Un'estate a colori

Sulla costa occidentale della Finlandia, lungo il Golfo di Botnia, si allineano città e paesi di antica impronta marinara e contadina, con le tipiche case in legno dipinto, gli allegri mercati, i bei musei che raccontano l'evoluzione del territorio e dei costumi. Un facile itinerario per una vacanza che piacerà a tutti, con il beneplacito di un popolo caloroso e disponibile.

Indice dell'itinerario

Stamattina c’è un bel sole, e la nostra estate finlandese non potrebbe cominciare sotto migliori auspici. La temperatura non è certo quella delle latitudini mediterranee, ma un pullover e un giubbotto leggero sono più che sufficienti per una passeggiata nel centro di Helsinki, dove siamo appena sbarcati dopo il lungo percorso di avvicinamento attraverso l’Europa centrale.
Nella capitale affacciata sul Mar Baltico si concentra più di un decimo della popolazione totale del paese che, pur essendo poco più grande dell’Italia, conta solo 5 milioni di abitanti. Trovato posto senza troppe difficoltà in un parcheggio a pagamento con l’aiuto di un cortese poliziotto (il pernottamento libero dei veicoli ricreazionali non è consentito, ma nelle ore diurne non ci sono problemi), siamo subito assorbiti dalle variopinte bancarelle della Kauppatori, la piazza del mercato, affollata dai turisti che assaggiano pesce fritto e salmone o acquistano oggetti di artigianato locale in legno di abete. Consigliamo però di non farsi prendere subito dalla frenesia dello shopping: quasi ovunque lungo il percorso troveremo ampia scelta di souvenir tradizionali a prezzi senz’altro più contenuti che in città. Intanto, uno spuntino a base di frittura mista accompagnata da un buon bicchiere di birra ci dà la carica prima di spostarci nella zona pedonale, fra palazzi ottocenteschi ed eleganti negozi internazionali. Da lontano spicca la mole della cattedrale neoclassica, costruita fra il 1830 e il 1852 sul sito di una chiesa più antica: un’ampia e suggestiva scalinata conduce al sagrato, da cui si gode un bel panorama sul porto e sul centro storico, mentre gli interni sono nello stile spoglio e severo delle chiese luterane.
Dopo la piacevole anche se rapida visita, è il momento di rimettersi in marcia. Il nostro obiettivo, infatti, non è quello di soffermarci nei grandi centri urbani bensì di scoprire quelli più piccoli e caratteristici, in cui ci si può fare un’idea più completa della cultura locale e delle sue peculiarità. Lasciamo dunque Helsinki sulla E18 in direzione nord-ovest, verso le coste del Golfo di Botnia.


Merletti e asteroidi
Duecentocinquanta chilometri in tutto, scanditi dall’attraversamento di Turku, ci separano dalla nostra prima tappa, Rauma. La cittadina è giustamente famosa per i suoi candidi merletti (alla fine di luglio si tiene una grande fiera con espositori provenienti da tutta la nazione) e per la Vanha Rauma, il centro storico oggi inserito nel patrimonio Unesco, che conserva addirittura 600 edifici risalenti al XVII e XVIII secolo. Le casette in legno multicolore, allineate nell’antico quartiere, appaiono perfettamente mantenute: tanta cura è un tratto distintivo che ritroveremo quasi ovunque. Dopo aver visitato il museo dell’artigianato, nella piazza principale, raggiungiamo la Pyhän Ristin Kirkko, ovvero la chiesa della Santa Croce, che si trova presso il fiume Raumanjoki e un tempo faceva parte di un monastero francescano.
Pori, una cinquantina di chilometri più a nord sull’estuario del Kokemäenjoki, è il capoluogo della regione di Satakunta e un centro balneare di qualche rilievo, grazie alla presenza di alcune spiaggette artificiali realizzate sul bel lungofiume. Ci sono molte imbarcazioni da diporto che fanno immaginare un gran movimento nella bella stagione: non in luglio però, mese preferito da molti finlandesi per recarsi nelle case di vacanza sui laghi delle regioni orientali. La costa del Golfo di Botnia resta comunque una delle mete turistiche principali della Finlandia, e presenta oltretutto una particolarità: qui i toponimi sono indicati anche in svedese, la seconda lingua ufficiale, che viene tuttora parlata dal 5% circa della popolazione in conseguenza del lunghissimo dominio della Svezia sulla Finlandia, durato dal XII al XIX secolo. Dobbiamo ammettere che al nostro orecchio suona più semplice ricordare il nome Kristinestad, per l’appunto in svedese, anziché quello di Kristiinankaupunki, come si chiama in suomi la nostra prossima tappa; ma quale che sia l’idioma prescelto, eccoci in questa amena cittadina adagiata sulle due sponde di un fiordo attraversato da un unico ponte. Passeggiando fra le case immancabilmente in legno dai colori pastello, malva, giallo e ocra, sembra quasi di muoversi in un’atmosfera incantata. Facciamo conoscenza con un’italiana da tempo trasferitasi da queste parti, che ci mostra orgogliosa la sua abitazione e ci descrive il rito della sauna: per i finlandesi è una pratica comune quanto da noi la doccia, e ogni sera le famiglie si riuniscono nell’apposito locale, presente in ogni abitazione, trascorrendo anche un paio d’ore nell’ambiente riscaldato fino a 80°C. Giunta piacevolmente la sera, ceniamo in pieno centro storico al Crazy Cat, uno dei pochi ristoranti che offrono cucina tipica locale – noi proviamo il filetto di cervo con salsa di mirtilli – ma anche, per gli irriducibili della gastronomia italiana o per chi viaggia con i bambini, una buona cugina della pizza.
Costeggiando bellissimi campi coltivati a cereali e patate, proseguiamo verso nord sulla E8. I limiti di velocità sono strettissimi e i controlli tramite telecamera praticamente continui: conviene prendersela con comodo, e calcolare bene i tempi di percorrenza tenendo conto di queste restrizioni. Ovunque, e fin sui bordi della strada, ci accompagna la foresta di conifere, vasta e ricca di paesaggi naturali, che sembra non avere soluzione di continuità in tutto il paese. Qua e là spuntano case in legno colorate e depositi per gli attrezzi, e nei pressi del mare sorgono piccole dimore estive con annessa sauna e attracco per le imbarcazioni private.
Vaasa è una città molto attiva dove tutto sembra ruotare intorno alla Hovrättsesplanaden, la grande piazza nella quale ogni martedì, mercoledì e domenica si tiene un interessante mercato delle pulci all’ombra della grande statua della Libertà. La parte vecchia, 6 chilometri più all’interno, venne più volte distrutta dalla guerra e dal fuoco. Un luogo curioso e istruttivo è senz’altro il Rantakatu, negozio in cui i detenuti del penitenziario locale vendono a prezzi convenienti oggetti in legno, arredo da giardino e da casa, tessuti e abbigliamento in lana. Consigliamo poi una sosta da Strimpen, un ristorante old fashioned con una grande veranda in legno sulla riva del mare, dove è possibile mangiare ottimo cibo finnico accompagnato da musica live.
Nei dintorni di Vaasa una grande attrattiva è il Meteoria, osservatorio astronomico e sede di una mostra sulla storia geologica di questo luogo, nei pressi del villaggio di Sundom. Il Söderfjärden, la piana in cui ci troviamo, è infatti il risultato di un impatto con un asteroide avvenuto 520 milioni di anni fa. La tremenda collisione aprì un cratere di 7 chilometri di diametro e profondo 300 metri, che nel corso dei secoli è tornato a riempirsi dando luogo alla conformazione odierna. Ancora oggi se ne possono scoprire i bordi, rappresentati da colline basse e regolari che si allineano tutt’intorno alla pianura. Nel XIX secolo fu condotta un’imponente opera di drenaggio che rese questa terra fertile e prosperosa, ideale anche per le moltissime specie di uccelli che vi si fermano tra una migrazione e l’altra. All’osservatorio, posto proprio al centro del cratere, si accede mediante una strada sterrata che richiede attenzione al transito soprattutto con i v.r. di grandi dimensioni.
Il vero paradiso naturale di Vaasa, però, è rappresentato dall’arcipelago delle Kvarken (o Merenkurkku in finlandese, ma è molto più diffuso il nome svedese). Qui la terra si innalza di circa un centimetro all’anno, e il singolare fenomeno morenico rende questo insieme di isole, canali e fiordi un posto unico al mondo. In tutto l’arcipelago è un avvicendarsi di villaggi, porticcioli sul mare, bar e negozi. Il sito, anch’esso patrimonio mondiale dell’Unesco, si può visitare a piedi, in bicicletta, in canoa o in barca: tutte le informazioni sono reperibili all’ufficio turistico di Vaasa, mentre il museo Terranova in Museokatu 3 racconta la storia e la vita dell’arcipelago.
Le tradizioni locali trovano un’altra caratteristica vetrina nel Bragegården, un chilometro a sud del centro in località Hietalahti, raggiungibile a piedi seguendo le indicazioni. Si tratta di un grande museo all’aria aperta che ricostruisce la vita di un villaggio rurale del XIX secolo, con una bellissima sala per la celebrazione dei matrimoni colma di tessuti e specchi che davano tono ai semplici arredi delle campagne. La visita si conclude con le antiche saune a legna, dove tutta la famiglia era solita riunirsi per il rito quotidiano.


Un faro nel Baltico
Ancora a nord, ancora lungo la E8: Il panorama del Golfo di Botnia ci è ormai familiare. Il traffico praticamente inesistente, le rare persone sempre disponibili a dare informazioni o a raccontare un aneddoto, tutto ci fa apprezzare la quiete placida e organizzata che regna da queste parti. Una piccola deviazione ci fa scoprire la cittadina di Pietarsaari, in svedese Jakobstad, con l’incantevole spiaggia di Faböda. Sono le otto di sera, ma il sole è ancora alto e tramonterà intorno alla mezzanotte, per sorgere nuovamente dopo quattro ore. Scorgiamo un piccolo ristorante in una baita di legno a pochi passi dalla riva: ci fermiamo e mangiamo carne arrosto e salmone in salsa, accompagnati dalla birra locale. La temperatura è primaverile, il luogo silenzioso, immerso in un bosco di conifere che ospita anche un camping poco distante dal mare. Un paesaggio davvero magico, forse il più bello tra quelli visti in Finlandia.
Siamo a 600 chilometri da Helsinki quando arriviamo a Kokkola, il cui nome ci fa sorridere e sperare in grandi attenzioni anche per noi turisti. La città, in svedese Karleby, è il capoluogo della regione dell’Ostrobotnia e ne facciamo la prima conoscenza visitando, anche qui, l’allegro mercato delle pulci che vi si tiene ogni mercoledì e domenica. Appena alle spalle della piazza è il Neristan, il quartiere in legno chiaramente indicato: una grande area di centinaia di case costruite a partire dal XVII secolo, tutte perfettamente mantenute e abitate. Fra queste si possono scoprire alcuni deliziosi negozi con oggetti artigianali e arredi per la casa e il giardino, tutti in tradizionale stile suomi. Da non mancare il Renlund Museum, in realtà tre diverse collezioni ospitate in altrettanti edifici storici (una di arte moderna, una di storia e una a tema naturalistico), più un’interessantissima abitazione borghese del XIX secolo appartenuta a un fotografo di professione ed etologo per passione.
D’altro genere la piacevole escursione che si può compiere imbarcandosi sulla Jenny, un battello che d’estate salpa ogni giorno in prossimità del camping cittadino. Tra un caffè e un po’ di musica folk attracchiamo all’isola di Tankar, 18 chilometri a nord-ovest di Kokkola. Sormontata da un faro rosso alto 27 metri, installato nel 1889 e ancora oggi funzionante, non ha abitanti fissi, ma nelle belle case antiche in legno sono disponibili cinquanta posti letto, a prezzi ragionevoli, per coppie o gruppi: per passare la notte in questo pezzetto di terra nel Mar Baltico è però necessario prenotare in anticipo presso l’ufficio turistico di Kokkola. Un pomeriggio è sufficiente per visitare il sito camminando lungo le passerelle in legno che si incrociano ovunque, salendo la scala a chiocciola che porta in cima al faro e visitando le poche case, le saune e gli affumicatoi. La sosta al Cafè Tankar è invece l’occasione per gustare un’ottima zuppa di patate e salmone. Una sauna è la giusta conclusione di questa giornata, mentre il cinguettio dei numerosi uccelli che popolano l’isoletta ci dà il buongiorno il mattino seguente. Poi il traghetto ci riporta alla base, e riprendiamo la marcia con in mente il ricordo di un luogo felice, solare e semplice, come queste terre.


La luce dell’estate
Ancora 200 chilometri e siamo all’ultima tappa sul Golfo di Botnia, all’estremità settentrionale del nostro itinerario. Dopodomani imboccheremo la E75 che, tagliando nell’interno attraverso Viitasaari e Jyväskylä, ci riporterà a Helsinki. Intanto ci godiamo la clemenza di questa estate fortunata: il cielo è terso, la temperatura si aggira intorno ai 10°C e nell’aria ci pare già di percepire un sentore di Lapponia.
Oulu, sorta nel XVII secolo come centro universitario e più volte colpita dagli incendi, è oggi una delle più grandi città della Finlandia ma conserva numerose testimonianze delle diverse epoche. Davvero notevole il mercato coperto, una bella struttura liberty con banchi colmi di prodotti locali, carne di cervo e di foca, pesce del Baltico e maglieria di lana. Attorno alla piazza si stende l’isola pedonale con negozi soprattutto di abbigliamento e arredamento, alcuni con il tipico gusto di questa regione. Lungo il porto vecchio si allineano le case più antiche, ovviamente in legno, dipinte in un sanguigno color rosso scuro, mentre le botteghe tradizionali offrono pellami, corna di alce, tazze di legno e altri utensili di evidente impiego nei climi rigidi.
Attraversiamo quindi il bellissimo parco in cui si trovano le chiuse che regolano il flusso del fiume Oulu, progettate in modo che i salmoni possano comunque risalire la corrente. Tutt’intorno è un susseguirsi di attività sportive all’aria aperta: qui, come nel resto delle località costiere che abbiamo visitato, i finlandesi si dedicano con passione agli sport più diversi, dalla bicicletta ai pattinaggio, dal canottaggio alla vela, al nuoto e allo jogging.
Una breve passeggiata ci porta al centro delle scienze Tietomaa, che offre a grandi e piccini una divertente esperienza. Per avvicinarsi con il v.r. è sufficiente recarsi fra le strade Kasarminkatu e Makasiinikatu e parcheggiare nell’apposita area indicata dai cartelli, con sosta gratuita per quattro ore prelevando il ticket alla biglietteria del museo. Sempre dal centro parte il Potnapekka, un trenino elettrico che attraversa la città e conduce verso il mare, a Nallikari, dove si trovano un campeggio e un famoso centro benessere.
La serata si può trascorrere in uno dei molti ristoranti attorno al porto vecchio, dove il pesce è la pietanza principale. Alle dieci di sera c’è ancora luce, si mangia tranquillamente e ci si gode la temperatura mite. Qualche commensale, tra un’acquavite e una birra, tirerà fuori impressionanti storie di orsi apparsi all’improvviso in città o di enormi renne che intralciano la circolazione stradale nei giorni di neve. Qui la gente sembra aspettare con ansia la luce di luglio e agosto, dopo aver passato lunghi mesi quasi completamente al buio, e dicono che d’estate la malinconia venga scacciata dai raggi del sole e dal suo tenue calore; ma allo stesso tempo sono in tanti a raccontare del cupo inverno con grande partecipazione, e ci assicurano che la Finlandia è perfettamente vivibile anche a 30°C sotto lo zero, anzi perfino più magica e affascinante. Capodanno da queste parti? Quasi quasi…

Testo di Alberto Dati Foto dell’autore e di Simona Ceglie


PleinAir 453 – aprile 2010

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

________________________________________________________

Tutti gli itinerari, i weekend, i diari di viaggio li puoi leggere sulla rivista digitale da smartphone, tablet o PC. Per gli iscritti al PLEINAIRCLUB l’accesso alla rivista digitale è inclusa.

Con l’abbonamento a PleinAir (11 numeri cartacei) ricevi la rivista e gli inserti speciali comodamente a casa e risparmi!

photo gallery

dove sostare

tag itinerario

cerca altri itinerari

Scegli cosa cercare
Viaggi
Sosta
Eventi

condividi l'articolo

Facebook
WhatsApp

nuove idee di viaggio