani. Vimmerby offre ai più piccoli altre straordinarie opportunità: il Nils Holgerssons Värld è il parco dei divertimenti intitolato al protagonista di un altro libro per bambini di grande fama in Svezia, opera del premio Nobel Selma Lagerlöf: palle gonfiabili che rotolano sull’acqua, macchine a pedali, minigolf, una piccola Svezia in miniatura da ammirare navigando su un pattino. E poi c’è il Virum Älgpark, parco degli alci: trasportati su vagoncini trainati da un trattore ci si avvicina agli animali e si offrono loro mele e foglie di betulla in cambio di effusioni un po’ irruente ma comunque emozionanti. Facciamo tappa anche a Eksjö, dove è possibile passeggiare fra le seicentesche abitazioni di legno scampate alla furia di un incendio che nel 1895 cancellò parte dell’abitato.

Straordinaria la natura dei luoghi circostanti, dove si snodano sentieri adatti a tutti: fra le varie opportunità, a una quindicina di chilometri, la camminata nella riserva naturale di Skurugata – con una spaccatura nella roccia alta 50 metri e larga non più di 7, superata la quale si può giungere sulla panoramica cima dello Skuruhatt – oppure il tracciato verso il lago Försjön.

A pochi chilometri di distanza si trovano le propaggini meridionali del lago Vättern, altra splendida peculiarità del paesaggio dell’Östergötland. Irrinunciabile una deviazione verso nord in direzione di Vadstena: i più grandi potranno apprezzare le straordinarie architetture del cinquecentesco castello di Gustavo Vasa e il poco distante complesso dell’abbazia di Santa Brigida, mentre i più piccoli si divertiranno a bordo di carrelli ferroviari a pedali lungo una linea abbandonata che si perde fra i campi di grano per una quindicina di chilometri.

Poco più a sud Gränna è famosa per le sue caramelle – sono numerosi i piccoli laboratori artigianali dove si producono dolciumi – e per l’Andréexpedition Polarcenter, un piccolo museo in cui sono raccolte le testimonianze della fallimentare spedizione in mongolfiera al Polo Nord tentata da Salomon August Andrée nel 1897. La cittadina è anche punto di partenza ideale per un’escursione sull’antistante isoletta di Visingsö, sulla quale si può pedalare in libertà e ammirare i ruderi di un’imponente fortezza nei pressi del porto, quelli del più antico castello di Svezia sulla punta meridionale e, lungo la strada, un campo di tumuli sepolcrali dell’Età del Ferro, alcuni dei quali ancora inesplorati. Facendo infine rotta su Jönköping, dove il nostro itinerario volgerà al termine, non si può perdere l’Husqvarna Museum, nell’omonima cittadina: vi sono raccolte le perle della produzione motociclistica dell’azienda svedese, ma anche tutti gli altri prodotti: motoseghe, macchine per cucire, forni e armi comprese.

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 A Jönköping non va tralasciata la visita al Tändsticksmuseet, l’unica esposizione dedicata ai fiammiferi, ricavata negli spazi occupati nel secolo scorso dalla fabbrica in cui furono inventati e prodotti gli “svedesi”. Reperti e macchinari ricordano la storia di tanti operai morti prematuramente a causa del contatto con le sostanze chimiche necessarie alla realizzazione dei fiammiferi; oggi, in tutta sicurezza, viene offerta ai bambini l’opportunità di realizzare la loro personale scatola di fiammiferi.

Sempre destinato ai più piccoli è poi l’Upptech, altro parco della scienza nell’immediata periferia della città in cui è possibile entrare a contatto con numerosi fenomeni fisici all’insegna della sorpresa e del divertimento. Il gran finale però va consumato nei pressi di Habo, una decina di chilometri a nord lungo la costa occidentale del Vättern. Sperduta nella campagna c’è una fattoria dove Ellen Nystedt, campionessa di sleddog, alleva gli Alaskan Husky con i quali gareggia durante l’inverno. L’allenamento estivo consiste nel far trainare loro slitte su ruote, portando a spasso quanti desiderano provare l’ebbrezza di una corsa con i cani. Si parte la mattina molto presto (gli Husky non sopportano le alte temperature) lungo gli sterrati, e il programma prevede una breve sosta nel bosco per una colazione en plein air prima del ritorno alla base. Davvero il modo migliore per congedarsi dalla Svezia senza aver mai tradito lo spirito con cui Astrid Lindgren ha suggerito di avvicinarvisi. Per la gioia dei bimbi, e non solo la loro.

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