Tanti auguri, Beatrice!

Il 30 aprile tutta l'Olanda festeggia il compleanno della regina: una giornata di musica, spettacoli, divertimenti e libero mercato all'insegna dell'arancione, il colore della casa reale di Orange-Nassau.

Indice dell'itinerario

La mattina del Queen’s Day il Vondelpark, una lunga striscia verde tra canali e case eleganti di Amsterdam, si anima di una folla vociante di bambini e ragazzi. Sull’erba, tra luminosi laghetti che riflettono un sole nordico ma insospettatamente caldo, c’è chi suona il violino, chi recita una pièce teatrale, chi gioca con le freccette e chi esegue figure acrobatiche a ritmo di rap. L’atmosfera è rilassata e frizzante al tempo stesso, e se poi fa bel tempo come oggi, il quadro è davvero piacevole.
Intanto la maggioranza delle famigliole si raccoglie intorno a migliaia di oggetti ordinatamente allineati su teli distesi a terra. Si vende, perlopiù a un prezzo bassissimo, qualsiasi cosa: giocattoli rotti, vestitini diventati troppo piccoli, oggetti di antiquariato, libri, vecchie abat-jour, cappelli, spazzole, specchi e tutto quanto ingombra cantine e solai. E’ il più grande e incredibile mercato delle pulci al mondo, mercato libero o Vrijmarkt, come si dice qui: per un solo giorno all’anno, il Giorno della Regina, i cittadini di Amsterdam e di tutta l’Olanda sono dispensati dal pagare le tasse su ciò che vendono per strada. I genitori si divertono e insegnano ai ragazzini l’arte del commerciare, abilità che ha reso questo popolo famoso in tutto il mondo sin dai tempi delle grandi compagnie coloniali. E come a rievocare i tempi in cui i vascelli olandesi solcavano gli oceani verso le lontanissime Indie, l’aria si riempie ben presto dell’aroma degli involtini primavera: è la cucina orientale, specialmente quella vietnamita, che fa la parte del leone insieme agli hot dog e a specialità locali a base di pesce e formaggio.
Verso la tarda mattinata un lunghissimo e chiassoso corteo invade le vie del centro, i parchi, le piazze, le strade che costeggiano i canali. Sono migliaia di giovani che hanno passato la notte a scatenarsi in discoteche, bar e club della città, il colorato drappello dei reduci della Queen’s Night, la Notte della Regina. Infatti il Koninginnedag, che si festeggia ogni anno il 30 aprile (o il 29 se il 30 è una domenica) è preceduto da una notte di balli sfrenati, bagnata da un fiume di birra. Verso le sette di sera della vigilia i locali del centro si riempiono di una massa di ragazzi e ragazzi che mettono in scena la Koninginnenacht, festoso pellegrinaggio della fiumana gaudente da un pub all’altro. Nella Venezia del Nord i posti più famosi sono il bel quartiere di Jordaan e il popolare Nieuwmarkt, poco lontano dal rinomato distretto a luci rosse. Al di sopra delle teste si vedono passare vassoi traballanti sostenuti da mani incerte: sono i camerieri dei ristoranti e dei bar che, con grande fatica, si fanno strada attraverso una muraglia di giovani festaioli che ondeggiano a tempo di musica.
Si giunge così al mattino, quando la gente comincia a riversarsi nelle strade dando vita al più grande party del mondo. Nella sola Amsterdam si tratta di quasi un milione e mezzo di persone fra turisti e residenti, che invadono il centro (per l’occasione completamente chiuso al traffico) e rendono difficile anche girare in bicicletta. Domina ovunque l’arancione, emblema della casata regale degli Orange-Nassau, e sembra quasi che non si possa festeggiare se non si indossano una maglia, una T-shirt, un cappello, una sciarpa o almeno un paio di calzini di questa tinta. Arancioni sono anche tante bibite e cibi serviti nei locali, e persino l’acqua delle fontane può sgorgare nel vivace colore.
Non resta che lasciarsi condurre dalla folla nei punti cruciali della festa: a Jordaan dove si cantano canzoni tradizionali, a Museumplein dove si balla a ritmo di rock, a Leidseplein e a Waterlooplein dove ci si scatena con la disco dance. Nel pomeriggio ogni angolo del centro, Prinsengracht, Rembrandtsplein, Leidseplein, Damrak, Leidsestraat, Rokin, Spui si anima di comici improvvisati, cantanti folk e d’opera, musicisti, parolieri, ballerini, mimi, rapper e tutto quanto può fare spettacolo, mentre il popolo gay si raduna orgoglioso a Reguliersdwarsstraat, Amstel e Westerkerk. L’insieme costituisce un eccezionale campionario di folklore contemporaneo nel quale salta subito all’occhio l’alta statura di ragazzi e ragazze, decisamente superiore alla media dell’Europa centrale e meridionale: merito, si dice, dell’efficienza del sistema sanitario e di quello scolastico, specialmente nei primi dieci anni di vita.
Col passare delle ore i canali si riempiono di barche stracariche di festaioli, tutti rigorosamente vestiti in arancione, mentre giganteschi altoparlanti caricati su altri barconi diffondono musica tecno che sconquassa l’aria già piena di fumogeni e coriandoli, in una sfilata tra il carnevalesco e il rave. Ma anche in questa sfrenata confusione si nota l’anima della civilissima Olanda: nessuno infatti getta immondizia nei canali e chi beve alcolici tracanna birra dalle lattine o si porta dietro una sola bottiglia, rigorosamente di plastica per non rischiare di lasciare in giro pezzi di vetro che potrebbero ferire qualcuno. La polizia conferma: «E’ raro che ci siano guai o tumulti, al massimo ripeschiamo qualcuno un po’ brillo che ha scambiato un canale per un marciapiedi!».

Testo e foto di Alberto Dati

PleinAir 441 – Aprile 2009

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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