Adagiata nell’omonima piana sovrastata dalle Pizzorne da un lato e dal Monte Serra dall’altro, lambita dal Serchio e accarezzata da un vago vento salmastro in arrivo dalla vicina Versilia, Lucca è un piccolo gioiello dalla lunga e fiera storia. È ricca di vestigia, ville, dimore imperiali e reali, torri e chiese in bianco marmo di Carrara che contrastano con le più cupe tonalità delle strette gole che preludono all’ingresso in Garfagnana.
Se il territorio della Lucchesia invita a un itinerario alla scoperta di ritmi lenti, sapori genuini, dolci colline coltivate a vite e olivi, il capoluogo non manca di attrazioni ed eventi di grande richiamo. Il terzo finesettimana di ogni mese il centro ospita uno dei mercati dell’antiquariato più apprezzati d’Italia, mentre il festival Lucca Comics and Games – in programma tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre – attira in pochi giorni più di duecentomila visitatori.
Lucca va scoperta con calma, in ogni stagione, apprezzando la bellezza e l’unicità di piazze, palazzi, giardini segreti. Qui dove Giacomo Puccini si aggirava con il toscano in bocca e il feltro in testa, dove scrittori, pittori e musicisti si sono ispirati è piacevole passeggiare curiosando nelle rivendite di cereali e legumi e nelle botteghe di cestai e pellettieri ancora attive in pieno centro. Su quello che Gabriele D’Annunzio definì “arborato cerchio” delle secolari mura si pedala lenti lungo percorsi dedicati alle dueruote all’ombra di tigli e platani, sbirciando nei cortili delle case e nei giardini dei palazzi arredati con statue e fontane, sfrecciando nelle piazze sotto lo sguardo di austeri personaggi bronzei e marmorei.
Con il naso all’insù si ammirano campanili e torri merlate, si varcano le umide e buie “sortite” per affacciarsi dai baluardi su una distesa di tetti o verso le Pizzorne. Si entra in slarghi e piazzette sulle quali affacciano severi monasteri, palazzi dai soffitti affrescati, cattedrali imponenti, edifici dalle mura in bugnato e alte finestre.
A Lucca ci si sposta in bicicletta in ogni stagione, seguendo le lunghe direttrici principali (Fillungo, Via Roma, Via Mordini o Nuova) e andando a zig zag tra alberi e lampioni che segnano il perimetro di vaste piazze (quella di Napoleone, detta Grande, o quella del Giglio, sede del Teatro di Tradizione). Si girovaga nei dedali di strade arrotolate intorno all’anfiteatro, trovando quasi a sorpresa l’ingresso, per poi fermarsi nel centro, incantati dal susseguirsi di facciate, negozi e botteghe colorate.
Da fora al drento
Numerose piste e percorsi ciclabili collegano a raggiera i quartieri “fora” le mura (San Marco, Sant’Anna, San Concordio e San Filippo) con l’area del centro (drento, in vernacolo lucchese). Dalle sei porte della cinta muraria si diramano interessanti e suggestivi percorsi per lo più pianeggianti. Segnaliamo fra gli altri la ciclabile che percorre il parco fluviale sul Serchio e lo segue fino al mare; un’altra più movimentata si snoda in collina lungo la via delle ville storiche lucchesi alla scoperta di natura, architettura e storia; una terza ancora porta a Pisa. Le piantine degli itinerari sono disponibili presso il centro noleggio Poli in Piazza Santa Maria o presso l’ufficio del turismo in Piazzale San Donato.