Spettri di sangue blu

Tra i castelli della Gran Bretagna e i loro inesplicabili inquilini.

Indice dell'itinerario

Diversi anni fa i più affermati specialisti britannici del ramo fantasmi furono chiamati a consulto per capire da cosa dipendesse la totale mancanza di ectoplasmi di uno dei più blasonati castelli del Regno Unito e per porre rimedio all’incresciosa situazione. Il tentativo non dette purtroppo risultato e il famoso maniero continuò a rimanere a corto di misteriose presenze. Ma non si scoraggi il visitatore: per un castellano costretto a dare forfait, rimane tuttora elevatissimo il numero di località alle quali la tradizione continua ad assegnare un numero di abitanti superiore a quelli registrati dallo stato civile.
Nella Torre di Londra, di notte vaga il fantasma di Enrico VIII seguito da due dame e altrettanti cavalieri che portano in mano la propria testa. Le signore sono Anna Bolena e Catherine Howard, seconda e quinta moglie del sovrano, decapitate per adulterio e difetto di pudicizia; seguono Thomas More, il filosofo che rimproverava al re i suoi divorzi, e Thomas Cromwell, consigliere di Enrico il quale lo spinse per la ragion di stato a sposare una moglie di asinina bruttezza. Altre volte appare Enrico VI che trafigge con la spada Riccardo III, vendicandosi per essere stato da lui ucciso mentre era lì prigioniero. A Kensington Palace un altro personaggio che non trova pace è Giorgio II, tallonato da un plotone di ombre dei nobili scozzesi che il re fece trucidare dopo la battaglia di Culloden Moor nel 1746. Occorre allontanarsi dal centro della città per visitare Hampton Court, dove ritroviamo Enrico VIII: qui gli fanno compagnia di nuovo Anna Bolena e il di lei padre, che impetra la grazia per i due figli (il fratello Ruthford fu ritenuto complice della regina nell’adulterio e anch’egli decapitato). Windsor, la celebre residenza estiva dei reali inglesi, annovera tra i suoi misteriosi frequentatori la regina Elisabetta I e Giorgio III, che morì insano di mente nel 1820 e che talvolta vi fa risuonare un’agghiacciante risata.
Nel Warwickshire, una delle più classiche terre di fantasmi, sarebbe imperdonabile trascurare la visita del millenario castello di Warwick. L’ultima a vedere il duca Edoardo, messo a morte nel 1499 da Enrico VII il quale lo considerava un pericoloso concorrente al trono, sarebbe stata un’anziana donna delle pulizie nell’ala più antica del grande edificio: lo spirito usa fare tristi e silenziose passeggiate lungo le mura, mentre meno riservato è l’atteggiamento del padre Giorgio, annegato dai suoi assassini in una tinozza di vino.
Pochi chilometri ci separano dal castello di Kenilworth, il cui folto gruppo di evanescenti abitatori è legato alla lunga catena di crudeltà che vi furono commesse, a cominciare dall’assedio che subirono nel Trecento i nobili ostili a Edoardo III, rinchiusi qui a morire di fame.
In Scozia, un impagabile tracciato lungo stradine di campagna ci conduce nella zona di Galashiels alla Buckholm Tower che fu scenario della vicenda di un certo Pringle, un proprietario terriero che verso la metà del Settecento uccise due acerrimi avversari politici, appendendoli a ganci da macellaio; morì poco dopo di pazzia, si dice per la maledizione lanciata dai parenti delle vittime. Nella ricorrenza del duplice omicidio nella torre si odono pesanti passi, sbattere di porte, invocazioni d’aiuto.Una ragguardevole dotazione di fantasmi è uno dei vanti di Edimburgo, a cominciare dallo scrittore Louis Stevenson, talvolta notato sotto un grande albero di tasso a Colinton, nel giardino della casa in cui abitò da ragazzo. Grassmarket, dove una croce sul selciato indica il punto in cui venivano eseguite le condanne capitali, è il luogo delle apparizioni di tale Thomas Weir, qui bruciato per stregoneria nel 1670. Quanto alle vicende personali e familiari di Maria Stuarda, furono sufficientemente complesse da lasciare metafisiche presenze sia nel castello, in bellissima posizione dominante la città, che in quel vasto ed elegante palazzo rinascimentale qual è Holyroodhouse, dove la regina di Scozia abitò per sei tragici anni. Ne frequentano i corridoi anche il secondo marito lord Henry Darnley e il marchese di Bothwell, che divenne suo consorte tre mesi dopo aver tolto di mezzo Darnley. Con l’immancabile testa tra le mani, Maria Stuarda appare in compagnia del piemontese Davide Rizzio, suo segretario e forse amante, pugnalato perciò da Darnley sotto gli occhi della regina.
A qualche chilometro dal piccolo centro di Blairgowrie si trova il bianco castello di Ardblair dove si aggira la triste Jean Drummond, soprannominata Green Lady per l’abito verde che indossa. Fu una sorta di Giulietta scozzese legata a un Romeo della nemica famiglia dei Blair, il quale in un agguato tolse dal mondo Drummond padre e figlio e per questo fu decapitato. Jean se ne andò verso le paludi, da cui non fece più ritorno.
Poco dopo Golspie, il bel castello di Dunrobin è frequentato dal fantasma di Margaret, figlia di un duca di Sutherland, che visse nel XVI secolo. Rinchiusa qui a causa di un amore proibito, mentre tentava la fuga calandosi dalla finestra con un corda fu sorpresa dal padre e precipitò nel vuoto. Un lungo viale bordato da querce conduce all’elegante castello di Glamis, uno dei più celebri di Scozia non solo per bellezza e imponenza ma anche per numero e varietà di misteriose presenze. Si dice che una macchia di sangue di Malcolm II, che fu ucciso nel Medioevo, sia rimasta visibile per secoli sul pavimento in legno di una camera. Nella parte più antica del castello ci sarebbe poi una cella segreta murata secoli fa a causa delle turbative dovute alla presenza del sanguinario conte di Beardie. Un’incomprensibile apparizione è quella che si verificò a partire dal 1923 quando Elisabetta di Glamis sposò il futuro re Giorgio VI e venne loro riservato un appartamento: nessuno ha saputo dire chi fosse il fantasma del ragazzo di colore tristemente seduto su una panca della suite reale. Non manca infine una certa Lady Glamis, bruciata viva cinque secoli fa sotto la falsa accusa di stregoneria.
Nell’Argyll, sulle coste occidentali scozzesi, il castello di Inveraray è abitato dal fantasma di un arpista che venne impiccato durante la scorreria di un clan rivale dei Campbell che mise a fuoco l’edificio: le note del suo strumento si possono ascoltare in alcune stanze, dove soltanto a donne della famiglia è capitato di vederlo.
Se infine volete portarvi verso la sponda nord-occidentale della Scozia, non mancate di fermarvi al pittoresco castello di Eilean Donan, su un’isoletta alla giunzione delle acque di tre loch. La leggenda vuole che i monti della vicina isola di Skye siano abitati da fate che talvolta giungono sulla costa reclutando come guardiani alcuni uomini, i quali le seguono con grande gioia. Non lasciatevi abbindolare: i loro fantasmi sono stati visti spesso aggirarsi nelle terre di Eilean Donan rimpiangendo amaramente quella scelta.

PleinAir 394 – maggio 2005

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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