L’isola in tre dimensioni

Tre eventi di rilevanza internazionale concentrati nella prima metà di febbraio suggeriscono uno speciale viaggio in Sicilia fuori stagione. Catania, Agrigento e Acireale sono le mete di riferimento, rese ancor più attraenti dal tepore di precoce primavera che pervade l'isola.

Indice dell'itinerario

Ogni anno nella prima metà di febbraio, quando altrove in Italia è ancora inverno mentre in Sicilia già fioriscono i mandorli, tre dimensioni fra le più rappresentative della sicilianità – la devozione, l’edonismo, lo spirito agreste – si manifestano contemporaneamente in forme altamente spettacolari. È possibile condividerle con un viaggio fuori stagione partecipando in meno di due settimane a diversi eventi di grande risonanza: la festa di Sant’Agata a Catania, la Sagra del Mandorlo in fiore ad Agrigento, il carnevale allegorico ad Acireale, che insieme suggeriscono una proposta di eccezionale impatto emotivo. Di quelle che si raccomandano agli amici, insomma, specie a quanti si recano in Sicilia per la prima volta e hanno così modo di scoprire l’isola in uno stato di grazia assoluto, accentuato dal tipico clima di precoce primavera oltre che dallo straordinario valore ambientale delle location.

Festeggiando la patrona

castello Ursino
castello Ursino

La prima data da non mancare è il 5 febbraio (quest’anno un mercoledì) che la tradizione liturgica dedica a Sant’Agata e che segna anche il culmine dei festeggiamenti riservati alla martire patrona di Catania, che inizieranno l’8 gennaio e si protrarranno fino al 12 febbraio. Poiché tutta la città ne è coinvolta, il consiglio è di arrivare almeno un giorno prima, così da organizzarsi al meglio oltre che, volendo, da vivere un anticipo della grande processione conclusiva seguendo quelle – ugualmente imponenti – di lunedì 3 (con inizio a mezzogiorno), o di martedì 4 (che inizia alle 7, dopo la tradizionale Messa). Altro consiglio per chi decide come noi di sostare nel campeggio cittadino, è di accreditarsi per tempo, giacché in questo periodo vi affluiscono numerosi gli equipaggi stranieri. Infine un’annotazione per chi viaggia con un v.r. compatto o con l’auto. Uno strategico punto di appoggio lo offre il grande parcheggio multipiano che affaccia su Piazza Carlo Alberto: centralissimo, a poca distanza dalla stazione e da Via Etnea, accoglie sul terrazzo anche veicoli di altezza superiore ai 210 cm.

il Camping Jonio a Catania
il Camping Jonio a Catania

Dopo non resta che andare alla scoperta d’uno dei più interessanti centri storici d’Italia, eletto patrimonio dell’umanità per la ricchezza dei monumenti barocchi. La Piazza del Duomo è quel che si dice il salotto buono della città e ne custodisce le icone più amate: quella spirituale di Sant’Agata cui è dedicata la cattedrale, e quella mondana dell’elefantino celebrata da una stele e da una fontana. È anche il capolinea di un trenino e di un bus panoramico per i tour urbani, che possono essere utili come primo approccio ai punti nodali del capoluogo. In quei giorni la viabilità è rivoluzionata, il traffico privato fortemente contenuto e muoversi a piedi non è sempre agevole. Del resto il meglio della festa si svolge nel duomo, sul sagrato e proprio in piazza, riverberando per le strade limitrofe a cominciare da Via Etnea che vi si attesta e Via Vittorio Emanuele che la lambisce, colonizzate da bancarelle, carrettini di simenze, venditori di palloncini, maxi schermi, postazioni di pronto soccorso e tanta, tanta varia umanità. Già dalla mattina del 5 si respira aria di evento: in chiesa le cerimonie si susseguono senza sosta, cantate, concelebrate,  benedette da autorità ecclesiastiche e sempre con gran seguito di fedeli.

La processione dei cerei a Catania
La processione dei cerei a Catania

Molti altri intanto sfilano in preghiera davanti al fercolo della santa e poi, tornati all’esterno si soffermano ad ammirare i cerei, complessi totem di simbologie cristiane, ricchi di dorature, statue e ornamenti, che le varie congreghe di lavoratori offrono in voto alla patrona e trasportano con orgoglio nella processione del pomeriggio. La tensione si placa un poco nella pausa del pranzo, durante la quale l’efficientissima macchina dell’organizzazione riesce per incanto a togliere i residui dei mercati mattutini e a preparare il tragitto della processione: bagnando la sede stradale e cospargendola di sabbia che così vi aderisce per neutralizzare i pericoli della cera sciolta. Dopo il caffè la scena si rianima fino a inondarsi di una fiumana di persone, ordinatissima e silenziosa. Occorre toccarla per crederci e per condividere una sorta di espiazione collettiva quando, alle 17, la santa lascia il duomo preceduta dai cerei e salutata da fuochi d’artificio. Gran parte della fiumana la seguirà in una lunga veglia itinerante fino al mattino seguente. Allora, insieme alla tensione si saranno dissolte anche le tipiche candele votive e i grandi ceri da penitenza pesanti anche un quintale.

Dove il mandorlo fiorisce

esibizioni folkloristiche e musica in piazza durante la tradizionale Sagra del Mandorlo in Fiore di Agrigento
esibizioni folkloristiche e musica in piazza durante la tradizionale Sagra del Mandorlo in Fiore di Agrigento

Da Catania ad Agrigento il salto à breve: meno di 180 chilometri, quasi tutti su autostrada e superstrada. Ma a qualunque ora si arrivi è bene evitare il transito in città. Meglio dirigere su San Leone, la conurbazione balneare del capoluogo, dove si trovano buoni campeggi ad apertura annuale, o su Porto Empedocle, dove è agibile un’efficiente area di sosta. Nel primo caso la Valle dei Templi e la città sono serviti dal trasporto pubblico, nel secondo ci si può muovere con una navetta predisposta dal gestore dell’area. Per la visita della zona archeologica si rivela comodo il parcheggio Giunone adiacente al museo e segnalato dal nostro Portolano, ma anche da lì per raggiungere il centro storico occorre un mezzo ausiliario, e solo i v.r. molto compatti possono utilizzare (a pagamento) il centralissimo parcheggio Pirandello annesso alla Stazione. Proprio questo, per dare una testimonianza personale, ci ha permesso di tornare in campeggio con il nostro camper dopo le 21, quando le corse del bus pubblico terminano. E le occasioni per attardarsi in città sono almeno due.

esibizioni folkloristiche e musica in piazza durante la tradizionale Sagra del Mandorlo in Fiore di Agrigento
esibizioni folkloristiche e musica in piazza durante la tradizionale Sagra del Mandorlo in Fiore di Agrigento

La prima è una sfilata serale (con o senza fiaccole) dei gruppi etnici partecipanti al Festival Internazionale del Folklore che ormai da cinquantanove anni affianca la Sagra del Mandorlo, fornendole anzi la maggiore attrazione. La seconda è l’esibizione degli stessi gruppi in uno spettacolo da non perdere, ben congegnato e programmato con varie repliche al Teatro Pirandello: due ore travolgenti di musiche e balli popolari che valgono un giro del mondo. Sono previste sfilate anche diurne e spettacoli mattutini su un grande palco allestito in Piazza Mazzini. Diurna poi è l’esibizione forse più suggestiva che, tempo permettendo, conclude la sagra nella Valle dei Templi, sotto il tempio della Concordia e tra le chiome fiorite dei mandorli. Il soggiorno lascia spazi per tre piacevoli puntate nei dintorni. La prima è Porto Empedocle, dove la litoranea per Realmonte conduce alla Scala dei Turchi. Così viene chiamata la bianca falesia di Punta Grande: uno sperone di marna calcarea proteso in mare tra due arenili, meta di una bella passeggiata sulla spiaggia per gli ospiti del Punta Piccola Park, la vicina area camper. La seconda curiosità e la terza, il castello Chiaramonte a Siculiana e il borgo rurale di Bonsignore, si raggiungono in successione dalla statale 115 e insieme possono occupare una giornata intera. Il maniero medioevale che domina l’antico abitato di Siculiana deve la sopravvivenza alla sua nuova destinazione di contenitore per cerimonie e banchetti.

esibizioni folkloristiche e musica in piazza durante la tradizionale Sagra del Mandorlo in Fiore di Agrigento
esibizioni folkloristiche e musica in piazza durante la tradizionale Sagra del Mandorlo in Fiore di Agrigento

Fresco di un restauro talora fantasioso se ne visitano (a pagamento) alcuni ambienti originari e un’ampia collezione di oggetti. Fondato di sana pianta in epoca fascista per la bonifica della campagna di Ribera, Bonsignore è un agglomerato di edifici che ricordano il set di un film neorealista. Perduta l’originaria funzione ora è vissuto come un centro turistico a 700 metri dal mare e dalla Riserva Naturale della Foce del Platani che reclama un’escursione, magari dopo aver gustato l’ottima cucina del ristorante Gallo d’Oro, sulla piazza centrale del borgo.

Un viaggio vale

il municipio di Acireale
il municipio di Acireale

Se non si è ancora paghi di colori e di bellezza, l’ultima tappa ne serba d’avanzo. Si torna sulla costa orientale, di nuovo alle soglie dell’Etna. Acireale è la nostra terza meta, dove assistere all’inaugurazione del “più bel Carnevale di Sicilia”, come si proclama: un nutrito programma di iniziative che per oltre un mese affiancano l’esibizione più volte ripetuta (da qualche anno anche in un’edizione estiva) di grandi carri allegorici. Riconosciuto nel 1948 tra le manifestazioni di livello internazionale, da allora il Carnevale è diventato per la città un’impresa molto seria: ha creato una realtà produttiva, formando maestranze e competenze eccellenti, ma ha anche promosso il turismo e con esso la valorizzazione di un rilevante patrimonio storico- artistico, esaltato dagli interventi barocchi seguiti al terremoto del 1693. È su questo sfondo che il pomeriggio di sabato 15 si svolge la grande parata inaugurale con la consegna delle chiavi della città a Re Burlone, in quello di domenica 16 sfilano i carri con i gruppi mascherati e le bande folkloristiche, e nelle due serate si tiene in Piazza Duomo uno spettacolo di varietà.

Acireale, alcuni momenti dei festeggiamenti carnevaleschi
Acireale, alcuni momenti dei
festeggiamenti carnevaleschi

Rimane dunque tempo da dedicare al centro storico, dove peraltro occorre arrivare prima che il traffico venga bloccato. Di mattina anche veicoli di taglia considerevole possono trovare sistemazione nel grande parcheggio di Piazza Cappuccini, accanto al campo sportivo (avendo cura di raggiungerlo da nord per Viale Regina Margherita e non da sud per Via Galatea, che taglia il nucleo antico in una sequenza di strettoie). Da lì pochi passi conducono al cuore cittadino di Piazza Duomo, articolato palcoscenico per il Palazzo Comunale, la basilica di San Pietro e Paolo e l’adiacente cattedrale dell’Annunciazione.

Acireale, un tradizionale carretto decorato
Acireale, un tradizionale carretto decorato

Tutto intorno, guida alla mano, si scoprono in breve altri monumenti, s’individua il circuito della sfilata dove i carri sono in mostra, si visita l’esposizione permanente dell’Opera dei Pupi (in Via Musmeci), si ammirano i carri in miniatura dell’annuale concorso rivolto alle giovani promesse di carristi, si sosta nell’immancabile lussuriosa pasticceria. Insomma si conclude una vacanza come meglio non si potrebbe: divertendosi.

Le sorprese della Timpa

Si vanta, e a ragione, d’essere l’unico campeggio al mare d’Europa con spiaggia servita da un ascensore scavato per 40 metri nella roccia. Ma non è l’unica rarità de La Timpa, come si chiama la Riserva Naturale Orientata di Acireale che include lo stesso omonimo campeggio, la frazione rivierasca di Santa Maria La Scala e un rigoglioso mixer di agrumeti e macchia mediterranea esteso lungo la linea di costa per circa 6 chilometri. C’è infatti proprio La Scala, un antico sentiero a gradoni che si collega 100 metri sopra al capoluogo affacciato da una balconata lavica. C’è il porto peschereccio di Santa Maria contornato da un pittoresco borgo. Ci sono i resti del Tocco, la fortificazione seicentesca realizzata a difesa di Acireale. C’è una bella passeggiata lungomare con filare di palme e arenile di ciottoli. C’è infine la singolare e armoniosa convivenza di una natura generosa, in gran parte addomesticata, con le infrastrutture di un territorio fortemente antropizzato. Ce n’è insomma da valere un soggiorno, con il conforto garantito di numerosi ristoranti tipici.

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