Stato liquido

Con dislivelli minimi e un corso placido che si allarga in frequenti laghi, lo Shannon offre alla navigazione in house boat paesaggi verdi e sereni, borghi sognanti e tranquilli, una grande varietà di specie avifaunistiche. E solo cinque chiuse scandiscono il ritmo lungo duecento chilometri di pace.

Indice dell'itinerario

Il viaggio in battello su acque interne si addice particolarmente a chi è abituato al turismo plein air, in caravan o in camper. Infatti si tratta di fermarsi in posti aperti, di dormire in cuccette anziché in veri lettoni d’albergo, di usare un mini-gabinetto e una mini-doccia, di far da mangiare e rigovernare con cucinino e lavello ridotti. Comunque lo spazio di un house boat è molto più generoso rispetto a un mezzo stradale, e gli ambienti sono ben separati. Un po’ di battello fa bene, per cambiare il sistema d’approccio con il paesaggio, per gustare l’avventura tecnica e geografica del navigare su acque interne. E’ un viaggiare lento ma rilassante. Più povero di bellezze artistiche e culturali rispetto al Tamigi (vedi PleinAir n. 282) e ai canali francesi e olandesi (vedi PleinAir n. 309), il fiume Shannon è tuttavia più calmo e rilassante. E il meno “costruito”, con solo cinque chiuse servite dagli addetti per tutto il percorso principale del fiume.

La rotta
Il fiume scorre da nord a sud per 170 miglia dividendo in due l’Irlanda: a est la parte fertile, agricola, più ricca; a ovest quella arida, pastorale e povera. La navigazione inizia a Carrick on Shannon, sull’Allen Canal, largo una decina di metri. Da qui continua per 110 miglia (circa 200 chilometri) fino al Lough Derg. Dopo due chiuse il fiume, diminuito nella sua portata, riconfluisce nel canale a Battlebridge. La zona è molto indicata per la navigazione da diporto, e vi sono tre porticcioli nell’arco di una dozzina di chilometri. Tre chilometri a monte di Carrick, invece, lo Shannon confluisce col fiume Boyle. E’ possibile risalire quest’ultimo, qui provvisto di una sola chiusa, per una ventina di chilometri in un ambiente stupendo ricco di meandri, laghetti, baie e canneti, raggiungendo Boyle (con le rovine dell’abbazia) e il Lough Key (parco nazionale, con belle foreste sul lato sud).
A sud di Carrick il paesaggio è immutato; il fiume fa qualche giro di troppo, tagliato via dal rettilineo del canale terminante all’Albert Lock. E’ una zona piatta dove, con l’affluente Mountain River (che si può risalire), lo Shannon forma ben sette laghi non più larghi di un chilometro ma dal percorso lungo e sinuoso. Anziché seguire il fiume per Termonbarry si può deviare brevemente per il Camlin River, che è uno stretto canale. A Clondara c’è il Richmond Harbour, dove giungeva il Royal Canal, ora in disuso. I pezzi archeologici più importanti della zona sono però a Roscommon, quindici chilometri da Lanesborough (tragitto da compiere in bici o con bus e autostop); la chiesa gotica dell’abbazia, in rovina, e il grandioso castello sono del XIII secolo.
Lo Shannon si perde ora nel grande lago Ree (occorrono due ore e mezza per traversarlo da nord a sud), piuttosto largo e ricco di isolette e baie. Tra esse si stendono varie zone di fondale basso: per navigare senza rischio è opportuno attenersi ai percorsi concessi e alle boe numerate. Le boe segnalano anche percorsi devianti per laghetti più piccoli e attraenti. Nel lago abitano varie colonie di uccelli sulle isole o su tratti di scogli appena affioranti (shoal); sull’Iskeraulin Shoal ci sono ad esempio cigni e cormorani. Athlone è sulla porta sud del lago; ha un moderno punto di ormeggio in centro e un grandioso supermarket, il Dumies; verso il centro il negozio Athlone Fruits and Vegetables offre, unitamente alla consueta cortesia irlandese, anche prodotti particolari.
Poco a sud della città, lungo un tratto di fiume popolato da numerosi aironi, si trova Clonmacnoise, che fu dal VI al XII secolo un importante centro monastico; resse ai barbari, ma non agli inglesi che lo devastarono nel 1552. Sono rimasti tronconi della cattedrale, di alcune chiese, del castello; in migliori condizioni le due torri superstiti e le pietre tombali (tra cui tre belle croci), che sorgono grigie nel prato verdissimo e ondulato. A sud di Clonmacnoise un punto saliente è Shannonbridge, a valle del quale si segue il fiume facendo una stretta curva a sinistra per non infilarsi in un affluente. Un chilometro e mezzo più a est, al di là di due chiuse, Shannonharbour si affaccia sul settecentesco Grand Canal: tuttora in funzione verso est fino a Tullamore, è invece abbandonato in direzione ovest (Ballinasloe Canal). Se non si fa attenzione si passa l’incrocio senza vederlo, scambiandolo per uno dei tanti piccoli affluenti.
A Banagher c’è un grande ponte con fortezze presso ambedue le teste. Il paese, uno dei maggiori della valle, è simpatico e merita una sosta; è anche punto di partenza per escursioni: per esempio a Clonfert, otto chilometri a ovest, celebre per la cattedrale, oppure a Garry Castle e Clonony Castle, posti a est.
La grande chiusa di Meelick è l’ultima e la più lenta. Lo Shannon diventa quasi maestoso; in fondo a tre chilometri di rettilineo si vede il basso ponte di Portumna.
Il ponte ha un elemento girevole e si apre a orario; a chi è dalla parte est conviene fermarsi alla stazione di servizio Caltex, nel cui negozietto si comprano ottime marmellate al whiskey e dolci alla birra Guinness. Prima del ponte c’è un porticciolo, quasi tutto dell’Emerald Line (la società titolare della nostra house boat)in pratica è un passaggio stretto lungo il canale.
Portumna si trova a un chilometro e mezzo dal ponte. A sud, ormai sul Lough Derg, c’è il Portumna Castle Harbour, piccolo e quadrato, che prende il nome dal vicino castello, un palazzo ora in rovina; a ovest dell’edificio c’è una riserva di fauna selvatica con numerosi cervi. Per arrivare al paese si passa davanti ai ruderi del convento dei domenicani, distrutto dalle soldataglie del solito Cromwell. Il Lough Derg (Lago Rosso) è lungo quasi quaranta chilometri verso sud, con alcune baie che lo slargano su entrambi i lati. I paesini della metà nord hanno un aspetto agricolo. Nella metà sud, invece, i paesi sono sulle sponde del lago e hanno quindi con un aspetto più marinaro, come ad esempio Dromineer.
Mountshannon si chiama così perché è su una montagnola dal fianco boscoso, ma vicino al porto. Due chilometri a sud-ovest da qui c’è l’isoletta Inis Cealtra (Holy Island), ricca di ruderi che vanno dal VII al XVII secolo. Causa il basso fondale non è possibile attraccare col motoscafo; lo si lascia all’ancora 200 metri al largo e si scende con la barchetta, oppure si ormeggia in porto e si rema per due chilometri.
Finisce il lago e riprende il fiume: logico attendersi il ponte, che è dopo due chilometri, gli ultimi concessi alla navigazione.
I paesi sono appoggiati sui leggeri rilievi che serrano lago e fiume: il più piccolo è Ballina, nella contea Tipperary, a est, che ha di notevole un pub proprio alla testa del ponte. Sempre a est si trova Killaloe, nella contea Clare: è il centro maggiore di dimensioni e di fama, risalente al VI secolo.
Non si naviga più perché il fiume, dopo tanta pianura, ha cento piedi di dislivello, sfruttati per la costruzione dell’Ardna Crusha: una diga senza chiusa tra il lago e la grande città di Limerick, che serve una centrale idroelettrica. Posta all’inizio del vastissimo estuario, largo fino a dieci chilometri (a parte una diramazione a nord) e lungo ottanta, in cui penetra la marea, Limerick è un centro portuale antico e ricco di storia: fondata dai danesi, fu teatro di grandi battaglie di resistenza agli Inglesi e ai loro alleati. Oggi rovinata da manipolazioni, la città ha un aspetto alquanto caotico e trascurato cui ora si cerca di porre rimedio.
Da Limerick lo Shannon non è più fiume ma estuario: la marea possente dell’Atlantico sale e scende per sessanta miglia fin dove l’Irlanda finisce e comincia il mare aperto.

PleinAir 321 – aprile 1999 Portumna si trova a un chilometro e mezzo dal ponte. A sud, ormai sul Lough Derg, c’è il Portumna Castle Harbour, piccolo e quadrato, che prende il nome dal vicino castello, un palazzo ora in rovina; a ovest dell’edificio c’è una riserva di fauna selvatica con numerosi cervi.
Per arrivare al paese si passa davanti ai ruderi del convento dei domenicani, distrutto dalle soldataglie del solito Cromwell.
Il Lough Derg (Lago Rosso) è lungo quasi quaranta chilometri verso sud, con alcune baie che lo slargano su entrambi i lati. I paesini della metà nord hanno un aspetto agricolo. Nella metà sud, invece, i paesi sono sulle sponde del lago e hanno quindi con un aspetto più marinaro, come ad esempio Dromineer.

Mountshannon si chiama così perché è su una montagnola dal fianco boscoso, ma vicino al porto.
Due chilometri a sud-ovest da qui c’è l’isoletta Inis Cealtra (Holy Island), ricca di ruderi che vanno dal VII al XVII secolo.
Causa il basso fondale non è possibile attraccare col motoscafo; lo si lascia all’ancora 200 metri al largo e si scende con la barchetta, oppure si ormeggia in porto e si rema per due chilometri.
Finisce il lago e riprende il fiume: logico attendersi il ponte, che è dopo due chilometri, gli ultimi concessi alla navigazione.
I paesi sono appoggiati sui leggeri rilievi che serrano lago e fiume: il più piccolo è Ballina, nella contea Tipperary, a est, che ha di notevole un pub proprio alla testa del ponte.
Sempre a est si trova Killaloe, nella contea Clare: è il centro maggiore di dimensioni e di fama, risalente al VI secolo.
Non si naviga più perché il fiume, dopo tanta pianura, ha cento piedi di dislivello, sfruttati per la costruzione dell’Ardna Crusha: una diga senza chiusa tra il lago e la grande città di Limerick, che serve una centrale idroelettrica.
Posta all’inizio del vastissimo estuario, largo fino a dieci chilometri (a parte una diramazione a nord) e lungo ottanta, in cui penetra la marea, Limerick è un centro portuale antico e ricco di storia: fondata dai danesi, fu teatro di grandi battaglie di resistenza agli Inglesi e ai loro alleati.
Oggi rovinata da manipolazioni, la città ha un aspetto alquanto caotico e trascurato cui ora si cerca di porre rimedio.
Da Limerick lo Shannon non è più fiume ma estuario: la marea possente dell’Atlantico sale e scende per sessanta miglia fin dove l’Irlanda finisce e comincia il mare aperto.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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