Steyr, la capitale dell’Avvento

Dai mercatini più autentici e partecipati dell’Austria all’ufficio postale dove è possibile spedire la letterina a Babbo Natale: a Steyr le settimane che precedono il 25 dicembre hanno un fascino unico che incanta e commuove i bambini di tutte le età.
cattedrale sul fiume a Steyr

Indice dell'itinerario

A Steyr l’Avvento è unico. Tra fabbri, dolci e mercatini qui si respira tutta l’aria natalizia. Il rintocco dei martelli si mescola al vociare della folla, l’odore del carbone che arde sui bracieri si fonde con il profumo dei dolci appena cotti nei chioschi del mercatino di Natale allestito nella storica Stadtplatz.

Nel periodo dell’Avvento un’ottantina di fabbri svelano i segreti di un mestiere antico, particolarmente florido in quest’angolo dell’Alta Austria grazie alle miniere di ferro dell’Erzberg, già attive nel Medioevo. Guidati da mani esperte, anche i bambini possono forgiare un portafortu­na a forma di ferro di cavallo.

Gli adulti, tendenzialmente meno inclini alle fatiche fisiche, sembrano più interessati al rito dello Schnaps-Stacheln: riscaldato un chiodo fino a renderlo incandescente, il fabbro provvede a immergerlo in un bicchierino contenente grappa di prugne. L’acquavite ribolle ed è pronta per essere bevuta, meglio se in un sorso solo, per contrastare i rigori dell’inverno.

Un fabbro a Steyr

Il mercatino dell’Avvento e i Krampus

A Steyr durante l’Avvento oltre ai mercatini di Natale si susseguono concerti di strumenti a fiato, esibizioni corali ed eventi speciali. San Nicola distribuirà caramelle e dolcetti ai bimbi buoni e per la cinquantaseiesima volta lascerà la scena a bordo di una mongolfiera, dal prato antistante la chiesa di Christkindl. Più inquietante è l’arrivo dei Krampus, che irrompono all’improvviso la notte del 5 dicembre.

Sono figure dall’aspetto demoniaco, indossano abiti laceri o pelli di pecora, nascondono il volto con orribili maschere dotate di corna pronunciate e di grandi e lunghe orecchie. Avanzano goffi, talvolta al ritmo dei campanacci, brandendo catene e ramazze, pronti a colpire chi si è comportato male; poi spariscono nelle tenebre con grande gioia degli ospiti più piccoli che finalmente possono curiosare senza timori tra i banchetti dei dolci.

I dolci di Steyr

Si spazia dal Früchtebrot (pane dolce con spezie e frutta secca) al Kletzenbrot di pere secche, dalle mele avvolte nel cioccolato fondente alle imman­cabili mandorle con lo zucchero caramellato. Imperdibile è lo Stollen, dolce di antica tradizione germanica ricco di frutta candita, mandorle, uva sultanina bagnata nel rum e scorza di limone.

Chi è in cerca di un regalino insolito potrà curiosare tra i circa cinquanta chioschi che animano il viale alberato della Promenade, la Stadtplatz e la Enge Gasse. C’è solo l’imba­razzo della scelta: cioccolate, salumi, würstel al formaggio fuso servito su fette di pane, dolcetti farciti di marmellata, Punschkrapferl al liquore, grappe, caldarroste. Immancabili i biscottini di Natale: al cocco, con la cannella, glassati o speziati. Sebastian e Sophie, le nostre due piccole guide locali di otto e dieci anni, li hanno preparati assieme alla mamma, Ursula Gruber, che è una delle quindici moderne Nachtwächterlnnen, le guardie notturne di Steyr.

In passato a queste guardie spettava il controllo dell’abitato: dovevano verificare la chiusura delle porte della città e degli esercizi pubblici, segnalare gli incendi suonando il corno che avevano in dotazione, pulire le lanterne delle strade. Queste imper­turbabili e malpagate guardie armate d’alabarda dovevano far rispettare la legge, impedire le malefatte di ladri e di ubriachi, sedare le risse.

Il mercatino di Natale a Stadtplatz

Oggi il loro compito è meno gra­voso, si limitano ad accompagnare i turisti nei luoghi più segreti e a raccontare storia e aneddoti dei monumenti e dei personaggi di Steyr. Come Franz Schubert, che qui compose il quintetto per pianoforte e archi in la maggiore intitolato La trota. Durante la visita notturna indossano il mantellonero e il cappello di feltro a falde larghe, e come un tempo portano con sé la lampada, il corno e l’alabarda.

Stadtpfarrkirche: la torre campanaria

Con i bambini raggiungiamo la sommità della torre cam­panaria della gotica Stadtpfarrkirche, la parrocchiale. Risaliti gli oltre duecento gradini della ripida scala a chiocciola si accede all’aereo ballatoio esterno, che regala una bella vista della sottostante Stadtplatz con le lucine di Natale, del fiume Enns, della seicentesca Michaelerkirche e del castello di Lamberg illuminato. Nel periodo dell’Avvento il maniero ospita un fornitissimo mercatino dedicato all’artigianato locale; si spazia dai tessuti alle ceramiche, dalle lampade alle statuine del presepe fatte a mano, dai cappellini alle trottole.

Museo austriaco del Natale

Ovviamente non mancano le decorazioni di Natale: ce ne sono di legno intagliato, di paglia intrecciata a forma di stella, di carta e di vetro dipinto a mano. Se ancora siete indecisi su come personalizzare l’albero vi consigliamo di recarvi al civico 2 di Michaelerplatz dove, nell’edificio un tempo occupato dal vecchio ospedale Bürgerspital, si trova il museo dedicato alle decorazioni natalizie. La bizzarra collezione di Elfriede Kreuzberger è decisamente insolita e comprende oltre diciottomila oggetti anche ottocente­schi e duecento bambole curate nei minimi dettagli.

È interessante notare come gli addobbi siano cambiati nei secoli, in particolare negli anni compresi tra il governo del Kaiser e quelli successivi alla Prima e alla Seconda Guerra Mondiale. Ma non è tutto: una parte di questa singolarissima esposizione si visita a bordo del trenino di Bambin Gesù, che s’inerpica nei vari piani dell’edi­ficio offrendo al visitatore la possibilità di curiosare nel laboratorio degli angeli dove si preparano biscotti e si impacchettano regali. Oppure di scoprire varie scene natalizie ambientate in tutti continenti, dall’Africa all’Au­stralia, dall’Europa alle Americhe.

Il percorso, di circa otto minuti, entusiasma grandi e piccoli che affrontano le ripide rampe tra un piano e l’altro senza celare espres­sioni di sorpresa e gioia.

Dal profano al sacro

Ci dedichiamo quindi alla visita della chiesa di Christkindl, adagiata sulla sommità di un colle ed eretta tre secoli fa in seguito a un evento miracoloso. Verso la fine del Seicento il maestro di cappella Ferdinand Sertl, gravemente malato di epilessia, pose una statuetta di Gesù Bambino nella cavità di un pino recandosi spesso in quel luogo per pregare. E senza cure di alcun tipo guarì.

La cattedrale di Steyr

Nel 1702 l’architetto Giovanni Battista Carlone iniziò la costruzione del santuario, terminato ventitré anni dopo da Jakob Prandtauer; all’interno, sull’altare maggiore, uno scrigno adagiato sopra il tabernacolo dorato ospita quella piccola statua di cera raffigurante Gesù Bambino con la croce e la corona di spine in mano.

Poco lontano dall’edificio sacro, nell’albergo ristorante Christkindlwirt entra in funzione durante il periodo dell’Av­vento il celebre ufficio postale di Christkindl, dove dal 1950 è possibile spedire le letterine indirizzate a Babbo Natale. Inizialmente se ne timbravano circa quarantamila, oggi sono oltre due milioni: ognuna riceverà una risposta scritta.

I due presepi di Steyr

Nella sede parrocchiale, dalla fine di novembre al 6 gennaio meritano una visita due presepi decisamente unici. Costruito da Karl Klauda, il presepe meccanico è un capolavoro di tecnica e d’artigianato realizzato in circa quarant’anni di lavoro: le quasi trecento statuine in legno di tiglio, intagliate e dipinte a mano, originariamente erano mosse da un ingegnoso e complicato sistema azionato a mano tramite una manovella collegata alla catena di una bicicletta; oggi il tutto è mosso da un motore elettrico.

Al piano superiore si può ammirare il presepio del sudtirole­se Ferdinand Pöttmesser, uno dei più grandi del mondo. Articolato su una superficie di cinquantotto metri quadrati, comprende ben 778 figure, alte anche trenta centimetri, che animano quattro scene principali: l’Annunciazione, la Natività di Gesù, il mercato, i Re Magi con lo sfondo di un paesaggio orientale.

Si possono ammirare anche alcuni esempi di Kastenkrippen, i presepi in cassetta o dei chio­daioli: secondo la tradizione le statuine di terracotta sono inserite in una scena della Natività ambientata in Oriente o tra i monumenti principali della città (il castello Lamberg, ad esempio). Il tutto è messo in una scatola di legno chiusa da una lastra di vetro.

Garsten

La raccolta più ricca di questo genere di manufatti si ha a Garsten presso la vecchia prelatura del convento. Articolata in varie sale, l’esposizione comprende decine di opere di varie epoche, dimensioni e materiali. Tra le tante stupisce un grande presepe meccanico con più di venti scene in movimento e il presepio in legno di bosso del 1705. Da vedere la chiesa barocca, il mercatino ricco di specialità gastronomiche locali e le esibizioni dei carpentieri e dei fabbri.

Chiesa abbazia di Garsten

Garsten si trova un paio di chilo­metri a sud di Steyr e si può raggiungere con un proprio mezzo (parcheggio dopo il centro sulla destra) o con lo storico bus postale degli anni Cinquanta che nei giorni del mercatino effettua alcune corse tra Christkindl, Garsten e Steyr (qui ferma in centro, davanti alla Marienkirche).

Al di là dei mercatini e degli eventi legati al Natale, quest’ultima città merita una vista in altri periodi dell’anno, anche per le numerose iniziative culturali.

La biblioteca a Castello Lamberg

Tra due vie d’acqua

Pur essendo una città industriale con circa quarantamila abitanti e importanti fabbriche me­talmeccaniche, Steyr conserva un romantico centro storico, adagiato alla confluenza dei fiumi Enns e Steyr. Queste due vie d’acqua furono fondamentali per gli sviluppi eco­nomici e commerciali, in passato legati alle attività minera­rie. La millenaria storia della città si scopre passeggiando tra le piazze e i viali fiancheggiati da eleganti edifici di varie epoche.

Il bus storico a Stadtplatz

Sulla Stadtplatz si affaccia il Municipio in stile rococò eretto nella seconda metà del Settecento da Gotthard Hayberger; comprende una torre e una balaustra con quattro statue di donne che simboleggiano la giustizia, il diritto penale, il potere della chiesa e il diritto romano. Di fronte, al civico 32, si erge uno dei più rappresentativi e fotografati edifici gotici del paese: la Bummerlhaus, in parte risalente al XII secolo.

Oggi sede di una banca, si distingue per i tetti spioventi e la vecchia insegna di una locanda raffigurante un leone, che gli avventori chiamavano simpaticamente Bummerl (cagnolino); per questo motivo il locale fu ribattezzato Locanda di Bummerl.

Leggi anche: “Noël en lumière: il natale di Losanna”

La città di Grünmarkt

Nella vicina Grünmarkt meritano una visita il museo degli orologi e lo Stadtmuseum. La prima esposizione comprende antichi orologi di ferro raccolti dalla famiglia Schmollgruber.

Il secondo museo occupa I’Innerberger Stadl, un edificio del Seicento originariamente destinato a granaio; qui si spazia da una collezione folkloristica agli attrezzi della fucina, dalle duecento statue del presepe della collezione del conte Lamberg alle armi prodotte da Josef Werndl, tra le quali il celebre fucile a retrocarica.

E poi c’è lo Steyrer Kripperl, uno degli ultimi teatri del vecchio continente, con le marionette ancora mosse da bastoni come si usava nella seconda metà dell’Ottocento nei locali pubblici. Si individuano tre scene: una ambientata a Betlemme, un’altra che riguarda i commercianti e una terza ispirata a Steyr nel periodo Biedermeier.

Le chiese nei dintorni di Grünmarkt

Prima di lasciare la città vi consigliamo di visitare alcune chiese: la Marienkirche in Stadtplatz, il duomo in Bruck­nerplatz e la barocca chiesa di Sankt Michael situata dopo la centrale Enge Gasse, oltre il ponte sullo Steyr. Infine merita una visita il museo Arbeitswelt (museo del lavoro), al civico 7 di Wehrgrabengasse.

Allestito nel fabbricato occupato dall’azienda di Josef Werndl, induce a riflettere sullo sviluppo industriale e sui cambiamenti che hanno interessato la vita, la cultura e in generale il mondo del lavoro negli ultimi decenni: i progressi fatti, le novità tec­nologiche, il design e le sfide del futuro.

Museo dell’industria Arbeitswelt

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