Svizzera, come cinquant’anni fa

Berna, Interlaken e cinque mitici passi alpini: il trionfo del turismo intermodale a piedi e in camper, bici, trenino, battello. Una meta non lontana per vacanze d’autore sulle tracce di un’esperienza passata

Indice dell'itinerario

Sono partito nell’agosto scorso per riscoprire un angolo di Svizzera mosso da un proposito: raggiungere in camper cinque passi storici sopra i 2.000 metri (Sempione, Grimsel, Furka, Susten e San Gottardo) che nel 1958 mio suocero, con moglie e figlie al seguito, percorsero col Guzzi sidecar pernottando in tenda e due anni dopo con la Giardinetta, dormendo nella mitica utilitaria Fiat. Sono valichi oggi perlopiù sottopassati da lunghe gallerie e comodi e veloci collegamenti stradali, ma rimangono tuttora strade della memoria. Il viaggio sui poderosi contrafforti alpini che ci dividono dalla Svizzera più prossima alla Val d’Ossola ha consentito anche un’entusiasmante vacanza en plein air nell’attiguo Bernese, fra l’area di Interlaken e la capitale svizzera.

il castello che domina la città di Thun
il castello che domina la città di Thun

Dalla Val d’Ossola alle porte del Bernese

Da Domodossola la storica via per la Svizzera è il Simplenpass: strada romana ai tempi dell’impero, il valico del Sempione (reso carrabile da Napoleone Bonaparte) ha una bella visuale sulle Alpi Bernesi del Finsteraarhorn e, alle spalle, del Fletschhorn. Il simbolo dello storico valico è l’aquila di granito che commemora la Guardia del Sempione della Seconda Guerra Mondiale. Nell’affascinante contesto vi sono un ristorante, l’ospizio del Sempione e l’Alter Spittel un centinaio di metri più sotto.

Velocissima e sicura, avendo eliminato quasi tutti i tornanti, la discesa che ci proietta sul Rodano. Eccoci così nella valle di Conches fra Brig, con il bel castello Stockalper, e Gletsch. Si tratta di una vallata verdissima, lunga circa 70 chilometri, il cui versante di destra è delimitato dalle vette alpine di confine con la Val d’Ossola e quello di sinistra dal ciclopico massiccio dell’Aletschhorn, un ghiacciaio che raggiunge quasi 4.200 metri di altitudine.

Il fondovalle è un pittoresco susseguirsi di deliziosi abitati quali Fiesch, Reckingen e Obergesteln, con case scolpite nel legno come nelle fiabe. Gletsch, situato ai piedi del Dammastock, un massiccio con vette che superano i 3.500 metri, è un sito strategico perché si trova nei pressi di un bivio che a sinistra in soli 5 chilometri conduce al Grimselpass, ingresso nel cantone di Berna, mentre prendendo a destra in una decina di chilometri si sale ai 2.400 metri del Furkapass. Noi abbiamo dedicato una giornata alla scoperta di questi due poderosi valichi con severi profili di altissime montagne. Nei pressi del Furka, all’altezza dell’hotel Belvedere, ecco il Rhonegletscher, il ghiacciaio del Rodano, accessibile solo se accompagnati da guide alpine. Il valico, collegamento strategico tra la Svizzera romanda, Andermatt e i Grigioni, svetta a 2.431 metri di altitudine, e nei pressi transita il trenino a vapore che effettua il collegamento fra Gletsch e Oberwald.

Scendendo dal Furka per andare nel Bernese attraverso il Grimselpass, noterete la spettacolare serpentina di tornanti del vicino valico del Grimsel (2.165 m). Da qui, dove il Lago dei Morti evoca la cruenta battaglia tra francesi e austriaci del 1799, si domina un vasto panorama sul Furka, il ghiacciaio del Rodano, l’Alto Vallese e le cime italiane del Toce. Ed è visibile anche la spettacolare cascata dell’Handegg sul più grande bacino artificiale.

In bici alla scoperta di Interlaken
In bici alla scoperta di
Interlaken

Laghi, trenini e alpeggi

Per la scoperta approfondita del Bernese il primo campo base per una sosta di qualche giorno con il camper, consigliato dalla logica e dalla cartina geografica, non poteva essere che Interlaken, località posta fra due splendidi laghi, Brienzer See e Thuner See, che sono uniti dalle verdi e limpide acque del fiume Aare. Pochi chilometri di pedalata dal campeggio scelto permettono di costeggiare entrambi gli specchi d’acqua, così come di visitare comodamente il bel centro cittadino, caratteristico e per certi versi sfarzoso soprattutto nella celebre passeggiata dell’Hoheweg, a misura della storica clientela aristocratica. Nei pressi del porto abbiamo deciso di effettuare una crociera al Thuner See, con la possibilità di caricare le bici sul battello. La motonave ha toccato le località più suggestive del bacino lungo 18 chilometri e largo 4, sbarcando infine nell’omonima città. Davvero meravigliosa Thun, da visitare a piedi o con le dueruote, il cui passaggio sui ponti di legno coperti e la salita al castello del XII secolo sono i tratti da non mancare. Per una visione d’insieme sui tetti della città potete anche approfittare della ruota panoramica, che è situata nelle vicinanze del maniero.

Il territorio di Interlaken, complesso alpino Jungfrau- Aletsch-Bietschhorn dichiarato patrimonio naturale dell’Unesco, offre infinite occasioni di turismo attivo nel verde. Noi abbiamo provato anche l’esaltante formula treno più trekking, scegliendo l’escursione nella valle di Grindelwald. Carta geografica e foto dei dépliant suggerivano questo stupefacente palcoscenico naturale: una conca ampia e verdissima di pascoli e alpeggi, punteggiata qua e là da nitidi paesi, il tutto sormontato a sud da una grandiosa barriera rocciosa tra Wettwehorn e la piramide dell’Eiger.

Il paese più grande e turisticamente organizzato è appunto Grindelwald, il villaggio dei ghiacciai, dove il treno ascende al capolinea situato a 1.300 metri di altitudine. Un altro capolinea della classica ferrovia in quota è il paese di Lauterbrunnen, posto in una valletta attigua. Perché dove si ferma il treno normale, qui ripartono per l’altissima montagna quelli a cremagliera, con cui si può raggiungere la mitica vetta dello Jungfrau, nello strabiliante belvedere di Jungfraujoch a un’altitudine di 3.454 metri. E un ascensore porta ancora più su, a ben 3.571 metri di quota, sulla terrazza panoramica Sphinx, escursione per la quale è consigliabile dedicare un’intera giornata (dopo aver verificato con ragionevole certezza che il cielo sia senza nubi).

Dopo aver visitato Grindewald, siamo saliti con il trenino fino a 2.000 metri di quota, ripromettendoci di raggiungere il fondovalle a piedi in nordic walking attraverso gli stupendi pascoli e viottoli delle baite e fattorie rurali. La zona infatti annovera 300 chilometri di sentieri compresi tra i 1.000 e i 3.600 metri di altitudine. In discesa è certo un trekking più facile, ma relativamente se si percorrono molti chilometri anche in accentuata pendenza.

Sulle due ruote a Berna, nei pressi della Torre dell’Orologio
Sulle due ruote a Berna, nei pressi della Torre dell’Orologio

Capitale a misura d’uomo

Per visitare Berna abbiamo scelto una soluzione piacevole e pratica: un campeggio a 3 chilometri dal centro, sulle rive del fiume Aare. La parte storica è così raggiungibile in bici attraverso un suggestivo percorso ciclabile lungo il corso d’acqua. Patrimonio dell’Unesco, è posta sopra un rilievo in un meandro dell’Aare ed è magnifica da visitare in bici (conta solo 130.000 abitanti) o a piedi lungo quasi 6 chilometri di splendidi porticati. Berna deriva il nome dal suo simbolo, l’orso (in tedesco Bar), che compare non solo nell’emblema della città ma anche in carne e ossa presso la fossa degli orsi, ampio spazio en plein air recintato sulla riva del fiume.

La spina dorsale del nucleo antico è costituita da tre splendide strade in successione: Spitalgasse, Marktgasse e Kramgrasse, che con la perpendicolare Barenplatz sono il più rilucente palcoscenico cittadino con begli edifici storici, alte torri, dehors di bar e ristorantini, animazione commerciale, pittoresche fontane. Da non mancare la visita alla Berner Münster, la possente cattedrale dedicata a San Vincenzo in Munsterplatz: edificata nel 1421, è la maggiore chiesa della Svizzera con il campanile più alto (100 metri) e lo splendido timpano sul portale principale, dove è rappresentato il Giudizio Universale. Alle sue spalle, in posizione panoramica, si trova la Munsterplattform, bellissima terrazza giardino con vedute sul fiume e il quartiere artistico sottostante, la Matte, pittoresco agglomerato di piccole e caratteristiche case.

Nel quartiere periferico di Ostring, nei pressi dell’autostrada A6 per Zurigo-Lucerna, sorge il centro dedicato a Paul Klee. L’edificio di vetro e metallo progettato da Renzo Piano ospita la più vasta collezione mondiale di quadri e disegni del noto pittore, bernese di adozione, artista degenerato secondo Hitler che nel 1933 gli tolse la cattedra all’accademia di Düsseldorf.

Uscendo da Berna si può approfittare di una breve sosta all’Emmental, la valle del fiume Emme, zona evocativa del mitico formaggio punteggiata nella natura bucolica e serena da chalet fioriti dai tipici tetti tanto spioventi da ospitare anche i granai. Per uno spaccato delle tradizioni di questo cantone svizzero, da non perdere il museo regionale a Langnau, la bella cittadina più importante dell’area, allestito in un tipico chalet fiorito del XVI secolo.

Lo stupefacente palcoscenico naturale di Grindelwald
Lo stupefacente palcoscenico naturale di Grindelwald

Verso Andermatt e il mitico San Gottardo

Il ritorno per la via di casa l’abbiamo effettuato variando il più possibile il tracciato di partenza, sviluppando in tal modo quasi un itinerario ad anello che permette di cogliere altre località di grande interesse storico e paesaggistico.

Se all’andata avete costeggiato la sponda meridionale dei laghi di Interlaken, al ritorno scegliete quella settentrionale, con vedute più spettacolari fra lo specchio d’acqua e i massicci dello Jangfrau e del Finsteraarhorn. Superata Meiringen, invece che ripercorrere la strada per il Grimselpass prendete a sinistra per il Sustenpass (2.269 m), entrando cosi nell’area più meridionale del Lucernese, con obiettivo di sosta ad Andermatt. Spettacolare il tracciato in discesa dal valico Susten in Wassen, dove noi eviteremo di prendere l’autostrada Lucerna-Lugano raggiungendo Andermatt per la vecchia strada della Schollenen. Qui ci fermiamo nell’efficiente area attrezzata che si trova in una grande spianata alla periferia del paese, al centro del letto dell’austera valle di Urseren.

E da lì, sempre sulla gloriosa strada delle memorie, saliamo senza fatica per il camper ai 2.108 metri di quota del Passo del San Gottardo, ultima perla dei cinque valichi dei ricordi di mia moglie Mara (dal passo facile ritorno in Italia per il Canton Ticino, altro mondo rispetto a quello bernese). Siamo in un ambiente desolato e grandioso, con il Museo Nazionale del San Gottardo ricco di plastici, foto e pannelli esplicativi su questo gigante della storia d’Europa, immenso serbatoio idrico da dove si diramano in direzioni opposte Reno e Rodano, Reuss e Ticino. E’ sottopassato da una delle autostrade più battute del continente, che anche nella tappa finale evitiamo di prendere preferendo almeno in vacanza, con il camper e gli strumenti del turismo leggero, di riattivare i cinque sensi cercando di riprenderci spazi aperti, tempi delle memorie e aria fresca da serbare per il futuro. 

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