Speciale abbazie/3 - Alle porte del cielo

Uno dei monumenti più spettacolari del Piemonte domina da un torrione roccioso l'imbocco della Valle di Susa, e appare con il suo spettacolare profilo fin dal centro di Torino. Normalmente conosciuta come Sacra di San Michele, si chiama in realtà San Michele delle Chiuse.

Indice dell'itinerario

Iniziata tra il 983 e il 987 da San Giovanni Vincenzo, discepolo di San Romualdo, e grazie ai fondi di Ugo di Montboissier, fu terminata solo tre secoli più tardi con la definitiva sistemazione della chiesa. E’ stata per l’intero Medioevo il più importante centro di fede e di cultura benedettina in Piemonte. Dall’Ottocento, per iniziativa dei Savoia, la Sacra è affidata all’ordine rosminiano.
Il suo ruolo è stato ulteriormente sottolineato dalla posizione sulla strada che collegava Torino con la Francia attraverso i valichi del Moncenisio e del Monginevro. Un percorso seguito da pellegrini, mercanti, eserciti e sovrani. Anche Carlo Magno, diretto a Roma per esservi incoronato imperatore, traversò la Valle di Susa alla testa dell’esercito dei Franchi quasi due secoli prima dell’inizio dei lavori della Sacra.
Sorprendente ed emozionante per il visitatore di oggi, la posizione della Sacra sulla sommità del Monte Pirchiriano (un aguzzo cocuzzolo granitico che tocca i 962 metri di quota) era al tempo della sua costruzione una necessità difensiva. Qualche anno prima, infatti, i Saraceni saldamente insediati sulla Costa Azzurra avevano saccheggiato la Novalesa, la più antica abbazia della Valle di Susa, che sorge nella severa conca ai piedi del Moncenisio.
Dal piazzale dove occorre parcheggiare, una stradina tra i faggi conduce all’ingresso della Sacra, prima della quale s’incontrano gli imponenti ruderi del Sepolcro dei Monaci. Tutto il resto è una successione di scale. La prima rampa porta alla Foresteria e alle mura, la seconda conduce al portale da cui inizia lo spettacolare (e faticoso) Scalone dei Morti, poggiato sulla viva roccia.
Traversata la Porta dello Zodiaco, decorata intorno al 1120 dagli elegantissimi bassorilievi di mastro Niccolò (o Nicholaus), un’ultima rampa porta al terrazzo all’ingresso della chiesa, da cui si ammira un eccezionale panorama verso Torino, la Valle di Susa e i boschi del Colle Braida.
La salita verso il cielo si completa con la visita della chiesa di San Michele, iniziata in forme romaniche e terminata in stile gotico. Luminose e solenni, la navata e l’abside sono decorate da notevoli affreschi del Quattro e del Cinquecento. Una scaletta conduce alle tre cappelle della cripta, la cui visita non è però normalmente consentita.
La Sacra di San Michele può essere il punto di partenza o di arrivo di diversi itinerari. I visitatori tranquilli si riposeranno dopo aver affrontato le ripide rampe dell’abbazia con un picnic tra i prati del Colle Braida o sulle rive dei due laghi gemelli di Avigliana. Gli appassionati della bici si uniranno ai numerosi sportivi che risalgono pedalando la strada che porta all’abbazia.
Chi s’interessa all’arte e alla cultura del Medioevo, da qui deve senz’altro proseguire verso i monumenti romani e medioevali di Susa e verso l’abbazia della Novalesa, sulla strada che sale al Moncenisio. Semplice e anonima all’esterno, ancora popolata da una piccola ma attiva comunità benedettina, offre al visitatore l’incontro con gli splendidi affreschi della cappella di Sant’Eldrado, dipinti tra i secoli XI e XII.

PleinAir 326 – settembre 1999 

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